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NOVENA ALL'IMMACOLATA composta da San Pio X 30 Novembre



Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.


Vieni Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in noi il fuoco del Tuo amore.


V. Manda il Tuo Spirito, Signore, e tutto sarà ricreato.


R. E rinnoverai la faccia della terra.


Preghiamo.

O Dio, che con il dono dello Spirito Santo guidi i fedeli alla piena luce della verità, donaci di gustare nel medesimo tuo Spirito la vera sapienza e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo Nostro Signore. Amen.

VANGELO Dal Vangelo secondo Luca (2, 22.25.34-35.39-40.51b-52) Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori”. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.


TI SALUTO, O MARIA
Ti saluto, o Maria, tutta pura, tutta irreprensibile e degna di lode.
Tu sei la Corredentrice, la rugiada del mio arido cuore, la serena luce della mia mente confusa, la riparatrice di tutti i miei mali.
Compatisci, o purissima, l’infermità dell’anima mia.
Tu puoi ogni cosa perché sei la Madre di Dio; a Te nulla si nega, perché sei la Regina. Non disprezzare la mia preghiera e il mio pianto, non deludere la mia attesa. Piega il Figlio tuo in mio favore e, finchè durerà questa vita, difendimi, proteggimi, custodiscimi.
3 Ave Maria
Vergine santissima che piaceste al Signore e diveniste sua Madre, immacolata nel corpo e nello spirito, nella fede e nell'amore, concepita senza peccato, guardate benigna ai miseri che implorano il vostro potente patrocinio!
Il maligno serpente contro cui fu scagliata la prima maledizione continua, purtroppo, a combattere e ad insidiare i miseri figli di Eva. Voi, o benedetta Madre nostra, nostra Regina e Avvocata, che fin dal primo istante del vostro concepimento schiacciaste il capo del nemico, accogliete le preghiere -- che uniti con Voi in un cuor solo -- Vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio, perché non cediamo giammai alle insidie che ci vengono tese, così che tutti arriviamo al porto della salute, e fra tanti pericoli, la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l'inno della liberazione, della vittoria e della pace. Così sia
"O Maria, concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi "  (per tre volte)

Tota pulchra es, Maria.
Et macula originalis non est in Te.
Tu gloria Ierusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria, O Maria.
Virgo prudentissima.
Mater clementissima.
Ora pro nobis.
Intercede pro nobis.


Ad Dominum Iesum Christum.

IL GRANDE ANNUNCIO

Quando Dio, per salvarci, decise di vivere tra noi, nella nostra con­dizione, con sangue e carne e vita umana come la nostra, volle avere una madre. La scelse non tra le donne più ricche del mondo o tra le più aristocratiche di Roma o di Atene, ma in mezzo a un popolo religioso, tra le più virtuose e sante. Dio, che rispetta sempre la libertà dell'uomo, mandò l'Arcangelo Gabriele a chiedere a Maria se accettava di divenire la Madre del Redentore. Maria, che si era consacrata totalmente a Dio ed accresceva in sè ogni giorno più il desiderio di compiere i suoi disegni, aprì l'ani­mo in tutta la sua larghezza e profondità per accogliere la volontà di Dio, il suo piano divino di salvezza, senza riguardo alle gioie e alle sof­ferenze, che le avrebbe procurato la missione di Madre del Messia.

«Nel sesto mese, l'Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse tale saluto. L'Angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato gra­zia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». (Lc 1,2 6-33)



La scena dell'Annunciazione costituisce il fatto più grande e più importante della storia umana. Essa sta al centro e al vertice di tutti i fatti umani, di tutte le vere aspirazioni dell'umanità. Infatti, gli uomini venuti prima del giorno dell'Annunciazione aspettavano e desideravano ardentemente la venuta del Messia e della Donna che lo avrebbe gene­rato, per salvarli dal peccato. Ammiriamo la Vergine SS., ringraziandola per essersi impegnata per noi e imitiamo con generosità il suo esempio di umiltà, di obbe­dienza e totale dedizione e disponibilità a Dio.

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