Nel suo celebre testo De regimine principum (tr. It. La politica dei principi cristiani, Edizioni Cantagalli, 1997) san Tommaso d’Aquino realizza una sintesi perfetta della filosofia della politica cristiana, riprendendo gli elementi chiave della tradizione classica e arricchendoli con la sapienza proveniente dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione. Come in ogni scritto del Dottore Angelico la massima profondità si sposa con la più grande chiarezza, rendendo possibile a tutti trarre grandi benefici dalle sue parole.
Una grande attenzione è posta nella spiegazione del perché il regime politico migliore è quello monarchico, ma anche dei motivi che rendono la monarchia corrotta e degenerata, ovvero la tirannia, il regime peggiore. “Se dunque una moltitudine di uomini liberi è ordinata dal reggitore per il bene comune della moltitudine, il governo sarà retto e giusto, quale conviene a uomini liberi. Se invece il governo è ordinato non al bene comune, ma al bene privato del reggitore, sarà ingiusto e perverso, onde anche il Signore minaccia tali governanti dicendo, per bocca di Ezechiele (XXXIV, 2): “Guai ai pastori che pascevano se stessi (come a dire che han cercato i propri interessi): i pastori non devono forse pascere i greggi?”. Perciò come i pastori devono cercare il bene del gregge, così i governanti devono cercare il bene del popolo loro soggetto. Dunque: se c’è il governo ingiusto di uno solo che cerca nel governo i suoi personali vantaggi e non il bene della moltitudine a lui soggetta, questo reggitore si chiama tiranno” (p.17, sott. nostre).
Teniamo a mente bene questa semplice definizione del tiranno data da san Tommaso e applicandola al tempo presente ricordiamoci che chi esercita la tirannia oggi in Italia e negli altri paesi occidentali non sono tanto i singoli capi di stato, semplici attori ben pagati, servi consapevoli e senza dignità al servizio di chi comanda davvero: le grandi banche, le multinazionali, Big-Pharma, il complesso militare-industriale, etc. Questi moderni tiranni -che sinteticamente potremmo chiamare: i poteri forti– è evidente che non governano per il bene del popolo, ma esclusivamente per il loro vantaggio. La loro perfidia è data dal fatto che hanno sviluppato una capacità raffinatissima nell’arte del circuire il popolo stesso e convincerlo che ciò che gli viene ordinato dalle leggi più ingiuste gli giova, mentre in realtà gli nuoce. Qui i moderni tiranni si distinguono nettamente da quelli del passato: nell’età antica infatti il tiranno era magari temuto, ma tutti lo riconoscevano per tale e le sue malversazioni non si era obbligati a convincersi che fossero fatte per il proprio bene. Nei nostri tempi invece la tirannia si è impadronita di tutti gli strumenti della propaganda e della comunicazione di massa, e in tal modo la menzogna invade la mente di tutti prima ancora che la violenza e l’ingiustizia colpiscano le persone. Anzi si può dire che la moderna tirannia abbia posto nella più raffinata capacità di mentire e di ingannare il suo stesso fondamento.
Ebbene ciò che è molto interessante è che l’operazione di bioterrorismo Covid-19, che ha avuto i governi, in pratica, di tutto il mondo nel ruolo di complici, o quantomeno di vittime consenzienti, ha attuato una serie di misure che sembrano perseguire esattamente gli scopi che san Tommaso attribuisce al tiranno. Per dimostrarlo chioseremo, con dei commenti fra parentesi, un fondamentale passo del De regimine principum dove viene analizzato il modo di operare del tiranno, mostrando come nulla di diverso abbiano fatto i nostri governi “moderni” e “democratici” durante la psicopandemia da loro stessi orchestrata.
Ecco il testo di san Tommaso (pp.23-24): “Così dunque non c’è alcuna sicurezza e ogni cosa è incerta, quando chi governa prescinde dal diritto, mancando qualsiasi stabilità quanto è così affidato al volere, per non dire al capriccio di un altro” (Decreti Leggi che mutano incessantemente, violazione della Costituzione e del diritto naturale, distruzione della certezza del diritto, ordinanze e decisioni contradditorie, inapplicabilità delle norme).
“E non solo (il tiranno, n.d.r.) grava sui sudditi nelle cose corporali, ma ostacola anche il loro bene spirituale, perché chi aspira più a primeggiare che ad essere utile, impedisce ogni progresso dei sudditi, sospettando che qualsiasi loro preminenza sia di ostacolo al suo ingiusto dominio” (ostacoli a partecipare alla Santa Messa, costante degrado dell’istituzione scolastica, inutili lockdown delle scuole e delle università, didattica a distanza anche per bambini piccoli, obbligo di mascherine in classe per studenti e docenti, crollo della preparazione dei giovani, impedimento di ogni tipo di attività culturale).
“Ecco perché i tiranni sospettano più dei buoni che non dei cattivi e la virtù altrui fa sempre loro paura” (persecuzione e diffamazione di medici e scienziati non legati a Big-Pharma e capaci di dire la verità, uccisione morale o fisica di chi si oppone o fa scoperte che disturbano il potere).
“Questi tiranni dunque cercano di impedire che i sudditi, divenuti virtuosi, nutrano pensieri magnanimi e non sopportino più il loro ingiusto dominio, che tra i sudditi si stringano patti di amicizia; e che godano così del beneficio della pace. In questo modo, non avendo fiducia gli uni negli altri, non possono organizzare nulla contro il suo dominio. Perciò i tiranni seminano discordia tra i sudditi, fomentano litigi e proibiscono tutto ciò che fomenta l’alleanza fra gli uomini, come nozze, conviti e altre cose simili, per mezzo delle quali fra gli uomini si creano solidarietà e fiducia” (chiusura di ristoranti, bar e discoteche, palestre, piscine, cinema e teatri, luoghi di ritrovo e centri culturali; impedimento ai pranzi di nozze e crollo dei matrimoni; odio diffuso ad arte fra vaccinati e non vaccinati, divisione delle famiglie, fra genitori e figli, fra parenti, fra compagni di classe e amici; diffusione quotidiana della paura, imposizione del distanziamento, traumatizzazione dei bambini con divieto di ogni contatto, attacco al gesto di pace più antico: lo stringersi la mano).
“Cercano di impedire che (i cittadini, n.d.r.) diventino potenti e ricchi; poiché sospettando dei sudditi secondo la coscienza della propria malizia, come essi usano la potenza e la ricchezza per nuocere, così temono che la potenza e la ricchezza dei sudditi siano usate contro di loro” (distruzione dell’economia, delle piccole e medie imprese, del turismo, della ristorazione, impoverimento del popolo con l’inflazione e la disoccupazione, strozzinaggio bancario, burocrazia soffocante, demotivazione di giovani e lavoratori, smart-working).
Bisogna osservare che ciò che sta facendo oggi il sistema di potere tirannico che domina l’Italia e gran parte del mondo occidentale e che, come abbiamo visto, è perfettamente descritto già nel XIII secolo da san Tommaso, si è presentato più volte nella storia: si tratta dell’eterna tentazione del comunismo. I regimi tirannici tendono sempre al comunismo. Esso rappresenta la forma perfetta di totalitarismo: il corpo sociale viene atomizzato in una moltitudine di individui soli e smarriti, obbligati ad appoggiarsi alle strutture collettivistiche organizzate dallo stato leviatano; l’incertezza economica e lo stato di povertà diffusa impediscono di agire politicamente e di occuparsi degli altri, spezzano ogni solidarietà e ogni amicizia. Le persone vengono imprigionate in un presente immobile, senza radici nel passato e apertura al futuro. La vita cessa di essere luminoso progettarsi alla ricerca del bene e della verità e diviene un sordo conatus essendi, una marcia sul posto priva di ogni speranza. Il potere vince quando spegne ogni volontà e ogni desiderio di amore e abitua a considerare normale, ed anzi desiderabile, la perdita di ogni libertà.
Eppure in quest’ora di abominevoli menzogne e di rovina, dove anche le autorità della Chiesa tradiscono il popolo loro affidato, chi, se non i cristiani, deve alzarsi in piedi e denunciare quanto sta accedendo? Chi, se non chi sa sperare contro ogni speranza solo umana, può lottare contro la viscida oppressione che sta avanzando e che si annuncia, per il futuro, ancora peggiore?
(fonte Vitis Vera )
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