Passa ai contenuti principali

Vorremmo un papa : che non abbia paura di "Instaurare omnia in Christo"


Carissimi amici e lettori,
l'impressione che molti cattolici hanno attualmente, è quella di una Chiesa sull’orlo di una nuova catastrofe. Lo dicono tutti! Comunque Papa Bergoglio consegna al suo successore una Chiesa spaccata, sbracata, una gerarchia attaccata più al potere politico-finanziario che alla Dottrina. Lascia sul conclave che dovrà eleggere il suo successore una Chiesa malata, che rischia di andare alla deriva, o spegnersi per sempre. Lascia un collegio cardinalizio, diviso tra di loro, l'80 per cento dei cardinali di nomina Bergogliana, non si conoscono tra di loro.

Il Pontificato di Francesco, non è riuscito a fermare l'emorragia della fede cristiana nel mondo, il calo senza precedenti di vocazioni nella Chiesa e nella vita consacrata, l'abbandono dei fedeli alla partecipazione dei sacramenti e della Santa Messa Festiva. Il pontefice che verrà dovrà riappacificare le diverse sensibilità che stanno nella chiesa perché rischia di ritrovarsi chiese svuotate, e la fede disertata. Come cristiani Vorremmo un papa che che non tema i potenti della terra e difenda la Verità. "Instaurare omnia in Christo"

Vi lascio con un articolo apparso oggi sul blog di Aldo Maria Valli dal titolo "Il papa che vorrei" a voi tutti buona lettura!

A.diJ.





"Il papa che vorrei" 



di Paolo Gulisano


Siamo entrati in pieno clima pre-conclave. In questi giorni imperversano sui media i pronostici sul nuovo papa, e i nomi sono quelli che conosciamo e sentiamo continuamente ripetere. Qualcuno si è anche rivolto all’Intelligenza Artificiale per avere un oracolo dall’algoritmo (e per la cronaca il nome che è uscito è quello di Parolin) mentre in Gran Bretagna i bookmakers, come ha sottolineato Duc in altum, quotano i favoriti, e anche in questo caso per gli scommettitori il meglio piazzato è il segretario di Stato davanti a Tagle, Turkson e Zuppi.

A mio modesto parere, in realtà i giochi sono fatti già da tempo. Fin dal ricovero di papa Bergoglio lo scorso 14 febbraio, era chiaro che le sue condizioni erano estremamente gravi, al di là di comunicazioni ufficiali della Sala Stampa sempre improntate a un ottimismo perfino eccessivo.

Non è difficile quindi immaginare che negli ultimi due mesi siano intercorsi numerosi contatti e colloqui tra i cardinali per non arrivare impreparati al conclave, e credo che le decisioni siano state già prese. Ne è una prova la sicurezza con cui il cardinale tedesco Marx ha proposto alla stampa l’identikit che il successore di Jorge Mario Bergoglio dovrebbe avere.

Pertanto non c’è che da attendere che si compia il destino della Chiesa attuale, affidandosi alla preghiera perché il Signore mandi un pontefice santo, o quanto meno non eretico.
Accanto a questo auspicio, e a questo impegno orante, visto che sognare non è proibito, vorrei esprimere quelle che sono le mie speranze nei confronti del conclave. Il papa che vorrei si pone al di sopra della suddivisione conservatori-progressisti.

Vorrei un papa contemplativo. Un papa che non fa gesti spettacolari, che si esprime solo attraverso il magistero ufficiale e relativi documenti ufficiali. Un papa che non fa conferenze stampa a braccio né sugli aerei né altrove. Un papa che non va alle trasmissioni televisive, un papa che non cerca l’applauso facile della gente. Vorrei un papa che tenesse sotto controllo la situazione della Chiesa e intervenisse a correggere stranezze, esibizionismi, errori.

Vorrei come papa un uomo di preghiera, silenzioso, mite e dunque, come diceva Dostoevskij, temuto dai potenti, perché i miti non hanno paura di nessuno. Sogno un papa coraggioso, che non abbia paura di giudicare il mondo, di denunciare il peccato, di chiamare il male con il suo nome.
Perché silenzioso? Perché siamo stanchi di una Chiesa sbracata e chiassosa, di un chiasso che non porta a nulla e suscita solo il sorriso di compatimento del mondo. Quindi una Chiesa seria, austera, e di conseguenza affascinante, perché non metterebbe in mostra sé stessa, ma il Mistero della Salvezza di Cristo di cui da duemila anni è portatrice.
Un papa che rifugga dai modelli occidentali, e che recuperi l’intensità spirituale dei modelli orientali, dei Padri antichi, come dell’Occidente più mistico, del cristianesimo celtico. Un papa che si rifaccia ad Agostino e a Tommaso d’Aquino.

Un papa che abbia a cuore l’educazione e l’insegnamento, soprattutto quello nei seminari. Un papa che sia sensibile non solo verso i “poveri” sociologicamente intesi, ma soprattutto verso quelle nuove povertà rappresentate da anziani e disabili.
Un papa che sia stato semplice prete, poi parroco e poi vescovo. Magari un papa proveniente da un Paese in cui i cattolici sono piccola minoranza, dove hanno conosciuto il martirio, un papa che abbia ben presente le parole di Cristo: “Siete nel mondo, ma non siete del mondo”.
Vorrei un papa che conosca bene gli orrori della guerra, e si opponga a essa con fermezza.

Infine, il papa che vorrei è un uomo profondamente appassionato alla Verità, che la testimoni, la ami, la proclami, e faccia in modo che il cattolicesimo sia ancora rilevante e non venga assorbito nella società liquida post moderna. Un papa che non rinunci alla Fede, sul modello dei santi e dei martiri.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il nuovo vescovo D'Ivrea Daniele Salera" tolleranza zero per chi si inginocchia alla comunione"!

Carissimi amici e lettori, che nella Chiesa contino i gesti, si è sempre saputo.  Ma a Ivrea ora contano soprattutto le posizioni. Quelle del corpo. Da qualche settimana, in diverse parrocchie, i fedeli che si inginocchiano per ricevere l’Ostia vengono sistematicamente saltati. Il messaggio è chiaro, il metodo pure: ti inginocchi? Non comunichi. La scena si è già vista più volte: il parroco si avvicina, Ostia in mano, e quando incontra un fedele inginocchiato... tira dritto. Nessuno dice nulla, ma tutti capiscono. Qualcuno si alza all’ultimo secondo per non fare la figura dell’eretico, altri restano lì, come statue di gesso, in ginocchio davanti all’altare e col vuoto tra le mani. Benvenuti nella nuova liturgia in salsa eporediese, dove non si sa bene cosa si prega, ma si sa benissimo come bisogna stare. La direttiva – perché di questo si tratta – non è scritta, non è firmata, non è motivata. Ma c’è. E gira. E viene fatta rispettare alla lettera, come certe leggi non dette dei regi...

LA PREGHIERA CONSEGNATA DALLA MADONNA STESSA (REGINA DEGLI ANGELI) PER INVIARE GLI ANGELI A SCONFIGGERE I DEMONI

Nel 1864, in Francia, la Madonna apparve a un prete e gli insegnò una potente preghiera per combattere e sconfiggere i poteri dell’inferno. Il 13 gennaio 1864, il beato padre Luis-Eduardo Cestac fu improvvisamente colpito da un raggio di luce divina. Vide dei demoni sparsi per tutta la terra, causando un’immensa confusione. Allo stesso tempo, ha avuto una visione della Vergine Maria. La Madonna le ha rivelato che in effetti il ​​potere dei demoni era stato scatenato in tutto il mondo e che più che mai era necessario pregare la Regina degli Angeli e chiederle di inviare le legioni dei santi angeli per combattere e sconfiggere poteri dell’inferno. “Madre mia”, disse il prete, “sei così gentile, perché non mandi questi angeli per te senza che nessuno te lo chieda?” “No”, rispose la Beata Vergine, “la preghiera è una condizione stabilita da Dio stesso per ottenere questa grazia”. “Allora, santissima Madre”, disse il prete, “insegnami come vuoi che ti venga chiesto!” Fu allora che il Beato ...

Non sparate su Leone XIV di Aldo Maria Valli

Leone XIV Carissimi amici e lettori, offriamo alla vostra attenzione questo articolo di Aldo Maria Valli che condividiamo pienamente. Carissimi amici, sappiate che 8 Maggio ero come tanti in piazza San Pietro, in attesa orante e inquieta per questa elezione. Quando Papa Leone XIV e apparso sulla loggia ho avvertito la carezza di Gesù per tutti noi. Il Signore ha ascoltato le nostre preghiere continuiamo a pregare vedrete che la Vergine Maria Madre della Chiesa lo condurrà per mano. Buona lettura e condivisione! A.diJ. di Aldo Maria Valli Cari amici di Duc in altum, nel campo tradizionalista c’è chi già sta facendo le pulci a papa Leone XIV passando al setaccio perfino le virgole e criticandolo per ogni sfumatura che possa anche lontanamente far supporre un segno di continuità con il pontificato bergogliano. Con la solita sincerità, devo dire che non condivido questo atteggiamento. L’esordio di Leone XIV mi è piaciuto. Mi è piaciuto il fatto che si sia presentato con mozzetta rossa ...