Come tutti sappiamo in discussione al Senato c'è il ddl Cirinnà; cerchiamo di capire assieme alcuni concetti chiave: unioni "civili", il problema, "stepchild adoption", cosa ri-entrerà dalla finestra europea, la situazione in parlamento.
UNIONI CIVILI O MATRIMONIO OMOSESSUALE?
Il disegno di legge ddl Cirinnà dice di voler regolamentare le Unioni Civili per le persone dello stesso sesso, ma di fatto ne regolamenta il matrimonio: tutti gli articoli si riferiscono al codice civile che regolamenta i matrimoni.
In sintesi fanno finta di votare una pera, ovvero unioni civili, ma di fatto votano una mela, ovvero il matrimonio samesex. (Come ha ammesso l'onorevole Scalfarotto in un'intervista a Repubblica dell'ottobre 2014).
QUAL E' IL PROBLEMA?
Mentre l'Europa dichiara che ogni Stato ha il diritto di decidere se introdurre o meno il matrimonio samesex, obbliga gli Stati che lo regolamentano (o che hanno istituti molto simili) ad aprire alla filiazione omosessuale. Recentemente Strasburgo ha obbligato l'Austria ad introdurre le adozioni gay, perché le loro unioni civili troppo simili al matrimonio.
DI COSA PARLA IL FAMOSO ART. 5? COSA E' LA STEPCHILD ADOPTION?
La stepchild adoption (adozione del figliastro) intende condonare i "risultati" di una pratica barbara quale è l'utero in affitto.
A chi dovesse negare ciò ricordiamo che il Tribunale dei Minori, nel supremo interesse del fanciullo, già tutela i bambini, anche quelli nati da precedente relazione che vivono ad oggi in una coppia dello stesso sesso. Per esempio, se una donna ha una relazione con un uomo con cui concepisce un bambino, poi si separa e trova una compagna, il piccolo non è adottabile, perché il padre biologico esiste. Dovesse morire il padre, invece, e dovesse morire anche la madre, il tribunale dei minori già oggi può affidare il bambino alla compagna della madre in base alla cosiddetta continuità affettiva. Quale è allora l'effettiva ragione della stepchild adoption? Quando non esiste il secondo genitore e non c'è continuità affettiva.
E SE STRALCIANO L'ART. 5?
Anche a fronte dello stralcio dell'art. 5, proprio per quanto detto (unioni civili = matrimonio samesex), basterebbe una minima sentenza italiana o europea ad aprire alle adozioni gay: qualsiasi giudice valuterebbe la legge per quello che in sostanza è, un matrimonio, e non per "falso titolo", unione civile.
A prescindere dello stralcio dell'art. 5 quindi si aprirebbe all'adozione, e dunque, condonate quanto di più incivile può accadere: la firma di un contratto che rende falsamente orfano un bambino di padre o madre, per poterlo acquistare (utero in affitto e eterologa).
LA DISCUSSIONE IN SENATO
La partita è aperta e dal risultato finale ancora incerto, ma, nonostante gli sfavori del pronostico, il popolo del Family day porta a casa una prima parziale vittoria: dopo una prima settimana di dibattito al Senato al momento non esiste nessuna maggioranza trasversale in grado far approvare il ddl Cirinnà senza modifiche al testo.
COSA E' IL CANGURO?
La scorsa settimana il Pd ha presentato in senato il maxi emendamento Marcucci, volto a blindare la legge: una volta votato e passato questo emendamento, si sarebbe reso inutile la discussione degli altri presentati. Si chiama infatti in gergo Canguro proprio perché permette di saltare una democratica discussione.
QUAL E' LA SITUAZIONE ATTUALE?
I Cinque Stelle si sono rifiutati di votare il maxi-emendamento che elimina tutte le proposte di modifica al testo sulle unioni civili e che blinda il ddl Cirinnà. Il presidente del Senato Grasso ha rinviato tutto di una settimana, si ripartirà mercoledì 24 febbraio nel pomeriggio. Il canguro però rimane in campo. I dem ragionano su un suo 'spacchettamento' sul voto intero, ma su tutte queste ipotesi si deve tener conto dei voti disponibili.
Il PD sa benissimo che c’è una diffusa contrarietà non solo riguardo all’articolo 5 sulle adozioni ma anche rispetto ai punti 2 e 3 della legge che, di fatto, equiparano le unioni civili al matrimonio.
Il Partito Democratico si trova quindi in una morsa, che da un lato vede il fronte massimalista pro-gay del partito deciso a forzare tempi e procedure parlamentari per far approvare la legge senza modifiche e dall’altro le sirene dei cattolici dem e degli alleati centristi di maggioranza che chiedono lo stralcio della adozioni allo scopo di potersi di nuovo sedere intorno ad un tavolo – o persino tornare in Commissione – e riscrive un testo condiviso.
Ora per Renzi l’alternativa più praticabile, ma non meno deleteria, sarebbe quella che scontenta tutti: ovvero lo stralcio della stepchild. Questa mossa consentirebbe di ricucire con gli alleati centristi ma andrebbe contro sia lo spirito del Circo Massimo, che rifiuta ogni equiparazione del matrimonio con altre tipi di relazioni affettive, sia contro il mondo dell’attivismo gay che vede le adozioni come condicio sine qua non di tutta la legge.
La Manif Pour Tous Italia continua a ribadire con forza che la Legge va ritirata; che il testo è incostituzionale, come dimostrano i timori del presidente Mattarella e perché la procedura parlamentare ha violato clamorosamente l'articolo 72 non essendoci stato l’esame della Commissione. Ma soprattutto ricordano che è possibile mettere nero su bianco i diritti individuali già garantiti, senza creare nuove formazioni sociali che annacquano l’istituto della famiglia.
A tutti noi non resta che vigilare, intervenire e dare il massimo del supporto alla causa in uno spazio pubblico e privato. Perché la politica possa sentire anche la maggioranza “rumorosa” del Paese. Sostegno che dovremo saper mostrare anche verso tutti quei parlamentari che hanno sposato le nostre istanze, perché il vento forte che spirerà questi giorni non pieghi le loro convinzioni. Insomma, il moto deve essere oggi più che mai "renzi ci ricorderemo".
Fonte: La Manif Pour Tous Italia
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