«In ipsa item catholica ecclesia magnopere curandum est ut id teneamus quod ubique, quod semper, quod ab omnibus creditum est»
Ciò che è stato creduto dovunque, da sempre, da tutti: questa massima di San Vincenzo di Lerino (Commonitorium, 2) indica quello a cui deve attenersi, comunque e soprattutto nelle situazioni difficili, un vero cattolico; massima che si trova richiamata in innumerevoli documenti ufficiali della Chiesa e in tutti i testi di teologia, e che esprime in maniera lapidaria la “cattolicità” della Chiesa.
Perché ricordare questa massima?
Perché ai giorni nostri si diffonde sempre più l’idea che l’insegnamento e il credo cattolici debbano attingere prevalentemente e attualmente a ciò che dice e fa il Papa, a ciò che dicono e fanno i Vescovi. Idea questa che trova riscontro nella elementare logica che deve informare un cattolico, logica valida peraltro per qualunque persona di buon senso, religiosa o laica che sia: se c’è qualcuno che comanda e qualcun altro che ubbidisce… se c’è qualcuno che parla e qualcun altro che ascolta… se c’è qualcuno che insegna e qualcun’altro che apprende, non v’è dubbio che il minimo che si possa dire è che disconoscere questo rapporto elementare significa essere fuori di senno.
Ne consegue che se il Papa o il vescovo comanda, parla, insegna, il cattolico deve ubbidire, ascoltare e apprendere.
Ma la massima di San Vincenzo di Lerino riguarda il cattolico e quindi riguarda in primis il Papa e i Vescovi, che sono i principali rappresentanti del cattolicesimo, quegli stessi rappresentanti, autorevoli, a cui tutti i cattolici sono tenuti a riferirsi riguardo a ciò che si deve credere. Ragion per cui essi sono i primi a dover dimostrare di credere ciò che è stato creduto dovunque, da sempre e da tutti. Se si discostano da questo imperativo smettono di essere credibili e nessun cattolico è tenuto ad ubbidire, ad ascoltare, ad apprendere.
Tutt’altro. Allorché il cattolico si rende conto che costoro si discostano da questo imperativo, ha il dovere di rifiutare la loro autorità, di riprenderli e, se non si ravvedono, di considerarli non più cattolici, con tutto quello che ne consegue. Se il cattolico non lo facesse, per timore, per incuria o per connivenza, inevitabilmente dichiarerebbe a se stesso e al mondo di aver abiurato la Fede cattolica.
Nessun papa e nessun vescovo possono prescindere da questa cattolicità, se lo fanno, non solo non sono più cattolici, ma non sono più neanche veri vescovi e veri papi.
Nel 1853 a Torino il sac.Giovanni Bosco in una delle sue tante allocuzioni diceva:
"Popoli Cattolici, aprite gli occhi, si tendono a voi moltissime insidie col tentare di allontanarvi da quell'unica vera, unica Santa Religione, che solamente conservasi nella Chiesa di Gesù Cristo.
Questo pericolo fu già in più guise proclamato dai nostri legittimi Pastori, e dai Vescovi posti da Dio a difenderci dall'errore ed insegnarci la verità.
La stessa infallibile voce del Vicario di Gesù Cristo ci avvisò di questo insidioso laccio teso ai Cattolici, cioè che molti malevoli vorrebbero sradicare dai vostri cuori la Religione di Gesù Cristo. Costoro ingannano se stessi, e ingannano gli altri; non credeteli. {5 [167]}
Stringetevi piuttosto di un cuor solo e di un'anima sola ai vostri Pastori, che sempre v'insegnarono la verità.
Gesù disse a S. Pietro: Tu sei Pietro, e sopra questa pietra fonderò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno non la vinceranno mai, perchè io sarò coi Pastori di essa tutti i giorni sino alla consumazione dei secoli.
Questo disse a S. Pietro e ai suoi successori, i Romani Pontefici, e a nissun altro.
Chi vi dice cose diverse da quanto vi dico, non credetelo, egli v'inganna.
Siate intimamente persuasi di queste grandi verità: dove c'è il successore di S. Pietro, là c'è la vera Chiesa di Gesù Cristo. Niuno trovasi nella vera Religione, se non è cattolico; niuno è cattolico senza il Papa.
I nostri Pastori, e specialmente i Vescovi, ci uniscono col Papa, il Papa ci unisce con Dio. {6 [168]}
Per ora leggete attentamente i seguenti avvisi, i quali, ben impressi nel vostro cuore, basteranno a preservarvi dall' errore. Quello poi, che qui viene ora brevemente esposto, fra poco l' avrete in apposito libro più diffusamente spiegato.
Il Signore delle misericordie infonda a tutti i Cattolici tanto coraggio e tale costanza da mantenersi fedeli osservatori di quella Religione, in cui noi fortunatamente siamo nati e siamo stati educati.
Costanza e coraggio, che ci faccia pronti a patire qualunque male, fosse anche la morte, anzichè dire o fare alcuna cosa contraria alla Cattolica Religione vera e sola Religione di Gesù Cristo, fuori di cui niuno può salvarsi".
TORINO, 1853 Sac. BOSCO GIOVANNI.
Fondamenti della cattolica religione, tutto quello, che è stato creduto ed osservato in tutti i tempi
I.Idea generale della vera Religione.
D. Che cosa s' intende per religione?
R. Per religione s' intende una virtù ovvero una serie di azioni buone, con cui l'uomo rende a Dio l'ossequio e l'onore a lui dovuto.
D. Come deve l'uomo praticare la religione?
R. L' uomo deve praticare questa religione col credere le verità da Dio rivelate, e coll'osservare la sua santa legge cioè coll'osservanza de' Comandamenti di Dio e della Chiesa dal medesimo Iddio stabilita.
D. A chi fu rivelata la vera religione?
R. La vera religione fu primieramente da Dio rivelata ad Adamo, che fu il primo {9 [171]} uomo del mondo; quindi dallo stesso Dio, e talvolta col ministero degli Angeli, venne rivelata ai santi Patriarchi che la praticarono, ai Profeti, i quali coi loro miracoli dimostrarono che erano da Dio inspirati. Imperciocchè Dio solo è autore dei veri miracoli, nè li può fare, o concedere che altri li faccia in prova dell'errore o della menzogna. Gli uni e gli altri confermarono questa rivelazione con profezie, cioè con predizioni riguardanti avvenire, che esattamente si avverarono: solamente Iddio sa l'avvenire, e può rivelarlo agli uomini.
II. Una sola è la vera Religione.
D. Le varie religioni, che si praticano nel mondo, possono essere egualmente vere?
R. No certamente, perchè la verità è sempre una sola.
D. Ci sono i Maomettani, i Protestanti, cioè i Calvinisti ed i Luterani, ed havvi la Chiesa Cattolica Romana; in quale di queste società noi possiamo con certezza trovare la vera religione? {10 [172]}
R. Noi possiamo solamente trovare la vera religione nella Chiesa Cattolica Romana, perchè essa sola conserva intatta la divina rivelazione, essa sola fu fondata da Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo, propagata dagli Apostoli, e dai loro successori sino ai nostri giorni; motivo per cui essa sola presenta i veri caratteri della divinità.
D. Quali sono cotesti caratteri che dimostrano la divinità della Chiesa Cattolica Romana, mediante i quali noi possiamo con certezza conoscere che essa sola sia la vera Chiesa di Gesù Cristo?
R. I caratteri che ci fanno con certezza conoscere la divinità della vera Chiesa, sono quattro, cioè ella debbe essere: Una, Santa, Cattolica, Apostolica.
La vera Chiesa deve essere Una, perchè essendoci un solo vero Dio, una sola fede, un solo battesimo, non può esserci che una sola vera Chiesa. Santa, perchè deve essere fondata e governata da Dio, fonte di ogni santità, insegnare cose sante per condurre gli uomini alla santità ed alla salvezza eterna. Cattolica, ossia universale, perchè, secondo le parole di Gesù. Cristo, deve dilatarsi in tutto il mondo, e durare visibile sino alla consumazione {11 [173]} de' secoli. Apostolica: vale a dire, insegnare e credere tutto ciò che hanno insegnato e creduto gli Apostoli da Gesù Cristo inviati a predicare il Vangelo a tutte le creature. La Chiesa che ha questi quattro caratteri, è senza dubbio la Chiesa di Gesù Cristo.
D. La Chiesa Romana presenta questi quattro caratteri della divinità?
R. La Chiesa Romana è la sola che possa con certezza presentare questi caratteri della divinità. Imperciocchè essa sola
1° E Una, perchè tutti i veri cattolici, anche sparsi nelle varie parti del mondo, professano una medesima fede, una medesima dottrina, e dipendono tutti da un solo capo, che è il Romano Pontefice, il quale, a guisa di padre universale, regola e governa tutta la cattolica famiglia.
2° E Santa per la santità del suo capo e suo fondatore, che è Gesù Cristo; è santa la fede e la legge che professa; santi i Sacramenti che pratica; molti Santi con luminosi miracoli la illustrarono in ogni tempo; più milioni di martiri, da Dio confortati, sparsero il loro sangue in testimonianza della divinità di questa medesima Chiesa. {12 [174]}
3° La Chiesa Romana è Cattolica, cioè universale, perchè si estende a tutti i luoghi ed a tutti i tempi. Gesù Cristo promise che il suo Vangelo sarebbe predicato per tutta la terra. e noi vediamo che la Romana Chiesa in tutte le parti del mondo ha dei figli, i quali, strettamente uniti col Papa, professano la dottrina di Gesù Cristo, che si predicò e si va predicando per tutta la terra.
La medesima Romana Chiesa si estende a tutti i tempi, perchè in tutti i tempi, in mezzo alle più sanguinose persecuzioni, fu sempre veduta a guisa di società visibile de' fedeli riuniti nella medesima fede, sotto alla condotta di un medesimo capo, il Romano Pontefice, il quale, come padre di una gran famiglia, guidò pel passato, e guiderà per l'avvenire tutti i buoni credenti suoi figli pel sentiero della verità sino alla fine dei secoli.
4° La Chiesa Romana è Apostolica, perchè crede ed insegna tutto ciò che gli Apostoli hanno creduto ed insegnato. La testimonianza di diciannove secoli mostra ad evidenza, che Gesù Cristo ha stabilito S. Pietro capo della Chiesa, ed egli cogli altri Apostoli hanno propagata la {13 [175]} dottrina del Vangelo per tutto il mondo. A S. Pietro succedettero altri Sommi Pontefici, i quali senza interruzione governarono la Chiesa fino ai nostri giorni. Agli altri Apostoli succedettero i Vescovi, i quali in ogni tempo ed' in ogni luogo formarono un solo ovile, riconoscendo solo Gesù Cristo per pastore supremo e capo invisibile, ed il Pontefice di Roma per supremo pastore e capo visibile. Questa prerogativa della Romana Chiesa è consolantissima per noi Cattolici. Imperocchè la sola nostra Chiesa, cominciando dal regnante Pio IX, rimonta da un Papa all'altro senza alcuna interruzione sino a S. Pietro, stabilito Principe degli Apostoli, e Capo della Chiesa stabilita da Gesù Cristo medesimo.
III. Le Chiese degli Eretici non hanno i caratteri della Divinità.
D. Le Chiese de' Valdesi e de' Protestanti non possono avere i caratteri della vera Chiesa?
R. Le Chiese de' Valdesi e de' Protestanti {14 [176]} e di tutti gli altri eretici non hanno i caratteri della vera Chiesa.
1° Non sono una, perchè non hanno la medesima fede, nè la medesima dottrina, nè uno stesso capo. Anzi è difficile trovar due ministri di una medesima setta eretica, i quali. vadano d'accordo sopra i punti principali di loro credenza. Quindi ne avvengono continue divisioni in cose di massima importanza. La sola Chiesa protestante, non molto dopo la sua fondazione, era già divisa in più di dugento sette. Dove possono mai avere unità di fede?
2° Non sono sante, perchè rigettano tutti od in parte i Sacramenti, da cui solo deriva la vera santità; professano più cose contrarie al Vangelo, ripugnanti a Dio medesimo. In tutte le vite degli eretici, degli increduli, degli apostati, non si può citare un Santo, neppure un miracolo. Che anzi i principali autori delle sette si deturparono con vizi e delitti. Calvino e Lutero asserivano fin da' loro tempi che i cattolici erano assai migliori dei riformati. Ed Erasmo, caldo promotore del protestantismo, ebbe a dire che tutti gli uomini illustri della Riforma, ben lungi dal far miracoli, non hanno nemmeno potuto guarire un sol cavallo zoppo. {15 [177]}
3° Non sono cattoliche, perchè sono ristrette in alcuni luoghi, ed in questi luoghi medesimi cangiano la loro dottrina a seconda dei tempi. Neppure sono cattoliche riguardo al tempo, giacchè, paragonate alla Religione Cattolica, contano pochi secoli di esistenza, non oltrepassano l'epoca de' loro fondatori, niuna si estende fino a Gesù Cristo.
4° Non sono apostoliche, perchè non professano, anzi rigettano molte cose dagli Apostoli credute ed insegnale. Niuna delle società eretiche può vantare i suoi antecessori fano agli Apostoli. Finalmente non sono unite al Romano Pontefice che è successore di S. Pietro, Capo e Principe degli Apostoli.
D. Non c' è diversità tra la dottrina della Chiesa Cattolica d'oggidì, e la dottrina da Gesù Cristo e dagli Apostoli predicata?
R. No: perchè le medesime verità del Vangelo predicate da Gesù Cristo e dagli Apostoli sono quelle stesse che si predicarono in tutti i tempi, e si predicano presentemente nella Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana.
D. Fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana, si può aver salute? {16 [178]}
R. No: fuori di questa Chiesa niuno può salvarsi. Nella maniera, che quelli i quali non furono nell'arca di Noè, perivano nel diluvio, così perisce inevitabilmente colui che muore separato dalla Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana, unica Chiesa di Gesù Cristo, sola conservatrice della vera religione.
IV. Nella Chiesa degli Eretici non c'è la Chiesa di Gesù Cristo.
D. Non può darsi che gli Ebrei, i Maomettani, i Valdesi, i Protestanti, cioè i Calvinisti ed i Luterani, e simili, quantunque non siano nella Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana, tuttavia abbiano la vera religione di Gesù Cristo?
R. Tutti costoro non hanno la vera religione, perchè non la ricevono dalla Chiesa Cattolica, sola vera Chiesa di Gesù Cristo, unica depositaria e legittima interprete della dottrina del suo divin Maestro.
D. Qual è il più grande errore degli Ebrei? {17 [179]}
R. Il più grande errore degli Ebrei consiste in ciò che essi, aspettando ancora la venuta del Messia, non credono a Gesù Cristo, nè al santo Vangelo.
D. Che cosa devono fare gli Ebrei a fine di potersi salvare?
R. Gli Ebrei a fine di potersi salvare devono riconoscere Gesù Cristo per vero Messia, ricevere il Santo Battesimo, quindi osservare i Comandamenti di Dio e della Chiesa.
D. Chi è il capo della religione Maomettana?
R. Maometto, il quale disseminò i suoi errori sul principio del secolo settimo dell'èra cristiana.
D. Chi è il capo dei Valdesi, i quali in gran numero vivono nella valle di Luserna vicino a Pinerolo?
R. Il capo dei Valdesi è Pietro Valdo, negoziante di Lione. Egli diede principio alla erronea sua dottrina verso la metà del secolo decimoterzo.
D. Chi sono i capi de' Protestanti?
R. I capi de' Protestanti sono Calvino e Lutero, vissuti alla metà del secolo decimosesto. Calvino, cherico Simoniaco, fu condannato a grave pena per un delitto ignominioso. Lutero, frate apostata che {18 [180]} uscì dal convento, commise i più gravi disordini, fra cui quello di prendersi a moglie una monaca.
D. Questi uomini, Maometto, Pietro Valdo, Calvino e Lutero, diedero segni di essere da Dio mandati?
R. Costoro erano uomini non mandati da Dio, non fecero alcun miracolo, nè in loro si avverò alcuna profezia. Propagarono i loro errori e le loro superstizioni colla violenza e col libertinaggio. Religione, che scioglie il freno a tutti i vizi, apre la strada a tutti i disordini.
D. Dunque costoro non sono nella Chiesa di Gesù Cristo?
R. Costoro non avendo per Capo Gesù Cristo, non possono appartenere alla sua Chiesa, onde non sono nella Chiesa di Gesù Cristo, ma, come dice S. Girolamo, sono nella sinagoga dell'Anticristo, cioè in una Chiesa opposta a quella di Gesù Cristo. {19 [181]}
V. Una risposta ai Protestanti.
D. Che cosa rispondere quando i Protestanti dicono: Noi crediamo a Cristo ed al Vangelo, perciò siamo nella vera Chiesa?
R. Quando i Protestanti parlano così, noi dobbiamo loro rispondere: Voi dite di credere a Cristo ed al Vangelo, ma non è vero, perchè non credete a tutto quello che c'insegna Gesù Cristo nel Vangelo, e rigettate molte altre verità, le quali, sebbene non registrate nel Vangelo, furono d'ordine di lui predicate da' Santi Apostoli, e si devono credere da tutti per potersi salvare. Non credete alla sua Chiesa, non credete al Pontefice Romano, stato dallo stesso Gesù Cristo stabilito per governare la sua Chiesa. Inoltre, permettendo voi ad ognuno la libera interpretazione del Vangelo di Gesù Cristo, aprite con ciò una larga via all'errore, nel quale l'uomo cade inevitabilmente, se è guidato solo dal proprio lume. Perciò voi, o Protestanti, siete come rami tagliati dall'albero, come membri d' un corpo senza capo, come pecorelle senza pastore, come {20 [182]} discepoli senza maestro, e per colmo di vostra sventura siete separati dal fonte della vita, che è Gesù Cristo.
D. I Protestanti che cosa devono fare per salvarsi?
R. Devono rinunziare ai loro errori, entrare nella Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana, da cui un tempo si separarono, unirsi al Vicario di Gesù Cristo, che è il Papa, da cui chi si ostina di vivere separato, perisce eternamente.
VI. I Protestanti convengono che i Cattolici sono nella vera Chiesa.
D. Che cosa dicono di particolare i Protestanti intorno alla Cattolica nostra Religione?
R. I protestanti dicono che nella Chiesa Cattolica vissero gran Santi, i quali operarono luminosi miracoli, e che noi vivendo secondo i precetti della Chiesa Cattolica possiamo salvarci.
D. Noi Cattolici, che cosa diciamo della setta Protestante?
R. Noi Cattolica, seguendo la dottrina infallibile della Chiesa Cattolica, diciamo {21 [183]} che i Protestanti se non fanno ritorno alla Chiesa di Gesù Cristo, nella loro setta non possono salvarsi.
D. Dunque?
R. Dunque i Protestanti convenendo con noi, che la Cattolica Religione è vera, dichiarano che la loro è falsa.
D. Non ci sarebbe qualche esempio a questo riguardo?
R. Ne abbiamo molti;.eccone uno bellissimo, ricavato dalla Storia Ecclesiastica. Enrico IV, Re di Francia, era capo del partito dei Calvinisti quando salì sul trono; ma Iddio lo illuminò col fargli conoscere la vera Religione. Da prima procurò d'instruirsi rettamente nei dogmi della Cattolica Religione; poscia fece venire alla sua presenza i ministri protestanti, e toro dimandò se credevano che egli si potesse salvare nella Chiesa Romana. Dopo seria riflessione risposero di sì. Allora il Re saviamente ripigliò: Perchè dunque voi l'avete abbandonata? I Cattolici affermano che niuno può ottener salute nella vostra setta; voi convenite che si può avere nella loro; ragion vuole che io mi attenga alla via più sicura, e preferisca quella Religione in cui per comun sentimento io mi posso salvare. {22 [184]} Quindi il Re rinunziò all'eresia, e rientrò nel seno della Cattolica Religione.
D. Che cosa presenta di singolare la Chiesa Cattolica nel suo rapporto colle società eretiche?
R. La Chiesa Cattolica ha questo di singolare nel suo rapporto colle eretiche società, che:
1° Sebbene ella sia stata in ogni tempo perseguitata dagli Ebrei, dai gentili, dagli eretici e dai cattivi cattolici, riportò compiuto trionfo di tutti gli attacchi, conservandosi pura e inalterabile, quale fu da Dio fondata, senzachè abbia ad altri mossa la minima persecuzione. I nemici della nostra Religione si sforzano di addurre alcuni fatti, come sarebbe: la guerra contro gli Albigesi, la giornata di S. Bartolommeo; e con questi fatti vorrebbero provare che la Chiesa Cattolica ha talvolta mosso persecuzioni. Ma costoro sono in errore, perciocchè tali fatti non furono mai dalla Chiesa nè comandati, nè approvati.
2° Che non si legge che alcuno, consapevole di se stesso, in punto di morte abbia abbandonato la Chiesa Cattolica per abbracciare qualche religione. Al contrario le storie sono ripiene di fatti di uomini, {23 [185]} i quali in punto di morte rinunciarono alle credenze eretiche per morire nel seno della Santa Romana Chiesa. Molti e luminosi fatti riguardanti a distinti personaggi che in vita, e in punto di morte abbandonarono l' errore per vivere e morire nella Cattolica Religione, si possono leggere nelle opere: Storia del Giacobinismo dell' abate Barruel. - Miscenata di Filosofi. Parigi, 1808.
3° Che niuno mai abbandonò la Cattolica Religione per condurre una vita più virtuosa. Per l'opposto sappiamo dalla storia che tutti quelli, i quali l'hanno abbandonata per abbracciare qualche altra credenza religiosa, ciò fecero per condurre una vita più libera e disordinata; segno evidente che a ciò erano mossi non dalla cognizione della verità, tua dal desiderio di una religione più tassa e più favorevole alle malnate loro passioni.
D. Che cosa dobbiamo fare noi Cattolici?
R. Noi Cattolici dobbiamo 1° Ringraziar Dio d'averci creati in quella Religione che unica può condurci a salvamento; 2° Pregar di cuore il Signore perchè ci conservi fedeli alla sua grazia, e nel suo santo servizio, e pregarlo pure {24 [186]} per tutti coloro che vivono da lui lontani, e separati dalla sua S. Chiesa, onde li illumini, e li conduca da buon Pastore al suo ovile. Ma insieme dobbiamo in 3° luogo guardarci bene dai Protestanti, e da que' cattivi Cattolici che disprezzano i precetti della Chiesa, che sparlano del Vicario di Gesù Cristo, e degli altri suoi ministri per trascinarci all'errore; 4i° Essere grati a Dio colla fermezza nella fede, coll'osservanza esatta dei suoi precetti, e di quelli della stia S. Chiesa.
VII. Tre particolari ricordi alla gioventù.
D. Come deve regolarsi un giovine cattolico in questi tempi per non essere ingannato in fatto di Religione?
R. Credo che voi, giovane cattolico, non sarete ingannato in fatto di Religione se metterete in pratica i tre seguenti avvisi:
1 ° Fuggire per quanto è possibile la compagnia di coloro che parlano di cose immodeste, o cercano di deridere la nostra Santa Religione;
2° Se per motivo di studio, di professione, {25 [187]} o di parentela vi toccherà trattare con costoro, non entrate mai in discussione in fatto di Religione, e se cercano di farvi difficoltà a questo riguardo, dite loro semplicemente: quando sia infermo andrò dal medico, se ho liti vado dall'avvocato o dal procuratore, se ho bisogno di rimedi vado dal farmacista, in fatto poi di Religione vado dai preti, come quelli che di proposito studiarono le cose di Religione;
3° Non leggete mai e poi mai libri o giornali cattivi. Se per avventura taluno vi offerisse libri o giornali irreligiosi, abborriteli e rigettateli da voi con quell'orrore e disprezzo che rifiutereste un tazza piena di veleno. Se a caso ne aveste qualcuno presso di voi, consegnatelo al fuoco. E meglio che bruci libro e giornale nel fuoco di questo mondo, che andare l'anima vostra a bruciare per sempre nelle fiamme dell'inferno.
D. E quando siamo burlati perchè pratichiamo la nostra Religione?
R. In questo caso dovete vincere ogni rispetto umano, e dire schiettamente che col Signore non si burla, perciò nemmeno si deve burlare quello che riguarda al suo culto. Anzi egli dice, che chiunque {26 [188]} in alcuna maniera si lascia far paura, e a tempo debito non si manifesta per buon cristiano, sarà svergognato da G. C. medesimo quando si presenterà al suo divin tribunale. Laonde, lasciate dire chi vuole, purchè facciate il bene.
D. E quando dicono che siamo in tempo di libertà, perciò ognuno può vivere come vuole?
R. Noi dobbiamo dire che questa libertà non è data da Dio ma dadi uomini, che perciò non si deve mischiare per nulla nelle cose di Religione; oppure rispondere che se siamo in tempo di libertà, ci lascino vivere in fatto di Religione, come a noi piace.
Egli è poco tempo che un giovinotto ben educato fu da alcuni suoi compagni deriso perchè andava a confessarsi e si asteneva dalle carni il venerdì e sabbato, adducendo, che in questi tempi tutto era permesso. Allora l'accorto giovine ingegnosamente rispose: se tutto è permesso, sarà anche permesso a me il praticare la mia Religione,e voi, se siete stati ben educati, dovreste lasciarmi in libertà di osservarne le pratiche.
D. La Chiesa di Gesù Cristo non verrà meno per le persecuzioni? {27 [189]}
R. No certamente; anzi più sarà dagli uomini perseguitata, più trionferà, perché la Chiesa è fondata da Gesù Cristo sopra una pietra contro cui niente varranno tutti gli sforzi dell'inferno. Onde tutti quelli che perseguitarono la Chiesa nei tempi passati, non esistono più, e la Chiesa di Gesù Cristo tuttora esiste; tutti quelli che la perseguitano presentemente, da qui a qualche tempo non ci saranno più, ma la Chiesa di Gesù Cristo sarà sempre la stessa, perchè Iddio ha impegnato la sua parola di proteggerla, e di essere sempre con lei, e vuole che duri fino alla fine del mondo, per unire la Chiesa militante alla Chiesa trionfante, e formare poi di tutti i buoni un solo regno nella patria dei beati in Cielo. Cosi sia.
Passeranno cielo e terra, ma le parole del Signore non cangeranno mai. (Nel Vangelo.)
Chi persevera nel servizio del Signore sino alla fine della vita, egli sarà salvo. (Nel Vangelo.)
Chi prega, certamente si salva, chi non prega, certamente si danna. (S. Alfonso, Del grata mezzo della preghiera.)
Chi non ha la Chiesa per madre, non {28 [190]} può avere Dio per padre. (S. Cipriano.)
Chiunque si separa dalla Chiesa Cattolica, sia pur buona la vita di lui, non possederà mai la vita eterna, ma la collera di Dio verrà sopra di lui pel solo delitto di essere separato dall' unità di Gesù Cristo. Questa bontà e probità,• che non è sommessa alla Chiesa, è un' ipocrisia sottile e perniciosa. (S. Agostino.) {29 [191]} {30 [192]}
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