tra poche settimane si terrà a Roma la fase conclusiva del Sinodo sulla sinodalità, il piccolo Vaticano III (nelle intenzioni dei novatori più speranzosi) ha coinvolto le Chiese di tutto il mondo per anni. Il programma “rivoluzionario” pare veleggiare con il vento in poppa: si danno per certo le diaconesse sull’altare anche se Roma ancora frena, la rivisitazione del celibato sacerdotale – cardinali, vescovi e sacerdoti fanno a gara per far sapere al mondo che non è un dogma e come tale può essere cambiato e adattato ai tempi –, l’aggiornamento della morale sessuale (anche qui,va aggiornata per adeguarla ai tempi).
Sempre più ecclesiastici oggi si convertono al crescente interesse per le problematiche ambientali «green economy» e ai valori «woke», per aggraziarsi il potente di turno. Effetti devastanti sull’etica cristiana, “mutilata” del senso di responsabilità per le conseguenze delle proprie azioni.
Oggi la Chiesa cattolica per aggraziarsi il monarca "Bergoglio" si è lasciata sfigurare si è trasformata in una specie di "Onlus" correndo dietro agli squilibri del mondo, si è lasciata mettere sotto accusa,dichiarandosi colpevole dinnanzi all'opinione pubblica, delle accuse di "sessismo, razzismo,colonialismo" e chi più ne ha più ne metta, la religione viene sottoposta a dure critiche, alle quali si accompagna la convinzione sempre più spinta che il cristianesimo, lungi dall’essere una via di collegamento con la verità trascendente del divino, e comunque una guida importante nella vita individuale e sociale, viene presentata come un’opinione una tra le tante, la cui affidabilità, la cui credibilità deve essere semmai valutata alla luce dei principi, quelli sì indiscutibili, della cultura politicamente ed eticamente corretta.
Una veglia penitenziale, si terrà la sera di martedì 1° ottobre nella Basilica di San Pietro, tratterà il tema della sinodalità nella Chiesa.
E nella celebrazione penitenziale, che ne seguirà e concluderà i due giorni di ritiro preparatorio ai lavori, «si chiameranno per nome alcuni dei peccati che più suscitano dolore e vergogna, invocando la misericordia di Dio». La veglia prevede in particolare tre testimonianze di persone che hanno subito il peccato: degli abusi sessuali, quello della guerra è quello contro i migranti . Anche quest'anno ai lavori come «invitato speciale», ci sarà la presenza, di Luca Casarini alla corte di Francesco, Casarini ex leader no-global, (amico stretto di Bergoglio)capo missione di Mediterranea Saving Humans e della nave Mare Jonio di soccorso ai migranti che come l'anno prima darà lezioni di vita nell'aula sinodale. Non è la prima volta che Luca Casarini, che guidò il movimento no global di estrema sinistra, si reca in Vaticano da Bergoglio. Lo scorso anno Casarini disse di avere riscoperto tra i migranti, “le sue radici cristiane” ed era stato ricevuto in Vaticano dal Monarca. Oggi il salto di qualità addirittura con l’invito al Sinodo, che è un appuntamento molto importante per la dottrina della Chiesa. Mentre continua a fare l’ultras dell’estrema sinistra, come si è visto con Ilaria Salis. La sua presenza in un consesso del genere può sembrare sorprendente, in effetti non lo è. Casarini è quello che ha organizzato «A Bordo!» un festival definito «uno spazio antirazzista, LGBTQIA+ friendly, inclusivo, transfemminista e antifascista», aperto da un intervento del cardinale Zuppi, presidente Cei nel 2023. L'evento ha ricevuto nientemeno che la benedizione di Bergoglio, che ha voluto inviare un messaggio «assicurando la sua vicinanza e il suo affetto» ha scritto, che non ha mai nascosto la sua vicinanza alle ong che portano i migranti in Italia.
Continuiamo a conoscere gli altri «peccati» di cui Bergoglio vuole che si chieda perdono, ecco la confessione di alcuni peccati:
“Chi esprimerà la richiesta di perdono lo farà a nome di tutti i battezzati”. E qui arrivano i problemi, perché i peccati che saranno confessati davanti a Bergoglio “a nome di tutti i battezzati” sono il peccato contro la pace: il peccato contro il creato, contro le popolazioni indigene, contro i migranti; il peccato degli abusi; il peccato contro le donne, la famiglia, i giovani; il peccato della dottrina usata come pietre da scagliare contro; il peccato contro la povertà; il peccato contro la sinodalità / mancanza dell’ascolto, comunione e partecipazione di tutti”. L’elenco è vero (qualcuno pensava fosse un fake) e numerosi vescovi hanno levato gli occhi al cielo. Qualche parroco l’ha presa sul ridere, magari attendendo che gli si presenti un fedele che chiede l’assoluzione per aver peccato contro la sinodalità (qualunque cosa voglia dire). Già: ma cosa vuol dire?“
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