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La Chiesa sta vivendo un momento di grave confusione dottrinale.-L’immagine di una Chiesa divisa è sotto gli occhi di tutti.

Risultati immagini per la crisi della chiesa divisa


II romano Pontefice è il successore di san Pietro nella sede di Roma e nel primato, ossia nell'apostolato ed episcopato universale; quindi il capo visibile, Vicario di Gesù Cristo capo invisibile, di tutta la Chiesa.Il Papa e i Vescovi uniti con lui costituiscono la Chiesa docente, chiamata così perchè ha da Gesù Cristo la missione d'insegnare le verità e le leggi divine a tutti gli uomini, i quali solo da lei ne ricevono la piena e sicura cognizione che è necessaria per vivere cristianamente.


La Chiesa sta vivendo un momento di grave confusione dottrinale e pastorale. Il problema nasce anche dalla incomprensibile scelta di non fare chiarezza sia ai vescovi che alla moltitudine dei fedeli, che con dottrine ambigue mette in difficoltà soprattutto i fedeli e i sacerdoti, una situazione che fa scivolare anche nel relativismo. L’immagine di una Chiesa divisa è sotto gli occhi di tutti. E quella parola magica – misericordia – è servita spesso per coprire epurazioni e rimozioni, emarginazioni e censure. Basti pensare alla sorte toccata al cardinale americano Burke uomo di retta dottrina, o alle difficoltà del prefetto per il culto, l’africano Sarah, inviso e sconfessato perché colpevole a suo dire di difendere la liturgia da ogni tentazione di “protestantizzare” la Messa, di stravolgere e annacquare il senso dell’Eucarestia.E’ come se si cercasse l’applauso del mondo. E’ come se la priorità fosse piacere alla gente che piace… Il cardinale Müller, già prefetto della Dottrina della fede dimissionato da papa Bergoglio, in una intervista ha lamentato proprio l’eccessiva frequentazione/confidenza con esponenti del pensiero laicista/libertino. Il riferimento a Eugenio Scalfari era evidente, con l’aggravante che il fondatore di “Repubblica” spesso ha attribuito al papa, tra virgolette, concetti e pensieri a dir poco sconcertanti su Verità e Dio “non cattolico”, sul diritto alla comunione per i divorziati e su altro ancora.Beh, questo è una delle cose più stridenti. E’ come se, a porsi fuori dalla Chiesa fossero quanti difendono e riaffermano tradizione e magistero; e non chi si avventura su sentieri ambigui e pericolosi. Come l’esaltazione della psicoanalisi freudiana, che ribalta l’idea cristiana del Creato; come la riabilitazione di Lutero “più cattolico di molti cattolici”; come la legittimazione dell’omosessualità, chiedendo al massimo ai gay di essere monogami fedeli.Misericordia è la parola magica del pontificato di Bergoglio. Si può dire che dietro questa parola c’è la rinuncia a denunciare l’errore, a contrastare l’egemonia del relativismo gnostico .

E’ una parola “passepartout”, che ha ispirato molte iniziative dell’attuale pontefice e che, nelle intenzioni, dovrebbe motivare/giustificare ogni apertura al dialogo con mondi distinti e distanti dal cattolicesimo. Il problema è anche la rinuncia, "magari solo apparente", al ruolo missionario della Chiesa. Si dialoga con l’altro ma senza l’ambizione o la speranza di convertirlo. La misericordia diventa una forma di aiuto, di soccorso a chi ha più bisogno, come la Caritas o la Croce rossa. Madre Teresa di Calcutta definiva “la più grande disgrazia”, più della povertà e della malattia, la constatazione che “una gran parte del popolo indiano non conosca Gesù”. Qui in Europa oggi quanti conoscono Gesù? In questi giorni i vescovi interpellati si chiamano fuori dalle"preghiere di riparazione",per il Gay pride .A pochi giorni dalla parata del Gay pride, prevista sabato a Genova,come a Vicenza, ed altre città d'Italia, la Curia annulla le preghiere riparatorie . 
«Siamo spiacenti di dover avvisare che la curia arcivescovile di Genova ha chiesto ai sacerdoti responsabili delle chiese sotto indicate di annullare i momenti di preghiera di riparazione pubblici già programmati. Invitiamo pertanto i fedeli interessati alla riparazione di pregare altrove, in comunione spirituale», si legge sulla pagina Santo Rosario per l'Italia. Poche parole con cui la Curia annuncia che nelle tre chiese genovesi i cui sacerdoti avevano aperto le porte alle "preghiere riparatorie" le porte invece resteranno chiuse.In sostanza, devo dire che l’immagine mediatica che l'episcopato italiano da di se è al quanto  sconcertante. La Preghiera di Riparazione è un atto di culto e non una manifestazione politica, ed è anche la partecipazione "all’atto espiatore di Cristo da parte dei cristiani, i quali, mentre si uniscono al suo sacrificio redentore, chiedono anzitutto il perdono per le proprie colpe e poi per quelle degli altri, specialmente di coloro che la redenzione la rifiutano o la combattono" non si "può rimanere inermi e silenti davanti allo scandalo pubblico del Gay Pride", un "pervertimento delle leggi dell’Ordine che Dio ha stabilito nella creazione", dal quale"discendono tutti i mali della nostra società". L'attuale chiesa cattolica di cui papa Francesco in quanto vescovo di Roma e successore di san Pietro, " è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli" "Infatti il romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di vicario di Cristo e di pastore di tutta la Chiesa, ha il dovere di levare la sua voce per ricondurre all'ovile della  Chiesa i suoi fedeli che sono caduti nelle lusinghe di un mondo ormai traviato visto che ha la potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente".Ma quanto pare le cose non stanno così. In sostanza, devo dire che l’immagine mediatica che papa Bergoglio   ha beneficiato negli ultimi cinque anni[come buono e misericordioso] è una delle più stupefacenti truffe della vita contemporanea. L’abisso tra quell’immagine e la realtà [doppiezza.] e non ci si dovrebbe meravigliare che qualcuno alla fine riveli la verità. 




Commenti

  1. Voi scrivete:
    "II romano Pontefice è il successore di san Pietro nella sede di Roma e nel primato,..."
    -----
    Stimatissimo sito "intuajustitia" vi leggo spesso con ammirazione e condivido di cuore i vostri contenuti, vedendovi come fedeli seguaci della Tradizione, oggi così calpestata e misconosciuta, spesso aborrita da tanto clero modernista.
    Abbiamo tanto bisogno di cattolici come voi, che mantengano questa fedeltà alla Chiesa di sempre, alla sua Liturgia inalterabile, Dottrina perenne ecc., sul sentiero tracciato da mons. Lefebvre. Io personalmente purtroppo nella mia disastrata diocesi, retta da uno dei più terribili nemici della Tradizione, grande amico di papa Bergoglio, (e suo fedele divulgatore di AL e altri perniciosi insegnamenti), non potrò mai giovarmi, essendo in età avanzata e con vari impedimenti, dell'ascolto di una Messa come Dio comanda, cioè di quella di San Pio V.
    Detto ciò vorrei chiedervi:
    1) pensate che l'assistere alla Messa NO mi giovi per il precetto domenicale, soddisfi l'obbligo di santificare la Domenica ? e così devo continuare a rassicurare i miei famigliari su questo dovere? oppure ce ne dobbiamo astenere, viste le eresie che lì si riversano nelle omelie e i frequenti eventi di abuso e profanazione di varia gravità, ad opera dei fedeli o del celebrante, cose diventate di ordinaria amministrazione ? e considerate anche le terribili novità che sono dietro l'angolo, cioè l'alterazione e annullamento della Consacrazione, che abolirà la Reale Presenza di Gesù nelle specie del pane e del vino ?
    2) un particolare grafico qui nello spazio a destra della vostra pagina:
    voi riportate il celebre detto "Ubi Petrus ibi Ecclesia". Ma mi sapreste dire, in coscienza, DOV'E' oggi il Petrus, CHI è di fatto il Petrus che indica SENZA DUBBI o equivoci che IVI è la Chiesa Cattolica di sempre, istituita da NSGC ?
    E' Bergoglio il vero successore di San Pietro, qualunque cosa strana o orripilante ci tocchi ormai di sentire dalla sua bocca o che ci imponga come decreto che "rinnova" la Chiesa e la Fede Cattolica, IN MODO IRREVERSIBILE, come lui stesso promise anni orsono ? (v. appunto il prossimo sinodo, agghiacciante se mi consentite...)
    Grazie della vostra attenzione, attendo una cortese e illuminante risposta.

    (una fedele sgomenta come tanti altri, oppressa dalla imperante e soffocante confusione, come un tunnel di cui non si intravede l'uscita....)

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