Esiste un rischio scisma nella chiesa cattolica, la comunione ai divorziati risposati non si deve dare ed è una eresia, il Demonio potrebbe fare ingresso nel Sinodo. Da San Nicandro Garganico, Puglia, il teologo don Matteo De Meo, docente di teologia fondamentale ed ecclesiologia, da poco esorcista e sacerdote nella diocesi di San Severo le canta chiare.
Don Matteo, è possibile al Sinodo cambiare la dottrina della Chiesa?
“No. Può approfondire o discutere, mai cambiare. Questo non è permesso neanche al Papa. La dottrina,infatti, è veicolo della rivelazione e la rivelazione è immutabile, immobile”.
Esiste dunque, come paventato da esponenti del mondo cattolico, un rischio scisma?
“Ci sta sulla carta, a livello potenziale. Si corre, se davvero si arriva a conclusioni diverse dalla dottrina. Ma lo ribadisco, il Sinodo propone, poi spetta al papa prendere decisioni definitive. Il pericolo si corre se passa una certa teologia”.
Quale?
“Per essere chiari, quella che fa capo a Kasper ed elementi della teologia progressista per usare un vocabolo che penso inappropriato. Purtroppo, dopo il Vaticano II, non per colpa del Concilio, sono sorte correnti di opinione anche esagerate e non rispondenti a verità. Dipende anche dalla natura di certi atti conciliari che si prestano a varie letture. Questo non è avvenuto con i concili precedenti”.
Comunione ai divorziati risposati, possibile?
“No. Dovremmo aggirare allora il sacramento e cambiare il Vangelo. Dare la comunione ai divorziati è eresia,il sacramento è cosa seria”.
Il Papa parla di misericordia…
“Comprendo bene le sue esigenze pastorali, tuttavia, la misericordia mai può aggirare il Vangelo e la dottrina o il dogma. Parlare poi di misericordia senza la giustizia non ha senso ed è fuorviante. Bisogna ricordarsi del peccato”.
Comunione ai gay?
“Si abbia rispetto per il gay, usando un brutto termine mai presente negli atti della Chiesa, e trovo ingiusto che tal parola sia usata da ecclesiastici. Ovviamente bisogna avere misericordia per l’uomo. Tuttavia, mai scendere a patti col peccato. Chi commette atti carnali contro natura, dunque sodomia, vive in stato di peccato gravissimo, uno di quelli che secondo il catechismo di San Pio X e quello attuale in modo più soft, gridano vendetta davanti a Dio. La sodomia mette l’ uomo lontano da Dio e dunque in situazione di peccato che preclude la comunione sacramentale. La misericordia non giustifica il peccato”.
“Si abbia rispetto per il gay, usando un brutto termine mai presente negli atti della Chiesa, e trovo ingiusto che tal parola sia usata da ecclesiastici. Ovviamente bisogna avere misericordia per l’uomo. Tuttavia, mai scendere a patti col peccato. Chi commette atti carnali contro natura, dunque sodomia, vive in stato di peccato gravissimo, uno di quelli che secondo il catechismo di San Pio X e quello attuale in modo più soft, gridano vendetta davanti a Dio. La sodomia mette l’ uomo lontano da Dio e dunque in situazione di peccato che preclude la comunione sacramentale. La misericordia non giustifica il peccato”.
Il demonio può entrare nel Sinodo?
“Sì. Del resto Satana entra nella società come è entrato ed entra nella Chiesa, basta leggere Fatima. Dove sta divisione, confusione o menzogna che allontana da Dio, in quel posto vive Satana”.
Bruno Volpe
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