Si è cattolici quando si è in unità con il Papa. Questo è sempre stato evidente e, come per tutto ciò che è evidente, doveva arrivare un momento in cui l’evidente diventava improvvisamente discutibile. Siamo onesti: l’unità della Chiesa con il Papa è ormai solo un desiderio o un ideale storico. In realtà, però, questa unità non esiste da decenni, o almeno non completamente. I progressisti non sono mai stati in piena unità con il Papa. Questo non è stato diverso sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI di quanto non lo sia oggi sotto Francesco. Ma siamo onesti: anche i cattolici conservatori hanno preso le distanze da Francesco, e non da quando egli li ha regolarmente etichettati come “indietristi”. Questo fa di Francesco un Papa con cui nessuno è in (piena) unità, a parte i suoi favoriti e seguaci. L’unica cosa grottesca è che sia i cattolici progressisti che quelli conservatori invocano l’unità con Francesco per rimanere “cattolici”. È chiaro a tutti che questa “unità” in realtà non è altro che uno scheletro anemico. Inoltre, lo stesso Francesco si distingue per posizioni tutt’altro che cattoliche. Nella storia della Chiesa, questa non è solo una novità, ma una catastrofe, e qui almeno è il punto in cui il cosmo cattolico si rovescia. Dopo tutto, il Papa non è fine a se stesso e l’unità con lui non è un feticcio cattolico. Il suo ufficio serve unicamente a unire la Chiesa a Cristo, ed è solo per questo motivo che l’unità con il Papa è importante. Da quando c’è Francesco, però, questa unità non è più possibile, perché lui stesso non è più in (piena) unità con Cristo. Sappiamo tutti che è così, anche se quasi nessuno lo dice. Forse è qualcosa di simile "all'omertà” in cattolico; "l'omertà”, come sappiamo, è la “legge del silenzio” che nessuno nella mafia infrange. Ma se dovessimo tacere qui, “le pietre griderebbero” (Lc 19,40): Cristo non ha benedetto le relazioni adulterine, né quelle omosessuali! Francesco, invece, ha autorizzato tutto questo in modo eretico e blasfemo. Inoltre, continua a negare l’unica salvezza dell’umanità attraverso Gesù Cristo e sostiene che tutte le religioni dovrebbero portare a Dio. In base a ciò, Cristo sarebbe solo un’opzione tra le tante, anche se Egli stesso afferma il contrario: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6). Se dipendesse da Francesco, potremmo essere tutti musulmani o indù invece che cristiani; il sacrificio di Cristo sarebbe stato superfluo e i martiri avrebbero versato il loro sangue invano. Se il Papa è il garante dell’unità della Chiesa con Cristo, allora Francesco si è messo completamente fuori gioco dopo tutto questo. Se sia ancora Papa o possa rimanere Papa in queste circostanze dovrebbe essere deciso da altri, ma questi si stanno comodamente ritirando dietro la legge dell’omertà. In ogni caso, Francesco ha raccolto intorno a sé solo vassalli fedeli; quando fa le nomine, considera coerentemente solo coloro che hanno attirato l’attenzione per le loro posizioni eretiche. Anche questo elemento parla un linguaggio chiaro e porta una testimonianza schiacciante nei confronti del papa: Francesco sta corrodendo la Chiesa dall’interno e la sta trasformando nel suo personale sistema di clientele. Come cattolici comuni, non possiamo fare nulla per cambiare questa situazione, ma dobbiamo porci una domanda cruciale: cosa significa tutto questo per la nostra unità con Cristo e con la Chiesa, e soprattutto con l’attuale Papa? Una cosa è chiara: se adottassimo le discutibili opinioni di questo Papa, peccheremmo contro Cristo e la Chiesa, e – Francesco o non Francesco – non dobbiamo farlo in nessun caso. Ovunque Francesco vada contro Cristo, non dobbiamo quindi seguirlo, e per favore: non dobbiamo farlo! Anche questo lo sanno tutti, ma nessuno lo dice,(eccetto qualcuno) ed ecco di nuovo la legge dell’omertà. Ma per favore non fraintendetemi: non direi mai che Francesco è "l'anti-Cristo” (come alcuni sostengono), ma è certamente un “anti-Cristo” nella misura in cui a volte insegna il contrario di Cristo. Non c’è dubbio che Francesco abbia profondamente diviso la Chiesa e inferto il colpo più grave al papato. Pertanto, è giunto il momento di infrangere la legge dell’omertà “cattolica”, per Cristo, per la Chiesa e per il (prossimo) Papa.
(fonte Stilum Curiae)
Mons. Carlo Maria Viganò Sul Comunicato stampa circa la ricezione di Fiducia Supplicans https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-vigano-cdl-fernandezs-defense-of-fiducia-supplicans-shows-his-manifest-heresy/ Il Cardinal Fernández scrive che “non c’è spazio per prendere le distanze dottrinali da questa Dichiarazione o per considerarla eretica, contraria alla Tradizione della Chiesa o blasfema”. Come risponderebbe a una simile osservazione? Non stupisce che l’autore di un documento in sé eretico cerchi di difenderlo contro ogni evidenza. Stupisce invece l’impudenza nel contraddire quella sinodalità che, a sentir loro, dovrebbe lasciare autonomia alle “chiese particolari”. Ma questo è ciò che avviene quando una lobby che pretende di avere una legittimazione “democratica” scopre che il popolo – sovrano solo a parole – non asseconda i suoi piani eversivi. Il consenso popolare diventa allora “deriva populista” (come quando non sono i Democratici a vincere onestamente un’elezione) e la st...
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