Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

martedì 17 febbraio 2015

Messaggio per la Quaresima



Voi vi domandate: «Che cos’è diventata la Quaresima?». Voi ritenete che la rinuncia assai relativa al cibo non significa gran che, quando tanti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, vittime di guerre o di catastrofi, soffrono molto, fisicamente e moralmente.

Il digiuno riguarda l’ascesi personale, sempre necessaria, ma la Chiesa chiede ai battezzati di caratterizzare anche in altro modo questo tempo liturgico. La Quaresima ha infatti per noi un preciso significato: deve manifestare agli occhi del mondo che l’intero Popolo di Dio, perché peccatore, si prepara nella Penitenza a rivivere liturgicamente la Passione, la Morte e la Risurrezione di Cristo. Questa testimonianza pubblica e collettiva ha la propria sorgente nello spirito di Penitenza di ciascuno di noi e ci induce altresì ad approfondire interiormente tale comportamento ed a meglio motivarlo.

Rinunciare non significa soltanto donare il superfluo, ma talvolta anche il necessario, come la vedova del Vangelo, la quale sapeva che il proprio obolo era già un dono ricevuto da Dio. Rinunciare significa liberarsi dalla schiavitù di una civiltà che ci spinge sempre più alla comodità ed al consumo, senza alcuna preoccupazione nemmeno per la conservazione del nostro ambiente, patrimonio comune dell’umanità.Lo spirito di penitenza e la sua pratica ci stimolano a distaccarci sinceramente da tutto ciò che possediamo di superfluo, e talvolta anche di necessario, e che ci impedisce di essere veramente ciò che Dio vuole che noi siamo: «Dov'è il tuo tesoro, là è il tuo cuore» (Mt 6,21). Il nostro cuore è aggrappato alle ricchezze materiali? al potere sugli altri? ad egoistiche sottigliezze di dominio? Allora, abbiamo bisogno del Cristo liberatore che, se noi lo vogliamo, può scioglierci da questi legami di peccato che ci ostacolano.Il cristiano, infatti, chiamato dalla Chiesa alla preghiera, alla penitenza e al digiuno, allo spogliamento interiore ed esteriore di se stesso, si pone davanti a Dio e si riconosce per quello che e, si riscopre.

«Ricordati, uomo, che sei polvere ed in polvere ritornerai» (Parole nella distribuzione delle Ceneri). Ricordati, uomo, che sei chiamato ad altre cose rispetto a questi beni terreni e materiali, che rischiano di deviarti dall'essenziale. Ricordati, uomo, della tua vocazione fondamentale: tu vieni da Dio, e tu ritorni a Dio con la prospettiva della Risurrezione, che è la via tracciata da Cristo. «Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo» (Lc 14,27).

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti contenenti linguaggio sgradito, insulti , con contenuti a sfondo razzista , sessista ed intolleranti saranno cestinati dall'amministratore del blog che si riserva il diritto di scegliere quali commenti possono essere pubblicati.

Questo sito internet è un blog personale e non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001


Realizzazione siti web - www.webrex2000.com