[ Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]
47. Perdono e promessa.
Compiuta l'esecuzione di Gesù e degli altri due condannati, i militi esecutori si pongono a sedere poco lungi dalla croce per far la guardia, ed intanto si spartiscono le spoglie dei morituri, e giocano a dadi, cui debba toccare la tunica di Gesù, che sarebbe un peccato tagliare, tessuta com'era tutta insieme senza cuciture: opera senza dubbio delle materne mani di Maria; che osservava in quali mani era venuto l'amoroso lavoro suo! Ma lo spettacolo più indecente era quello che davano quei zelanti, rigidi, implacabili Scribi, Farisei e sacerdoti che erano venuti a prendersi la diabolica soddisfazione di assaporare le ultime strazianti agonie dell'odiato Nazzareno.
Soddisfatti e pettoruti passavano da una parte all'altra tra le croci, e scuotendo il capo, col ghigno sulle labbra, ammiccandosi l'un l'altro, andavano ripetendo, che si potesse sentire anche dal Crocifisso di mezzo: «Bene! Tu che puoi distruggere il tempio di Dio, ed in tre giorni ricostruirlo, salva te stesso, se ti basta l'animo! Se sei Figlio di Dio, scendi un po' dalla croce!». E si dicevano l'un l'altro: «Ha salvato gli altri, e non può salvare se stesso! Se è il Messia d'Israele, scenda giù dalla croce, e gli crederemo: ha avuto tana confidenza in Dio, lo liberi ora, se l'ama davvero; quante volte ha detto: Sono il Figlio di Dio!». Il brutto esempio dei capi del popolo era imitato anche dai due delinquenti crocifissi con Gesù.
E Maria udiva queste bestemmie sarcastiche contro il Cristo, il Figlio di Dio, contro la Provvidenza del Padre celeste, contro le divine Scritture! Ne provava al cuore altrettanti dardi lancinanti e penetrati sino all'anima; ma neppure ora ella perde la sua consapevolezza, né dà in ismanie o rimproveri, né rende a quei sciagurati la pariglia con invettive e vituperi. No, non è Maria come le altre donne! Ella pur soffrendo indicibilmente prega per coloro che insultano il suo Figlio: ed ecco che la sua preghiera è esaudita. Gesù dall'alto della croce prega all'unisono con la Madre sua: «Padre, perdona loro, che non sanno quel che fanno!».
Oh come Maria si unisce anche più strettamente alla preghiera del Figlio, chiedendo anch'ella perdono per quei perfidi compatriotti. Ma un altro frutto dovevano cogliere le dolenti preghiere di Maria. Forse commosso dalla caritatevole preghiera di Gesù, uno dei latroni crocefissi rientra in sé, cessa dal bestemmiare, ripensa alla sua vita di scelleraggini, e forse ricorda di avere incontrato Maria con Gesù Bambino in braccio fuggiasca verso l'Egitto, e dopo avere redarguito l'altro latrone che proseguiva ad imprecare, si rivolge con umile preghiera a Gesù dicendo: «Ricordati di me, o Signore, quando sarai nel tuo regno!». E Gesù gli risponde: «Oggi stesso tu sarai meco in Paradiso!».
Meravigliosa conversione!... Potenza della misericordia di Dio, che muta in perfetto credente il bestemmiatore di poco prima! Promessa ineffabile di Gesù Crocifisso, di dare al convertito proprio in quello stesso Venerdì santo il Paradiso! Quanto conforto, quanta speranza deve infondermi questa promessa di Gesù Crocisifisso! Ma quanto gli debbo esser grato per aver voluto subire la morte di croce, affin di aprire a me peccatore le porte del Paradiso! La Croce di Gesù fu la chiave di quel beato regno, ad essa debbo star sempre abbracciato. Vergine Santissima, qual sentimento provaste all'udire questa promessa? Di meraviglia certo no, ché voi sapevate troppo bene come il Figlio vostro moriva appunto per dare ai morti la vita, ai peccatori la penitenza, ai perduti la salute eterna! Se il vostro dolore non diminuiva, diventava però sempre più consapevole, sempre più volenteroso, offerto con la morte di Gesù per la conversione di tutti i peccatori. Oh come vorrei confortare il vostro dolore, o Maria, convertendomi proprio davvero a Gesù, e sacrificandomi anche io con lui e con voi per la conversione di tutti i peccatori! Accettate la mia buona volontà, o cara Avvocata dei peccatori, ed offritela a Gesù con le lacrime vostre, perché egli, che solo può, la renda efficace al salutare intento.
Fuggirò sempre per conto mio ogni sorta di bestemmia od imprecazione, e pregherò Dio a perdonare a questi sciagurati peccatori, adoperando tutto il mio zelo per la loro conversione.
ESEMPIO. San Paolo della Croce, ardente di apostolico zelo per l'onor di Cristo crocifisso, viaggiava un giorno per la Maremma ed incontrò un bifolco che arava un campo adiacente alla strada. Costui stimolava due giovenchi alquanto ricalcitranti, e più che il pungolo o la parola, usava orrende bestemmie contro Dio, Cristo e la Vergine. Il Santo ne intese orrore, ammonì quel bifolco, ma questi invece di arrendersi corse a pigliare il fucile, e già lo spianava contro il Santo. Paolo per nulla atterrito del suo pericolo, si levò il Crocifisso dalla cintura, lo innalzò dinanzi a quei giovenchi, gridando: Giacché non rispetti tu questo Cristo, lo rispetteranno questi buoi! Ed ecco che quelle bestie, come se avessero avuto intelligenza, si prostrarono ginocchioni, chinando il capo innanzi l'effigie di Gesù. Il bifolco, a quella scena, gittò via il fucile, e piangendo per rimorso, si inginocchiò ai piedi del Missionario, chiedendo di confessarsi lì subito. Così anche questo bestemmiatore fu riconciliato al Cristo che bestemmiava
PREGHIERA. Ecco ai vostri piedi, o amore mio crocifisso, il maggiore dei peccatori, che consapevole a se stesso di avere tante volte amareggiato il vostro Cuore sacratissimo, sente tutto il bisogno di quell'amorevolissima parola, che rivolgeste al buon Ladro convertito: Oggi sarai meco in Paradiso! Ditemela, caro Gesù, questa confortevole parola: è la sola che possa confortarmi! Ditemela per le lacrime della Madre vostra e mia Maria, che vi prega di lavare nel Sangue vostro l'anima mia! Oh come sarò felice, quando per il Sangue da voi sparso in croce, e per le lacrime della dolente Maria, potrò confidare che il vostro Paradiso sarà anche per me povero peccatore pentito. Amen.
OSSEQUIO. Baciate devotamente il Crocifisso dicendo: Signore ricordati di me nel tuo regno!
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