Lottare per Cristo e per la sua Chiesa
Il
testo integrale dell’intervista rilasciata da Mons. Athanasius
Schneider nel corso del suo recente viaggio in Inghilterra. Traduzione
di Chiesa e post-concilio di Daniel Blackman.
Nel corso della sua visita di una settimana in Inghilterra la scorsa
settimana, Athanasius Schneider, il ben noto e molto rispettato vescovo
ausiliare di Astana, Kazakhstan, ha rilasciato un’interessante
intervista, nella quale ha affrontato molti argomenti.
Il Vescovo Schneider ha affrontato con me, in esclusiva, questioni controverse, tra cui l’evangelizzazione degli ebrei e dei musulmani, il recente commento del Papa su virus Zika e contraccezione, la Massoneria all’interno della gerarchia, suggerendo anche il motivo per cui si rifiuta di lasciare che la paura gli impedisca di insegnare le verità della fede cattolica.
Il Vescovo Schneider ha affrontato con me, in esclusiva, questioni controverse, tra cui l’evangelizzazione degli ebrei e dei musulmani, il recente commento del Papa su virus Zika e contraccezione, la Massoneria all’interno della gerarchia, suggerendo anche il motivo per cui si rifiuta di lasciare che la paura gli impedisca di insegnare le verità della fede cattolica.
Il viaggio di una settimana del vescovo Schneider, organizzato dal fondatore ed editore di del giornale irlandese Catholic voice,
Anthony Murphy, comprendeva diverse Sante Messe, ritiri del clero e
colloqui presso il Santuario di S. Agostino a Ramsgate, e presso i
fiorenti santuari affidati all’Istituto di Cristo re Sommo Sacerdote a
New Brighton, e alla Fraternità San Pietro a Warrington. Il vescovo ha
anche fatto tappa presso l’Oratorio di Oxford. Il testo che segue è
tratto dalla trascrizione dell’intervista.
Lei è già venuto più volte in Inghilterra. Cosa le piace, venendo qui, e cos’è che distingue i cattolici che qui incontra?
È meraviglioso incontrare i giovani sacerdoti, ed i laici, compresi i
giovani. È incoraggiante per me. Penso che essi continuano a trasmettere
le nobili tradizioni dei cattolici inglesi note in tutto il mondo. Sono
stati perseguitati, e hanno dato la loro vita per la fede cattolica.
Quindi penso che la situazione attuale della Chiesa, con questa profonda
crisi, viene assunta da buoni cattolici, laici e sacerdoti,
specialmente qui in Inghilterra, come in quei tempi di martiri,
confessori e anche sacerdoti, è incoraggiante che i cattolici inglesi
rimangano fedeli alla loro nobile eredità cattolica.
Mi può parlare della sua vita di preghiera? Quali sono le sue devozioni particolari?
Fin dalla mia giovinezza ho avuto una profonda devozione alla Santa
Eucaristia, specialmente all’adorazione eucaristica. La faccio ogni
giorno, se posso. La ritengo essenziale per la vita di un prete
cattolico. Naturalmente, abbiamo La Santa Messa ogni giorno che è la
cosa più grande, la preparo molto bene, e poi recitiamo il Breviario.
Ogni sacerdote, se possibile, dovrebbe sforzarsi di far l’adorazione
ogni giorno. Rimanere in presenza di Nostro Signore eucaristico, avere
questo dialogo intimo con lui è una necessità. Amo farlo.
Nella Chiesa c’è una lunga storia di
ebrei convertiti alla fede – Alphonse Ratisbonne, S. Edith Stein,
Eugenio Zolli, rabbino capo di Roma durante la seconda guerra mondiale, e
più di recente l’ex rabbino ortodosso Jean-Marie Eli Satbon. Eppure un
recente documento della Commissione per i rapporti religiosi con
l’ebraismo afferma che non c’è più alcuna missione formale per
convertire gli ebrei (par. 40-49). È vero? Si tratta di una correzione
dell’insegnamento e della pratica precedente?
È veramente erroneo. Ciò contraddice le parole di nostro Signore che ha
detto, «Andate e ammaestrate tutte le nazioni», non ha detto “tutti i
popoli, tranne il popolo ebraico”, ha detto tutte le nazioni,
battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Gesù
ha detto che se non credete non avrete la vita. Ha detto questo anche
agli ebrei, e continua a dirlo agli ebrei di oggi. Anche loro devono
essere obbedienti all’alleanza con di Dio che Gesù ha istituito. È per
questo che gli Apostoli hanno predicato agli ebrei nella sinagoga. Per
2000 anni la Chiesa ha sempre pregato per la conversione degli ebrei. È
un atto di misericordia e di amore. La Chiesa invita e incoraggia gli
ebrei a venire a Cristo. Ci sono stati dei convertiti, anche dei santi
che erano ebrei convertiti. Alphonse Ratisbonne fondò una congregazione
religiosa per evangelizzare il popolo ebraico. Questo vale sempre anche
per me, e nessun documento della Chiesa può invalidarlo perché
contraddirebbe le parole di Nostro Signore, contraddirebbe gli apostoli,
e tutte le parole permanenti e immutabili della Chiesa per oltre 2000
anni.
Questo documento viene dall’interno della Chiesa, un organo ufficiale del Vaticano, come è possibile?
È ben triste. Questo documento non ha valore infallibile né intende
esserlo, non è espressione autentica del Magistero. Ci sono stati nella
storia dei documenti pastorali della Chiesa che contenevano errori, e
questo documento contiene degli errori. Ciò che non è infallibile può
rivelarsi erroneo. Ribadisco che la Chiesa ha sempre insegnato
unicamente le affermazioni che vengono insegnate ex cathedra o che
vengono insegnate dal Magistero universale – insegnate dal papa e dai
vescovi per lungo tempo, per molti secoli. Il documento citato contiene
per contro una nuova dottrina, una opinione, una teoria.
Le Conferenze episcopali di Inghilterra
e Galles e di Germania hanno chiesto che la preghiera per gli ebrei del
tradizionale rito del Venerdì Santo sia cambiata per allinearla con
l’attuale pratica inter-religiosa con gli ebrei. Si tratta di una buona
cosa? C’è qualcosa che non va nella preghiera corrente?
Non so quello che vogliono, ma dobbiamo vedere la verità. È contro
la carità e l’amore per gli ebrei. Se li amo, voglio che conoscano e
amino Gesù e possano essere lavati dal preziosissimo sangue di Gesù, e
che conoscano la Santa Trinità. Perciò devo pregare per la loro
conversione. Mi interrogo: i vescovi tedeschi e inglesi, non sono tutti i
vescovi. Ci sono certamente – ne conosco – dei vescovi, che non sono
d’accordo con questa posizione. Non credo che questa opinione sia
corretta, è invasiva. È la nomenclatura amministrativa che pretende di
rappresentare tutti i vescovi di una nazione. Questo metodo di
funzionamento della Conferenza Episcopale è molto problematico di per
sé, è contro la struttura divina della Chiesa.
Vive in un paese in cui il 70% della
popolazione è musulmano. Qual è la sua esperienza di vivere in un paese a
maggioranza musulmana? C’è cooperazione o conflitto? I musulmani si
convertono al cattolicesimo?
Grazie a Dio c’è pace e armonia, la gente è molto tollerante, e non c’è
ostilità. Non c’è estremismo nella mentalità e nella cultura della gente
e il governo sostiene attivamente il dialogo inter-religioso. Sono
molto vigili per evitare gli estremismi, fino all’espulsione dal
Paese. Il governo organizza incontri per condividere i valori comuni
della società, non c’è nulla di teologico in questi incontri, solo un
contributo al miglioramento della vita sociale, che considero molto
positivo. Ad esempio, riguardo all’ideologia globale del gender
attualmente imposta su scala globale con metodi dittatoriali, grazie a
Dio, i mussulmani hanno la stessa opinione sul tema. Insieme condanniamo
ogni progetto sul gender e ogni influenza contro la famiglia.
La Chiesa cattolica ha una missione nei confronti dei musulmani?
Sì, anche questa è la nostra missione, essi sono redenti da Cristo e
devono conoscere Cristo come gli ebrei. Ma è ovviamente difficile
evangelizzare i musulmani nei paesi islamici. È molto pericoloso. Ma
almeno, in questi paesi, possiamo dare la nostra testimonianza e
presenza. Ho esperienza di persone della comunità musulmana, che
iniziano a cercare Cristo e chiedono la verità, così, nei miei contatti
personali, ho assistito conversioni. Dal momento che abbiamo la libertà,
perché in Europa non siamo ancora in paesi a maggioranza islamica –
dico non ancora, perché può accadere, ma non è ancora accaduto -,
possiamo e dobbiamo usare la missione nei confronti dei nostri vicini
islamici, non il proselitismo, che non è moralmente corretto, ma
l’evangelizzazione.
L’Europa ha subito numerosi attacchi
terroristici islamici – Parigi, serie preoccupazioni in Belgio, e anche
in Medio Oriente, in parte dell’Africa, in Pakistan e altrove. Perché
accade questo?
Beh, non so esattamente come l’ISIS è nato, ma troviamo che sarebbe
impossibile all’ISIS disporre di tante armi se non fosse finanziato e
sostenuto da qualche potente. Il business delle armi è di tale portata
che non sarebbe possibile senza che un Stato fornisca, forse attraverso
intermediari, i finanziamenti e le armi di cui hanno bisogno. Un altro
punto che vorrei sottolineare è che la comunità internazionale – gli
Stati Uniti, la NATO – hanno energia sufficiente per distruggere l’ISIS,
avrebbero potuto farlo fin dall’inizio. Hanno buoni, ottimi, servizi
segreti che già conoscevano l’ascesa di ISIS, ma non hanno fatto niente.
L’UE, la NATO, gli Stati Uniti, non hanno fatto nulla, eppure sapevano.
Essi non hanno ostacolato l’ISIS. Essi hanno abbastanza potere, e
tuttavia hanno permesso il gruppo terroristico ISIS.
Sa perché?
Non conosco le loro intenzioni, le intenzioni dei potenti di questo
mondo, gli stati occidentali. Non conosco il motivo per cui non l’hanno
bloccato. Possiamo dire che l’hanno indirettamente sostenuto. Essi
potrebbero avere obiettivi politici. Attraverso l’ISIS, hanno
programmato di generare l’invasione di molti musulmani in Europa,
provocando la destabilizzazione, fin nel cuore dell’Europa, non soltanto
del Medio Oriente. Una così grande presenza di persone di un’altra
cultura, con una visione più radicale dell’Islam, nel corso del tempo
provocherà conflitti e tensioni con la popolazione locale. È sarà causa
di instabilità e confusione generale. Qualche potente potrebbe decidere
di usare l’instabilità in un disegno più ampio.
La Chiesa ha una lunga storia di secoli
di denuncia della Massoneria. Tuttavia, il nuovo Codice di diritto
canonico ha eliminato ogni riferimento alla massoneria, e non si vedono
più documenti né si sente nulla da parte di leader della Chiesa su
questo. Ciò può dare l’impressione che la Massoneria non è un pericolo.
Le logge massoniche hanno anche accolto con favore Papa Francesco.
La Massoneria in sé è intrinsecamente incompatibile con il cristiano o
con la fede cattolica, è intrinsecamente incompatibile perché la natura
della Massoneria è anticristiana. Negano Cristo e negano le verità
oggettive, promuovono il relativismo, che è contrario alla verità, al
Vangelo. Essi favoriscono in tal modo gli errori dottrinali della
filosofia massonica. Questo è in contrasto con la fede cristiana e
cattolica. La Massoneria ha anche un aspetto esoterico, che non è
cristiano. Hanno cerimonie e riti che sono esoterici, cosa che ammettono
apertamente, e queste cerimonie sono contrarie alla fede. I loro
simboli e rituali mostrano che sono contro le verità divine nel Vangelo.
Queste cose dimostrano che la Massoneria è un’altra religione, ripeto:
la Massoneria è un’altra religione, è una religione contro Cristo. Anche
quando fanno opere di bene, filantropia e così via, questi aspetti
pericolosi rimangono. La loro filantropia non è una giustificazione
perché noi possiamo accettare la Massoneria, magari a causa del loro
buon lavoro filantropico. La Dichiarazione della Congregazione per la
Dottrina della Fede del 1983 sulla Massoneria è ancora valida. Secondo
la Dichiarazione, diventare massone è un peccato mortale – anche Papa
Francesco non ha cambiato questa legge. Questo insegnamento è ancora
valido e ufficiale.
Siti e pubblicazioni massoniche parlano
regolarmente e favorevolmente di Papa Francesco. Come si spiega questa
accoglienza favorevole di Papa Francesco?
Beh, dovrebbero dircelo concretamente. Cosa intendano con le loro
dichiarazioni, non è un segno chiaro di quali sono le loro intenzioni.
Nel 2013, sul volo di ritorno da Rio de
Janeiro, Papa Francesco ha fatto riferimento ad una lobby massonica. Di
recente, il cardinale Ravasi, sul quotidiano italiano “Il Sole 24 Ore”,
ha richiamato ad un nuovo dialogo e a valori comuni con la Massoneria.
La Massoneria ha vinto nella Chiesa?
Ovviamente sappiamo che la Massoneria è una delle influenze più potenti a
tutti i livelli della società umana. Ciò è chiaro e manifesto. In linea
di principio, è abbastanza logica la tendenza di infiltrarsi
nell’organizzazione del tuo nemico da parte di chi è un supporto, un
leader nell’influente organizzazione anticristiana. È quindi logico che
nel corso dei secoli, abbiano tentato e probabilmente siano riusciti ad
infiltrarsi nella Chiesa a vari livelli; per me, questo è chiaro. È
difficile provare concretamente ed identificare chi è affiliato. È
difficile e pericoloso, perché può capitare che qualcuno venga accusato
di essere affiliato, e che poi sia provato che non lo è formalmente. Il
segreto e l’esoterismo massonici sono la grande difficoltà. Si può
sospettare, attraverso un suo discorso, che un chierico, un prete, un
vescovo o cardinale, abbia collegamenti con la massoneria. Sentiamo
chierici parlare come massoni, con evidenza non appena aprono la bocca
usano parole e concetti che sono tipicamente massonici. Potrebbero
essere membri, ma bisogna dimostrarlo. Tuttavia. almeno quando parlano,
hanno la mente di un massone, forse non sono formalmente affiliati, ma
alcuni vescovi e cardinali parlano chiaramente con uno spirito
massonico. Sottolineo che questo non significa che essi sono formalmente
affiliati con la massoneria.
Papa Francesco ha appena incontrato il
patriarca ortodosso della Russia. Cosa pensa dell’incontro? Realizzerà
l’unità con Roma, o porterà a una “Chiesa sinodale” che permette la
Santa Comunione ai divorziati-risposati?
In primo luogo, l’incontro è un motivo di gioia di per sé, il fatto
stesso che abbia avuto luogo, perché gli ortodossi sono una chiesa forte
con belle e autentiche tradizioni, le immagini, la devozione alla
Madonna, gli angeli, liturgie devote, una Santa Messa ben celebrata, la
penitenza, il digiuno, le tradizioni monastiche, hanno molte autentiche
tradizioni cattoliche che hanno conservato. Credo che l’incontro sia
stato politicamente condizionato, è stato fatto molto rapidamente, con
una motivazione soprattutto politica. E non credo che questo incontro
influirà nel senso che la Chiesa diventi più sinodale, o che ci siano
facilitazioni per ricevere la Santa Comunione per le coppie di
divorziati risposati, come consentito nella Chiesa ortodossa. Condivido
le forti dichiarazioni del papa e del patriarca sulla famiglia, contro
l’ideologia del gender e contro la persecuzione dei cristiani, ma ciò
che non condivido, è l’affermazione sugli Uniati, è un’ingiustizia,
perché in passato gli Uniati volevano essere uniti al Papa, fin dal
Concilio di Firenze nel 15° secolo. È un versante positivo, con molti
frutti – santi, martiri, non possiamo dire che fosse un
errore. Analogamente, la dichiarazione sul proselitismo è un’accusa
contro la Chiesa cattolica. Io vivo in una regione ortodossa e la Chiesa
non fa proselitismo. Questa dichiarazione è stata ingiusta. Quindi
penso che la Santa Sede ha ceduto alla pressione del patriarca. Sembra
che gli ortodossi abbiano dettato alcune cose da accettare, ed è contro
la verità e contro la giustizia, un tale dialogo non è un vero e proprio
dialogo ecumenico. Il dialogo deve essere fraterno, alla pari a livello
umano, tutti questi compromessi che minano la verità e la giustizia,
non daranno i frutti di una reale unità.
Papa Francesco ha concesso una nuova
intervista sull’aereo al ritorno da Cuba. Ha fatto un commento sul virus
Zika e sull’uso della contraccezione. Ha citato il caso delle religiose
del Congo, e il discernimento. Padre Lombardi SJ ha chiarito il
commento del Papa. I vescovi delle Filippine hanno pubblicamente chiesto
una revisione dell’insegnamento della Chiesa in questo campo. È davvero
un dibattito che la Chiesa deve affrontare, o si tratta di manovre da
parte di persone che, dentro e fuori la Chiesa, vogliono che la dottrina
sulla contraccezione sia cambiata?
È parte di un piano, chiaramente, per cambiare le verità della Chiesa
sulla morale, in tema di contraccezione. Si tratta di un piano, di una
grande pressione, e un programma nel campo della contraccezione. Nella
Chiesa del nostro tempo esiste il pericolo di una ammissione pratica del
divorzio e della ricezione della Santa Comunione: è una negazione
pratica dell’indissolubilità del matrimonio.
Sì, il processo riformato di nullità del matrimonio, a mio avviso,
contiene anche un rischio di banalizzazione e superficialità nel
processo stesso; esso contiene in sé, nelle nuove regole, una minaccia
di attacco contro la sacralità e l’indissolubilità del matrimonio.
Trattare di una cosa santa in maniera superficiale e frettolosa, in modo
banale, è irresponsabile. In teoria, oggi, le nuove norme sono in
contrasto con la prassi perenne della Chiesa, perché nel processo c’è
sempre stata la presunzione di validità del matrimonio, si è sempre data
per scontata, al fine di difendere la santità del matrimonio. Per
contro, le nuove norme presumono l’invalidità del matrimonio fin
dall’inizio. Si tratta di un cambiamento di mentalità dannoso. È lo
spirito del mondo all’attacco, ed è la stessa cosa con la
contraccezione. Le verità della Chiesa sono immutabili e tali
rimarranno. Papa Paolo VI nell’Humanae vitae e Papa Giovanni Paolo II nella Veritatis splendor e nella Familiaris Consortio hanno
insegnato che la contraccezione di per sé è sempre intrinsecamente
cattiva. Non ci sono circostanze o eccezioni che giustificano un atto
intrinsecamente cattivo. I Papi Paolo VI e Giovanni Paolo II lo hanno
confermato.
Lei si esprime su molte questioni
importanti, dando ai fedeli un insegnamento chiaro e veramente
cattolico. Non teme gli attacchi? Le sembra di essere pronto a diventare
un bersaglio – i vescovi possono essere spostati, gli attacchi dei
media vengono lanciati, le reputazioni distrutte.
Non ho timori o dubbi su eventuali trasferimenti o attacchi perché il
senso della mia vita e ogni mia ambizione, sono le verità di Cristo ed
essere fedele a Dio, e di essere riconosciuto da Dio, non dai vescovi,
dai media, e nemmeno dal Papa, ma innanzitutto dalla mia coscienza e
dalle mie promesse date a Cristo attraverso il battesimo e la
consacrazione episcopale, di custodire la verità pura e integra, e anche
pronto a dare la vita per essa. Questo è il mio desiderio e il mio
obiettivo, non mi interessa ciò che dice la gente. È assurdo temere
l’opinione umana perché domani cambia. Devo preoccuparmi di ciò che Dio
pensa. Le persone passano in fretta, il pensiero di Dio rimane, mi
preoccupo innanzitutto di piacere a Dio. Sono un vescovo ausiliare di
una diocesi, sono felice, e quando il Papa mi trasferirà, accetterò e
obbedirò, e in ogni luogo porterò il desiderio di difendere la verità.
La carità è la più grande delle virtù.
Qual è l’atto di carità, spirituale e corporale, più necessario da
praticare per i cristiani di oggi?
In primo luogo, nella gerarchia dei valori, ciò che è più importante è
ciò che è eterno e immortale: l’anima, i valori eterni e la vita eterna.
Ecco perché gli atti di carità diretti a trasmettere la vita eterna al
mio prossimo e a trasmettere le verità eterne, per aiutarlo a salvare la
sua anima, questi sono gli atti più necessari. Ovviamente dobbiamo
nello stesso tempo aiutare senza indugi una persona in difficoltà, che
ha fame e così via, aiutare è molto naturale, deve essere fatto. Ma come
cattolici non pensiamo unicamente a fornire cibo e vestiario, dobbiamo
anche dare la luce della fede, non bisogna dimenticarlo. Ama Dio prima
di tutto, e ama il tuo prossimo come te stesso. Dio ci chiede di amarlo
con tutta la nostra mente, le nostre forze e il nostro cuore; questo
Egli ha riservato per sé. Gesù ci ha insegnato ad amare gli altri come
noi stessi, e ad amare gli altri come Lui ci ha amati. Quindi dobbiamo
amare con l’amore di Cristo. Egli è venuto per salvare le nostre anime,
non prima o solo i nostri corpi, e per donarci la Sua verità divina. Ha
versato il suo sangue per la salvezza delle nostre anime. Quindi
dobbiamo amarci gli uni gli altri come Cristo ci ama. Il nostro primo
compito è quello di amare Dio, e preferire Dio e la sua verità nella
nostra vita temporale, pronti ad essere martiri per Cristo e ad amare
gli altri come noi stessi e come Cristo ci ha amati – sacrificandoci per
il bene degli altri.
FONTE: onepeterfive.com
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