La Candelora e la festa della "Purificazione della Beata Vergine Maria e della Presentazione di Gesù al Tempio".
La festa della candelora originariamente la Chiesa di Gerusalemme la fissò al 15 Febbraio la ricorrenza di due riti che secondo la tradizione ebraica dovevano essere celebrati quaranta giorni dopo la nascita di un bambino: la presentazione al Tempio, e la purificazione della madre. La prima celebrazione discende dal testo dell’Esodo 13, 2 segg, in cui Yahvé ordina a Mosé di consacrargli ogni primogenito; in seguito i genitori riscattavano il bambino col pagamento di cinque sicli d’argento. La purificazione della madre invece discendeva da Levitico 12, 1-8; dopo il parto, la donna rimaneva impura, come durante le sue mestruazioni, per un periodo di quaranta giorni (se il nato era un maschio) o di ottanta (se era femmina); il ritorno allo stato di purità doveva essere sancito attraverso l’offerta al Tempio di un agnello e di un colombo o una tortora, offerta ridotta a due tortore per le famiglie indigenti.
In seguito essendosi fissata la nascita di Cristo il 25 Dicembre, la Chiesa di Roma spostò la ricorrenza al 2 Febbraio, anche per evitare l’imbarazzante coincidenza con la sfrenata festa dei Lupercali, che ancora aveva grande seguito popolare.
Fra le due ricorrenze cristiane, la Presentazione di Gesù al Tempio era la più importante. Tuttavia, data la coincidenza con l’antica celebrazione del rito in onore di Giunone, ad un certo punto si diede maggiore rilievo alla Purificazione di Maria, per distogliere i fedeli dall’antico rito pagano, sostituendolo con uno cristiano di significato affine.
Fin dal VII secolo a Roma in occasione di questa festa si svolgeva una processione notturna con ceri accesi verso la basilica di Santa Maria Maggiore. In seguito, fra il IX e il X secolo, si diffuse il rito della benedizione delle candele, originariamente sotto forma di accensione delle candele a partire da un cero benedetto, analogamente a quanto avviene nella celebrazione della Pasqua. Da questo rito la festività ha assunto il nome popolare di Candelora.Questa festa ci ricorda come intimamente Maria è associata a suo Figlio nell’opera della Redenzione,da qui inizia veramente la sua passione in questo mistero della presentazione; e così anche Maria inizia i suoi dolori. È per le mani di Maria che Gesù fa l’oblazione che è prelude al suo sacrificio. Accogliamo il suo Bambino nei nostri cuori con amore e fede, benediciamo anche la Madre; perché “non ha risparmiato la sua vita a causa dell’angoscia e della tribolazione del suo popolo, ma ha impedito la nostra rovina con la presenza del nostro Dio”.
Nella tradizione popolare
L’importanza della festività nel calendario contadino è sottolineata da diversi proverbi, che associano la ricorrenza ad un momento importante di passaggio delle stagioni:
per Santa Candelora
se nevica o se plora
de l’inverno siamo fora
cioè: “se a Candelora piove o nevica, la primavera è vicina”;
invece sole micante
Virgine purificante
nix erit maior quam ante
“se brilla il sole il giorno della purificazione della Vergine ci sarà più neve di prima”.
Virgine purificante
nix erit maior quam ante
“se brilla il sole il giorno della purificazione della Vergine ci sarà più neve di prima”.
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