“Colloquio internazionale” sul tema, diventato negli ultimi tempi di vitale importanza per la Chiesa cattolica, della “Deposizione del Papa. Luoghi teologici – Modelli canonistici – Poste costituzionali”
Al di là delle possibili conseguenze, il fatto stesso che se ne parli a livello internazionale, dà la misura della inusitata gravità della situazione in cui versa la Chiesa.
Circola da qualche tempo la locandina di quattro pagine con l’annuncio dettagliato di un importante “Colloquio internazionale” sul tema, diventato negli ultimi tempi di vitale importanza per la Chiesa cattolica, della “Deposizione del Papa. Luoghi teologici – Modelli canonistici – Poste costituzionali” [Locandina leggibile o scaricabile qui].
Il colloquio internazionale si terrà il 30 e il 31 marzo 2017, in Francia, a Sceaux. L'evento è organizzato congiuntamente dall’Università di Parigi-Sorbona, di Parigi-Sud e Parigi-Saclay (Facoltà Jean Monnet), dall’Università di Clermont in Alvernia, dal Laboratorio per il Diritto & le Società Religiose, dal Centro Michel de l’Hospital e dall’Istituto delle Scienze Giuridiche e Filosofiche della Sorbona. Vi partecipano sedici professori, gran parte dei quali ordinari. Il Colloquio raccoglie tra i migliori specialisti del mondo accademico francese nel campo del diritto pubblico, della storia del diritto, del diritto canonico. Il suo interesse deriva anche dal fatto di affrontare la complessa questione da una molteplicità di punti di vista, non limitati pertanto all’angolazione strettamente canonistico-teologica ma includenti profili processualistici e costituzionali, come pure di teoria della politica. La speranza è che da questo Colloquio possano uscire idee nuove, capaci cioè di contribuire a trovare giuste soluzioni per la crisi e l’impasse sempre più grave che al momento attanagliano la Chiesa cattolica.
Il convegno sulla "deposizione del Papa" è comunque un fatto nuovo e abbastanza insolito, afferma Psqualucci. "Non credo che lo scopo del convegno sia puramente accademico, nel senso di semplice studio ad alto livello della fattispecie della "deposizione" dal punto di vista di varie discipline. L'iniziativa viene dall'ambiente accademico francese, con la partecipazione di un professore di diritto canonico italiano. Ci siamo anche noi. Quello che voglio dire è che, almeno per alcuni dei partecipanti, il Convegno è sicuramente un importante momento di reciproco studio e approfondimento per mettere a punto in modo concreto la possibilità di iniziare la procedura di deposizione dell'attuale Pontefice con l'accusa di eresia in senso formale. Questa almeno la mia personale opinione".
Ulteriori elementi, nella nostra traduzione da Rorate Caeli / Adelante la fe
Nel corso della conferenza si discuterà di un recente libro che affronta l'argomento in termini giuridici, di Laurent Fonbaustier: La déposition du Pape hérétique: Une origine du constitutionnalisme? [ Deposizione di papa eretico: Una fonte del costituzionalismo?]. Fonbaustier mostra l'influenza del Decreto di Graziano in ordine alle teorie politiche sulla scarsa capacità di governo.
L'Opera, (latino: Decretum Gratiani o Concordia discordantium canonum), appartenente al diritto canonico, come indicato dal titolo, ha lo scopo di riconciliare tutte le norme canoniche esistenti da secoli precedenti, molte delle quali si appongono a vicenda. Autore: Graziano, monaco giurista che lo ha scritto tra il 1140 e il 1142/3. Costituisce la prima parte della raccolta di sei opere giuridiche canoniche note come Corpus Iuris Canonici. Il testo che ha suscitato interesse negli ultimi tempi recita: "Nessun mortale deve presumere di riprendere i suoi errori [del Papa], perché colui che deve giudicare ogni cosa non può essere giudicato da nessuno" (Dist 40 C.6.). L'ultima condizione "a meno che non si trovi lontano dalla fede" è stata a volte interpretata nel senso che un papa che abbia deviato nell'eresia potrebbe essere deposto.
L'Opera rappresenta un importante consolidamento della legge della Chiesa cattolica nel passaggio dall'alto al tardo Medioevo. Monumentale nella sua dimensione, è un contributo alla unificazione giuridica ed è quindi il frutto di attività dottrinale di un canonista e non di politica legislativa pontificia, pista finora maggiormente utilizzata a tale scopo.
(Fonte Chiesa e post concilio)
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