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S. Massimiliano Maria Kolbe Scritti

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La santità è l’imitazione di Gesù. L’uomo desidera divenire sempre più grande, sempre più santo, sempre più perfetto, desidera divenire in certo qual modo Dio. Ciò gli è difficile, ma nella persona di Gesù Cristo, Uomo-Dio, ha l’esempio più perfetto. I santi, per divenire tali, non hanno fatto altro che riprodurre in sé i lineamenti di Cristo, l’Uomo-Dio; quanto più un uomo lo ricopia tanto più diviene perfetto, santo. L’imitazione di Gesù è il nostro scopo…. (Conferenza del 28 8 1933)

Questa è tutta l’essenza della santità: conformare tutta la nostra volontà alla volontà di Dio. L’anima che si è proposta come fine di conformare la propria volontà con la volontà di Dio, si sente indicibilmente felice. Vi è in lei pace e serenità, possiede un fondamento incrollabile: Iddio. Nessuna cosa è in grado di turbarla. Si approfondisce sempre più in questa pace e in questa felicità. (Conferenza del 2 4 1938)


“O Maria concepita senza peccato…pregate … in particolare per i nemici della Santa Chiesa…” Negli anni precedenti la guerra, nella capitale del cristianesimo, a Roma, la mafia massonica, ripetutamente disapprovata dai Pontefici, spadroneggiava in maniera sempre più sfrontata. Non rinunciò neppure a sbandierare per le vie della città, durante le celebrazioni di Giordano Bruno, un vessillo nero con l’effigie di Michele Arcangelo sotto i piedi di Lucifero e tanto meno a sventolare le insegne massoniche sotto le finestre del Vaticano …. un’azione sistematica derivante da un principio della massoneria:” Distruggete qualsiasi religione, soprattutto quella cattolica”. … “noi non vinceremo la religione cattolica con il ragionamento, ma solo pervertendo i costumi”. E affogano le anime in una colluvie di letteratura e di arte volta ad indebolire il senso morale: l’invasione di sudiciume morale scorre ovunque portata da un largo fiume. Le personalità si afflosciano, i focolari domestici vanno a pezzi, e la tristezza cresce assai nel fondo dei cuori insudiciati. Non sentendo in sé stesse la forza di levarsi il giogo che le tiene avvinte, sfuggono la Chiesa, oppure insorgono addirittura contro di essa. (SK 1328) Noi siamo testimoni di una febbrile attività diretta contro la Chiesa di Dio, di un’attività che purtroppo non è senza frutti e che ha a disposizione propagatori senza numero… (SK 1254) …un fronte di battaglia compatto contro la Chiesa. [non] con l'ausilio di carabine, di mitragliatrici, di cannoni, di aerei, di gas asfissianti; tuttavia è un'autentica guerra. (SK 1075). Di fronte agli attacchi tanto duri di nemici della Chiesa di Dio è lecito rimanere inattivi? Ci è lecito forse lamentarci e versare lacrime soltanto? No affatto. Ricordiamoci che al giudizio di Dio renderemo strettamente conto non solamente delle azioni compiute, ma Dio includerà nel bilancio anche tutte le buone azioni che avremmo potuto fare, ma che in realtà avremo trascurato. Su ciascuno di noi pesa il sacrosanto dovere di metterci in trincea e di respingere gli attacchi del nemico col nostro petto. (SK 1023). L’esperienza ci insegna che i nemici della Chiesa hanno mezzi naturali più abbondanti e spesso, secondo le parole di Cristo, sono più scaltri dei figli della luce. E in questo l’aiuto più facile e più sicuro è per volere di Dio la Vergine Maria. A Lei la Chiesa applica le parole della Scrittura: “Ella ti schiaccerà il capo “(Gen. 3,15) e dio Lei canta “tutte le eresie tu sola hai distrutto nel mondo intero”. Tutte dunque senza eccezione: le eresie, non gli eretici perché questi Ella li ama. (SK 1330) Tutto ciò che è macchiato di peccato, che non conduce a Dio, che non è amore; è tutto ciò che proviene dal serpente infernale, il quale è la menzogna, e da lui solo: tutti i nostri difetti, quindi tutte le nostre colpe (SK 1331). Mi fecero impressione le parole della preghiera di Duns Scoto: Dignare melaudare Te, Virgo sacrata; da mihi virtutem contra hostes tuos. Non pensava qui a pagani od eretici ... però, quando si tratta dell’Immacolata, non domanda lui né prudenza, né amore, ma virtutem e li chiama duramente hostes tuos (SK527). L’Immacolata schiaccia il capo del serpente e distrugge il suo enorme corpo composto dalle più svariate eresie dei vari tempi e luoghi. (SK 1330) Studiando contemporaneamente i movimenti anti-religiosi del nostro tempo e le loro fonti, i loro metodi, gli effetti etc. (SK 1327) CONSACRAZIONE….essere figli, schiavi, proprietà, cosa, tutto L’associazione è innanzitutto “I”, vale adire Immaculatae, dell’Immacolata. … Essere Suoi senza alcuna costrizione, irrevocabilmente, per sempre. E divenire suoi sempre più, in modo sempre più perfetto, farsi simili a Lei, unirsi a Lei divenire in certo qual modo Lei stessa, affinché Ella prenda sempre più possesso della nostra anima, si impadronisca totalmente di essa, e in Ella medesima pensi, parli, ami Dio e il prossimo ed agisca. Ecco l’ideale: divenire Suoi, dell’Immacolata. (SK1211) Di Lei desideriamo essere figli, servi, schiavi d’amore, cosa e proprietà, strumenti docili a tutto ciò che in ogni tempo l’amore verso di Lei suggerisce al cuore di qualsiasi persona che ama. (SK 1327) Amala, quale madre, con tutta la tua dedizione. Ella ti renderà simile a Lei, ti renderà sempre più immacolato, ti aiuterà con tutta la Sua grazia. Lasciati guidare da Lei, lasciati plasmare. (SK1334) Sappiamo degli ossessi, indemoniati, per i quali il diavolo pensava, urlava, agiva. Noi vogliamo essere così e più ancora, illimitatamente ossessi di Essa, che Essa stessa pensi, parli, agisca per mezzo di noi. Vogliamo essere fino a quel punto dell’Immacolata che non soltanto non rimanga niente in noi che non sia di Essa, ma che diventiamo quasi annientati in Essa, cambiati in Essa, transustanziati in Essa … Essa è di Dio fino a diventare Sua madre e noi vogliamo diventare la madre che partorisca in tutti i cuori che sono e saranno l’Immacolata. (SK 508) Consacrati a Lei illimitatamente … non abbiamo diritto né a pensieri, né ad azioni, né a parole nostre. Ella ci governi dispoticamente. Si degni benevolmente di non rispettare la nostra libera volontà e, qualora noi volessimo in qualsiasi cosa svincolarci dalla sua mano immacolata, ci costringa. (SK 373) Ella è lo strumento più perfetto nelle mani di Dio, mentre noi, da parte nostra, dobbiamo essere degli strumenti nelle sue mani immacolate. Quando perciò debelleremo nel modo più rapido e più perfetto il male nel mondo intero? Ciò avverrà allorché ci lasceremo guidare da Lei nella maniera più perfetta. E questo il problema più importante ed unico. (SK 1160) … permettiamo a lei di fare in noi e per mezzo nostro qualunque cosa desidera. …Ella compirà sicuramente miracoli di grazia. Un’anima che è effettivamente consacrata all’Immacolata fino a questo punto non può non esercitare un influsso sull’ambiente che la circonda, anche senza esserne consapevole. Essa tuttavia non si accontenta di questo, ma compie ogni sforzo possibile per guadagnare anche altri all’Immacolata, affinché anche altri divengano come Lei. Noi viviamo, lavoriamo, soffriamo e bramiamo morire per Lei e con tutta l’anima, in tutti i modi, con tutte le invenzioni. Desideriamo innestare questa idea fissa in tutti i cuori. (SK326) Quando il fuoco dell’amore si accende, non può trovare posto nei limiti del cuore, ma divampa al di fuori ed incendia, divora, assorbe altri cuori. Conquista anime sempre più numerose al proprio ideale, all’Immacolata. La M.I. pone l’accento su questo amore che si spinge sino a conquistare i cuori di tutti coloro che vivono al presente e che vivranno in avvenire; e ciò al più presto possibile, al più presto possibile, al più presto possibile. (SK1325) …prega per noi che a te ricorriamo, e per tutti coloro che a te non ricorrono, in special modo per i massoni Negli anni precedenti la guerra, nella capitale del cristianesimo, a Roma, la mafia massonica, ripetutamente disapprovata dai pontefici, spadroneggiava in maniera sempre più sfrontata. Non rinunciò neppure a sbandierare per le vie della città, durante le celebrazioni in onore di Giordano Bruno, un vessillo nero con l’effigie di San Michele Arcangelo sotto i piedi di Lucifero e tanto meno a sventolare le insegne massoniche di fronte alle finestre del Vaticano … Tale odio mortale verso la Chiesa di Cristo e verso il suo vicario in terra non era soltanto una ragazzata di individui traviati, ma un’azione sistematica derivante da un principio della massoneria: ”Distruggete qualsiasi religione, soprattutto quella cattolica”. Disseminate nei modi più diversi e in maniera più o meno evidente in tutto il mondo, le cellule di questa mafia mirano proprio a questo scopo. Si servono inoltre di tutta una congerie di associazioni dai nomi e dagli scopi più svariati, che però, sotto il loro influsso, diffondono l’indifferenza religiosa indeboliscono la moralità. (SK 1328) Dalla loro officina è uscita la rivoluzione francese, tutta la serie delle rivoluzioni dal 1789 al 1815, ed anche la guerra mondiale. Secondo le loro indicazioni lavorarono Voltaire, D’Alambert, Rousseau, Diderot, Choiseul, Pomba, Aralda, Tanucci, Hangwitz, Byron, Mazzini, Palmerston, Garibaldi ed altri …La massoneria mette sul piedistallo le persone che vuole e butta giù, quando esse hanno voglia di agire di testa propria. Lo sperimentò di persona in modo assai evidente lo stesso Napoleone. (SK 1254) Noi siamo testimoni di una febbrile attività diretta contro la Chiesa di Dio, di un’attività che purtroppo non è senza frutti e che ha a disposizione propagatori senza numero …solo dopo queste avanguardie viene il grosso dell’armata del nemico. E chi è costui? Di primo acchito potrà sembrare esagerata l’affermazione che il principale, il più grande ed il più potente nemico della Chiesa è la massoneria. (SK 1254) Tutte le eresie ed ogni peccaminosa tendenza: ecco il corpo di lui; e la massoneria, la quale dirige tutto questo: ecco la testa. (SK 206) Volgendo lo sguardo attorno a noi, notiamo la scomparsa, spaventosa, della moralità, soprattutto in mezzo alla gioventù; anzi, stanno sorgendo delle associazioni, veramente infernali, che hanno inserito nel loro programma il delitto e la dissolutezza ... Il cinema, il teatro, la letteratura, l’arte, diretti in gran parte dalla mano invisibile della Massoneria, lavorano febbrilmente, in conformità alla risoluzione dei massoni: «Noi vinceremo la Chiesa cattolica non con il ragionamento, ma pervertendo i costumi!». (articolo del 1925)I massoni ... hanno cominciato a seminare l’immoralità attraverso il teatro, il cinema, i libri, le riviste, i quadri, le sculture, ecc., e attraverso una moda – mi si scusi l’espressione - sempre più da porci! (articolo “L’ultima moda” del 1926) Un’anima compenetrata dall’amore verso di Lei opporrà certamente una resistenza all’opera di depravazione, l’arma principale in mano alla massoneria. (SK 1254) L’Immacolata -della quale è stato detto “Ella schiaccerà il tuo capo”, vale a dire del serpente infernaleschiaccerà pure questo capo, la massoneria, la qual dirige tutto questo movimento antireligioso e immorale e mette a disposizione grosse somme di denaro per la formazione di nuove sette. (conferenza 06.03.1927) Io sostengo che noi siamo in grado di farvi crollare e vi faremo crollare. ...Ebbene noi siamo un esercito, il cui Condottiero vi conosce ad uno ad uno, ha osservato e osserva ogni vostra azione, ascolta ogni vostra parola, anzi...nemmeno uno dei vostri pensieri sfugge alla sua attenzione. ... È l’Immacolata, il rifugio dei peccatori, ma anche la debellatrice del serpente infernale. ... Ma ecco, il nostro Condottiero, l’Immacolata, chiede per voi misericordia, il prolungamento della vostra vita, affinché abbiate ancora la possibilità di rientrare in voi stessi» (SK 1133) …questi nostri poveri infelici fratelli massoni, tanto più infelici per il fatto che non si accorgono di correre verso la propria perdizione; tuttavia essi sono fratelli perché Gesù non li ha affatto esclusi dalla partecipazione ai meriti della sua passione. …l’intenzione migliore sia che quanto prima essi si convertano, anzi addirittura si arruolino nella Milizia dell’Immacolata … (SK 1133) DEVO ESSERE SANTO; QUANTO PIU' SANTO POSSIBILE ! La santità è l'imitazione di Gesù. L'uomo desidera divenire sempre più grande, sempre più santo, sempre più perfetto, desidera divenire in certo qual modo Dio. Ciò gli è difficile, ma nella persona di Gesù Cristo, Uomo-Dio, ha l'esempio più perfetto. I santi, per divenire tali, non hanno fatto altro che riprodurre in sé i lineamenti di Cristo, l'Uomo-Dio; quanto più un uomo lo ricopia tanto più diviene perfetto, santo. L'imitazione di Gesù è il nostro scopo.... (Conferenza del 28 8 1933) Questa è tutta l'essenza della santità: conformare tutta la nostra volontà alla volontà di Dio. L'anima che si è proposta come fine di conformare la propria volontà con la volontà di Dio, si sente indicibilmente felice. Vi è in lei pace e serenità, possiede un fondamento incrollabile: Iddio. Nessuna cosa è in grado di turbarla. Si approfondisce sempre più in questa pace e in questa felicità. (Conferenza del 2 4 1938) Non perdiamo la pace se il sentimento si raffredda. Qui si tratta di volontà e soltanto di volontà. Anzi quanto più la natura si ribellerà, tanto maggiori saranno i meriti che ne raccoglieremo”. (SK 579) L'essenza dell'amore di Dio sarà sempre non il provare la dolcezza, non il ricordare, non il pensare, l'immaginare, ma esclusivamente l'adempiere la volontà di Dio in ogni istante della vita ed il sottomettersi completamente a tale volontà. (SK 643) Ora il rilassamento morale dipende dall'indebolimento della volontà. E allora si chiede: “chi è capace di irrobustire la debole volontà umana, se non Colei che è l'Immacolata fin dal primo istante della propria esistenza, la madre della grazia divina?” (SK 1222) Offriti interamente a Lei che è la nostra ottima Mammina celeste, ed in tal modo potrai superare facilmente tutte le difficoltà e... diventerai santo, un grande santo: questa è la sola cosa che ti auguro di tutto cuore. Si può dire che tutti i santi sono opera della Vergine santissima e la devozione particolare a Lei è una loro caratteristica comune. (SK 21) Ricordiamoci che l'amore vive, si nutre di sacrifici. Ringraziamo l'Immacolata per la pace interiore, per le estasi d'amore; tuttavia non dimentichiamo che tutto questo, benché buono e bello, non è affatto l'essenza dell'amore; anzi l'amore perfetto può esistere anche senza tutto questo. Il vertice dell'amore è lo stato in cui si è venuto a trovare Gesù sulla croce, quando disse: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”(SK 503) La santità è l'amore fino all'eroismo. (SK 1001) Lavorare, soffrire e morire da cavaliere, ma non di una morte comune: ecco, ricevere una pallottola in testa per sigillare il proprio amore verso l'Immacolata, spargere il proprio sangue fino all'ultima goccia, per accelerare la conquista di tutto il mondo a Lei. Questo auguro a me stesso e a voi … Gesù stesso ha detto “non c'è amore più grande che dare la vita per il proprio amico”."Colui che è santo si santifichi ancora " [Ap 22, 11]; ma quanto più uno avanza su questa via, tanto più chiaramente vede quanto sia lungo il cammino che gli rimane ancora da percorrere e quanto breve è il tratto che ha già percorso in confronto al tutto da percorrere. Quanto più svelto corre, tanto più comprende la lentezza del suo cammino attuale. E così senza sosta, come se dovesse sempre cominciare da capo; anche il nostro Padre s. Francesco, sul letto di morte, affermò: " Cominciamo ad operare il bene". (SK 48) EUCARISTIA Preparazione all'Eucaristia Non c'è migliore preparazione alla s. Comunione che offrirla tutta all'Immacolata (facendo ovviamente, da parte nostra, tutto quel che possiamo). Ella preparerà il nostro cuore nel migliore dei modi e potremo esser certi di procurare in tal modo a Gesù la gioia più grande, di manifestarGli il più grande amore. (SK 643) Scopo dell'Eucaristia Tu, DIO infinito ed eterno, mi hai amato da secoli, mi hai chiamato dal nulla all'esistenza. Per mostrarmi da vicino che mi ami, sei sceso dalle più pure delizie del paradiso su questa terra...hai condotto una vita in mezzo alla povertà; ed infine hai voluto essere sospeso tra i tormenti su un turpe patibolo in mezzo a due canaglie. O DIO d'amore, mi hai redento in questo modo terribile ma generoso! Tu, però, non ti sei accontentato di questo, ma vedendo che sarebbero trascorsi ben 19 secoli dal momento in cui sono state effuse queste dimostrazioni del Tuo amore ed io sarei apparso soltanto ora su questa terra, hai voluto provvedere anche a questo! Il Tuo Cuore non ha acconsentito a far sì che io mi dovessi nutrire unicamente dei ricordi del Tuo smisurato amore. Sei rimasto su questa misera terra nel santissimo ed oltremodo mirabile Sacramento dell'altare ed ora vieni a me e ti unisci strettamente a me sotto forma di nutrimento... Già ora il Tuo sangue scorre nel sangue mio, la Tua anima, o DIO incarnato, compenetra la mia anima, le dà la forza e la nutre. (SK 1145) Eucaristia e Beata Vergine di Lourdes È giunto di nuovo il benedetto mese di febbraio. Benedetto, poiché il giorno 11 noi festeggiamo ogni anno il ricordo dell'apparizione della Vergine Immacolata a LOURDES. Come fare per celebrare in modo degno questo ricordo? Tutti noi purificheremo in quel giorno le nostre anime e riceveremo nel cuore DIO, che dimora in mezzo a noi nel SS. Sacramento dell'altare. Se poi il giorno 11 febbraio qualcuno non potrà accostarsi alla S. comunione sacramentale, non tralasci la comunione spirituale e, alla prima occasione, procuri di comunicarsi anche sacramentalmente. (SK 1088) Dall'ultima Cena all'Eucaristia Il 19 di questo mese le officine rimarranno chiuse, tacerà il lavoro materiale e folle di fedeli e molti curiosi, benché non cattolici, prenderanno parte alla processione annuale del "Corpus Domini". Perché a quale scopo tutto questo? Accadde a Cafarnao, dove le folle si erano raccolte attorno a Gesù ed Egli aveva detto loro: "Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane , vivrà in eterno; ed il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo". I giudei chiesero: "Come può costui darci la sua carne da mangiare?". Cristo sottolineò solennemente il senso letterale delle sue parole : "In verità, in verità vi dico: Come il Padre che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo ... Chi mangia questo pane vivrà in eterno". Questa promessa del Salvatore la udì pure con le proprie orecchie l'apostolo Giovanni e la scrisse nel suo vangelo (Gv 6,51- 60). Sei mesi più tardi, a Gerusalemme nel cenacolo, gli apostoli si radunarono attorno al Salvatore per mangiare l'agnello pasquale. Fu quella l'ultima cena, il momento della separazione, nella quale appunto il Salvatore aveva deciso di attuare la promessa fatta mezzo anno prima... E da quel momento il sacrificio della S. Messa prese dimora sulla terra. Inizialmente nei sotterranei delle catacombe e poi in un numero sempre maggiore di chiese. E il 19 giugno il sacerdote, successore degli apostoli, obbediente al comando dell'Uomo - Dio, ripeterà in sua memoria la commovente scena dell'ultima cena. Il pane diverrà Corpo vivo di Cristo e il vino il suo Sangue santissimo.(SK 1059) L'Eucaristia ci fa santi Una sola S. Comunione è sufficiente per farsi santi. Tutto dipende dalle disposizioni interiori, dalla preparazione. Metà della giornata dedicata alla preparazione, l'altra metà al ringraziamento. Talvolta una Comunione spirituale porta con sé le medesime grazie di quella sacramentale. Nelle difficoltà (ripeti) spesso: "Mio DIO e mio tutto". (SK 968) Ricevi l'Eucaristia con le disposizoni di Maria Ricevi GESÙ nella S. Comunione e accogli tutto dalle Sue mani, con l'umile disposizione che la SS. Vergine Maria ebbe nel momento dell'Annunciazione: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo quello che mi hai detto" (Lc1, 38). (SK 987/24) Preparare il cuore ad accogliere l'Eucaristia nel giorno dedicato a Lei Si sta avvicinando una festa che è nostra in modo tutto speciale, la festa dell'Immacolata. Come ci dobbiamo preparare ad essa? Come fare per trascorrerla nel modo migliore? Innanzi tutto laveremo la nostra anima nel sacramento della penitenza, per togliere le macchie del peccato: così facendo essa diventerà, almeno un poco, simile all'Immacolata. Inoltre, supplicheremo l'Immacolata affinché prepari il nostro cuore ad accogliere in modo degno il Suo Divin Figlio Gesù, presente, nel santissimo sacramento dell'altare: accostiamoci alla santa comunione in questo giorno dell'Immacolata Concezione, dedicato a Lei. Dopo la Santa Comunione pregheremo nuovamente L'Immacolata affinché voglia Lei stessa accogliere Gesù nella nostra anima e renderlo così felice come nessuno, mai è riuscito a fare finora. (SK 1234) L'amore di Gesù per noi l'ha spinto fino alla Croce e al Tabernacolo L'Immacolata ha suscitato nei nostri cuori l'amore verso se stessa, un amore tale che ci ha spinto a consacrarci totalmente alla Sua causa, cioè, la conquista di un numero sempre maggiore di anime al Suo amore, o più precisamente l'aiuto a tutte le anime per conoscere e amare Lei e avvicinarle, attraverso Lei al Cuore Divino di Gesù, il cui Amore verso di noi lo ha spinto fino alla Croce e al Tabernacolo. (SK 908) LA MILIZIA … non può permettersi di riposare! (SK 327) La M.I. si chiama dell’Immacolata poiché i suoi componenti si donano all’Immacolata senza alcuna riserva e sotto ogni aspetto, senza alcuna eccezione … In una parola desiderano appartenere a Lei secondo tutta l’estensione di questa espressione … Si chiama pure Milizia poiché coloro che si consacrano all’ Immacolata … in qualità di cavalieri desiderano conquistare all’Immacolata, al più presto possibile, il mondo intero e ogni singola anima, senza alcuna eccezione. (SK 1327) L’essenza della M.I. consiste nel fatto che essa appartiene all’Immacolata in modo incondizionato, irrevocabile, illimitato: che è dell’Immacolata sotto ogni aspetto. Di conseguenza colui che entra a far parte della M.I. diviene totale proprietà dell’Immacolata. Per ciò stesso egli diviene proprietà di Gesù, e quanto più perfettamente appartiene a Lei, tanto più perfettamente appartiene a Gesù; ma sempre in Lei ed attraverso di Lei, ossia nel modo più facile e più sicuro. Attraverso Gesù poi. Egli diviene proprietà di Dio. Essere dell’Immacolata, quindi è l’essenza della M.I.. (SK1226). Essa conduce più oltre l’educazione dell’uomo, fino a fargli raggiungere la piena realizzazione di sé stesso, delle sue possibilità morali. La M.I. … mira a far sì che tutti diventino santi. (SK1220) Attraverso l’Immacolata al Cuore Divino di Gesù: è la nostra parola d’ordine. …non è sufficiente che noi ci preoccupiamo di essere sempre più dell’Immacolata sotto ogni aspetto, entro confini ben determinati, ma desideriamo irradiare l’Immacolata fino al punto tale da essere capaci di attrarre a Lei anche le anime degli altri, anzi di tutti coloro che esistono ora, che esisteranno e potranno esistere in futuro, senza alcuna limitazione. In una parola desideriamo appartenere sempre più a Lei fino all’ultima goccia di sangue nell’opera volta a conquistare a Lei il mondo intero e ogni singola anima, e ciò al più presto possibile: ecco la M.I.. (SK1231) Io penso che la M.I. debba fondarsi sulla via della contraddizione, nello sforzo di conoscere gli sbagli, le superstizioni antireligiose, così generosamente seminate oggi. … Iddio non permetta che un iscritto alla M.I., trovandosi con gli altri in società o in treno, risponda ad un’osservazione contro la religione in modo superficiale e così indebolisca con la sua ignoranza la fede degli uditori. (Lettera al fratello, P. Alfonso) La M.I. ha come scopo immediato la sollecitudine per la conversione di tutti gli acattolici, in particolar modo di quei poveretti, i massoni, che, accecati dal loro fanatismo, sollevano la mano scellerata contro il loro ottimo Padre; e tutto ciò sotto la protezione e per la mediazione della Beata Vergine Maria Immacolata. (SK 1248)Nella M.I. è necessario distinguere chiaramente due cose: l’essenza e le cose accidentali. All’essenza non appartiene una forma o l’altra di organizzazione, ma la consacrazione di sé all’Immacolata, una consacrazione incondizionata ed illimitata. Una forma di organizzazione è certamente buona ed utile, tuttavia uno può essere un fervente milite anche senza nessuna forma di organizzazione. (SK 836) L’Immacolata: ecco il nostro ideale. Avvicinarci a Lei per renderci simili a Lei. (SK 1210) Il vertice dell’amore della creazione che torna a Dio è l’Immacolata, l’essere senza macchia di peccato, tutta bella, tutta di Dio. Neppure per un istante la Sua volontà si è allontanata dalla volontà di Dio. Ella è appartenuta sempre ed liberamente a Dio. E in lei avviene il miracolo dell’unione di Dio con la creazione. A Lei, come alla propria sposa il Padre affida il Figlio, il Figlio discende nel Suo grembo verginale, divenendo Figlio di Lei, mentre lo Spirito Santo forma in Lei in modo prodigioso il corpo di Gesù e prende dimora nella Sua anima, la compenetra in modo così ineffabile che la definizione di “Sposa dello Spirito Santo” è una somiglianza assai lontana della vita dello Spirito Santo in lei e attraverso di Lei. In Gesù vi sono 2 nature (la divina e l’umana) e un’unica persona (quella divina), mentre qui vi sono due nature e due sono pure le persone, lo Spirito Santo e l’Immacolata, tuttavia l’unione della divinità con l’umanità supera qualsiasi comprensione. (SK 1310) …Maria, per il fatto di essere la madre di Gesù Salvatore, è divenuta la corredentrice del genere umano, mentre per il fatto di essere la Sposa dello Spirito Santo, prende parte alla distribuzione di tutte le grazie. (SK 1229) … non abbiano affatto paura di amare troppo l’Immacolata, dato che (…) non l’ameremo mai nel modo come l’ha amata Gesù. Ebbene tutta la nostra santità consiste nell’imitare Gesù. Chi si avvicina a Le, per ciò stesso si avvicina a Dio, solo che lo fa percorrendo una strada più breve, più sicura, più facile. (SK 542) In pratica le anime si rivolgeranno sempre direttamente e con piena libertà sia all’Immacolata, sia al divin Spirito, sia a Gesù-Verbo eterno, sia al Padre celeste, ma quanto più esattamente un’anima comprenderà che tutti gli atti d’amore vengono indirizzati al Padre, per il fatto che è il fine ultimo, e che nell’Immacolata essi acquistano una purezza immacolata, mentre in Gesù acquistano un valore infinito, degno della maestà santissima del Padre, tanto più essa si infiammerà di amore verso Gesù e Maria. (SK 1310) Chi non è capace di piegare le ginocchia e di implorare da Lei in un’umile preghiera la grazia di conoscere chi Ella sia realmente, non speri di apprendere qualcosa di più sudi Lei. (SK1210) …l’essenza dell’amore verso l’Immacolata è un atto della volontà; perciò tanto più l’amore è perfetto quanto più è perfetta l’unificazione della nostra volontà con la volontà di Lei. Questo è sufficiente. Tutto il resto è soltanto mezzo o effetto. (SK 1354) Nasceranno delle persone molto sante. Esse giungeranno alla santità per mezzo di una singolare devozione verso la SS. Vergine, che terranno nella loro mente e nel loro cuore come il più perfetto modello di santità e come ricca sorgente di grazie divine. Questi santi soprattutto verso la fine del mondo Dio li susciterà per mezzo di Maria, sua madre, affinché tali anime, piene di grazia e di zelo, oppongano resistenza ai nemici di Dio che sorgeranno da ogni parte con accanimento. Queste anime avranno una particolare devozione alla SS. Vergine. Ella le illuminerà con la Sua luce, le nutrirà con il suo latte, le guiderà con il suo spirito, le sosterrà con la sua mano, le custodirà con la sua protezione…Inoltre sproneranno tutti, con la parola e con l’esempio alla vera devozione verso la Madre di Dio. Avranno molti nemici, ma riporteranno anche molte vittorie e renderanno molta gloria a Dio. Poiché come attraverso Maria ha avuto inizio la salvezza, così attraverso di Lei la salvezza giungerà a compimento. (SK 1129) Concedimi di lodarti, o Vergine Santissima. Ti adoro o Padre nostro celeste, poiché hai deposto nel grembo purissimo di Lei il tuo figlio unigenito. Ti adoro o figlio di Dio, perché ti sei degnato di entrare nel grembo di Lei e sei diventato vero, reale Figlio suo. Ti adoro o Spirito Santo, poiché ti sei degnato di formare nel grembo immacolato di Lei il corpo del Figlio di Dio. Ti adoro o Santissima Trinità per avere elevato l’Immacolata in un modo così divino. E io non cesserò mai, ogni giorno, appena svegliato dal sonno di adorarti umilissimamente, o Dio Trinità, con la faccia a terra, ripetendo tre volte: Gloria… (SK1305) O Immacolata, regina del cielo e della terra, io so di non essere degno di avvicinarmi a Te, di cadere in ginocchio dinnanzi a Te con la faccia a terra, ma poiché ti amo tanto oso supplicarti di essere tanto buona da volermi dire chi sei Tu. Desidero infatti conoscere sempre di più, sconfinatamene di più, e amarti in modo sempre più ardente…cosicché Tu divenga la Regina di tutti i cuori che battono sulla terra e batteranno in qualsiasi tempo, e ciò quanto prima, al più presto possibile. (SK1307) Senza la lotta sarebbe impossibile la vittoria e senza la vittoria non ci può essere la corona, non ci può essere la ricompensa (cfr 1 Cor. 9,25)” (SK 149) Di fronte agli attacchi tanto duri dei nemici della Chiesa di Dio è lecito rimanere inattivi? Ci è lecito forse lamentarci e versare lacrime soltanto? No affatto. Ricordiamoci che al giudizio di Dio renderemo stretto conto non solamente delle azioni compiute, ma Dio includerà nel bilancio anche tutte le buone azioni che avremmo potuto fare, ma che in realtà avremo trascurato. Su ciascuno di noi pesa il sacrosanto dovere di metterci in trincea e di respingere gli attacchi del nemico con il nostro petto. (SK.1023) Difendere la religione è per noi troppo poco, ma si esce dalla fortezza e fiduciosi nella nostra Duce andiamo fra i nemici e facciamo la caccia ai cuori per conquistarli all’Immacolata. (lettera a fr. Ottone Caputo) Il nostro compito qui è molto semplice: sgobbare tutto il giorno, ammazzarsi di lavoro, essere ritenuto poco meno di un pazzo da parte dei nostri e, distrutto, morire per l’Immacolata. E dato che noi non viviamo due volte su questa terra, ma una volta soltanto, di conseguenza è necessario approfondire al massimo con grande parsimonia ognuna delle espressioni suddette, per dimostrare quanto più è possibile il proprio amore per l’Immacolata. Non è forse bello questo ideale di vita? La guerra per conquistare il mondo intero, i cuori di tutti gli uomini e di ognuno singolarmente, cominciando da noi stessi.(SK 301) Il milite dell’Immacolata è in una parola uno che combatte per conquistare tutti i cuori a Lei. (SK 1325) Per Lei siamo disposti a tutto, ad ogni fatica, sofferenza, umiliazione, anzi alla morte per fame o per qualunque altra causa. La nostra potenza consiste nel riconoscere la nostra stupidità, debolezza e miseria e nella illimitata fiducia nella bontà e nella potenza dell’Immacolata. La natura può inorridire, guardare con occhio nostalgico un’altra forma di vita più tranquilla e confortevole in situazioni già ben determinate, ma il sacrificio consiste proprio nell’andare oltre le attrazioni della nostra natura corporale. Tutta la speranza è nell’Immacolata. Coraggio, dunque, caro fratello, vieni a morire di fame, di fatica, di umiliazioni e di sofferenze per l’Immacolata. (SK509) L’essenza dell’amore di Dio sarà sempre non il provare la dolcezza, non il ricordare, non il pensare, l’immaginare, ma esclusivamente l’adempiere la volontà di Dio in ogni istante della vita ed il sottomettersi completamente a tale volontà. (SK 643) Guardandoci attorno e vedendo dappertutto tanto male, noi vorremmo sinceramente porre un riparo a questo male, condurre gli uomini al sacratissimo Cuore di Gesù attraverso l’Immacolata e così rendere eternamente felici fin da questa vita i nostri fratelli che vivono in questo mondo. Guerra al male dunque, una guerra implacabile, incessante, vittoriosa. (SK 1160) La lotta contro Satana non può affrontarla l’uomo, anche il più geniale; solo l’Immacolata ha ottenuto la promessa di schiacciare la testa del serpente: Ma essa è in cielo e ha bisogno della nostra cooperazione: ed è per questo che va in cerca di anime che le si abbandonino interamente, e diventino tra le sue mani uno strumento per paralizzare Satana e per diffondere il regno di Dio”. (Positio super virtutibus p.123) Il serpente solleva la sua testa in tutto il mondo, ma l’Immacolata gliela schiaccerà nel corso di strepitose vittorie. Egli però non cesserà di stare in agguato per porre insidie al suo piede. La mancanza di elasticità nell’adattarsi alle condizioni e alle circostanze che mutano continuamente, provocano un indebolimento di vita e di vitalità. (SK 637)

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