Carissimi amici e lettori,
Domenica, 4/10/2020 nella solennità del nostro Grande santo patrono San Francesco di Assisi , il Papa ha reso pubblica la sua terza enciclica Fratelli tutti, distorcendo il pensiero del poverello di Assisi ,ma sopratutto il pensiero evangelico della Chiesa che è Madre e Maestra .
Fratelli tutti? Non certo a discapito di Gesù Cristo! Questa enciclica non conferma la Fede della Chiesa!
Prima di lasciarvi ad una riflessione non nostra ma dell'arcivescovo monsignor Viganò, ma che condividiamo, ricordiamo che l’espressione usata da Papa Francesco, ieri all’Angelus per presentare la sua enciclica: “la fraternità umana e la cura del creato formano L’UNICA VIA VERSO LO SVILUPPO INTEGRALE…” (???) è una espressione non soltanto ambigua ma chiarissimamente fuori dalla grazia di Dio e che giunge ad escludere il Cristo Gesù che ha detto: “IO SONO LA VIA, LA VERITA’ E LA VITA; e che senza di me non potete fare nulla…” . Chiunque voglia un vero sviluppo integrale, sia personale quanto sociale, l’unica via per perseguirlo è il CRISTO SIGNORE-DIO, convertirsi a Lui e farsi battezzare…. e seguirlo sulla Via Crucis.La stessa “FRATERNITA'” – e non fratellanza che è di chiarissimo linguaggio e pensiero massone e protestante – perduta a causa del PECCATO ORIGINALE, può essere riacquistata SOLO attraverso il Cristo; la cura del Creato è così una CONSEGUENZA alla nostra conversione al Cristo…. NON POSSIAMO ESSERE FRATELLI SENZA IL CRISTO, e non si è fratelli in Cristo senza il Battesimo.
(la redazione)
Monsignor Viganò:“Dimensione soprannaturale totalmente assente. Imbarazzante la falsificazione di san Francesco. Sconcertante l’appiattimento sul pensiero unico mondialista”Ad una lettura cursoria del testo dell’enciclica Fratelli tutti si sarebbe indotti a credere che essa sia stata scritta da un massone, non dal Vicario di Cristo. Tutto quanto vi è contenuto è ispirato ad un vago deismo e ad un filantropismo che non ha nulla di cattolico: Nonne et ethnici hoc faciunt? Non fanno così anche i pagani? (Mt 5, 47).
Macroscopica e decisamente imbarazzante la falsificazione storica dell’incontro di San Francesco con il Sultano: secondo l’estensore dell’Enciclica il Poverello «non faceva la guerra dialettica imponendo dottrine»; in realtà le parole di San Francesco che i cronisti riportano suonano ben diverse: «Se mi vuoi promettere, a nome tuo e a nome del tuo popolo, che passerete alla religione di Cristo, qualora io esca illeso dal fuoco, entrerò nel fuoco da solo. Se verrò bruciato, ciò venga imputato ai miei peccati; se, invece, la potenza divina mi farà uscire sano e salvo, riconoscerete Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio, come il vero Dio e Signore, Salvatore di tutti».La dimensione soprannaturale è totalmente assente, così come assente è il riferimento alla necessità dell’appartenenza al Corpo Mistico di Cristo che è la Santa Chiesa per poter conseguire la salvezza eterna. Vi è anzi un gravissimo travisamento del concetto di «fratellanza»: per il Cattolico essa è possibile solo in Cristo se si ha Dio come Padre tramite il Battesimo, (Gv 1,12) mentre per Bergoglio si realizzerebbe per il solo fatto di appartenere all’umanità.
Il concetto cattolico di «libertà della Religione» viene sostituito dal concetto di «libertà religiosa» teorizzato dal Concilio Vaticano II, giungendo a barattare il diritto divino della Chiesa alla libertà di culto, di predicazione e di governo con il riconoscere il diritto all’errore di propagarsi non solo in genere, ma addirittura nelle nazioni cristiane. I diritti della verità non possono essere barattati concedendo diritti all’errore. La Chiesa ha il diritto nativo alla libertà, mentre non c’è l’hanno le false religioni.
Sconcerta l’appiattimento dell’Enciclica sulla narrazione del Covid, confermando l’asservimento al pensiero unico e all’élite globalista; né stupisce l’insistenza ossessiva sull’unità e la fraternità universale, assieme alla condanna del legittimo diritto dello Stato di tutelare la propria identità non solo di cultura ma anche e soprattutto di Fede.
Questa Enciclica costituisce il manifesto ideologico di Bergoglio – la sua Professio fidei massonicae – e la sua candidatura alla presidenza della Religione Universale, ancella del Nuovo Ordine Mondiale. Tanta attestazione di subalternità al pensiero mainstream gli potrà forse valere il plauso dei nemici di Dio, ma conferma l’inesorabile abbandono della missione evangelizzatrice della Chiesa. D’altra parte, l’abbiamo già udito: «Il proselitismo è una solenne sciocchezza».
Bergoglio è un falsificatore della realtà. Mente con un’improntitudine che non conosce eguali. D’altra parte, il principale esperto nell’adulterare la verità è proprio quella dittatura cinese che fa lapidare la peccatrice da Nostro Signore. (Il regime comunista ha distribuito nelle scuole un libro con alcuni episodi tratti da varie religioni, fra cui quello dell’adultera, che viene lapidata da Gesù. Un’adulterazione completa del testo.) Evidentemente la contiguità del regime comunista alla chiesa bergogliana non si limita all’Accordo ma include anche lo stesso modus operandi.
+ Carlo Maria Viganò
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