Sant’Anna e l’Immacolata Concezione
I Vangeli non parlano della vita di Sant’Anna. Non menzionano neanche il suo nome.
Quello che sappiamo dei suoi anni terreni ci viene dalla Tradizione. Ma colei che dappertutto si venera col nome di Sant’Anna fu la madre dell’Immacolata, e questa sola considerazione basta a spiegare i tratti con cui il popolo cristiano la presenta, l’universalità del culto che le rende e il numero dei santuari che le sono dedicati.
Nel Paradiso terrestre, Dio aveva creato Eva, come Adamo, perfettamente innocente, pura da ogni difetto. Ma dopo il peccato commesso dai suoi primi genitori, che colpì la loro stessa natura, tutti i loro discendenti furono necessariamente segnati da questa infezione fin dalla loro concezione.
Ora, ecco che nel seno di Sant’Anna viene concepita una creatura, discendente da Adamo ed Eva dopo il peccato originale. Solo un atto speciale di Dio poteva operare una deroga alla legge della natura decaduta. Un atto divino simile in qualche modo all’atto creatore che trasse Adamo ed Eva dal nulla. Non si trattò del lavacro di un peccato, come nel Battesimo, poiché non v’era peccato da lavare.
La bambina concepita nel seno di Sant’Anna era veramente una nuova Eva, uscita dalle mani del Creatore più pura e più perfetta della prima Eva.
Gli angeli furono testimoni di questa nuova «creazione», che ha dovuto essere come un’irruzione del Cielo nella casa di Anna. I cori angelici, estasiati, si saranno chiesti: Quae est ista?» Chi è questa che viene dalla discendenza di Adamo e non porta il carattere impresso dal peccato di Adamo alla natura umana e a tutta la sua discendenza?
«Mentre in tutta la città di Gerusalemme la vita continua come se niente fosse accaduto, l’universo stesso è trasformato agli occhi di Dio da questa creatura che sta per nascere. In questa bambina che Sant’Anna ha appena messa al mondo, il Signore vede un essere più puro e più santo di tutti i cori degli angeli: Egli vede in lei la Donna che ben presto sarà la Madre del Suo Figlio unico. La gioia che provò Sant’Anna quando le fu presentata la Vergine Immacolata che aveva appena messa al mondo è indescrivibile. Nel fondo del suo cuore, lei intravedeva già, vagamente, che grazie alla piccola Maria le sarebbe toccato di diventare un giorno la nonna di Cristo» (Padre Eugène Lefebvre).
Io ti saluto, o gloriosa Sant’Anna, madre augusta della Madre di Dio, oggetto delle più chiare compiacenze della Santissima Trinità e la più onorata di tutte le donne.
Tu sei stata benedetta dal Signore, e con te la Santissima Vergine Maria, il frutto del tuo grembo materno, ed anche Gesù Cristo, il frutto del seno verginale di Maria.
O grande Sant’Anna, madre della Madre di misericordia, prega per noi poveri peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
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