Passa ai contenuti principali

Giovedì Santo, nella nostra parrocchia tornano gli usi civili




Si è fatto un gran can-can, circa la lavanda dei piedi della S. Messa in Coena Domini: il papa che emana decreti assurdi, il cardinale che li promulga senza batter ciglio ... 


Personalmente, in consiglio pastorale parrocchiale, ho lasciato si scannassero, parole su parole e poi “le sponde al carro” perché ci stiano più parole: e il “liturgista” che vuole le donne, e la suora che vuole l’immigrato, e il genio che ne vuole più di dodici ... e io zitto!

Quando ne ho avuto abbastanza mi sono alzato e ho espresso il mio umile, modesto ma decisivo parere di parroco: “e io la lavanda dei piedi non la faccio!” Poi mi sono recato alla porta, ho spento la luce e me ne sono andato.

Sì! Da quest’anno nella mia parrocchia la lavanda dei piedi non la faccio più. Si torna ai tempi di quando eravamo romani, civili e credevamo al Sacrificio e al Sacerdozio; poi, essendo a Roma, per chi vuole le pagliacciate mi pare ci sia già chi le fa altrove.

«Nel Medioevo il Papa, terminato il divin sacrificio (della S. Messa Crismale), si recava nella basilica di San Lorenzo, chiamata poi Sancta Sanctorum, ove deposta la penula lavava i piedi a dodici suddiaconi; frattanto i cardinali, i diaconi e la schola cantavano il vespro.
Seguivano larghe distribuzioni di denaro al clero urbano alto e basso, come usava allora in tutte le solennità; dopo di che essendo già sera andavano tutti a desinare nella basilica o triclinio di papa Teodoro, che sorgeva non lungi dall’oratorio di San Silvestro»
(da Schuster, Liber Sacramentorum, vol. III)










Commenti

  1. Avercelo un parroco così! Poche parole e coraggiosa fedeltà alla verità!!grazie!!!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

LA PREGHIERA CONSEGNATA DALLA MADONNA STESSA (REGINA DEGLI ANGELI) PER INVIARE GLI ANGELI A SCONFIGGERE I DEMONI

Nel 1864, in Francia, la Madonna apparve a un prete e gli insegnò una potente preghiera per combattere e sconfiggere i poteri dell’inferno. Il 13 gennaio 1864, il beato padre Luis-Eduardo Cestac fu improvvisamente colpito da un raggio di luce divina. Vide dei demoni sparsi per tutta la terra, causando un’immensa confusione. Allo stesso tempo, ha avuto una visione della Vergine Maria. La Madonna le ha rivelato che in effetti il ​​potere dei demoni era stato scatenato in tutto il mondo e che più che mai era necessario pregare la Regina degli Angeli e chiederle di inviare le legioni dei santi angeli per combattere e sconfiggere poteri dell’inferno. “Madre mia”, disse il prete, “sei così gentile, perché non mandi questi angeli per te senza che nessuno te lo chieda?” “No”, rispose la Beata Vergine, “la preghiera è una condizione stabilita da Dio stesso per ottenere questa grazia”. “Allora, santissima Madre”, disse il prete, “insegnami come vuoi che ti venga chiesto!” Fu allora che il Beato ...

Francesco decapita la diocesi di Roma, promuovendo per rimuovere. Via il suo vicario De Donatis e il suo “nemico”, l’ausilario Libanori

I due vescovi litigarono sul destino del gesuita Rupnik, accusato di violenza sessuale da 5 suore Papa Francesco ha deciso a modo suo di risolvere la lunga disputa fra il suo vicario a Roma, cardinale Angelo De Donatis e il gesuita Daniele Libanori, vescovo ausiliare della capitale: li ha sollevati entrambi dall’incarico ricoperto promuovendoli ad altro incarico. Come spiegato dal bollettino della sala stampa vaticana di sabato 6 aprile, il cardinale De Donatis è stato nominato nuovo penitenziere maggiore del Vaticano in sostituzione del cardinale Mauro Piacenza dimissionato qualche mese in anticipo (compirà 80 anni a fine estate). Libanori è stato invece nominato assessore personale del Papa per la vita consacrata, incarico creato ad hoc perché non è mai esistito: dovrà occuparsi di tutti gli istituti di vita consacrata. Con il suo vicario le incomprensioni iniziarono con la pandemia Era da tempo che il Papa aveva fatto trapelare l’intenzione di sostituire De Donatis, che lui stesso a...

Perché disobbedire – anche al Papa – può essere un dovere

Carissimi amici e lettori, La vera fedeltà e obbedienza non implicano un rinnegamento della nostra personalità, del nostro pensiero e della nostra volontà!Nell' ottobre 2022 il vescovo Athanasius Schneider ha gentilmente fornito a LifeSite un'analisi (vedi testo completo sotto) in cui discute la natura e i limiti dell'obbedienza al Papa buona lettura ( link originale ) “L’obbedienza”, dice, “non è cieca o incondizionata, ma ha dei limiti. Quando c’è un peccato, mortale o di altro tipo, abbiamo non solo il diritto, ma anche il dovere di disobbedire”. Il Papa, essendo il vicario di Cristo, è tenuto a servire la verità cattolica e a non alterarla. Pertanto, “si deve sicuramente obbedire al Papa, quando propone infallibilmente la verità di Cristo, [e] quando parla ex cathedra, cosa molto rara. Dobbiamo obbedire al Papa quando ci ordina di obbedire alle leggi e ai comandamenti di Dio [e] quando prende decisioni amministrative e giurisdizionali (nomine, indulgenze, ecc.)”. Tutta...