Il cardinale africano Robert Sarah è il "custode" vaticano della liturgia e ha avanzato delle proposte di modifica alla messa. "Papa Francesco mi ha detto di continuare il lavoro iniziato da Benedetto XVI" ha dichiarato.
Inserire parti in latino nel rito della messa; consentire ai fedeli di prendere la comunione solo se si inginocchiano; chiarire che l’unica messa da suonare in chiesa è quella liturgica sacra. Sono alcune tra le proposte del prefetto della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti, il cardinale guineano Robert Sarah, annunciate nel corso di un suo intervento in inglese pronunciato durante il meeting intitolato “Sacra Liturgia”, a Londra.
La proposta di maggior rottura è quella di “bilanciare i linguaggi nazionali e l’uso del latino nella liturgia.” Dopo il Concilio Vaticano II, a partire dal 1968, il latino è stato messo in soffitta e le messe vengono celebrate, ad ogni latitudine, nella lingua locale. Tuttavia, secondo Sarah, “il Concilio non ha mai inteso che il rito fosse celebrato solamente nella lingua nazionale, ma intendeva autorizzare il suo utilizzo, in particolare per le letture”. Secondo il cardinale, “oggi sarebbe possibile, grazie alla stampa, facilitare la comprensione di tutti quando è usato il latino, forse per la liturgia dell’Eucarestia ed ovviamente per incontri internazionali, dove la lingua locale non è compresa da molti.”
Sarah poi ha spiegato che bisogna istituire all’interno della messa più momenti di silenzio per lasciare spazio alla preghiera silenziosa ed alla contemplazione e che “inginocchiarsi durante la consacrazione, a meno che non si abbiano problemi, è essenziale” perché esso stesso “un atto di preghiera”. Il cardinale ha affermato che è necessario reintrodurre inginocchiatoi e genuflessione nel momento in cui si riceve l’Eucarestia.
Il prefetto ha quindi aggiunto che “bisogna cantare la liturgia ed i testi liturgici, rispettando le tradizioni liturgiche della Chiesa” ed in particolare, durante la messa, “bisogna cantare musica sacra liturgica e non musica religiosa generica o, peggio ancora, canzoni profane, chiarendo la propria predilezione per il canto gregoriano. Rispetto alla vestizione di chi si trova sull’altare, Sarah chiede che siano vestiti correttamente anche le persone che leggono i brani tratti dalla Bibbia e dal Vangelo. “Papa Francesco – ha detto – mi ha chiesto di continuare il lavoro liturgico iniziato da papa Benedetto XVI. Solo perché abbiamo un nuovo Papa, non è detto che la visione del suo predecessore ora non sia più valida.”
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