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Osservatorio sulla Chiesa e il mondo "Guai a coloro che chiamano il bene male e il male bene"



"Le grandi donne sono quelle madri che danno la vita propria, affinché non venga mai meno la vita dei figli". (lo disse mia Madre)
A.di J.

Carissimi amici e lettori,

viviamo un tale tempo di confusione sia in questioni morali che dottrinali  che fanno rabbrividire. Con le aberranti aperture del Concilio Vaticano II, troviamo di tutto e di più nella Chiesa e nel mondo, dal teologo pazzo che non digerisce le "papali" espressioni di Bergoglio contro l'aborto e lo rimprovera in nome dell'etica delle eccezioni. Stiamo parlando di Gabriel Ringlet classe 1944, un sacerdote e teologo belga, di quelli che amano definirsi “liberi pensatori”. Questo non è  un prete qualunque, ma Professore e pro-Rettore emerito all'Università Cattolica di Lovanio, quella che di recente si è distinta per aver contestato il Papa, perché ha elogiato e onorato la figura di Re Baldovino, dichiarando ai giornalisti in aereo di rientro dal Belgio, che è stato coraggioso perché abdicò per un giorno nel 1990 perché non volle firmare la legge che liberalizzava l'aborto. 
 
Le dichiarazioni del primo ministro Alexander De Croo, e del teologo suo conterraneo Gabriel Ringlet sono "inaccettabili"  e il messaggio dovrà essere chiaro.

Il primo ministro belga conclude i suoi sproloqui "Chiedendo rispetto per le donne che devono poter decidere liberamente del loro corpo senza l'interferenza della Chiesa".

Al primo ministro Alexander De Croo facciamo una semplicissima domanda:"lei  porta rispetto alle donne"? Vista la sua notorietà nell' aver intrattenuto chat erotiche con la pornostar italiana Eveline Dellai.
(notizia apparsa su Silere non possum il 03 ottobre 2024)

Il Belgio carissimi lettori, viene chiamato anche“Eurabia” nonostante la presenza di una famiglia reale storicamente legata alla Chiesa Cattolica, è da anni che ormai il piccolo Paese è  alla deriva, consente  agli omosessuali di sposarsi e a chi vuole di praticare l'eutanasia, terminando la propria vita senza aspettare la fine naturale della propria esistenza.(Questo io lo chiamo omicidio di stato non civiltà) Addirittura, si spendono i soldi dei contribuenti per discutere se il diritto all'eutanasia possa essere concesso anche ai minori.
Per il Belgio, come per tanti altri paesi Europei, come l'Italia possiamo dire che siamo entrati in un  “inverno demografico", grazie alle leggi scellerate proposte e messe in atto dai suoi legislatori.

Ma se guardiamo il Belgio, alla sua capitale Bruxelles, che è diventata un crocevia di popoli di "cultura islamica", possiamo considerarla la capitale di Eurabia, come la chiamano in molti. 
È la città più islamizzata d’Europa, con il 25% della popolazione originaria di paesi di cultura arabo-islamica. (E questi i figli li fanno). Sono tra 250mila e 300 mila gli islamici solo a Bruxelles quelli censiti,che continuano a osservare le proprie leggi e tradizioni islamiche, in barba alla laicità dello stato. Ogni tanto la  gerarchia della Chiesa cattolica, si accorge che in europa e nel mondo, c'è una mattanza di bimbi, grazie alla legge dell'aborto e timidamente prova a levare la  sua voce in difesa di essi,ma viene silenziata dalle cancellerie di mezzo mondo. La Chiesa post-concilio non gode più di autorevolezza. Anche in Australia, come in buona parte dell'Europa e del presunto mondo civilizzato , l'aborto è la prima causa di morte con 80.000 bambini uccisi all'anno, seguito dall'infarto con 18.000 morti l'anno.
Ogni mese ci sono in media 9 bambini abortiti che rimangono vivi (ricordo che è possibile abortire fino alla nascita), che per legge debbono essere lasciati morire come cani, senza potergli dare latte o acqua, aspettando che muoiano di inedia su un tavolo di metallo, anzi no, se uno trattasse così un cane andrebbe in galera.

Da notare che se quegli 80.000 bambini l'anno non fossero uccisi, la popolazione sarebbe in bilancio positivo e non ci sarebbe bisogno di importare indiani Pakistani con lauree finte e dalle abitudini questionabili.

In compenso ci sono coppie disperate che vorrebbero adottare un bambino e non riescono a farlo, perché l'offerta (al netto degli aborti, ovviamente) è drammaticamente inferiore alla domanda.
Ma poi la Chiesa continua ostinatamente a percorrere quella medesima strada dissestata del famoso dialogo con il mondo che hanno tracciato con il Concilio Vaticano II.(Io  direi piuttosto un dialogo tra sordi). Se il mondo non vi ascolta più carissimi vescovi, dovete prendervela esclusivamente con voi stessi, e non addossare ad'altri le responsabilità.Tornare indietro non vuole dire chiudersi alla modernità e al mondo, ma significa ripartire da Cristo che è la Via, la Verità e la Vita. No quella magra vita piena d'illusione che tutti affannosamente vivono male. Ma la vera vita.
Il cristiano può tornare indietro,alle radici si, per prendere l'ispirazione, per proseguire, sapendo che "con Dio, tutto è possibile".

Il«Si quæris miracula » è la più nota preghiera antoniana, da dire, secondo la tradizione, per ritrovare gli oggetti perduti. 
Sarebbe il caso che i vescovi riuniti al sinodo con Francesco, la recitassero per ritrovare quella fede cattolica, che da sessanta anni hanno eclissato per abbracciare nuove ideologie e dottrine. 

Nelle loro stravaganti liturgie penitenziali per il sinodo, in quel gigantesco circo-mediatico, dovrebbero i vescovi uniti al Pontefice, chiedere perdono e cospargersi il capo di ceneri, per aver permesso e trasformato la Santa Chiesa in una sorta di ONG dedita all'ambiente e all'ecologia,dovrebbero provare vergogna per il peccato di mancanza di coraggio che hanno avuto nel difendere la fede cattolica. Dovrebbero chiedere perdono a Dio Padre, di aver stravolto il Santo Sacrificio dell'altare, trasformandolo in un semplice banchetto conviviale, di essere responsabili della dannazione eterna di molti fanciulli e fedeli che a causa delle loro strambe idee hanno perso la fede . 


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