Passa ai contenuti principali

“Migranti nei lager in Libia”. Le fake news di Avvenire con le immagini del 2011

Risultati immagini per avvenire

L'Italia deve incominciare a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell'immigrazione clandestina.Ha ragione da vendere Salvini nella sua accusa contro l'ipocrisia degli altri Paesi Ue: "Nel Mediterraneo ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, c'è Malta che non accoglie nessuno, c'è la Francia che respinge alla frontiera, c'è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l'Europa che si fa gli affari suoi". La sinistra ha completamente perso il contatto con la realtà: i lavoratori italiani (che sono anche elettori) soffrono le conseguenze nefaste dell’immigrazione di massa – in termini di degrado, criminalità, dumping sociale e accaparramento delle risorse – e il Pd pensa bene di spiegar loro che non hanno motivo di sentirsi preoccupati e frustrati. E poi si meravigliano che gli operai votano Lega…Partiamo dal dato più evidente: nel momento in cui la maggioranza degli italiani ha bocciato severamente la «politica dell’accoglienza» e altre proposte di legge come il discusso ius soli, il presidente del Pd Matteo Orfini ha avuto l’ardire di sostenere che la sinistra avrebbe perso le elezioni perché non ha difeso a sufficienza i «migranti». Ma il discorso è più ampio.


Molto si è parlato delle immagini delle “torture nei lager libici” che hanno sconvolto Papa Francesco. A comunicare il proprio sgomento ai giornalisti è stato lo stesso Pontefice di ritorno dal viaggio in Irlanda. Immagini di una “spaventosa crudeltà”, che ovviamente per il Pontefice e per quotidiani come Avvenire, raccontano una Libia lontanissima dall’essere un porto sicuro vista la fine che fanno “quelli che tornano indietro”. I filmati non sono stati fatti visionare urbi et orbi perché “troppo choccanti”, dunque per le fonti dobbiamo affidarci a quanto ci racconta il quotidiano dei vescovi, ovvero che arrivano grazie “al tam tam degli smartphone”. In questo articolo di lunedì scorso Nello Scavo su Avvenire ci racconta in un pezzo traboccante di pathos la crudeltà di queste immagini.

Peccato però che a corredo del pezzo, come fossero dei fotogrammi estratti dai video o delle foto dello stesso contesto, con tanto di didascalie tipo “torture su un migrante nel fermo immagine da uno dei video visti anche da papa Francesco. Non pubblichiamo il video perché troppo cruento”, ci siano delle immagini false. O più precisamente delle immagini di torture avvenute in Nigeria e in Costa d’Avorio, o in Libia ma nel 2011, ad opera per giunta di milizie anti Gheddafi. Altro che “poveri migranti nei lager”, Avvenire ci sta raccontando una bufala bella e buona. A smontare la bufala ci aveva pensato già nel 2017 il debunker Snopes.com. A pubblicare per primi le foto delle torture furono nel febbraio e nel maggio del 2017 due blog italiani, Social Popular News e Milano in Movimento. Su quest’ultimo blog la foto veniva attribuita al fotografo Alessio Romenzi. 

In realtà le foto sono state scattate per la maggior parte da fotografi dell’agenzia Reuters e riportano proprio didascalie relative al 2011 in cui si descrivono prigionieri alla periferia di Abidjan in Costa d’Avorio o in mano alle milizie libiche anti Gheddafi.

Di questa immagine con tre africani legati a testa in giù, che sempre secondo Avvenire mostrerebbe dei migranti nei lager libici, non si conosce esattamente l’origine. A pubblicarla nel 2017 è stato il sito nigeriano Tori.ng, che a sua volta l’ha ripresa da un utente Facebook che nella descrizione parlava di uomini catturati dopo aver commesso un crimine in Nigeria. Insomma Avvenire ci ha spacciato una fake news bella e buona grazie al lavoro del bufalaro Nello Scavo.

Commenti

Post popolari in questo blog

Fiducia Supplicans: Colpo di Mano di una Setta di Eretici Corrotti.Mons. Carlo Maria Viganò.

Mons. Carlo Maria Viganò Sul Comunicato stampa circa la ricezione di Fiducia Supplicans https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-vigano-cdl-fernandezs-defense-of-fiducia-supplicans-shows-his-manifest-heresy/ Il Cardinal Fernández scrive che “non c’è spazio per prendere le distanze dottrinali da questa Dichiarazione o per considerarla eretica, contraria alla Tradizione della Chiesa o blasfema”. Come risponderebbe a una simile osservazione? Non stupisce che l’autore di un documento in sé eretico cerchi di difenderlo contro ogni evidenza. Stupisce invece l’impudenza nel contraddire quella sinodalità che, a sentir loro, dovrebbe lasciare autonomia alle “chiese particolari”. Ma questo è ciò che avviene quando una lobby che pretende di avere una legittimazione “democratica” scopre che il popolo – sovrano solo a parole – non asseconda i suoi piani eversivi. Il consenso popolare diventa allora “deriva populista” (come quando non sono i Democratici a vincere onestamente un’elezione) e la st...

LA PREGHIERA CONSEGNATA DALLA MADONNA STESSA (REGINA DEGLI ANGELI) PER INVIARE GLI ANGELI A SCONFIGGERE I DEMONI

Nel 1864, in Francia, la Madonna apparve a un prete e gli insegnò una potente preghiera per combattere e sconfiggere i poteri dell’inferno. Il 13 gennaio 1864, il beato padre Luis-Eduardo Cestac fu improvvisamente colpito da un raggio di luce divina. Vide dei demoni sparsi per tutta la terra, causando un’immensa confusione. Allo stesso tempo, ha avuto una visione della Vergine Maria. La Madonna le ha rivelato che in effetti il ​​potere dei demoni era stato scatenato in tutto il mondo e che più che mai era necessario pregare la Regina degli Angeli e chiederle di inviare le legioni dei santi angeli per combattere e sconfiggere poteri dell’inferno. “Madre mia”, disse il prete, “sei così gentile, perché non mandi questi angeli per te senza che nessuno te lo chieda?” “No”, rispose la Beata Vergine, “la preghiera è una condizione stabilita da Dio stesso per ottenere questa grazia”. “Allora, santissima Madre”, disse il prete, “insegnami come vuoi che ti venga chiesto!” Fu allora che il Beato ...

Francesco decapita la diocesi di Roma, promuovendo per rimuovere. Via il suo vicario De Donatis e il suo “nemico”, l’ausilario Libanori

I due vescovi litigarono sul destino del gesuita Rupnik, accusato di violenza sessuale da 5 suore Papa Francesco ha deciso a modo suo di risolvere la lunga disputa fra il suo vicario a Roma, cardinale Angelo De Donatis e il gesuita Daniele Libanori, vescovo ausiliare della capitale: li ha sollevati entrambi dall’incarico ricoperto promuovendoli ad altro incarico. Come spiegato dal bollettino della sala stampa vaticana di sabato 6 aprile, il cardinale De Donatis è stato nominato nuovo penitenziere maggiore del Vaticano in sostituzione del cardinale Mauro Piacenza dimissionato qualche mese in anticipo (compirà 80 anni a fine estate). Libanori è stato invece nominato assessore personale del Papa per la vita consacrata, incarico creato ad hoc perché non è mai esistito: dovrà occuparsi di tutti gli istituti di vita consacrata. Con il suo vicario le incomprensioni iniziarono con la pandemia Era da tempo che il Papa aveva fatto trapelare l’intenzione di sostituire De Donatis, che lui stesso a...