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Oltraggio a San Pio X nel centenario della sua morte


a cura della Redazione

Cento anni fa, 20 agosto 1914, moriva San Pio X, il Papa che resistette e lottò contro il Modernismo, «la sintesi di tutte le eresie», come egli la definì nella Pascendi. E oggi quel Modernismo, divenuto molosso dominante, strumentalizza proprio San Pio X per i suoi fini di tradimento nei confronti del Magistero perenne della Chiesa, al quale San Pio X, fedele a Cristo e ai suoi insegnamenti, dedicò tutta la sua straordinaria vita.

La Diocesi di Treviso ha deciso, proprio nel giorno del dies natalis di San Pio X, non di aprire le chiese per spiegare che il peccato resta peccato, ma per promuovere un'adorazione eucaristica, chiedendo l'intercessione di San Pio X affinché il prossimo Sinodo straordinario sulla Famiglia (dal 5 al 19 ottobre) "aggiorni" la Chiesa e vada incontro a tutte le esigenze di tutte le coppie. Insomma, si prende occasione del centenario della morte di San Pio X per realizzare l'opposto di ciò che la dottrina della Chiesa ha insegnato in duemila anni di storia. La menzogna allo stato puro, riconoscibile, ormai, anche dai non addetti ai lavori. Oggi si giunge a "pregare" (pregare chi?) affinché la Chiesa possa accogliere i peccati in quanto tali e legittimare i peccatori per le loro azioni, senza pentimento e senza conversione: peccati di fatto per coppie di fatto. Le generazioni passate, che hanno vissuto il matrimonio secondo Santa Romama Chiesa, erano fuori di senno? O il senno si è eclissato ora?

Leggiamo su «La Tribuna di Treviso» (19 agosto 2014):
«Una notte intera in chiesa, di veglia e adorazione, a pregare comunque sempre in due il Papa trevigiano santo. Chi unito da un matrimonio religioso e chi con la fede nuziale al dito, ma senza alcun vincolo sacro. E ancora chi vive insieme senza alcun sì pronunciato davanti a sacerdote o sindaco. O chi pur con un divorzio alle spalle ha voluto dire in modo diverso un altro sì. Mai prima d'ora si erano ritrovati insieme a pregare. Nel giorno del centenario della morte di San Pio X – morto nella notte del 20 agosto 1914 - la Chiesa trevigiana apre per la prima volta le braccia a tutte le coppie, sposate o di fatto. E le invita alla preghiera insieme, senza distinzioni: famiglie cristiane, coppie di sposi, fidanzati, coppie sposate solo con rito civile, conviventi, sposi separati o divorziati. Nessuno escluso. Apriranno le porte alla quiete e al silenzio dello speciale momento di preghiera cinque chiese della diocesi, tra le province di Treviso e Venezia. Dalla chiesa di Riese Pio X, paese natale di Papa Giuseppe Sarto, alla chiesa parrocchiale di Salzano, la chiesa del Monastero della Visitazione a Treviso, il Piccolo Rifugio a San Donà di Piave e la cappella dell'Adorazione a Ciano del Montello.
Una notte di adorazione, a disposizione di tutte le coppie che vorranno varcare la soglia della chiesa e sedere fianco a fianco davanti all'altare».
San Pio X, nella gloria di Dio, interceda affinché nel Sinodo sulla Famiglia non si prendano decisioni sacrileghe, per le quali si è "vegliato" nelle chiese trevigiane.

Nel Codice di Diritto Canonico, che Papa Sarto volle formulare, fu molto rigoroso a riguardo del sacramento del Matrimonio. E nel Catechismo Maggiore di San Pio X sta scritto:
«423. Che cosa ci proibisce il sesto comandamento: Non fornicare?
Il sesto comandamento: Non fornicare, ci proibisce ogni atto, ogni sguardo, ogni discorso contrario alla castità, e l'infedeltà nel matrimonio.
424. Che cosa proibisce il nono comandamento?
Il nono comandamento proibisce espressamente ogni desiderio contrario alla fedeltà che i coniugi si sono giurata nel contrarre matrimonio: e proibisce pure ogni colpevole pensiero o desiderio di azione vietata dal sesto comandamento.
425. É un gran peccato l'impurità?
È un peccato gravissimo ed abominevole innanzi a Dio ed agli uomini; avvilisce l'uomo alla condizione dei bruti, lo trascina a molti altri peccati e vizi, e provoca i più terribili castighi in questa vita e nell'altra».

Nello stesso articolo sopra citato Monsignor Giuliano Brugnotto, cancelliere vescovile della diocesi e segretario del Comitato diocesano per il centenario di San Pio X, ha dichiarato: «Il Papa l'ha chiesto in maniera esplicita più volte, ha chiesto di pregare perché un evento ecclesiale come il prossimo sinodo dei vescovi sulla famiglia possa dare risposte anche a situazioni di difficoltà o ferite matrimoniali. A Treviso questo accade in una occasione particolare: quando si ricorda il centenario della morte di Papa Pio X. Abbiamo invitato a vivere questo momento di preghiera ciascuno con l'esperienza e nel segno del proprio amore». Un amore secondo Dio o secondo Satana?

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