Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

lunedì 21 maggio 2018

«Gravissima la scelta del vescovo»Massimo Camisasca.

La preghiera della veglia di...In una chiesa che ha perso la fede – e presidiata da carabinieri, polizia e Digos – si è svolta a Regina Pacis la veglia contro l’omofobia. “La verità vi farà liberi, per il superamento dell’omofobia, della transfobia e di ogni intolleranza”: questo il titolo che don Paolo Cugini ha voluto dare a uno degli eventi che più di tutti ha fatto discutere e parlare la città.Tutto si è svolto alla presenza del vescovo di Reggio Emilia, Massimo Camisasca. Una scelta da molti e da molti contestata . La veglia voluta da don Paolo Cugini e presieduta dal vescovo è «blasfema . La dottrina della Chiesa è chiara, gli atti omosessualisti sono peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio. Per ribadire, un’altra volta, che la Chiesa ha verità e regole immutabili nei millenni e che agli omosessuali - . A meno che si pentano ovvero che scelgano la castità sono condannati. Un nutrito gruppo di giovani “riparatori” il 20 Maggio hanno pensato di rispondere alla veglia contro l’omofobia con una preghiera riparatrice proprio davanti al Vescovado, simbolo della Chiesa reggiana ma anche abitazione di monsignor Massimo Camisasca.  Santo Rosario in ginocchio, per terra, poi il cantico delle litanie dei santi. Rigorosamente in latino. Per ribadire che Dio ama il peccatore ma detesta il peccato, e che la Chiesa ha regole immutabili. in quanto scritte nel suo DNA da Dio stesso.«È gravissimo che il vescovo abbia compiuto questa scelta – ha scandito don Doria – e che abbia aperto un varco per far crollare anche quest’ultimo baluardo della dottrina. E per questo che c’è bisogno di un atto riparatore». Ed è stato Cristiano Lugli, 25 anni, portavoce del gruppo, a stigmatizzare, tra le altre, la scelta di una croce arcobaleno ben visibile sulla locandina della veglia “eretica”: «Davvero inaccettabile».
Una lettera fatta arrivata pochi minuti prima dell’atto di riparazione, a firma di don Giorgio Belli della diocesi di Modena, che ha invitato i cristiani “veri” a resistere. Incrollabile la convinzione dei presenti: «Siamo arrivati al punto –che una parte della chiesa legifera dottrine nuove che pur di piacere al mondo e alle lobby fa atti contro se stessa».

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