Carissimi amici e lettori,
nella Chiesa cattolica con il tempo liturgico di Settuagesima (o Tempo di Carnevale), che viene celebrata nel Rito romano antico, "Messa tridentina" e nel rito ambrosiano tradizionale circa settanta giorni prima di Pasqua segnano l'inizio di un tempo di preparazione alla Quaresima. Nel Rito romano antico ha chiaramente mantenuto queste domeniche, così come le hanno mantenute i cristiani di Rito bizantino, di Rito armeno, e persistono persino nel calendario liturgico luterano. Perché dunque è stato tolto? Perché la gran parte dei cattolici latini sono stati privati di questi tesori liturgici? Forse è proprio questa santa estraneità da questo mondo, come se non ne usassimo appieno (cf. 1Cor 7, 31), questo desiderio ardente della Patria celeste, che ci fa piangere l’esilio, a non essere stati più compresi come un bene da custodire e trasmettere. Ma nessuno ci vieta di vivere queste tre settimane che ci separano dall’inizio della Quaresima con questo spirito, magari abbeverandoci alle sorgenti della liturgia romana antica iniziando la pratica e l'astinenza dalle carni nei giorni feriali.
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Ecco le regole del digiuno e dell'astinenza nella Chiesa Cattolica.
– LA LEGGE DEL DIGIUNO obbliga tutti i fedeli che hanno compiuto i 21 anni e non hanno ancora iniziato il 60° anno.
– LA LEGGE DELL’ASTINENZA dalla carne obbliga tutti i fedeli a partire dai 7 anni compiuti.
IL DIGIUNO consiste nel fare un solo pasto al giorno e due piccole refezioni nel corso della giornata (i moralisti quantificano in 60 grammi al mattino e 250 grammi alla sera).
L’ASTINENZA vieta l’uso della carne, di estratto o brodo di carne, ma non quello delle uova, dei latticini e di qualsiasi condimento di grasso animale.
GIORNI DI ASTINENZA DALLA CARNI: – tutti i Venerdì dell’anno (tranne se vi cade una festa di precetto).
GIORNI DI ASTINENZA E DI DIGIUNO: – Mercoledì delle Ceneri;e Venerdì Santo – ogni Venerdì e Sabato di Quaresima; – il Mercoledì, il Venerdì e il Sabato delle Quattro Tempora; – le Vigilie di Natale (24 Dicembre), di Pentecoste, dell’Immacolata (7 dicembre), d’Ognissanti (31 Ottobre).
GIORNI DI SOLO DIGIUNO SENZA ASTINENZA: tutti gli altri giorni feriali di Quaresima (le Domeniche non c’è digiuno).
POSSONO NON PRATICARE L’ASTINENZA:
– i poveri che ricevono carne in elemosina e non hanno altro da mangiare;
– gli infermi, i convalescenti, i deboli di stomaco, le donne che allattano, le donne incinte se deboli; – gli operai che fanno lavori più pesanti quotidianamente;
– mogli, figli, servi, tutti coloro che esercitano un servizio essendovi costretti, e che non possono avere altro cibo sufficientemente nutriente.
POSSONO NON PRATICARE IL DIGIUNO:
– coloro che digiunerebbero con grave incomodo: ammalati, convalescenti, deboli di nervi, donne che allattano o incinte;
– poveri che hanno già poco cibo a disposizione;
– coloro che esercitano un lavoro che è moralmente e ordinariamente incompatibile con il digiuno (es: lavori pesanti);
– coloro che fanno un lavoro intellettuale molto faticoso (es. studenti sotto esami);
– chi deve fare un lungo e faticoso viaggio, per un maggiore bene o per un’opera di pietà più grande se questa è moralmente incompatibile con il digiuno (es: assistenza ai malati).
DIFFONDETE QUESTA PAGINA E FATE CONOSCERE QUESTE REGOLE!
Auguriamo a voi tutti un santo tempo di penitenza e conversione.
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