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"Diffidate dei falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci" (Mt 7,15)



A.diJ
Carissimi amici e lettori,

il cardinale Müller ha rivelato che esiste, dunque, una chiesa dell’anticristo che ha preso il potere sulla Chiesa universale, «insediandosi nel tempio di Dio».
Come ha recentemente evidenziato il cardinale ex prefetto emerito della congregazione dottrina della fede "Bergoglio pecca contro lo Spirito Santo".
Per chi accetta di aprire gli occhi con franchezza e spirito soprannaturale, la situazione che la Chiesa in generale e il Papato in particolare attraversano da mezzo secolo è terribilmente sconcertante.
Mentre «lo Spirito Santo fu promesso ai successori di Pietro non già perché essi facessero conoscere mediante un'altra rivelazione una nuova dottrina, ma perché con il Suo aiuto custodissero santamente ed esponessero fedelmente la rivelazione trasmessa dagli Apostoli, cioè il deposito della fede » (Vaticano I, Cost. Pastor AEternus), è evidente che i Papi recenti purtroppo fanno uso del loro ruolo non per questo scopo, ma per promuovere al contrario una dottrina umanista e liberale più volte condannata dai loro predecessori, e non esitano a portare questa utopia alle sue conseguenze più drammatiche.
Così abbiamo visto Giovanni Paolo II baciare il Corano e invocare San Giovanni Battista per proteggere l'Islam, lo ritroviamo il 27 ottobre 1986 a promuovere l'incontro interreligioso di Assisi, o con Francesco I celebrare la Pachamama in Vaticano.
Allo stesso modo, i principi morali più fondamentali sono ormai minati nelle loro basi, al punto da legittimare la comunione dei divorziati risposati e dei protestanti o da portare quasi al predominio della lobby LGBT+ nel linguaggio ufficiale della Chiesa. Tutto questo avviene solo sulle ceneri della Tradizione cattolica, negata in molti punti, compresa la sua liturgia.
Questi Papi hanno d'altronde bandito ufficialmente la Tradizione bimillenaria della Chiesa nel momento in cui hanno condannato coloro che, rifiutando questi principi erronei e le loro conseguenze blasfeme, hanno voluto restare fedeli a quel deposito della fede che l'incarico di Pontefice avrebbe proprio la missione di difendere.
Di fronte a questi tradimenti romani e con l'avvento del Concilio Vaticano II dove furono promulgati gli errori che la Chiesa cattolica aveva sempre condannato con forza nell'insegnamento dei Papi, come l'ecumenismo e l'indifferentismo religioso che furono espressamente condannati da Papa Pio XI, nell'Enciclica "Mortalium Animos", il clero infettato di modernismo è rimasto in silenzio, alcuni per comodità, altri per viltà. I moderni-conservatoristi atteggiandosi a maestri levano la loro voce, non per difendere la Verità, ma per accusare di essere scismatici e fuori dalla Chiesa, tutti quelli che resistono al Pontefice che abusa del suo ruolo per promuovere nuove eretiche-dottrine . 
I tanti cattivi pastori sono sempre all'opera e come dice Ezechiele non sono interessati al bene comune, a rafforzare il gregge, a cercare le pecore smarrite, ma soltanto al loro tornaconto. Dio dice di costoro: "Voi non avete rafforzato le pecore deboli, non avete guarito la malata, non avete fasciato quella che era ferita, non avete ricondotto la smarrita,
non avete cercato la perduta, ma avete dominato su di loro con violenza e con asprezza.
Esse, per mancanza di pastori, si sono disperse".

“Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete”. 
La saggezza popolare ha fatto talmente tanto propria questa pagina del Vangelo, che ha coniato un detto che dice così: “Quando il diavolo ti accarezza, vuole l’anima”. Ci sono quelli che appaiono «pastori» ma sono nient’altro che «mercenari». Il mercenario è vestito come il pastore e sembra svolgere la medesima funzione, ma non lo è, perché, limitandosi a ricoprire solo un ruolo senza coinvolgersi con il gregge, non si sente parte di esso. A lui non importa il destino delle pecore ma il proprio interesse. La funzione del mercenario, il falso pastore, è a tempo determinato non perché la missione che si assume ha una data di scadenza, ma perché egli stesso la interrompe quando non ha più interesse a portarla avanti. Alla prova dei fatti il falso pastore invece di essere alleato del gregge lo è del lupo che viene per rapire e disperdere. Per non compromettersi con il lupo volta le spalle a chi è nel pericolo e fugge dalle sue responsabilità che invece lo avrebbero dovuto portare ad affrontare.
 Di «Buon Pastore» ce n’è solo uno, Gesù Cristo, al quale tutti gli altri «pastori», se vogliono essere veramente tali, devono ispirarsi. Il «Buon Pastore» entra nel recinto e dalla porta.
In questi tempi in cui tanti individui investiti di autorità, lungi dal servire Cristo, di fatto lavorano per distruggere la sua Chiesa, sarebbe avventato sospendere questo giudizio morale. Questi ultimi, li giudichi Dio: «Saranno svergognati, perché hanno commesso abominazioni; ma essi non sanno più nemmeno arrossire e non conoscono più la vergogna! Perciò cadranno con coloro che cadono; crolleranno nel giorno in cui li visiterò, dice il Signore».(Ger.6,15). E subito dopo Dio continua riguardo a noi:« Restate sulla strada e guardate; informatevi dei sentieri di un tempo: qual è la via della salvezza? Seguitela e troverete riposo per le vostre anime» (Ger.6,16).

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