Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

giovedì 2 marzo 2023

"Non posso obbedire": la lettera di un sacerdote al suo vescovo

Carissimi amici e lettori,
offriamo alla vostra attenzione, nella nostra traduzione, questo articolo Scritto da Michael J. Matt
e pubblicato su The Remnant, la toccante lettera al suo vescovo di un sacerdote costretto a disobbedire a un ordine ingiusto.


Nota dell'editore: Quanto segue potrebbe fungere anche da lettera formale per quei sacerdoti che saranno costretti a disobbedire a un ordine ingiusto in un futuro molto prossimo. Sarà ordinato loro di smettere di offrire la Messa tradizionale in latino e molti di loro disobbediranno. Ma questo non deve essere un atto di sfida contro i loro vescovi. Il cattivo qui è papa Francesco. È lui che ha emanato ordini che hanno messo in difficoltà i vescovi. E nemmeno questa disobbedienza dovrebbe essere vista come permanente. La situazione sotto Francesco è del tutto insostenibile e, al momento opportuno di Dio, la Messa in latino sarà ripristinata, proprio come fu dopo gli anni '70, quando la Messa in latino fu "abrogata", "messa al bando" e "non tornerà mai più". Nessuna forza al mondo può distruggere la Messa in latino, nemmeno un bulldozer gesuita come Francesco. Per favore, condividete questa lettera con i vostri sacerdoti in modo che tutti insieme possiamo prepararci all'inevitabile. E, ricordate, tutto questo è già successo. Dio è al comando. MJM

Eccellenza:
Sia lode a Gesù Cristo ora e per sempre. Come uno dei vostri sacerdoti più leali – che ha sempre cercato di onorare la sua Chiesa, obbedire al suo vescovo e adorare il suo Dio – non ho mai previsto di dover fare quello che sto per fare, e sono veramente dispiaciuto per la delusione che potrebbe causarle.
Dopo molta preghiera, studio e considerazione, mi trovo obbligato in coscienza a dichiarare la mia intenzione di disobbedire al suo ordine di smettere di celebrare la Messa antica.
Mi rendo conto che Sua Eccellenza si trova in una posizione difficile, e che anche lei sta seguendo i dettami della sua coscienza per quanto riguarda il motu proprio Traditionis Custodes del Santo Padre. Ma ho soppesato il mio dovere davanti a Dio rispetto alla mia promessa di obbedire, e Dio ha vinto. Per come la vedo io, obbedire a un ordine così ingiusto potrebbe benissimo essere un affronto allo stesso Dio Onnipotente.
Non posso accettare che Dio desideri che noi cooperiamo con una persecuzione così crudele di tali fedeli cattolici. E anche se ciò significa la perdita temporanea della mia posizione e del mio sostentamento, almeno non avrò le anime dei loro figli sulla coscienza.
Ma sia chiaro, non intendo mancarle di rispetto, tanto meno mettere in discussione la sua legittima autorità su di me come semplice prete. Questa per me è una questione di coscienza, e il motivo per cui non posso obbedire ha tutto a che fare con la crisi della Chiesa e niente a che vedere con una personale mancanza di rispetto nei suoi confronti.


Davanti a Dio, non ho scelta. Vedo tanti fedeli cattolici perdersi d'animo a causa di scandali sessuali, finanziari e dottrinali che percorrono l'intera gerarchia. I pochi che rimangono resistono a malapena. Molti se ne sarebbero già andati se non fosse stato per la Forma Straordinaria, che in qualche modo per grazia di Dio parla ai loro cuori spezzati e lenisce le loro anime martoriate.


Come possiamo toglierglielo? Non hanno sofferto abbastanza? Questa è l'unica Messa che i giovani della mia parrocchia abbiano mai conosciuto. Li unisce, non solo ai cattolici di tutto il mondo, ma anche ai loro antenati. Li sostiene. Li solleva, li ispira, li aiuta ad avvicinarsi a Dio.
Cosa accadrà loro quando togliamo la messa a cui partecipano certamente ogni domenica ma anche la maggior parte dei giorni feriali? Sappiamo entrambi che la stragrande maggioranza dei cattolici nella nostra diocesi non partecipa più alla messa domenicale.La nostra Chiesa è basata su Fede e Ragione, ma in che modo non si risolve in un danno per la Fede? E in che modo non è del tutto irragionevole? Non posso accettare che Dio desideri che noi cooperiamo con una persecuzione così crudele di tali fedeli cattolici. E anche se questo significa la perdita temporanea della mia posizione e del mio sostentamento, almeno non avrò le anime dei loro figli sulla coscienza. Li conosco. Vedo quanto amano Dio e la Chiesa e gli angeli e i santi. Non farò loro questo. Non posso tradirli.
Inoltre, cosa accadrà loro se togliamo la messa che frequentano certamente ogni domenica ma anche la maggior parte dei giorni feriali? Sappiamo entrambi che la stragrande maggioranza dei cattolici nella nostra diocesi non partecipa più alla messa domenicale. No, non posso avere parte in questo scandalo.
Prego che lei comprenda la mia crisi di coscienza, anche se non concorda con la mia decisione di continuare a celebrare la Messa antica. Lei è il mio vescovo, Francesco è il mio papa, e pregherò per entrambi a ogni Messa che offro, anche se Prego che il nostro Dio misericordioso possa abbreviare questo tempo di tribolazione per tutti noi.

Con grande dolore e sincero affetto,
Padre X

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