[Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]
52. La Pietà.
Gli esecutori del barbaro crurifragio se ne tornano via in fretta dal Calvario, così Maria la Vergine e le altre compagne restano un altro po' di tempo sole, accanto al Crocifisso Gesù, in tempo che alcuni si affrettavano a toglier via gli altri due.
Mentre Maria era trepidante per quel che si sarebbe fatto della Salma del suo Gesù, ecco arrivare un gruppetto di gente sotto la guida di due nobili sinedristi, Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo. Smesso ogni prudenziale ritegno, i due occulti discepoli di Gesù, che avevano osato negare il voto nel Sinedrio per la condanna di lui, avevano chiesto a Pilato, che secondo la legge romana fosse loro consegnato il corpo del giustiziato Gesù. Pilato prese le opportune informazioni dal Centurione, concesse volentieri la domanda dei due nobili uomini, ed ora ecco che venivano con tutto l'occorrente per deporre dalla croce, ed imbalsamare e sepellire secondo l'uso dei nobili Giudei la Salma benedetta di Gesù. Aveva predetto Isaia che il Servo del Signore ubbidiente sino alla morte, sarebbe stato curato dopo morto da ricchi signori. Et cum divitibus in morte sua!
Ed ora consideriamo con qual sentimento Maria santissima riguardasse l'opera pietosa di quei devoti discepoli. Mentre Giovanni dà mano ai servi che depongono Gesù dalla croce; mentre le devote Marie sostengono con le loro mani quelle membra morte, ma pur flessibili ancora; Maria la Vergine si stringe fra le braccia il tronco del Figlio suo, ed adagiatasi per meglio sostenerlo presso la croce, prega con lo sguardo lacrimoso, che le si lasci per un momento tutto a lei quel caro Pegno, ché vuole sfogare con lui gli ardenti affetti di madre desolata!
Considera, anima mia, la Madre di Dio, che sostiene in grembo la Vittima divina già immolata e dissanguata per la redenzione del mondo!
Numera; se puoi i baci materni che Maria stampa su quelle piaghe; misura la copia di lacrime con cui le lava; ma sopratutto studiati di comprendere con la considerazione i sentimenti dell'Addolorata Madre, in questo solenne momento dell'ultimo contatto con la Spoglia mortale del Figlio suo. Giacobbe al mostrarglisi la veste insanguinata e lacera del diletto Giuseppe, credendo, come gli si affermava che l'amato figlio fosse stato sbranato dalle fiere, provò tale stretta al cuore da sentirsi morire, e non ebbe più bene, finché gli restò fitta nel cuore quella persuasione. Maria stringe fra le braccia la Salma del morto Gesù, livida di percosse, intrisa di sangue, uccisa violentemente dall'umana crudeltà più feroce di ogni ferocissima belva! Non è possibile comprendere la gravezza del suo dolore, che cresce sempre più a misura che ella viene considerando ad una ad una le profonde trapassanti piaghe delle mani e dei piedi! Quanto ha dovuto patire il Figlio mio!... Ma a differenza di Giacobbe, Maria non dispera per nulla, anzi ora che il grande sacrificio espiatorio è stato consumato, la sua speranza è più che mai ferma nell'adempimento già in atto delle divine promesse: la prevaricazione è giunta alla sua fine, l'iniquità è cancellata, il peccato può essere distrutto, la giustizia sempiterna con la quale Dio giustifica l'empio è ricondotta fra gli uomini, le visioni e le profezie sono adempiute. E la vittima umana insieme e divina è lì esanime nel grembo della sua Madre. Maria l'offre anche una volta a Dio per la salute di tutti, pregando la divina Misericordia ad esser propizia a tutti gli uomini per i meriti dell'offerto sacrificio.
Cerca di penetrare, anima mia, nei sentimenti della Madre di Dio in questo solennissimo momento della sua vita dolorosa: la Madre di Dio che sostiene in grembo la Salma esanime, ma sempre propria personalmente di Dio, e l'offre a Dio per la salute del mondo! Dolore immenso, amore sovrumano, sentimento sublime, che si può pensare, ma non descrivere.
Oh nostra potentissima Corredentrice, Maria Madre di Dio Addolorata, deh usate a nostro favore l'ufficio da Dio commessovi di Ministra delle grazie della Redenzione; impiegate a nostro favore quel tesoro inestimabile che Dio ha posto nelle vostre mani!
Per confermare sempre più la mia speranza nell'unico Mediatore di giustizia, Gesù Cristo, ricorrerò sempre alla Mediatrice di grazia Maria Madre di Dio.
ESEMPIO. Quel genio titanico di tutte le bellezze, che fu Michelangelo Buonarroti, era anche un Cristiano Cattolico convinto e praticante. Nulla per lui era la brama di guadagno, poco valeva la vaghezza di gloria, solo il sentimento religioso gli faceva spiegar le ali ad animare la materia per esprimerlo.
La sua profonda devozione a nostra Donna e il desiderio di esprimerne tutta l'eroica magnanimità, gli diedero impulso a scolpire quella meraviglia di arte che è la Pietà, venerata in S. Pietro a Roma. Quante cose dicono quel volto di Maria, quella Salma divina abbandonata sopra le sue ginocchia! Purezza d'intemerata fanciulla: dolore calmo ma profondo di madre orbata del migliore dei figli: senso perfetto della divina tragedia! Ecco un prodigio della devozione a Maria Addolorata!
PREGHIERA. O pietosissima Vergine desolata, che stringendo al petto l'insanguinata esanime Spoglia del Figlio di Dio, sentiste rinnovarvisi in un momento tutti i dolori della vostra penosissima vita, e vi sentiste trafiggere il cuore d'acutissime spade, pregate per me il Dio redentore, che per i meriti della sua passione e morte, mi voglia perdonare tutti i miei peccati, ed accogliere l'anima mia pentita e confessa nel seno amoroso della sua infinita misericordia. Così sia.
OSSEQUIO. Fate in onore di Maria una devota Comunione, pensando che in quell'atto si depone nel vostro cuore Gesù vivo, vero, reale, ma sacrificato per voi.
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