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Monsignor Viganò a “Duc in altum” dopo la sua Lettera ai cattolici americani. “Evidente la complicità della chiesa bergogliana con il sistema dell’élite globalista


 

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by Aldo Maria Valli"


Dopo la sua Lettera ai cattolici americani (qui la potete leggere integralmente), monsignor Carlo Maria Viganò risponde a un’ampia gamma di domande poste da Duc in altum.

In primo piano nell’analisi dell’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti le accuse di Francesco a Trump sulla questione dei migranti, i finanziamenti di USAID al sistema dell’informazione, la dipendenza delle agenzie cattoliche dai fondi della stessa agenzia, le prospettive della crisi ucraina.

“Spero tanto – afferma monsignor Viganò nella parte conclusiva del colloquio – che il nuovo direttore della Cia vorrà verificare l’esistenza di un piano del deep state per l’eliminazione di Benedetto XVI così da avere un emissario di Davos sul Soglio di Pietro”.

“Realtà innegabile, per quanto tremenda e sconvolgente, è la complicità della chiesa bergogliana con il sistema criminale organizzato dall’élite globalista: dobbiamo prendere atto che il tradimento dei governanti nei confronti dei propri concittadini è speculare al tradimento dei Pastori verso il proprio gregge”.

***

Di voi pastor s’accorse il Vangelista,
quando colei che siede sopra l’acque
puttaneggiar coi regi a lui fu vista;
quella che con le sette teste nacque,
e da le diece corna ebbe argomento,
fin che virtute al suo marito piacque.
Fatto v’avete dio d’oro e d’argento;
e che altro è da voi a l’idolatre,
se non ch’elli uno, e voi ne orate cento?

Inf. XIX, 106-114

Duc in altum: Eccellenza, la decisione dell’Amministrazione Trump di porre un freno alle politiche migratorie della Sinistra woke faceva parte del programma elettorale che ha portato Donald Trump alla vittoria. Insieme alla chiusura delle frontiere con il Messico, il Presidente ha tagliato i fondi che le agenzie governative destinavano a privati, organizzazioni ed enti in cambio della loro azione a sostegno del globalismo. Alle voci di condanna per queste decisioni politiche – peraltro del tutto legittime – si aggiunge anche quella di Jorge Mario Bergoglio, che nella sua Lettera ai Vescovi degli Stati Uniti d’America si esprime duramente sulla “deportazione di massa” decisa dal governo.

Carlo Maria Viganò: Come tutto quello che esce dalla bocca di Bergoglio, anche queste sue accuse al governo Trump sono false e deliranti. Non c’è nessuna deportazione di massa. Piuttosto, c’è la precisa volontà di porre fine ai flussi migratori, che le Amministrazioni precedenti avevano programmato, favorito e incoraggiato. La deportazione infatti c’è stata in senso contrario, durante le Amministrazioni Clinton, Obama e Biden, escludendo a priori progetti mirati di cooperazione internazionale per aiutare le popolazioni bisognose nei rispettivi Paesi d’origine, focalizzando invece ogni sforzo – anche contro la legge – per incrementare il piano di sostituzione etnica. Su questa migrazione forzata, resa possibile dalla complicità di organizzazioni internazionali e dalla criminalità organizzata che gestisce la tratta di esseri umani, hanno lucrato vergognosamente tutti coloro che oggi si stracciano le vesti perché il loro business è finito.

La lettera di Bergoglio è un coacervo di falsità e di inganni e tradisce il panico dei mercenari e la rabbia dei loro finanziatori. Bergoglio è arrivato a inventarsi una nuova dottrina per imporre come dovere morale “l’accoglienza degli immigrati”, dalla cui gestione ottiene miliardi di finanziamenti pubblici e mediante la quale egli si accredita come principale interlocutore dell’élite globalista ed esecutore dell’agenda woke. Egli strumentalizza il magistero di Pio XII – decontestualizzando e stravolgendo le sue parole – perché citando un Papa non sospetto di contaminazioni moderniste o conciliari, spera di ottenere l’ascolto di quei fedeli che non ascoltano lui.

Occorre comprendere l’operazione fraudolenta di Bergoglio: egli vuole portare lo scontro che oppone la deep church immigrazionista e woke all’Amministrazione Trump su un altro piano, “dogmatizzando” – per così dire – l’accoglienza dei clandestini e forzando così i Cattolici americani a vedere in Trump un nemico della Chiesa Cattolica. Cerca insomma, secondo il modus operandi che lo contraddistingue, di creare un avversario per togliere al Presidente Trump il sostegno dell’elettorato cattolico. Questa operazione disonesta serve anche per rimettere al centro del dibattito politico e sociale americano un Episcopato ampiamente screditato a causa degli scandali sessuali ed finanziari che sinora lo hanno visto totalmente asservito all’establishment del partito democratico. Il vero scontro è tra il conservatorismo politico – trumpiano – in cui si identifica la maggioranza degli Americani, Cattolici compresi, e l’ultra-progressismo della deep church bergogliana.

I Cattolici americani hanno però compreso la frode! Mentre Bergoglio per obbedire ai suoi padroni globalisti scaglia anatemi contro chi “costruisce muri”, il Presidente Trump ha annunciato – tra le altre misure che salutiamo con profonda soddisfazione – il rientro degli Stati Uniti nella Geneva Consensus Declaration, che difende il diritto alla vita di tutti, ribadisce l’importanza della famiglia e afferma che non esiste alcun “diritto” internazionale all’aborto.

Grazie a Trump si sta anche risolvendo la crisi ucraina…

Gli accordi di pace che il Presidente Trump ha intrapreso con il Presidente Putin per sanare il conflitto in Ucraina – iniziato con il regime change imposto dal deep state angloamericano sin dal 2014 – metteranno fine ad una strage che per appagare la sete di potere dell’élite globalista ha mandato al massacro migliaia e migliaia di innocenti, distrutto un intero Paese, alimentato il mercato della predazione degli organi (come riportano le agenzie internazionali) e causato un depauperamento disastroso delle nazioni europee a causa delle folli sanzioni contro la Federazione Russa.

Su certi temi Bergoglio non sembra sensibile come sull’accoglienza…

Suscita sgomento come gli appelli di Bergoglio sulla “dignità infinita di tutti” escludano ostinatamente i bambini indifesi massacrati con l’aborto, le vittime della predazione degli organi e delle mutilazioni per la cosiddetta transizione di genere, le madri usate come merce per la maternità surrogata, i giovani corrotti dalle perversioni woke, le masse di minori che alimentano il racket della prostituzione o finiscono in una villa di Beverly Hills per soddisfare le depravazioni esecrande dell’élite pedofila.

Bergoglio dovrebbe elogiare le politiche sociali di Trump, invece di condannarle ideologicamente.

Il vescovo appena nominato a Detroit propone sanzioni canoniche – dal divieto di ricevere la Comunione alla scomunica – per le guardie di frontiera che non lasciano violare i confini ai clandestini. Questo delirio woke tipico della chiesa bergogliana è ancora più grave davanti al silenzio dei Vescovi sullo scandalo di un corrottissimo Presidente sedicente “cattolico” come Joe Biden che promuove l’aborto fino all’istante della nascita e nonostante ciò viene ammesso sacrilegamente alla Comunione.

In che cosa la Costituzione apostolica di Pio XII Exsul Familia è citata a sproposito da Bergoglio?

Il “magistero” della chiesa bergogliana è totalmente autoreferenziale: Bergoglio cita praticamente solo se stesso, e quando cita documenti del Vaticano II e dei Papi postconciliari è per superarli. Vedere citato Pio XII da Bergoglio dovrebbe dunque suscitare un più che legittimo sospetto, confermato nei fatti anche da una rapida lettura di Exsul familia. Lo zelo apostolico di Papa Pio XII – così come dei suoi Predecessori – non si limita ad una mera indicazione della necessità di accogliere i flussi migratori, ma si concentra anzitutto sulla cura d’anime dei Cattolici costretti a migrare a causa di carestie, conflitti, persecuzioni religiose. Anche se le grandi migrazioni economiche dell’Ottocento e del Novecento erano mosse dalle stesse lobby internazionali, spostando popolazioni dal Sud dell’Europa al Nord, o dall’Europa alle Americhe, non possiamo dimenticare che il contesto storico del dopoguerra era ben diverso da quello attuale, anzitutto perché la Chiesa Cattolica non era – né avrebbe mai potuto essere – alleata e complice della Massoneria, ma ferma e coraggiosa protettrice dei poveri e dei deboli; e in secondo luogo perché oggi l’attacco alla nostra civiltà è molto più violento e scoperto di quanto non fosse alla fine del secondo conflitto mondiale.

Scriveva Pio XII: “La Santa Madre Chiesa, spinta dal suo immenso amore per le anime ed impaziente di adempiere agli impegni dell’universale salvifico mandato affidatole da Cristo, non tardò a prendersi la cura specialmente spirituale anche dei pellegrini, dei forestieri, degli esuli, di tutti gli emigranti, senza risparmio di forze e valendosi principalmente di sacerdoti, i quali, mediante l’amministrazione dei carismi della grazia e la predicazione della parola divina, lavorassero con ogni sollecitudine a confermare quei cristiani nella fede ed a stringerne i vincoli di carità” (Const. Ap. Exsul Familia, 1 agosto 1952, n. 5)[1].

La cura specialmente spirituale…

L’ultima cosa che Bergoglio persegue è la difesa dell’integrità della Fede o la salvezza delle anime. Né ha veramente a cuore i poveri: basta vedere quanti clochards sono accampati attorno al Vaticano e sotto il Colonnato del Bernini; all’epoca del Covid per ottenere un pasto dovevano mostrare di aver ricevuto il vaccino. Quell’orribile barcone in bronzo eretto in Piazza San Pietro è un monumento all’ipocrisia di Bergoglio. Per lui i poveri e gli emarginati sono un mero strumento per “meticciare” il tessuto sociale e ecclesiale, cioè per dissolverlo ed ottenere così la definitiva cancellazione di ciò che resta della Società Cristiana dopo decenni di secolarizzazione. Bergoglio “pensa in grande”: vuole creare le premesse alla Nuova Religione dell’Umanità, illudendosi di poterla presiedere e di ricavarsi così un ruolo nel Nuovo Ordine Mondiale. Come profeta del globalismo sincretista, green ed inclusivo, Bergoglio è arrivato a fare la sua comparsa al festival di Sanremo, lanciando il brano di John Lennon Imagine, manifesto massonico del Nuovo Ordine.

La Costituzione apostolica di Papa Pio XII è di tenore totalmente opposto a questa visione orizzontale, come lo è tutto il Magistero cattolico rispetto a quello bergogliano. In Exsul Familia Pio XII ricorda la tratta degli schiavi per mano degli usurai in terra americana (n. 11); accenna ai pericoli cui erano stati esposti i Messicani in fuga dalla rivoluzione anticlericale e massonica (1926-1929), fatti preda dei nemici di Cristo (ibid. 54). Ben altro è l’atteggiamento di Bergoglio verso i cristiani perseguitati: con l’Accordo segreto stipulato con il regime comunista di Pechino egli ha consegnato i Cattolici cinesi al massacro e tace sulle violazioni dei diritti fondamentali.

Nella visione distopica – antiumana, anticristiana ed anticristica – di Bergoglio, le nostre nazioni sono terre di conquista maomettana: a questo serve l’ecumenismo conciliare. Per il Corano, dove risuona il richiamo del muezzìn e dove viene steso “il tappeto di preghiera”, lì è territorio islamico. La connivenza del clero bergogliano, che ospita gli imam nelle nostre chiese e concede alla preghiera i sagrati delle nostre Cattedrali, costituisce un tradimento di Cristo e dei fedeli. Un’immigrazione regolata, nella quale vige una reale integrazione e in cui la Chiesa Cattolica si impegna per la conversione alla vera Fede dei pagani, è l’ultima cosa che vuole Bergoglio: lo scopo dell’invasione non è aiutare i diseredati e i poveri, ma importare povertà, caos sociale e guerra civile nelle nostre città. E se il globalismo appoggia Bergoglio, è perché questi è un suo emissario, obbediente agli ordini che gli sono stati impartiti.

Quella cui assistiamo è di fatto una migrazione forzata, che depaupera gli Stati d’origine di tanti uomini e giovani che potrebbero renderne saldi i governi e prospera la Nazione, per fare di essi criminali, schiavi, vittime dei turpi traffici di pervertiti o del mercato della predazione degli organi. Centinaia di migliaia di minori scompaiono ogni anno nel nulla, con la complicità di chi perverte la carità cristiana nella colpevole contraffazione di un’accoglienza per trarne profitto.

Senza parlare del problema della denatalità nei Paesi occidentali…

Il decremento demografico, pianificato da politiche che disincentivano la natalità e penalizzano la famiglia naturale, costituisce lo scopo principale dell’azione dell’élite globalista, per cui essa propone come soluzione la sostituzione etnica con masse di stranieri. Nel 2015 (qui) Bergoglio ha detto: «C’è chi crede che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come conigli». Oggi (qui) sostiene che il calo demografico dei Paesi occidentali deve essere combattuto non con sagge politiche di tutela della famiglia naturale e dignitose condizioni di lavoro, ma con le frontiere aperte e l’istituzionalizzazione di quel meticciato tanto caro all’emerito Arcivescovo di Milano card. Scola[2] e teorizzato dal massone eugenista neomalthusiano Kalergi sin dalla metà del secolo scorso. Non più figli cattolici in terra cattolica, ma figli meticci, senza storia, senza tradizione, senza educazione né cultura, senza identità, senza Patria né senza Fede, sfruttati per alimentare il Moloch globalista e la tirannide del World Economic Forum.

La distopia globalista di Bergoglio mira alla cancellazione delle identità nazionali ed etniche, specialmente laddove esse siano fondate sulla civiltà cristiana; e al contrario promuove ciò che è legato a credenze pagane ed idolatriche. La cancellazione di ogni differenza e l’omologazione esteriore delle culture dovrebbe essere considerata dalla Chiesa Cattolica come una sciagura, mentre la chiesa bergogliana se ne fa sconsiderata promotrice.

Oggi scopriamo che l’intero sistema mediatico globale era finanziato da USAID e da altre agenzie governative.

Quello che emerge negli Stati Uniti dopo l’insediamento del Presidente Trump è solo la punta dell’iceberg di un sistema eversivo vastissimo e che coinvolge tutti gli Stati occidentali. Non si tratta di casi isolati di corruzione, ma di un’occupazione che la Sinistra globalista considera indispensabile per arrivare al potere e, una volta appropriatosene, usarlo per l’instaurazione di un regime totalitario. E quello che è paradossale e allo stesso tempo inaudito è che il deep state pretende addirittura di far pagare i costi di questo progetto infernale alle sue vittime, a noi tutti, usando il denaro dei contribuenti per confinarci, per privarci della libertà, per sterminarci con guerre, carestie, pandemie e vaccini. Allo stesso modo la deep church usa le offerte dei fedeli per diffondere eresie, normalizzare il vizio e la perversione, islamizzare le Nazioni cristiane, profanare le nostre chiese e i nostri altari, perseguitare le voci dissenzienti con sospensioni e scomuniche.

Come può l’élite ottenere gli obiettivi che si prefigge?

Attraverso situazioni di crisi permanente che legittimino l’autorità a derogare alle leggi ordinarie. Se si vuole creare un’emergenza come pretesto per legittimare la cessione della sovranità a lobby private, è necessario che quanti fanno funzionare la macchina istituzionale e mediatica abbiano un interesse diretto nel promuovere la crisi, anche se sanno perfettamente che si tratta di una frode. Governanti, politici, giornalisti, magistrati, medici, insegnanti, forze dell’ordine, attori e cantanti, intellettuali e influencer, vescovi, sacerdoti e perfino “il papa”: tutti costoro dipendono da come collaborano con il deep state. Sono pagati come mercenari, e come mercenari non hanno altro padrone che il denaro, il successo, il potere; e chi quel denaro, quel potere gli permette di averlo. Ai vertici dell’infernale piramide globalista che si avvale di questi mercenari troviamo il delirio luciferino di chi vuole compiere il Male, contro Dio e contro l’uomo, per sostituire Dio con Satana e l’uomo con l’umanoide androgino.

Questa rete globale di corruzione è servita – e in parte serve tutt’ora, specialmente in Europa – ad alterare le dinamiche sociali in modo criminale e fraudolento. Una tale interferenza indebita e inaudita non può essere semplicemente constatata: essa va estirpata e punita, perché è alla radice di una crisi indotta e pianificata da cui diversamente è impossibile uscire. E quando dico “estirpata e punita” mi riferisco principalmente ai responsabili, a quanti si sono resi colpevoli di un tradimento all’origine del decadimento morale, sociale, economico che ci viene imposto a forza. Non è più possibile tollerare che Soros, Gate, Schwab, Obama, i Clinton, i Biden, Bergoglio e i suoi accoliti, e altri cospiratori continuino a imperversare sull’umanità intera, ignara di essere oggetto di un diabolico esperimento di ingegneria sociale volto al suo sterminio fisico e morale. Se il Presidente Trump taglierà la testa del Leviatano, come già sta facendo, non potremo che esserne felici e tirare finalmente un sospiro di sollievo.

In che cosa ritiene che Donald Trump possa contribuire alla demolizione del deep state? Crede possa avere successo?

L’Amministrazione Trump è ben cosciente di due cose. La prima: vi è un potere sovranazionale eversivo che costituisce una minaccia concreta alla sovranità delle Nazioni e a tutta l’umanità. La seconda: vi è una fascia di persone e di aziende che sostiene questo potere perché ne trae un vantaggio in termini di potere e di denaro. Tagliare i fondi ai complici del sistema criminale globalista e al suo potere profondo significa togliere all’élite lo strumento di controllo e di propaganda. Nemmeno Giuda avrebbe tradito Cristo senza averne dal Sinedrio i trenta denari: senza il pretium sanguinis, viene meno anche l’incentivo al crimine, e con esso la ricattabilità di chi avrebbe dovuto compierlo. Un’ottima mossa, dunque, che sta già avendo ripercussioni significative a livello mondiale, con l’interruzione dei finanziamenti di USAID e le grottesche geremiadi di chi ne è stato doverosamente privato (penso a quelle dell’attivista James Martin s.j.).

A proposito di geremiadi: non si contano le parole di condanna dell’Episcopato ultraprogressista americano e di tutti i loro sostenitori.

Le parole di cardinali e vescovi americani contro il taglio delle erogazioni agli enti sedicenti assistenziali della Chiesa Cattolica sono intrise di ipocrisia e falsità. Vengono da personaggi che non hanno speso una parola, una sillaba contro le politiche in materia di aborto, gender, maternità surrogata, eutanasia, omosessualità delle precedenti Amministrazioni in mano ai Democratici, mentre si svegliano dal loro vile torpore solo quando viene posto un freno all’immigrazione irregolare, per propagandare la quale la deep church riceve miliardi dall’erario.

Come giudica la dipendenza economica di conferenze episcopali, diocesi, ordini religiosi, enti ecclesiastici e ONG “cattoliche” dai finanziamenti dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (USAID)?

Bergoglio predica a parole una “chiesa povera per i poveri”, ben sapendo che la libertà cui la Chiesa Cattolica ha diritto – e che è alla base della necessità di un’indipendenza anche finanziaria dei suoi organi – è del tutto incompatibile con la sua dipendenza economica dallo Stato.

Una ONG è appunto un’organizzazione non governativa: non può essere indipendente, se dipende dai finanziamenti che il governo le assicura. Se è buono e doveroso che lo Stato aiuti e incoraggi l’azione sociale della Chiesa Cattolica, è altrettanto vero che nel momento in cui gli enti ecclesiastici – centrali o periferici – non sono più sostenuti dalle offerte dei fedeli, ma dalle sponsorizzazioni di agenzie governative e di entità private, la Chiesa è costretta a seguire le linee dettate da chi le permette di esistere e di operare.

La dipendenza economica dell’istituzione è resa possibile dalla corruzione e dalla ricattabilità dei suoi vertici, perché se la Chiesa Cattolica fosse governata da buoni Pastori incorruttibili e non ricattabili, essi non accetterebbero mai di asservirla agli interessi di un potere che è dichiaratamente nemico di Cristo, né si lascerebbero comprare per sete di denaro o per ambizioni di carriera. Ecco perché è indispensabile che l’istituzione da corrompere sia governata a sua volta da corrotti; e questo vale indifferentemente per la sfera civile e per quella ecclesiale.

A conferma di ciò, basti ricordare l’effetto dissuasivo che ebbe la minaccia di revocare un miliardo di dollari di finanziamenti all’Ucraina – riferita dallo stesso Joe Biden – per fermare le indagini del Procuratore Generale sul figlio Hunter.

Stiamo parlando di una rete istituzionale – manovrata dal deep state angloamericano – che per decenni ha pagato segretamente migliaia e migliaia di organizzazioni, associazioni, giornalisti, politici e altri personaggi pubblici per mentire spudoratamente a miliardi di persone, creando una narrazione falsata in modo da indurre la popolazione ad accettare, sotto minaccia di catastrofi ed emergenze incombenti, ciò che non avrebbe mai accettato in condizioni normali. Lei ha parlato del legame di interessi e di complicità tra deep state e deep church sin dal 2020, ed oggi le notizie sulle interferenze di USAID e di altre agenzie governative nella politica dell’intero mondo occidentale confermano la veridicità delle Sue parole. Quali sono le implicazioni che possiamo trarre da tutto ciò?

La prima realtà innegabile, per quanto tremenda e sconvolgente, è la complicità della chiesa bergogliana con il sistema criminale organizzato dall’élite globalista: dobbiamo prendere atto che il tradimento dei governanti nei confronti dei propri concittadini è speculare al tradimento dei Pastori verso il proprio gregge. Ciò pone l’intera classe dirigente asservita all’élite in una condizione di illegittimità – direi anzi: di alto tradimento – su cui deve essere fatta giustizia.

Il Jesuit Refugee Service (JRS) riceve ogni anno per la sola sede americana oltre 35 milioni di dollari dall’USAID e da altre agenzie federali.

Se i tagli decisi dall’Amministrazione Trump comportano effettivamente l’interruzione totale degli aiuti umanitari di queste entità pseudo-caritative, ciò significa anche che i fedeli non le approvano né sostengono che in minima parte. Se ciò è vero, mi pare che la linea ideologica imposta ai cittadini dal deep state e ai fedeli dalla deep church abbia ampiamente dimostrato la propria indole tirannica.

L’attuale Presidente della Cei, Matteo Zuppi, capirà presto che questa ostinazione dei vescovi nel sostenere le frange estreme del progressismo woke – ad iniziare dalla Comunità Sant’Egidio – li ha totalmente allontanati dai Cattolici normali, suscitando in loro un comprensibile disgusto. Così come delegittima ulteriormente il Papato lo spot di Bergoglio all’Angelus domenicale per Che tempo che fa, dove un prezzolato Fabio Fazio ha appena celebrato il criminale Bill Gates presentandolo come un benefattore dell’umanità.

Ci sono anche centinaia di milioni di dollari per le “chiese evangeliche”, sempre con le stesse finalità.

Prelati bergogliani e vescovesse, come l’episcopaliana Marian Budde della Washington National Cathedral, si mostrano tra loro d’accordo su due punti: l’apostasia nelle cose della Fede e la brama di denaro e potere. Il loro ecumenismo è alla fine motivato solo dalla volontà di spartirsi il bottino, e dinanzi a questo tutti i dogmi della Fede possono essere cambiati. Ci parlano di povertà anche dai pulpiti – rielaborando in chiave pauperista il Non avrai niente e sarai felice di Klaus Schwab – e si rendono complici di chi ci rende poveri con speculazioni e frodi scandalose; nel frattempo lucrano spudoratamente sulla miseria e sulle crisi che provocano. Così, mentre i fedeli venivano terrorizzati dalla propaganda psicopandemica e non potevano andare a Messa se non erano vaccinati, la Santa Sede riceveva generose donazioni da BigPharma per ospitarne i convegni in Vaticano, e Bergoglio si improvvisava piazzista di vaccini nocivi e mortali, prodotti con feti umani abortiti, col placet dell’ex-Sant’Uffizio diretto allora dal Gesuita Ladaria. Un atto d’amore, diceva Bergoglio, mentre Melinda Gates apriva un conto presso lo IOR. Intanto Bergoglio parlava già di “Madre Terra” – guarda caso, la Pachamama – di “peccati contro l’ambiente”, dell’urgenza di passare alle energie rinnovabili.

La prostituzione morale di questi personaggi non indietreggia dinanzi a nulla, se ci sono soldi in ballo: negli Stati Uniti ci sono oltre 150 cliniche “cattoliche” che eseguono interventi di transizione di genere (mutilazioni genitali) finanziati dal governo, e Dio solo sa quanti soldi hanno preso gli ospedali cattolici durante la farsa psicopandemica, per uccidere i pazienti con terapie letali, o per inoculare un siero genico mortale o gravemente invalidante. D’altra parte, per ogni “vaccino” somministrato c’era un bonus che incoraggiava e legittimava qualsiasi aberrazione: ed è stato così ovunque, con un unico copione sotto un’unica regia.

Inutile dire che queste attività non hanno nulla di cattolico, e che l’apostolato, la predicazione, l’istruzione religiosa, la cura d’anime e la celebrazione dei Sacramenti sono l’ultima preoccupazione di questi mercanti nel tempio.

I finanziamenti per l’attuazione dell’Agenda 2030, per la propaganda woke o per la sostituzione etnica sono i nuovi trenta denari con cui il nuovo Sinedrio globalista paga questi nuovi Giuda perché consegnino non più il Signore, ma i Suoi fedeli, i Suoi ministri, il Suo Corpo Mistico. E come l’Iscariota – che significativamente Bergoglio propone a modello – sono anch’essi apostoli, ancorché rinnegati, ma sempre in un’ideale “successione apostolica” con il mercator pessimus.

Un fatto è comunque palese: tutti i punti programmatici che le mail del consigliere di Hillary Clinton, John Podesta, auspicavano come riforme di una “primavera della Chiesa” trovano pedissequa esecuzione nell’azione di Bergoglio e dei suoi accoliti. Spero tanto che il nuovo Direttore della CIA vorrà verificare l’esistenza di un piano del deep state per l’eliminazione di Benedetto XVI per avere un emissario dell’élite di Davos sul Soglio di Pietro.

Eccellenza, come si può uscire da questo vicolo cieco di corruzione e di conflitti di interesse?

È difficile, umanamente, pensare ad una via d’uscita pacifica e soprattutto a breve termine. Mi pare evidente che la società occidentale abbia ormai raggiunto quel livello di decadenza che solitamente prelude al tramonto di una civiltà. È già successo in passato, ad esempio con Roma, il cui impero si è dissolto a causa della corruzione e dei vizi dei suoi vertici. Si direbbe che il ruolo dell’Occidente sia esaurito, quantomeno di questo Occidente apostata e ribelle. Ma la Chiesa Cattolica non segue le dinamiche di un regno umano e ha una missione divina – e una divina assistenza – che le permettono di affrontare anche la passio Ecclesiæ già iniziata.

Questa consapevolezza non ci deve indurre né a considerare la Chiesa come una società meramente umana, né ad attribuire alla Chiesa, che è santa, i peccati di cui si macchiano i suoi indegni Ministri. Il male che vediamo intorno a noi va denunciato e combattuto, ma sempre nella persuasione che la Sposa dell’Agnello, per quanto umiliata, per quanto sfigurata dai suoi aguzzini, rimane l’unica Arca di salvezza in questo mondo.

[1] Traduzione da La Civiltà Cattolica, 1952, Vol. IV; Costituzione Apostolica sulla cura spirituale degli emigranti, della Giunta Cattolica Italiana per l’emigrazione, Roma, 1962. Il sito della Santa Sede, curiosamente, riporta solo il testo in latino di questo documento.

[2] «Il meticciato di civiltà e di culture è un fatto, un processo inarrestabile e occorre esserne consapevoli. […] Il mescolamento è ormai un fenomeno strutturale e le migrazioni non possono essere considerate solo emergenza», qui.

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