Oggi la Chiesa celebra una delle più importanti feste dell’anno, dedicate a Maria Santissima: l’Assunzione. Al termine della sua vita terrena, Maria è stata portata in anima e corpo nel Cielo, cioè nella gloria della vita eterna, nella piena e perfetta comunione con Dio.
Il Venerabile Papa Pio XII, il 1° novembre 1950, definì solennemente questo dogma, e vorrei leggere – anche se è un po’ complicato – la forma della dogmatizzazione. Dice il Papa: «in tal modo l’augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Gesù Cristo fin da tutta l’eternità con uno stesso decreto di predestinazione, Immacolata nella sua Concezione, Vergine illibata nella sua divina maternità, generosa Socia del Divino Redentore, che ha riportato un pieno trionfo sul peccato e sulle sue conseguenze, alla fine, come supremo coronamento dei suoi privilegi, ottenne di essere preservata dalla corruzione del sepolcro e, vinta la morte, come già il suo Figlio, di essere innalzata in anima e corpo alla gloria del Cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli»(Cost. ap. Munificentissimus Deus, AAS 42 (1950), 768-769). Questo, quindi, è il nucleo della nostra fede nell’Assunzione: noi crediamo che Maria, come Cristo suo Figlio, ha già vinto la morte e trionfa già nella gloria celeste nella totalità del suo essere, «in anima e corpo»."D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata" (Lc 1,48). Così esclama la Madre di Cristo nell'incontro con l'anziana parente Elisabetta. Il Vangelo poco fa ci ha riproposto il Magnificat, che la Chiesa canta ogni giorno. È la risposta della Madonna alle parole profetiche di sant'Elisabetta: "Beata Colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore" (Lc 1,45).
Con queste parole, Elisabetta accoglie Maria venuta a farle visita. Questa stessa beatitudine risuona nel Cielo e sulla terra, di generazione in generazione (cfr Lc 1,48) e in modo singolare nell'odierna solenne celebrazione. Maria è beata perché ha creduto subito alla Parola del Signore, perché ha accolto senza indugi la volontà dell'Altissimo manifestataLe dall'Angelo nell'Annunciazione.
Potremmo vedere nel viaggio di Maria, da Nazaret ad Ain-Karin, di cui ci parla il Vangelo, quasi una prefigurazione del suo singolare viaggio spirituale che, iniziato con il "sì" nel giorno dell'Annunciazione, culmina appunto nell'Assunzione al cielo in anima e corpo. Un itinerario verso Dio, sempre illuminato e sostenuto dalla fede.
In Maria la promessa si fa realtà: Beata è la Madre e beati saremo noi suoi figli se, come Lei, ascolteremo e metteremo in pratica la parola del Signore.
Possa l'odierna solennità aprire il nostro cuore a questa superiore prospettiva dell'esistenza. Possa la Vergine, che oggi contempliamo risplendente alla destra del Figlio, aiutare l'uomo di oggi a vivere, credendo "nel compimento della Parola del Signore".
rarissime foto della Proclamazione del Dogma dell'Assunta - 1 Novembre 1950
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