S. Ecc. Mons. Bernard Tissier de Mallerais è tornato alla Casa del Padre. Ha darne l'annuncio pochi minuti fa dalla casa Generalizia della Fraternità San Pio X il suo superiore generale, Rev. don Davide Pagliarani e il suo consiglio generale.
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Monsignor Bernard Tissier de Mallerais è nato a Sallanches, nell'Alta Savoia, il 14 settembre 1945.
Dopo aver conseguito una laurea in biologia, nell'ottobre del 1969 è entrato nel seminario internazionale della Fraternità sacerdotale San Pio X di Ecône, in Svizzera.
Il 29 giugno 1975 è stato ordinato presbitero da monsignor Marcel Lefebvre a Ecône. È stato prima professore, poi vicerettore e infine rettore del seminario internazionale di Ecône. In seguito è stato nominato segretario generale della Fraternità sacerdotale San Pio X.
Nel giugno del 1988 l'arcivescovo Marcel Lefebvre ha annunciato la sua intenzione di consacrare Bernard Tissier de Mallerais e altri tre sacerdoti - Bernard Fellay, Alfonso de Galarreta e Richard Williamson - come vescovi. Monsignor Lefebvre tuttavia non aveva il mandato pontificio - ovvero il permesso del papa - per conferire il sacramento come normalmente richiesto dal canone 1382 del Codice di diritto canonico. Il 17 giugno 1988 il cardinale Bernardin Gantin, prefetto della Congregazione per i vescovi, ha inviato ai quattro sacerdoti un avviso canonico formale che notificava loro che sarebbero incorsi automaticamente nella pena della scomunica se fossero stati consacrati da monsignor Lefebvre senza il permesso del papa.
Il 30 giugno 1988 padre Tissier de Mallerais e gli altri tre sacerdoti sono stati comunque consacrati vescovi da monsignor Lefebvre e da monsignor Antônio de Castro Mayer. Il 1º luglio 1988 il cardinale Gantin ha pubblicato una dichiarazione in cui affermava che Lefebvre, de Castro Mayer, Tissier de Mallerais e gli altri tre vescovi appena ordinati "hanno subito ipso facto la scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica".
La Fraternità sacerdotale San Pio X ha negato la validità delle scomuniche, affermando che le consacrazioni erano necessarie a causa di una crisi morale e teologica nella Chiesa cattolica.Benedetto XVI il 21 gennaio 2009 ha revocato la scomunica,aprendo quindi un ulteriore sbocco per la riconciliazione.
Dopo aver conseguito una laurea in biologia, nell'ottobre del 1969 è entrato nel seminario internazionale della Fraternità sacerdotale San Pio X di Ecône, in Svizzera.
Il 29 giugno 1975 è stato ordinato presbitero da monsignor Marcel Lefebvre a Ecône. È stato prima professore, poi vicerettore e infine rettore del seminario internazionale di Ecône. In seguito è stato nominato segretario generale della Fraternità sacerdotale San Pio X.
Nel giugno del 1988 l'arcivescovo Marcel Lefebvre ha annunciato la sua intenzione di consacrare Bernard Tissier de Mallerais e altri tre sacerdoti - Bernard Fellay, Alfonso de Galarreta e Richard Williamson - come vescovi. Monsignor Lefebvre tuttavia non aveva il mandato pontificio - ovvero il permesso del papa - per conferire il sacramento come normalmente richiesto dal canone 1382 del Codice di diritto canonico. Il 17 giugno 1988 il cardinale Bernardin Gantin, prefetto della Congregazione per i vescovi, ha inviato ai quattro sacerdoti un avviso canonico formale che notificava loro che sarebbero incorsi automaticamente nella pena della scomunica se fossero stati consacrati da monsignor Lefebvre senza il permesso del papa.
Il 30 giugno 1988 padre Tissier de Mallerais e gli altri tre sacerdoti sono stati comunque consacrati vescovi da monsignor Lefebvre e da monsignor Antônio de Castro Mayer. Il 1º luglio 1988 il cardinale Gantin ha pubblicato una dichiarazione in cui affermava che Lefebvre, de Castro Mayer, Tissier de Mallerais e gli altri tre vescovi appena ordinati "hanno subito ipso facto la scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica".
La Fraternità sacerdotale San Pio X ha negato la validità delle scomuniche, affermando che le consacrazioni erano necessarie a causa di una crisi morale e teologica nella Chiesa cattolica.Benedetto XVI il 21 gennaio 2009 ha revocato la scomunica,aprendo quindi un ulteriore sbocco per la riconciliazione.
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