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Visualizzazione dei post da settembre, 2014

L’ERETICO CARDINALE WALTER KASPER di Don Lugi Villa Questo articolo del compianto Don Luigi è stato pubblicato sulla rivista mensile Chiesa Viva, n° 433 - dicembre 2010

Impaginazione e sottolineature sono nostre Certo, è un fatto grave! Di sua propria confessione ha rotto la comunione di fede, indispensabile per l’unità cattolica. A riguardo della necessità di appartenere alla Chiesa per essere salvi, il card. Walter Kasper ha scritto: «Con le sue Dichiarazioni, il Concilio [Vaticano II] ha rigettato l'antica teoria esclusiva e la pratica secondo la quale, dal fatto che Gesù Cristo è il solo e unico Mediatore della salvezza, non cè salvezza fuori della fede in Cristo, “Extra ecclesiam nulla salus” [Fuori della Chiesa non cè salvezza], secondo il famoso assioma del vescovo Cipriano di Cartagine[morto nel 258] [...]. Questa teologia esclusiva fu rimpiazzata da una teoria inclusiva (...). In Gesù Cristo la salvezza è venuta a tutti i popoli in maniera universale che include tutto ciò che è buono e vero nelle altre religioni». Da parte mia, io credo che la Chiesa cattolica romana è la Chiesa di Cristo, fuori della quale non ...

Immagini eloquenti: I 200 peccati del vescovo Livieres

Clicca per ingrandire - Fonte Le immagini eloquenti: questi "peccati" del vescovo Livieres, destituito d'autorità e non secondo il diritto, ricordano molto i Francescani dell'Immacolata. Anche in questo caso un tanto generico quanto incomprensibile "non sentire cum Ecclesia", che non si capisce con quale chiesa sia... La fonte sopra riportata lo definisce peccato di lesa religione, ovviamente da parte dei cinici esecutori.  La vicenda è illustrata qui . Per completare il parallelo: un'altra realtà di Chiesa viva e fiorente inesorabilmente distrutta? E sanz'appello... articolo preso da chiesa e post concilio

In che consista la perfezione cristiana. Per acquistarla bisogna combattere. Quattro cose necessarie per questa battaglia( III-V capitoli)

CAPITOLO III La confidenza in Dio Benché in questa battaglia, come abbiamo detto, sia tanto necessaria la diffidenza di sé, tuttavia, se l'avremo sola, o ci daremo alla fuga o resteremo vinti e superati dai nemici; e perciò oltre a questa ti occorre ancora la totale confidenza in Dio, da lui solo sperando e aspettando qualunque bene, aiuto e vittoria. Perché siccome da noi, che siamo niente, non ci è lecito prometterci altro che cadute, onde dobbiamo diffidare del tutto di noi medesimi, così grazie a nostro Signore conseguiremo sicuramente ogni gran vittoria purché, per ottenere il suo aiuto, armiamo il nostro cuore di una viva confidenza in lui. E questa parimenti in quattro modi si può conseguire. Primo: col domandarla a Dio. Secondo: col considerare e vedere con l'occhio della fede l'onnipotenza e la sapienza infinita di Dio, al quale niente è impossibile (cfr. Lc 1,37) né difficile; e che essendo la sua bontà senza misura, con indicibile amore sta pront...

In che consista la perfezione cristiana. Per acquistarla bisogna combattere. Quattro cose necessarie per questa battaglia (I e II capitolo)

CAPITOLO I  Volendo tu, figliuola in Cristo amatissima, conseguire l'altezza della perfezione e, accostandoti al tuo Dio, diventare uno stesso spirito con lui (cfr. 1Cor 6,17), dal momento che questa è la maggiore e la più nobile impresa che si possa dire o immaginare, devi prima conoscere in che cosa consista la vera e perfetta vita spirituale. Molti infatti, senza troppo riflettere, l'hanno posta nel rigore della vita, nella macerazione della carne, nei cilizi, nei flagelli, nelle lunghe veglie, nei digiuni e in altre simili asprezze e fatiche corporali. Altri, e particolarmente le donne, credono di aver fatto molto cammino se dicono molte preghiere vocali; se partecipano a parecchie messe e a lunghe salmodie; se frequentemente vanno in chiesa e si ritemprano al banchetto eucaristico.

IL MONACO ORTODOSSO: «CATTOLICI, SU DIVORZIATI E RISPOSATI STATE ALLA LARGA DALLA PRATICA ORTODOSSA»

Questa è la testimonianza lasciata sul blog di padre John Zhulsdorf da un suo lettore speciale: «Sono un monaco della Chiesa ortodossa, sulla via della conversione al cattolicesimo. Ho deciso percorrere questa strada per numerosi motivi, quasi tutti di tipo dottrinale. Benché la mia presa di consapevolezza della verità del cattolicesimo sia stata un processo graduale, ci sono state comunque cose che subito mi hanno fatto capire che il cattolicesimo era da prendere sul serio. Avendo letto i Padri della Chiesa e ciò che hanno scritto su come discernere una vocazione matrimoniale da una alla vita religiosa, mi era chiaro che gli stessi Padri avevano una idea ben definita del matrimonio e della sessualità; questa lucidità li spingeva a raccomandare la vita celibataria a tutti coloro che potevano abbracciarla e a insistere sul fatto che se un cristiano voleva tenere un piede nel mondo, la sua sessualità doveva essere indirizzata esclusivamente al matrimonio e a un matrimonio co...

Pregi e vantaggi della devozione a San Giuseppe

Per capire quale ricca fonte di ogni sorta di grazie sia la devozione al glorioso Patriarca San Giuseppe, basteranno le seguenti parole di S. Teresa, che trovandosi nella sua vita:  « Io non mi ricordo, scrive la Santa, di aver sino ad oggi domandato una grazia a S. Giuseppe, che non me l’abbia accordata. Che bel quadro io metterei sotto gli occhi, se mi fosse dato di esporre le grazie segnalate, colle quali sono stata ricolma da Dio, e i pericoli di anima e di corpo, da cui sono stata liberata, mediante l’intercessione di questo grande Santo! Agli altri Santi Dio concede soltanto la grazia di soccorrerci in questo e tal altro bisogno, ma il glorioso S. Giuseppe, ed io so per esperienza stende il suo potere a tutto. Ed hanno ciò sperimentato al pari di me altre persone, alle quali io avevo consigliato di raccomandarsi a questo incomparabile Protettore… Se io avessi autorità di scrivere, proverei un santo piacere nel raccontare particolarmente le grazie di cui tante p...

Lettera Enciclica di PAPA BENEDETTO XV Proclamazione di San Giuseppe a patrono della Chiesa universale

Fu buona e salutare cosa per il popolo cristiano che il Nostro antecessore d'immortale memoria Pio IX decretasse solennemente al castissimo sposo di Maria Vergine e custode del Verbo Incarnato, S. Giuseppe, il titolo dl Patrono Universale della Chiesa; e poiché di questo fausto avvenimento nel prossimo dicembre ricorrerà il cinquantesimo, stimiamo assai utile ed opportuno che esso venga degnamente celebrato da tutto l'orbe cattolico. I. - Naturalismo dall'età moderna. Se noi diamo uno sguardo a questi ultimi 50 anni, ci si para innanzi un mirabile rifiorimento di pie istituzioni, le quali attestano come il culto del Patriarca santissimo sia venuto a mano a mano sviluppandosi fra i fedeli: che se poi consideriamo le odierne calamità, ond'è afflitto il genere umano, appare ancor più evidente l'opportunità d'intensificare un tal culto e di diffonderlo maggiormente in mezzo al popolo cristiano. Infatti, in seguito all'immane guerra, nella nost...

Il vescovo Rogello di Ciudad Del Este non ci sta

Un vescovo accusa il Papa Il vescovo Rogello di Ciudad Del Este, vittima della singolarmente brutale e improvvisa "decapitazione", non ci sta, e scrive al cardinale prefetto della Congregazione per i Vescovi, il canadese Ouellet, una lettera pepata. E' a Roma da vari giorni, per parlare con il Papa, che però non gli da udienza..."A dispetto di tanti discorsi sul dialogo, la misericordia, l’apertura, la decentralizzazione e rispetto per l’autorità delle Chiese locali, non ho avuto neanche l’opportunità di parlare con il Papa Francesco". MARCO TOSATTI Il vescovo Rogello di Ciudad Del Este, vittima della singolarmente brutale, dura e improvvisa decapitazione, non ci sta, e scrive al cardinale prefetto della Congregazione per i Vescovi, il canadese Ouellet, una lettera pepata.  Nel frattempo sul sito della diocesi appare una risposta in cui si ribatte punto per punto alle accuse avanzate dalla rapida visita apostolica di Santos Abril Y Castello, u...

Lettera Enciclica "QUAMQUAM PLURIES" Di Leone XIII

Roma, 15 agosto 1889 (...) Le ragioni per cui il beato Giuseppe deve essere patrono speciale della Chiesa, e la Chiesa ripromettersi moltissimo dalla tutela e dal patrocinio di lui, nascono principalmente dal fatto che egli fu sposo di Maria e padre putativo di Gesù Cristo. Da qui derivarono tutta la sua grandezza, la grazia, la santità e la gloria. Certamente la dignità di Madre di Dio è tanto in alto che nulla vi può essere di più sublime. Ma poiché tra Giuseppe e la beatissima Vergine esistette un nodo coniugale, non c'è dubbio che a quell'altissima dignità, per cui la Madre di Dio sovrasta di gran lunga tutte le creature, egli si avvicinò quanto nessun altro mai. Infatti il matrimonio costituisce la società, il vincolo superiore ad ogni altro: per sua natura prevede la comunione dei beni dell'uno con l'altro. Pertanto se Dio ha dato alla Vergine in sposo Giuseppe, glielo ha dato pure a compagno della vita, testimone della verginità, tutore dell'onestà, ...

La Santità il dolore e la morte di San Giuseppe

Giuseppe conosceva perfettamente la santità di Maria e il proposito di verginità perpetua. Perciò, quando si avvide della gravidanza di Lei, non la ritenne peccatrice-adultera, né la espose alla lapidazione prescritta (Levitico 20, lO; Deuteronomio 22, 22-24). Lui che credeva alla virtù di Maria, avrebbe cessato di essere giusto (Matteo 1, 19) se l'avesse fatta lapidare. Ma Giuseppe, prima dell'apparizione angelica (Matteo 1, 20-23) non conosce la causa per la quale la sua sposa è incinta e non ne sa spiegare il fatto.  E' Dio che, per mezzo di un Angelo, in sogno ammonisce Giuseppe di astenersi anche semplicemente dal rimandare la sua sposa, e lo esorta invece a prenderla tranquillamente con sé, perché la maternità di Lei a nessuno era da attribuirsi se non a Dio stesso. La santità di Giuseppe, cioè del giusto che se incorre in qualche imperfezione subito risorge (Proverbi 24, 16), risplende immediatamente di più viva luce: per aver subito ubbidito all...

Benedetto XVI Discorso su Famiglia, sessualità e castità ai Vescovi Americani

Cari Fratelli Vescovi, Saluto tutti voi con affetto fraterno in occasione della vostra visita ad limina Apostolorum. Come sapete, quest’anno desidero riflettere con voi su alcuni aspetti dell’evangelizzazione della cultura americana alla luce delle sfide intellettuali ed etiche del momento presente. Negli incontri precedenti ho riconosciuto la nostra preoccupazione per le minacce alla libertà di coscienza, di religione e di culto che devono essere affrontate con urgenza, affinché tutti gli uomini e le donne di fede, e le istituzioni che essi ispirano, possano agire in conformità alle loro convinzioni morali più profonde. In questa occasione vorrei parlare di un’altra questione grave che mi avete esposto durante la mia visita pastorale in America, vale a dire la crisi attuale del matrimonio e della famiglia, e più in generale della visione cristiana della sessualità umana. Di fatto, è sempre più evidente che un minor apprezzamento dell’indissolubilità del contratt...

GIUSEPPE PADRE TERRENO

Giuseppe fu il padre terreno di Gesù e come tale dovette provvedere alle necessità della famiglia, tutelare e allevare il suo figliolo adottivo, sempre pronto a soddisfare i desideri di Dio conoscendo, in parte, alcuni suoi disegni. Si prodigò oltre l'umano per non far mancare nulla alla famiglia e, come padre, per insegnare le cose della vita a suo figlio, perché egli doveva, come un fanciullo qualunque, essere sottomesso alla volontà paterna. Iddio non assegnò un padre qualsiasi, ma un'anima pura, perché fosse di sostegno ad una candida sposa e ad un Dio incarnato. Tanti sottovalutano quello che fu il suo compito: non discusse mai gli ordini impartiti nel sonno, o attraverso i messaggeri di Dio, ma eseguì fedelmente, anche se questo comportava dover abbandonare tutto quello che aveva realizzato in quel momento; le amicizie, gli averi e la sicurezza sociale per affrontare l'ignoto. La sua fede era tale che non ebbe dubbi o incertezze, andò dove Dio l'i...

Vita di San Giuseppe

Giuseppe nacque probabilmente a Betlemme, il padre si chiamava Giacobbe (Mt 1,16) e pare che fosse il terzo di sei fratelli. La tradizione ci tramanda la figura del giovane Giuseppe come un ragazzo di molto talento e un temperamento umile, mite e devoto. Giuseppe era un falegname che abitava a Nazareth. All’età di circa trenta anni fu convocato dai sacerdoti al tempio, con altri scapoli della tribù di Davide, per prendere moglie. Giunti al tempio, i sacerdoti porsero a ciascuno dei pretendenti un ramo e comunicarono che la Vergine Maria di Nazareth avrebbe sposato colui il cui ramo avrebbe sviluppato un germoglio. "Ed uscirà un ramo dalla radice di Jesse, ed un fiore spunterà dalla sua radice" (Isaia). Solamente il ramo di Giuseppe fiorì e in tal modo fu riconosciuto come sposo destinato dal Signore alla Santa Vergine.

Un Papa “orribile” e una dottrina inalterata/ due Papi “santi” e una dottrina stravolta

Abbiamo avuto, nel passato, stando a quanto affermano certi scrittori, dei Papi “orribili”.  Stando al Guicciardini, ripreso abbondantemente dalla interessata pubblicistica anticattolica, Roderigo Borgia ovvero Alessandro VI è stato uno di questi “orribili” Papi. E, allora, viene da chiedersi: perché, pur passando per Alessandro VI, nonché per la sua corte, il Vangelo ci è giunto inalterato e intatto? E perché, invece, passando per due Papi “buoni”, che ora sono stati fatti santi, la dottrina ci è giunta così stravolta da negare le parole stesse di Nostro Signore: “Io sono la via, la verità, la vita; nessuno sale al Padre se non per mezzo di me”? Illogicità dei modernisti L’esempio di don Vannutelli è molto istruttivo per comprendere lo stravolgimento in atto ormai da cinquant’anni. Questo prete modernista, vissuto nel XX secolo, ostentò esteriormente la fede cattolica fino alla morte. Ma, dopo la sua morte, vennero alla luce i suoi diari, nei quali è scritto che Ges...

Sinodo: Il cardinale Baldisseri, spiegare bene cos’è il matrimonio cristiano

di Angela Ambrogetti Il Sinodo si rinnova, ma resta lo stesso. Il cardinale segretario del Sinodo Lorenzo Baldisseri, nominato da Papa Francesco un anno fa a questa carica, ha preso in mano la preparazione dell’Assemblea straordinaria che ha per tema la famiglia e che per le prime due settimane di ottobre sarà al centro dell’interesse dei media. “ In effetti- spiega Baldisseri a Korazym- si tratta della seconda tappa di un percorso che è iniziato con il concistoro del febbraio scorso”. Un incontro tra cardinali che ha tenuto le prime pagine dei giornali per parecchio tempo riportando in vita l’annosa questione dei divorziati risposati civilmente e il loro posto nella comunione della Chiesa cattolica. Il 9 settembre scorso sono stati resi noti i nomi dei 253 partecipanti alla Assemblea, la terza straordinaria nella storia dello strumento della collegialità voluto dal Concilio Vaticano II. Il cardinale ha tenuto a spiegare, in una nota sull’Osservatore Romano, che “si ...

Oriana Fallaci e l'Islam: "Diventeremo l'Eurabia. Il nemico è in casa nostra e non vuole dialogare"

Questo può apparir demagogico, semplicistico, e perfino superficiale: lo so. Ma se analizzate i fatti vedrete che la mia è pura e semplice verità. La verità del bambino che nella fiaba dei Grimm, quando i cortigiani lodano le vesti del re, grida con innocenza: Il re è nudo. Pensateci ragionando sull'attuale tragedia che ci opprime. Perbacco, nessuno può negare che l'invasione islamica dell'Europa sia stata assecondata e sia assecondata dalla Sinistra. E nessuno può negare che tale invasione non avrebbe mai raggiunto il culmine che ha raggiunto se la Destra non avesse fornito alla Sinistra la sua complicità, se la Destra non le avesse dato il imprimatur.  Diciamolo una volta per sempre: la Destra non ha mai mosso un dito per impedire o almeno trattenere la crescita dell’invasione islamica. Un solo esempio? Come in molti altri paesi europei, in Italia è il leader della Destra ufficiale che imita la Sinistra nella sua impazienza di concedere il voto agli immigrati s...

La necessità della Fede

Quando si parla della fede si tende oggi a pensare a una sorta di sentimento religioso, che ci fa star meglio, che ci permette di guardare al di là dei nostri orizzonti umani, ma tuttavia sempre in una prospettiva intimistica, come una fiducia in un Altro che ci fa sentir bene. Da un punto di vista cattolico, niente è più lontano dalla Fede di una tale definizione. Seppure la Fede del cattolico può avere come conseguenza un sentimento positivo, non si identifica in nulla con esso. La Fede del cattolico è anzitutto un dono di Dio che opera sulla nostra intelligenza, non sui sentimenti. Sì, proprio su quella facoltà così fredda e impopolare: la Fede illumina l’intelletto dell’uomo, e gli permette di conoscere e di accettare come reali degli oggetti esterni che altrimenti gli resterebbero ignoti.

Firenze. Il Cardinale Betori, il divieto alla celebrazione in Vetus Ordo e la degiuridicizzazione della Chiesa – di Carlo Manetti

 articolo   di Carlo Manetti i su Riscossa Cristiana Sua Eminenza Reverendissima, il Cardinale Giuseppe Betori, ha negato a Padre Serafino Lanzetta la possibilità di celebrare pubblicamente la Santa Messa di sempre in diocesi di Firenze, dove, il 25 settembre prossimo venturo, sarà presentato il suo libro «Il Vaticano II, un Concilio pastorale. Ermeneutica delle dottrine conciliari» ( clicca qui per il programma dell’incontro): in quella circostanza, gli organizzatori, vale a dire l’Associazione Comunione Tradizionale, avrebbero voluto far precedere l’evento da un Santo Sacrificio della Messa, celebrato dallo stesso padre Serafino. CLICCA QUI per leggere il testo della richiesta inoltrata da Comunione Tradizionale. CLICCA QUI per leggere la risposta dell’Arcivescovo A tale «cortese richiesta» [1] l’Arcivescovo di Firenze ha risposto che «il contesto in cui si dovrebbe svolgere la Santa Messa nella forma straordinaria del Rito Romano […] è con tutta evi...

““Padre Candido e quel segreto sull’inferno””

Don Gabriele Amorth Oggi si è aperta la causa di beatificazione e canonizzazione di Padre Candido Amantini, sacerdote passionista e per 36 anni esorcista di Roma, alla Scala Santa. Il suo allievo più celebre (considerato anche il successore) è Don Gabriele Amorth, 87 anni, che oggi ha voluto partecipare alla cerimonia di apertura del processo. Il sacerdote paolino, che di recente ha pubblicato il volume “L’ultimo Esorcista”, ha voluto ricordare il padre passionista e ci ha raccontato di quella volta che il diavolo si mise a discutere con il suo maestro dell’inferno.

L'araldo del gran re Omelia di Joseph Ratzinger in occasione della prima messa di un amico sacerdote (1955)

L'araldo del gran re di Joseph Ratzinger Era l'aprile del 1207, nell'Italia piena di sole. Era il mese in cui san Francesco d'Assisi era stato diseredato e ripudiato da suo padre. Non aveva più niente, non era suo nemmeno l'abito che portava addosso; e tuttavia possedeva qualcosa che nessuno poteva sottrargli, vale a dire l'amore di Dio al quale ora poteva dire «Padre» in un modo del tutto nuovo.  E sapeva che questo era molto di più che possedere il mondo intero. Così il suo cuore era ricolmo di una grande gioia e cantando camminava attraversando i boschi dell'Umbria. Ma d'improvviso, vicino a Gubbio, dalla boscaglia balzano due briganti pronti ad assalirlo; e stupiti dal suo aspetto così curioso gli chiedono: «E tu chi sei?». E lui risponde: «Sono l'araldo del gran re». Francesco d'Assisi non era un sacerdote, bensì rimase tutta la vita diacono; ma quello che disse in quel momento è parimenti una descrizione profonda di cosa ...

Así torturan y asesinan a nuestros hermanos en Irak y Siria

ADVERTENCIA: IMÁGENES IMPACTANTES DE LA VIOLENCIA PERPETRADA CONTRA LOS CRISTIANOS EN IRAK Y SIRIA. En los últimos meses, mayorías musulmanas simpatizantes del Estado Islámico han perpetuado horrorosos crímenes contra los cristianos en medio oriente. Como advirtió el cardenal Filoni , “ahora estamos en la tercera mayor persecución ” (perpetuada por los musulmanes a los cristianos en el último siglo). El enviado especial del Papa a Irak dejaba claro que esta no era la primera persecución en los últimos cien años, y según sus propias palabras, ni siquiera era la peor. Difícil es imaginarnos algo peor que lo que actualmente sucede en Irak y Siria. Las imágenes que llegan hasta nosotros no pueden sino aterrarnos. A pesar de ello, continuamente van aumentando las atrocidades captadas a través de las cámaras, y que son difundidas por los propios criminales en Internet y las redes sociales con el fin de captar la simpatía de aquellos fieles musulmanes, ...

Non si scherza con i sacramenti, nuovi non possumus porporati

Scola, Ouellet e numerosi grandi teologi rigettano i facilismi dei tedeschi sulla comunione ai risposati di Matteo Matzuzzi Cardinali riuniti nella loggia delle benedizioni Roma. C’è anche un lungo saggio del cardinale Angelo Scola, nel numero speciale presinodale di Communio, la rivista fondata da Hans Urs von Balthasar, Henri de Lubac e Joseph Ratzinger, interamente dedicato al matrimonio. Il tema che più d’ogni altro divide è quello del riaccostamento dei divorziati risposati all’eucaristia, auspicato da chi come il cardinale Walter Kasper ritiene inimmaginabile che chi è andato incontro a un fallimento matrimoniale “cada in un buco senza via d’uscita” e rifiutato da quanti considerano tale via libera una sorta di dispensa dai comandamenti di Dio e dalle istruzioni della chiesa. Spesso, scrive Scola, la chiesa è accusata di essere poco sensibile e assai poco comprensiva quando ha a che fare con i divorziati risposati. Andrebbero però indagate in profondità le rag...

Aleppo, l' addio che spezza il cuore

TO LEAVE OR NOT TO LEAVE Aleppo, Lettera n° 19 Rimanere o partire, questo è il dilemma a cui sono di fronte oggi, più che mai, i siriani, in particolare gli Aleppini. Cosa fare? Resistere ancora? Rimanere nonostante tutto quello che sta succedendo? Nonostante tutto ciò che soffriamo da oltre tre anni? Qual è la soluzione? Qual sarà il futuro? Ma anzitutto, ce ne sarà uno? Lasciare definitivamente il Paese? Andare a cercare altrove un futuro e, soprattutto, quello dei propri figli? Ma dove? E come? Fare una croce sul proprio passato? Lasciare tutto quello che si ha e ricominciare da capo? La litania di queste domande alle quali nessuna risposta è possibile è lunga e ci tormenta tutto il giorno. Le persone che temporeggiavano, che avevano lasciato le domande e le risposte in sospeso in attesa di vederci più chiaramente, o perché speravano in una prossima soluzione della crisi o semplicemente perché non avevano il coraggio di partire, lasciano ora un numero crescente la Si...

«No alla comunione ai divorziati» Cinque cardinali contro le aperture

Presa di distanza da Kasper, incaricato dal Papa di fare la relazione al Concistoro Müller (ex Sant’Uffizio): «Misericordia non è dispensa dai comandamenti» di M. Antonietta Calabrò «Non possumus», la celebre risposta di papa Clemente VII a Enrico VIII, all’origine dello scisma della Chiesa anglicana, quando il Pontefice non assecondò la richiesta di scioglimento di un singolo matrimonio, sia pure reale e nonostante le conseguenze, riecheggia più volte in un volume molto atteso in vista del prossimo Sinodo dei vescovi sulla famiglia. Già il titolo dice tutto: Permanere nella verità di Cristo. Matrimonio e comunione nella Chiesa cattolica. Il libro (esce quasi in contemporanea in Italia, il 1° ottobre, editore Cantagalli, e negli Stati Uniti) riunisce assieme gli scritti di cinque cardinali e di altri quattro studiosi, in risposta a quanto sostenuto nella relazione tenuta da un altro cardinale, Walter Kasper, su incarico di papa Francesco davanti al Concistoro straordinar...

Esilio a Malta per il cardinale Burke

Da impeccabile prefetto del supremo tribunale della segnatura apostolica, è sul punto d'essere declassato al ruolo puramente onorifico di "patrono" di un ordine cavalleresco. Per volontà di papa Francesco  di Sandro Magister CITTÀ DEL VATICANO, 17 settembre 2014 – La “rivoluzione” di Papa Francesco nel governo ecclesiastico non perde la sua spinta propulsiva. E così, come avviene in ogni rivoluzione che si rispetti, continuano a cadere teste di ecclesiastici ritenuti meritevoli di questa metaforica ghigliottina. Nei suoi primi mesi da vescovo di Roma, papa Bergoglio provvide subito a trasferire a incarichi di minor rango tre personalità curiali di spicco: il cardinale Mauro Piacenza, l'arcivescovo Guido Pozzo e il vescovo Giuseppe Sciacca, considerati per sensibilità teologica e liturgica tra i più “ratzingeriani” della curia romana. Sembra altrettanto segnata la sorte dell’arcivescovo spagnolo dell’Opus Dei Celso Morga Iruzubieta, segretario d...