Carissimi amici e lettori,
continuiamo la carrellata dei messaggi di solidarietà per Sua eccellenza mons.Carlo Maria Viganò pubblicati su Duc in altum da Aldo Maria Valli, anche noi e ci uniamo a sostegno di sua eccellenza reverendissima mons.Viganò.
A.Di J.
“Beati estis cum maledixerint vobis et persecuti vos fuerint et dixerint omne malum adversum vos mentientes propter me.
Gaudete et exultate quoniam merces vestra copiosa est in caelis sic enim persecuti sunt prophetas qui fuerunt ante vos” (Mt 5,11 – 12)
Nell’esprimere la mia solidarietà a Sua Eccellenza Monsignor Viganò non riesco a trovare parole migliori di quelle scritte profeticamente da Giovannino Guareschi in un capitolo del libro Don Camillo e Don Chichì. Frasi vecchie di sessant’anni eppure drammaticamente attuali.
Don Camillo spalancò le braccia: “Signore, cos’è questo vento di pazzia? Non è forse che il cerchio sta per chiudersi e il mondo corre verso la sua rapida autodistruzione?”.
“Don Camillo, perché tanto pessimismo? Allora il mio sacrificio sarebbe stato inutile? La mia missione fra gli uomini sarebbe dunque fallita perché la malvagità degli uomini è più forte della bontà di Dio?”
“No, Signore. Io intendevo soltanto dire che oggi la gente crede soltanto in ciò che vede e tocca. Ma esistono cose essenziali che non si vedono e non si toccano: amore, bontà, pietà, onestà, pudore, speranza. E fede. Cose senza le quali non si può vivere. Questa è l’autodistruzione di cui parlavo. L’uomo, mi pare, sta distruggendo tutto il suo patrimonio spirituale. L’unica vera ricchezza che in migliaia di secoli aveva accumulato. Un giorno non lontano si troverà esattamente come il bruto delle caverne. Le caverne saranno alti grattacieli pieni di macchine meravigliose, ma lo spirito dell’uomo sarà quello del bruto delle caverne. Signore, la gente paventa le armi terrificanti che disintegrano uomini e cose. Ma io credo che soltanto esse potranno ridare all’uomo la sua ricchezza. Perché distruggeranno tutto e l’uomo, liberato dalla schiavitù dei beni terreni, cercherà nuovamente Dio. E lo ritroverà e ricostruirà il patrimonio spirituale che oggi sta finendo di distruggere. Signore, se è questo ciò che accadrà, cosa possiamo fare noi?”.
Il Cristo sorrise: “Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede e mantenerla intatta. Il deserto spirituale si estende ogni giorno di più, ogni giorno nuove anime inaridiscono perché abbandonate dalla fede. Ogni giorno di più uomini di molte parole e di nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri. Uomini di ogni razza, di ogni estrazione, d’ogni cultura”.
“Signore”, domandò don Camillo, “volete forse dire che il demonio è diventato tanto astuto che riesce, talvolta, a travestirsi perfino da prete?”.
Grazie Monsignor Viganò per il suo coraggio. Esso sia sprone per tutti quelli che, umilmente, vogliono contribuire a salvare il seme.
Non è fatica sprecata. Nostro Signore ce l’ha promesso: non praevalebunt!
Giovanni
Eccellenza Reverendissima,
tutta la Vera Chiesa è con Lei e La sostiene con la preghiera a Dio Padre e con la supplica alla Vergine Santissima affinché Lei possa continuare a difendere i veri valori e la Vera Dottrina che Cristo ci ha rivelato. Dio, nella Sua infinita Misericordia, sempre la protegga e la benedica.
Con sincero affetto
Anna Nimis
Dear Aldo Maria Valli,
I am writing from the Archdiocese of Seoul, South Korea. I have heard of the Bergoglian punishment of His Excellency Archbishop Viganò. Excommunicated! What a horrible situation!
I do not always agree with His Excellency Viganò on everything, but I know that he makes many efforts to protect Catholic teachings. I deeply respect and strongly support him. He has spoken the truth about Bergoglio and the Bergoglians. They destroy the Church and punish those who defend it. Instead they support those who should be excommunicated: the LGBTQ groups, the wrong cardinals and bishops, the German Church.
Wrong ideologies spread very fast, but the Light of the Lord, with the support of Your Excellency Archbishop Viganò, will triumph.
Holy Mary, Angels of Heaven, all the saints, especially the holy Korean martyrs, pray for us!
Amen.
Jaeho Clement Chung
Caro Aldo Maria Valli
scrivo dall’Arcidiocesi di Seoul, Corea del Sud. Ho sentito della punizione bergogliana all’Eccellenza Arcivescovo Viganò. Scomunicato! Che situazione orribile!
Non sempre sono d’accordo con l’Eccellenza Viganò su tutto, ma so che fa molti sforzi per proteggere gli insegnamenti cattolici. Lo rispetto profondamente e lo sostengo con forza. Ha detto la verità su Bergoglio e i bergogliani. Essi distruggono la Chiesa e puniscono chi la difende. Invece appoggiano chi andrebbe scomunicato: i gruppi LGBTQ, i cardinali e vescovi sbagliati, la Chiesa tedesca.
Le ideologie sbagliate si diffondono molto velocemente, ma la Luce del Signore, con il sostegno dell’Eccellenza Arcivescovo Viganò, trionferà.
Maria Santissima, Angeli del Cielo, tutti i santi, specialmente i santi martiri coreani, pregate per noi!
Amen.
Jaeho Clement Chung
Caro Valli,
lancio la seguente sfida: tutti noi buoni credenti non possiamo sederci a piangere a causa di Bergolio e dei suoi servi ordinari. Mi rivolgo a voi, che avete un certo potere d’informazione, sia europei sia americani, e a tutti i buoni cristiani e che vedono la disgrazia che sta accadendo alla Nostra Amata Madre Santa Chiesa.
La sfida è la seguente: tutti i vescovi e i sacerdoti, gli ordini religiosi e i fedeli all’unisono lancino un duro attacco contro Bergoglio e i suoi scagnozzi, costringendoli ad andarsene e ad essere deposti con le buone o con le cattive e obbligandoli a lasciare la Santa Chiesa.
Sofia Costa Rodrigues
Caro Aldo Maria Valli,
la informo della recentissima proibizione della celebrazione della Santa Messa secondo il rito tradizionale nel santuario mariano di Covadonga, simbolo della Reconquista spagnola e meta del pellegrinaggio “Nuestra Señora de la Cristiandad”, giunto alla quarta edizione con sempre maggior successo [qui].
È un altro grave attentato contro la liberà di culto e una violazione al motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum. Ed è certamente un sintomo allarmante della politica della “soluzione finale” di cui si sta parlando in questi giorni.
Grazie per la sua attenzione. Che il Signore la benedica.
Edi Liccioli
Caro Valli,
che il Signore nostro conforti e sostenga come solo Lui sa fare monsignor Viganò. Che Viganò abbia la Sua pace e lo accompagni la fortezza dello Spirito.
Marinella Giorgini
Caro Valli,
scrivo per ringraziarla e per ribadire la vicinanza e il sostegno costante nella preghiera al nostro caro Monsignor Viganò.
Leggendo i suoi articoli, ho notato che tra gli ultimi messaggi rivolti a Monsignore ve ne sono alcuni che provengono da sacerdoti.
Mi permetto pertanto di rivolgere una supplica ai nostri cari prelati e ai nostri cari sacerdoti. Chiedo loro di non esitare nel sostenere la stessa battaglia di Monsignor Viganò, di non avere paura e di fare quello che devono fare, difendendo la Verità e combattendo l’ errore.
Abbiamo bisogno di voi! Non pensiate che solo pochi fedeli vi seguirebbero e vi loderebbero per questo. Siamo in tanti e se vi alzate, saremo ancora di più.
Non possono certo scomunicarci tutti. Se voi tacerete, le cose inevitabilmente peggioreranno.
Grazie di cuore
Liana Bacchini
Caro Valli,
da una semplice fedele un grazie a Monsignor Viganò. Dio La benedica e la Vergine Santa sempre La protegga, per essere un vero pastore secondo il cuore di Dio.
Grazie al caro dottor Valli, che si fa portavoce dei senza voce e senza ascolto.
Maria Cristina Ruffoli
“Beati estis cum maledixerint vobis et persecuti vos fuerint et dixerint omne malum adversum vos mentientes propter me.
Gaudete et exultate quoniam merces vestra copiosa est in caelis sic enim persecuti sunt prophetas qui fuerunt ante vos” (Mt 5,11 – 12)
Nell’esprimere la mia solidarietà a Sua Eccellenza Monsignor Viganò non riesco a trovare parole migliori di quelle scritte profeticamente da Giovannino Guareschi in un capitolo del libro Don Camillo e Don Chichì. Frasi vecchie di sessant’anni eppure drammaticamente attuali.
Don Camillo spalancò le braccia: “Signore, cos’è questo vento di pazzia? Non è forse che il cerchio sta per chiudersi e il mondo corre verso la sua rapida autodistruzione?”.
“Don Camillo, perché tanto pessimismo? Allora il mio sacrificio sarebbe stato inutile? La mia missione fra gli uomini sarebbe dunque fallita perché la malvagità degli uomini è più forte della bontà di Dio?”
“No, Signore. Io intendevo soltanto dire che oggi la gente crede soltanto in ciò che vede e tocca. Ma esistono cose essenziali che non si vedono e non si toccano: amore, bontà, pietà, onestà, pudore, speranza. E fede. Cose senza le quali non si può vivere. Questa è l’autodistruzione di cui parlavo. L’uomo, mi pare, sta distruggendo tutto il suo patrimonio spirituale. L’unica vera ricchezza che in migliaia di secoli aveva accumulato. Un giorno non lontano si troverà esattamente come il bruto delle caverne. Le caverne saranno alti grattacieli pieni di macchine meravigliose, ma lo spirito dell’uomo sarà quello del bruto delle caverne. Signore, la gente paventa le armi terrificanti che disintegrano uomini e cose. Ma io credo che soltanto esse potranno ridare all’uomo la sua ricchezza. Perché distruggeranno tutto e l’uomo, liberato dalla schiavitù dei beni terreni, cercherà nuovamente Dio. E lo ritroverà e ricostruirà il patrimonio spirituale che oggi sta finendo di distruggere. Signore, se è questo ciò che accadrà, cosa possiamo fare noi?”.
Il Cristo sorrise: “Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede e mantenerla intatta. Il deserto spirituale si estende ogni giorno di più, ogni giorno nuove anime inaridiscono perché abbandonate dalla fede. Ogni giorno di più uomini di molte parole e di nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri. Uomini di ogni razza, di ogni estrazione, d’ogni cultura”.
“Signore”, domandò don Camillo, “volete forse dire che il demonio è diventato tanto astuto che riesce, talvolta, a travestirsi perfino da prete?”.
Grazie Monsignor Viganò per il suo coraggio. Esso sia sprone per tutti quelli che, umilmente, vogliono contribuire a salvare il seme.
Non è fatica sprecata. Nostro Signore ce l’ha promesso: non praevalebunt!
Giovanni
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Eccellenza Reverendissima,
tutta la Vera Chiesa è con Lei e La sostiene con la preghiera a Dio Padre e con la supplica alla Vergine Santissima affinché Lei possa continuare a difendere i veri valori e la Vera Dottrina che Cristo ci ha rivelato. Dio, nella Sua infinita Misericordia, sempre la protegga e la benedica.
Con sincero affetto
Anna Nimis
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Dear Aldo Maria Valli,
I am writing from the Archdiocese of Seoul, South Korea. I have heard of the Bergoglian punishment of His Excellency Archbishop Viganò. Excommunicated! What a horrible situation!
I do not always agree with His Excellency Viganò on everything, but I know that he makes many efforts to protect Catholic teachings. I deeply respect and strongly support him. He has spoken the truth about Bergoglio and the Bergoglians. They destroy the Church and punish those who defend it. Instead they support those who should be excommunicated: the LGBTQ groups, the wrong cardinals and bishops, the German Church.
Wrong ideologies spread very fast, but the Light of the Lord, with the support of Your Excellency Archbishop Viganò, will triumph.
Holy Mary, Angels of Heaven, all the saints, especially the holy Korean martyrs, pray for us!
Amen.
Jaeho Clement Chung
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Caro Aldo Maria Valli
scrivo dall’Arcidiocesi di Seoul, Corea del Sud. Ho sentito della punizione bergogliana all’Eccellenza Arcivescovo Viganò. Scomunicato! Che situazione orribile!
Non sempre sono d’accordo con l’Eccellenza Viganò su tutto, ma so che fa molti sforzi per proteggere gli insegnamenti cattolici. Lo rispetto profondamente e lo sostengo con forza. Ha detto la verità su Bergoglio e i bergogliani. Essi distruggono la Chiesa e puniscono chi la difende. Invece appoggiano chi andrebbe scomunicato: i gruppi LGBTQ, i cardinali e vescovi sbagliati, la Chiesa tedesca.
Le ideologie sbagliate si diffondono molto velocemente, ma la Luce del Signore, con il sostegno dell’Eccellenza Arcivescovo Viganò, trionferà.
Maria Santissima, Angeli del Cielo, tutti i santi, specialmente i santi martiri coreani, pregate per noi!
Amen.
Jaeho Clement Chung
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Caro Valli,
lancio la seguente sfida: tutti noi buoni credenti non possiamo sederci a piangere a causa di Bergolio e dei suoi servi ordinari. Mi rivolgo a voi, che avete un certo potere d’informazione, sia europei sia americani, e a tutti i buoni cristiani e che vedono la disgrazia che sta accadendo alla Nostra Amata Madre Santa Chiesa.
La sfida è la seguente: tutti i vescovi e i sacerdoti, gli ordini religiosi e i fedeli all’unisono lancino un duro attacco contro Bergoglio e i suoi scagnozzi, costringendoli ad andarsene e ad essere deposti con le buone o con le cattive e obbligandoli a lasciare la Santa Chiesa.
Sofia Costa Rodrigues
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Caro Aldo Maria Valli,
la informo della recentissima proibizione della celebrazione della Santa Messa secondo il rito tradizionale nel santuario mariano di Covadonga, simbolo della Reconquista spagnola e meta del pellegrinaggio “Nuestra Señora de la Cristiandad”, giunto alla quarta edizione con sempre maggior successo [qui].
È un altro grave attentato contro la liberà di culto e una violazione al motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum. Ed è certamente un sintomo allarmante della politica della “soluzione finale” di cui si sta parlando in questi giorni.
Grazie per la sua attenzione. Che il Signore la benedica.
Edi Liccioli
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Caro Valli,
che il Signore nostro conforti e sostenga come solo Lui sa fare monsignor Viganò. Che Viganò abbia la Sua pace e lo accompagni la fortezza dello Spirito.
Marinella Giorgini
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Caro Valli,
scrivo per ringraziarla e per ribadire la vicinanza e il sostegno costante nella preghiera al nostro caro Monsignor Viganò.
Leggendo i suoi articoli, ho notato che tra gli ultimi messaggi rivolti a Monsignore ve ne sono alcuni che provengono da sacerdoti.
Mi permetto pertanto di rivolgere una supplica ai nostri cari prelati e ai nostri cari sacerdoti. Chiedo loro di non esitare nel sostenere la stessa battaglia di Monsignor Viganò, di non avere paura e di fare quello che devono fare, difendendo la Verità e combattendo l’ errore.
Abbiamo bisogno di voi! Non pensiate che solo pochi fedeli vi seguirebbero e vi loderebbero per questo. Siamo in tanti e se vi alzate, saremo ancora di più.
Non possono certo scomunicarci tutti. Se voi tacerete, le cose inevitabilmente peggioreranno.
Grazie di cuore
Liana Bacchini
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Caro Valli,
da una semplice fedele un grazie a Monsignor Viganò. Dio La benedica e la Vergine Santa sempre La protegga, per essere un vero pastore secondo il cuore di Dio.
Grazie al caro dottor Valli, che si fa portavoce dei senza voce e senza ascolto.
Maria Cristina Ruffoli
Veri e presunti “difensori della Tradizione”. Ora tutto è più chiaro
di Antonio de Felip
Caro Valli,
la miserabile, illegittima e illecita dichiarazione di scomunica di Monsignor Viganò ha comunque un merito: quello di fare chiarezza tra i veri e presunti “difensori della Tradizione”. In questi giorni abbiamo visto troppi tortuosi distinguo, troppi ditini levati, troppe sopracciglia alzate. Teologhesse e storici di vaglia, rispettabilissime Fraternità sacerdotali di varia “postura”, come si usa dire oggi, “battitori liberi” della Tradizione, giornalisti presunti “di destra” intenti a prendere le distanze, sottilizzare, precisare, distinguere.
Qualcuno ci ha ricordato l’ovvio: “Extra Ecclesiam nulla salus”, come se fosse Monsignor Viganò a essere fuori dalla Chiesa di sempre e non qualcun altro apparentemente ben più in alto. Abbiamo sentito lezioncine saccenti di introduzione alla teologia, elementi di diritto canonico, predicozzi sulla Chiesa reale e sulla Chiesa gerarchica. Poi anatemi contro di noi, poveri “assidui frequentatori dei blog tradizionalisti” che aderirebbero a una “chiesa virtuale” come ha scritto un noto storico “delle nostre parti”, dimentico di aver scritto una apprezzabile narrazione critica del concilio da cui si evince che la viganoviana definizione di “cancro” è più che fondata.
Bene, ora il campo è più pulito e la visuale più chiara. Sappiamo chi è di qua e chi è di là. E ce ne ricorderemo, ah se ce ne ricorderemo.
Caro Valli,
la miserabile, illegittima e illecita dichiarazione di scomunica di Monsignor Viganò ha comunque un merito: quello di fare chiarezza tra i veri e presunti “difensori della Tradizione”. In questi giorni abbiamo visto troppi tortuosi distinguo, troppi ditini levati, troppe sopracciglia alzate. Teologhesse e storici di vaglia, rispettabilissime Fraternità sacerdotali di varia “postura”, come si usa dire oggi, “battitori liberi” della Tradizione, giornalisti presunti “di destra” intenti a prendere le distanze, sottilizzare, precisare, distinguere.
Qualcuno ci ha ricordato l’ovvio: “Extra Ecclesiam nulla salus”, come se fosse Monsignor Viganò a essere fuori dalla Chiesa di sempre e non qualcun altro apparentemente ben più in alto. Abbiamo sentito lezioncine saccenti di introduzione alla teologia, elementi di diritto canonico, predicozzi sulla Chiesa reale e sulla Chiesa gerarchica. Poi anatemi contro di noi, poveri “assidui frequentatori dei blog tradizionalisti” che aderirebbero a una “chiesa virtuale” come ha scritto un noto storico “delle nostre parti”, dimentico di aver scritto una apprezzabile narrazione critica del concilio da cui si evince che la viganoviana definizione di “cancro” è più che fondata.
Bene, ora il campo è più pulito e la visuale più chiara. Sappiamo chi è di qua e chi è di là. E ce ne ricorderemo, ah se ce ne ricorderemo.
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