di A.di J.
Carissimi amici e lettori,
è comprensibile che farsi un'idea sul nuovo Pontefice, Papa Leone XIV, sia difficile, soprattutto perché è stato eletto da poche settimane. Robert Francis Prevost, il nuovo Papa, è il primo statunitense e anche il primo agostiniano, a diventare pontefice, il che aggiunge un elemento di novità alla sua figura.
Gli occorrerà tatto e coraggio, dolcezza e fermezza, persuasione e dottrina, accondiscendenza e rigore. Penso che li avrà, anche se gli emuli di Lucifero, fuori e purtroppo tanti anche dentro la Chiesa, cercheranno in ogni modo di ostacolarlo. Cercheremo di Valutare attentamente: analizzando i fatti, che seguiranno nei mesi che verranno prima di esprimere un giudizio.
Considerando diverse prospettive: cercando di capire senza affrettarsi a conclusioni affrettate dove vorrà condurre la Barca di Pietro, aspettando di avere tutte le informazioni prima di fare le nostre valutazioni.
Come fedeli battezzati non siamo indifferenti alla fede, ma guardiamo con interesse – e con prudenza – questo pontificato.
Con la speranza che il nuovo Papa, rifletta sul possibile ritorno a un cristianesimo più solido, meno accomodante, più centrato sulla figura di Cristo e sul compito del pastore, ritorno ad una maggiore chiarezza dottrinale, per dissipare almeno in parte il disorientamento dottrinale ingenerato dai documenti e, ancor più, dalle interviste e dalle battute rilasciate nel precedente pontificato. Le sbandate, specie in campo di benedizione di coppie dello stesso sesso, che hanno già portato allo scisma la confessione anglicana, i cui 'vescovi' africani (e non solo) rigettano quelle blasfeme parodie di matrimonio. Pochi vogliono seguire quell'esempio.
Riportare unità e pace all'interno della Chiesa, attenuando le persecuzioni e divieti contro chi non è schierato con la linea (e questo tocca direttamente e da vicino quei sacerdoti e fedeli legati alla liturgia pre-conciliare).
Qualcuno sostiene che papa Leone XIV, come molti papi prima di lui, potrebbe essere visto come un pontefice che, pur aprendosi al mondo, tiene saldamente unita la tradizione romana. Questo si può vedere nel tempo e nella scelta dei collaboratori, nella continuità con i riti e le pratiche liturgiche, e in una certa attenzione alla dottrina tradizionale. Il nome scelto, Leone, porta con sé una forte eredità petrina e dottrinale, indicando un'autorità autorevole ma non autoritaria. Padre Giuseppe Pagano, che ha studiato e lavorato accanto a Prevost, sottolinea come il nuovo Pontefice porti con sé una spiritualità dell’ascolto e della missione,
ha vissuto anni tra i più poveri, sa stare con i poveri e parlare con i ricchi. Questo equilibrio, unito alla sua semplicità, gli permetterà di lavorare molto sulla pace e di avviare la Chiesa verso nuovi equilibri. Alcuni padri agostiniani che lo conoscono bene dicono di lui sarà un pontefice che potrà riannodare i fili della dottrina, e fare da collante nella Chiesa che attraversa una crisi di fede confusa nella sua dottrina. In un mondo sempre più frammentato, Leone XIV potrà avere la sfida di essere ponte tra tradizione e innovazione. Noi dai suoi atti concreti di governo ne trarremo le nostre conclusioni. Non gli faremo sconti in base alla sua bontà, mansuetudine, umiltà, discrezione...
Quello che conta è che confermi i fratelli nella fede cattolica.

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