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Visualizzazione dei post da 2022

Mons. Schneider: la messa tradizionale, anche a costo di un “esilio liturgico”

Mons. Athanasius Schneider In occasione della Conferenza sull'identità cattolica organizzata fatta dalla rivista The Remnant l'1 e 2 ottobre 2022 a Pittsburgh (Stati Uniti), mons. Athanasius Schneider ha rilasciato diverse dichiarazioni. Troveremo qui le parole più significative del Vescovo ausiliare di Astana (Kazakhstan), sulla Messa tradizionale e sulla persecuzione a cui è sottoposta a Roma e nelle diocesi. Su LifeSiteNews del 4 ottobre si potevano leggere queste parole tratte dal suo convegno di Pittsburgh: "Il potere attuale odia ciò che è santo, e quindi perseguita la Messa tradizionale", parole forti integrate da questo saggio appello: "Ma la nostra risposta non dev’essere né rabbia né pusillanimità, ma una profonda sicurezza nella verità e pace interiore, gioia e fiducia nella Divina Provvidenza". Il presule ha anche affermato: "dichiarare la Messa riformata di papa Paolo VI espressione unica ed esclusiva della lex orandi del rito romano — com...

BASILICA VATICANA: IL RISULTATO DELLA GESTIONE DI FRA MAURO GAMBETTI

Carissimi amici e lettori da alcuni mesi Silere non possum sta rendendo pubblici i risultati della gestione portata avanti dal frate francescano Mauro Gambetti nella Basilica di San Pietro. Se San Francesco amava circondarsi dei poveri, non si può dire lo stesso del Cardinale Arciprete della Basilica Vaticana. Eventi, pranzi costosi, viaggi e salotti con personaggi potenti. La Fabbrica di San Pietro è diventata una piccola fortezza nella quale entrano solo personaggi di un certo rilievo. Il Cardinale ha spostato il suo ufficio al terzo piano e ha chiaramente vietato l’accesso ai pellegrini e ai dipendenti. Se ai tempi di Angelo Comastri, qualche fedele poteva ambire a farsi benedire dall’Arciprete, oggi questa possibilità è assolutamente impensabile.

Le persecuzioni e lo sterminio dei cristiani non è mai finito.

Nel mondo sono oltre 360 milioni i cristiani che sperimentano un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della loro fede,nel silenzio più assordante della comunità internazionale.  L'Afghanistan oggi è il Paese più pericoloso al mondo per i cristiani, seguito da Repubblica popolare cinese,Venezuela,Nicaragua, Corea del Nord, Somalia, Libia, Yemen, Eritrea, Nigeria, Pakistan Iran, India e Arabia Saudita, solo per citare alcuni Paesi. Oltre 360 milioni di cristiani, a ogni latitudine, sono oggetto di persecuzione a causa della propria fede. Inoltre, sono aumentati fino a 4.761 i fedeli uccisi negli ultimi 12 mesi per la loro fede (i dati si riferiscono nell'arco di un anno). I cristiani uccisi per ragioni legate alla fede crescono del 60%, con la Nigeria ancora terra di massacri, assieme ad altre nazioni dell’Africa Sub-Sahariana colpite dalla violenza anticristiana: tra i primi Paesi con più uccisioni di cristiani si trovano 8 nazioni africane.

Alle deliranti farneticazioni del dittatore Ortega:La Chiesa risponde con la preghiera.

Daniel Ortega, dittatore del Nicaragua e idolo della sinistra mondiale, sferra i suoi colpi sulla Chiesa cattolica e sul popolo nicaraguense" La Chiesa cattolica sempre più nel mirino del governo sandinista in Nicaragua. A nulla sono valse le parole distensive pronunciate da Papa Francesco sul volo di ritorno dal Kazakistan. "In questo momento c'è dialogo", aveva detto il Sommo Pontefice  rispondendo ad una domanda sulla situazione nicaraguense. Questa settimana, però, sono arrivate le parole di fuoco del presidente Daniel Ortega a schiaffeggiare la mano tesa dalla Santa Sede. L'ex guerrigliero, che per la quarta volta nel 2021 dopo elezioni non del tutto chiare e cristalline,fortemente  contestate dalla comunità internazionale, dall'inizio dell'anno in corso ha messo nel mirino la Chiesa cattolica che con i suoi vescovi e religiosi hanno avuto il coraggio e lo zelo apostolico e hanno denunciato le violazioni dei diritti umani e la repressione della soc...

Il vescovo di Terni mons. Francesco Antonio Soddu:" all' innagurazine della Casa Massonica"

Non capita di frequente che la Casa Massonica del Grande Oriente d’Italia in via Roma a Terni, apra le proprie porte al pubblico. Martedì pomeriggio è accaduto, in occasione dell’inaugurazione del nuovo ingresso, celebrata con istituzioni, autorità e ‘fratelli’ del G.O.I. ternano e delle sue logge. In occasione dell’inaugurazione del nuovo ingresso. Un evento al quale hanno partecipato istituzioni, autorità oltre ai liberi muratori delle logge cittadine. A tagliare il nastro il Gran Maestro Stefano Bisi, accolto davanti alla sede di via Roma da Luca Nicola Castiglione, presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Umbria, da Gabriele Cardona, presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Terni e da numerosi Dopo la cerimonia ha avuto luogo la visita alla Casa Massonica che conta al proprio interno due templi, alla quale hanno preso parte il sindaco Leonardo Latini, il prefetto Giovanni Bruno, e per completare la ciliegina sulla torta Sua Ecc.Mons. Vesco...

SOLENNITA' DEL PERDONO DI ASSISI

Tratto dal sito: “ San Francesco ” LA BASILICA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI E LA PORZIUNCOLA La piccola chiesa della Porziuncola è stata il punto di riferimento di tutta la vita di Francesco. Quando il Santo giunse qui agli inizi del 1200, la chiesetta dedicata alla Vergine Assunta era circondata da una selva di querce e giaceva in uno stato di quasi totale abbandono. Francesco la riparò con le sue mani. Qui il 24 febbraio 1208 scese nel suo cuore la parola di Gesù: “Andate... annunciate che il Regno dei cieli è vicino; non procuratevi né oro né argento né bisaccia; gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date”. Francesco ne fu folgorato e pieno di gioia disse il suo sì più grande a Dio: “Questo è ciò che voglio, questo è ciò che desidero fare con tutto il cuore!”. Subito abbandonò le ricche vesti, indossò una tonaca a forma di croce e iniziò ad annunciare ovunque il Vangelo. Alla Porziuncola (ottenuta in dono dai monaci Benedettini del monte Subasio) stabilì la sua dimora....

Di chi è la Chiesa?

di A.P Sono più di 2000 anni che si parla di Chiesa. Chi ne parla? Ne parlano tutti; chi ha il dovere di parlarne, chi pensa di sapere cosa dire su questa meravigliosa e straordinaria creatura e anche chi, sprovvisto di un minimo di conoscenza sul perché della Chiesa, cerca di inserirsi nel discorso, il più delle volte facendo brutta figura, perché non ne conosce la storia divina e umana, il suo significato e soprattutto la sua costituzione, che anche se apparentemente può sembrare di fattezza terrena, tuttavia non è così, perché prima di tutto, la Chiesa è fatta di cielo e quindi, coloro che la formano, cioè il Popolo Santo di Dio, i battezzati, sono anzitutto fatti di cielo. Poi, possiamo arrivare a fare tutte le considerazioni possibili, a dire tutti i pensieri che ospitiamo nel nostro cuore e nella nostra mente, ma non dobbiamo mai dimenticare da dove nasce parte la Chiesa. Nasce da Cristo, dal suo cuore che arde d’amore e l’ha affidata alle premure di Pietro, il quale, pur debole ...

"Mea culpa" di che?

Cari amici e lettori ,  su corrispondenza romana un articolo a firma del Professore Roberto De Mattei ci invita a questa riflessione storica a proposito del mea culpa di Papa Bergoglio nel suo viaggio in Canada. La Chiesa cattolica, fedele al mandato del suo divino Maestro: «Andate per tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura» (Mc. 16, 15), ha svolto, fin dalla sua fondazione una grande opera missionaria, attraverso la quale ha portato al mondo non solo la fede, ma la civiltà, santificando luoghi, popoli, istituzioni e costumi. Grazie a quest’opera, la Chiesa ha civilizzato anche i popoli delle due Americhe, immersi nel paganesimo e nelle barbarie. In Canada, la prima missione gesuita tra i pellirosse irochesi, diretta dal padre Charles Lallemant (1587-1674), sbarcò a Quebec nel 1625. Una nuova missione arrivò nel 1632, guidata dal padre Paul Le Jeune (1591-1664). Il padre Giovanni de Brébeuf (1593-1649), ritornò nel 1633 con due padri. Di capanna in capanna, cominci...

Il silenzio è il «luogo» nel quale Dio ci aspetta: di d.Bruno osb

Sangue e silenzio sono due suoni distinti, due parole che parlano linguaggi diversi. Messe insieme formano un’unica sinfonia che richiama un’unica voce, quella di Dio Amore e invita a partecipare con la nostra adesione ed offerta. Il Sangue che fluisce dalla croce è un suono, un fenomeno che si fa voce: canta l’amore e lo dichiara come unica possibilità di vita. “Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). Il Sangue è il distillato dell’amore: è fuoco di desiderio, la voce della misericordia, la verità sempre accesa, la linfa della vita, la schiettezza della libertà del cuore che ama. Il silenzio dell’amore C’è nel Sangue l’eloquenza dell’amore che commuove e il silenzio di un Dio che si dona senza parole, ma con i gesti concreti di martirio. Nel Sangue c’è la forza dell’Amato che non si ritira di fronte alla prova, e c’è il silenzio di chi riceve la sua energia e attonito stupisce per l’abbondante effusione d’amore. In quel fluire rubinante di vita...

Solo Lui sa ridonare luce al nostro cammino.

«Non abbiate paura!» Questa espressione, come si sa, era ricorrente, negli scritti e sulle labbra di Giovanni Paolo II. Fin dalle prime battute del suo lungo Pontificato (1978-2005) il Santo Padre invitò tutti ad aprire con fiducia la mente e il cuore a Cristo Signore, ad accoglierlo nella propria vita, nel proprio lavoro, nella trama dei propri affetti e desideri. Solo Lui sa ridonare luce al nostro cammino.  Carissimi amici, anche oggi credere in Gesù, seguire Gesù sulle orme di Pietro, di Tommaso, dei primi apostoli e testimoni, comporta una presa di posizione per Lui e non di rado quasi un nuovo martirio: il martirio di chi, oggi come ieri, è chiamato ad andare contro corrente per seguire il Maestro divino, per seguire "l'Agnello dovunque va" (Ap 14,4).Per questo soltanto un cammino religioso e spirituale è in grado di rassicurare il nostro cuore pauroso, perché ricorda che la storia, la vita di ciascuno non è preda del caso o del prepotente di turno, ma si trova sald...

Cuore Amabile esaltato sulla croce

Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, il quale, mite e umile di cuore, esaltato sulla croce, è divenuto fonte di vita e di amore, a cui tutti i popoli attingeranno.Nella città di Paray-le-Monial, in un monastero della Visitazione, verso l'anno 1670, trovandosi in un giorno dell'ottava del Corpus Domini, Santa Margherita Maria Alacoque, prostrata innanzi al Santissimo Sacramento esposto alla pubblica adorazione, le apparve Gesù, e le diede a vedere il suo SS. Cuore. Era questo tutto investito da fiamme, circondato da una corona di spine, squarciato da una ferita, e con una croce piantatavi sopra. « Vedi, disse Gesù alla sua adoratrice, vedi questo Cuore che si strugge d'amore per gli uomini, ciò nonostante non riceve che ingratitudine e oltraggi. Questo Cuore è sempre disposto a versare grazie e benedizioni sopra di tutti; ma gli oltraggi continui che mi fanno, ne impediscono la diffusione.Pensa tu adunque a riparare un sì lagrimevole disordine, e fa che il venerdì succe...

Dal cuore trafitto di Cristo si scorge il Dio trinitario

Pio XII, nella lettera enciclica sul Sacro Cuore, ha voluto ribadire il legame che c’è fra cuore di Cristo e la vita del Dio trinitario, la prima fornace dell’amore, alla quale ogni altro amore s’accende: «…finalmente – afferma papa Pacelli – procureremo di porre in evidenza il nesso intimo che intercorre tra la forma di devozione da tributarsi al cuore del Redentore Divino e il culto che siamo tenuti a rendere all’amore che egli e l’augusta Trinità nutrono verso di noi» (Pio XII, Lett. enc. Haurietis aquas [5.5.1956] , ). La ferita del cuore di Cristo non è un buco nero, l’entrata in un vicolo cieco o in una camera oscura; è, invece, un varco verso il mistero del Dio trinitario . Solo perché è così, essa costituisce una vera janua coeli, l’immissione in un’esperienza di salvezza piena, definitiva e universale. Il cuore ferito del Crocifisso è l’icona finale di una storia d’amore salvifico. Infatti, solo come evento d’amore la croce è inscrivibile nel cristianesimo e salva e rivela l’i...

“Lauda Sion Salvatorem . . . Solennità Corpus Domini”.

Il dovere del Culto della SS. Eucaristia extra-Missam deve essere sempre tenuto in grande considerazione e costantemente alimentato perché «poggia su valida e solida base, soprattutto perché la fede nella presenza reale del Signore conduce naturalmente alla manifestazione esterna e pubblica di quella fede medesima» (Euch. Myst. n. 49).  Oggi la Chiesa ringrazia per il dono dell’Eucaristia. Oggi la Chiesa adora il mistero eucaristico. Lo fa non soltanto oggi. Infatti l’Eucaristia decide della vita della Chiesa ogni giorno. Tuttavia la Chiesa desidera dedicare in modo particolare questo giorno al rendimento di grazie e all’adorazione pubblica. Quanto si comprende, riflettendo sul mistero, l’amore geloso con cui la Chiesa custodisce questo tesoro di valore inestimabile! E come appare logico e naturale che i cristiani, nel corso della loro storia, abbiano sentito il bisogno di esprimere anche all’esterno la gioia e la gratitudine per la realtà di un così grande dono. Essi hanno preso...

Le passioni di ignominia di don Christian Thouvenot

La Tradizione Cattolica è un organo di informazione che si vuole cattolico. A questo titolo, quasi ripugna abbordare soggetti di cui San Paolo voleva che non fosse fatta parola tra i cristiani: «Siate dunque degli imitatori di Dio, come figli beneamati: camminate nella carità, su esempio del Cristo, che ci ha amati e si è consegnato lui stesso a Dio per noi come una oblazione e un sacrificio dal gradevole profumo. Che non si senta neanche dire che vi siano tra di voi fornicazioni, impurità di qualche sorta, cupidigie, così come si confà a dei santi» (Ef. 5,1-3).  Dal momento che il grande apostolo forma nei suoi discepoli degli altri Cristi, non può ammettere che si trovino ancora tra di loro degli schiavi delle passioni carnali e dello spirito di cupidigia... «Sappiatelo bene, né un impudico, né un impuro, né un uomo cupido - il quale è un idolatra - ha un’eredità nel regno di Cristo e di Dio» (ibid. 5,5). Il mondo contemporaneo tuttavia ha riallacciato, ormai da lungo tempo, con...

IL SANTO DEI MIRACOLI

SANT’ANTONIO DA PADOVA: IL SANTO DEI MIRACOLI La predica è efficace quando parlano le opere Dai «Discorsi» di sant'Antonio di Padova, sacerdote (I, 226). Chi è pieno di Spirito Santo parla in diverse lingue. Le diverse lingue sono le varie testimonianze su Cristo: così parliamo agli altri di umiltà, di povertà, di pazienza e obbedienza, quando le mostriamo presenti in noi stessi. La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando parlano le opere. Cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti di opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché egli maledì il fico, in cui non trovò frutto, ma solo foglie. «Una legge, dice Gregorio, si imponga al predicatore: metta in atto ciò che predica». Inutilmente vanta la conoscenza della legge colui che con le opere distrugge la sua dottrina. Gli apostoli «cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo dava loro il potere di esprimersi» (At 2, 4). Beato dunque chi parla secondo il ...

Sant'Antonio di Padova araldo dell'Eucarestia

di don Ernesto Bellè Tutta la santità viene sempre e soltanto dal Dio Uno e Trino. Pertanto ogni angelo, a qualunque ordine appartenga ed ogni essere umano, nella misura in cui entrano in relazione con Dio, partecipano in grado superiore od inferiore alla santità. Ora tra i Sacramenti istituiti da Gesù Cristo solo per gli uomini e non per altre creature, ce n'é uno che in modo particolarissimo ci rende partecipi della Santità di Dio, al punto che si verifica una comunione così piena, profonda e permanente da realizzare l'unità in Dio e così attuare, tra l'essere umano e la divinità, quanto viene espresso nella Genesi riguardo alla realtà sponsale: "E i due saranno una carne sola". Questa verità fu insegnata e talmente inculcata nel piccolo Fernando (questo era il nome di battesimo di Sant'Antonio fino a che non entrò nell'ordine di san Francesco) che egli non sapeva stare lontano dal suo Gesù.  Sin da bambino Sant'Antonio apprese ad incontrarsi con Ges...

“Beato Transito di Sant'Antonio”

Sempre carica di suggestione, pur nella sua semplicità, la rievocazione del Transito di Sant’Antonio . La sua morte santa avvenuta la sera del 13 giugno 1231, colpì tutta la Città di Padova per cui fu redatto presto un copione costruito sulla traccia della prima biografia del Santo l’Assidua, scritta all’indomani della sua morte. Il transito di Sant' Antonio è una delle ricorrenze più importanti, che contraddistingue la vigilia della festa liturgica del Santo patavino. «Trovandosi il Servo di Dio, Antonio nel luogo detto Arcella con i frati, la mano del Signore si aggravò su di lui, e il male crescendo con molta violenza suscitava molta ansietà. Dopo un breve riposo, fatta la confessione e parimenti ricevuta l’assoluzione, cominciò a cantare l’inno della gloriosa Vergine e a dire: O gloriosa tra le vergini […]. Recitato l’inno, alzò come soleva gli occhi al cielo e con lo sguardo fisso mirava a lungo dinanzi a sé. Chiedendogli il frate che lo sorreggeva che cosa vedesse, rispose: “...