Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

giovedì 31 maggio 2018

CORPUS DOMINI, Una solennità mortificata



La solennità del Corpus Domini (“Corpo del Signore”) è una festa di precetto, chiude il ciclo delle feste del periodo post Pasqua e celebra il mistero dell'Eucaristia istituita da Gesù nell’Ultima Cena.Il Corpus Domini si celebra il giovedì dopo la festa della Santissima Trinità. A Orvieto, dove fu istituita, e a Roma, dov'è presieduta dal Papa, la celebrazione si svolge infatti il giovedì dopo la solennità della Santissima Trinità. A Roma la celebrazione inizia nella Cattedrale di S. Giovanni in Laterano, per poi concludersi con la processione tradizionale fino alla basilica di Santa Maria Maggiore; il Santo Padre la presiede in quanto Vescovo di Roma. Nella stessa data si celebra in quei paesi nei quali la solennità è anche festa civile: nei cantoni cattolici della Svizzera, in Spagna, in Germania, Irlanda, Croazia, Polonia, Portogallo, Brasile, Austria e a San Marino.
In Italia e stata festa obbligatoria fino al 1984, quando Giovanni Paolo II e il cardinale Agostino Casaroli, in accordo con il partito socialista firmarono un nuovo concordato, dove la festa di precetto venne soppressa, insieme alla solennità dell'ascensione, e la solennità obbligatoria di san Giuseppe Patrono universale della Chiesa, quindi la festa del 2 Novembre, la commemorazione dei fedeli defunti. Non contenti di tutto ciò, la Chiesa Cattolica si è venduta allo stato italiano, per un mucchietto di soldi, il così detto 8 x 1000. Acconsentendo che la religione cattolica. venisse cancellata dalla costituzione italiana, come religione di stato, e che Cristo venisse messo da parte, come ospite inopportuno per fare largo alla libertà religiosa voluta dal Concilio Vaticano II.


PROTOCOLLO ADDIZIONALE


Al momento della firma dell'Accordo che apporta modificazioni al Concordato lateranense la Santa Sede e la Repubblica italiana, desiderose di assicurare con opportune precisazioni la migliore applicazione dei Patti lateranensi e delle convenute modificazioni, e di evitare ogni difficoltà di interpretazione, dichiarano di comune intesa:


1. In relazione all'Art. 1


Si considera non più in vigore il principio, originariamente richiamato dai Patti lateranensi, della religione cattolica come religione dello Stato italiano.


Nella riforma del rito ambrosiano, promulgata dall'Arcivescovo di Milano il 20 marzo 2008, questa festività è stata riportata obbligatoriamente il giovedì della II settimana dopo Pentecoste con la possibilità, per ragioni pastorali, di celebrarla anche la domenica successiva. Numerose diocesi, in Italia, continuano a proporre ai fedeli la Celebrazione e la Processione Eucaristica, a livello diocesano, il giovedì, lasciando per la domenica la Celebrazione e la Processione parrocchiale. Qui nella città di Roma sede del Romano Pontefice dove da sempre questa solennità veniva aspettata dai fedeli, con novene e suppliche, preparativi di tappeti di fiori per il passaggio del Signore Gesù Eucaristico, con l'ascesa al Trono di Pietro, di papa Bergoglio questa festa viene decisamente soppressa il Giovedì dopo la festa della Santissima Trinità, e per la prima volta non avremmo la storica processione al centro di Roma dalla cattedrale di Roma non si eleveranno canti , nessun inno al Cristo Signore Re sacramentato, tenuto conto del processo di trasformazione politica e sociale verificatosi in Italia negli ultimi decenni e degli sviluppi promossi nella Chiesa dal Concilio Vaticano II.

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