E’ una storia che viene da lontano quella che lega la Basilica di San Giovanni in Laterano alla Francia. Ed è proprio per questo che i Presidenti della repubblica francese vengono insigniti del titolo di Protocanonico onorario della Cattedrale del Papa.
La Francia fu designata figlia primogenita della Chiesa, per i suoi re che furono i successori diretti di Clodoveo, il primo re barbaro battezzato nella fede cattolica nel 496. "E solo per questo motivo".
Tuttavia oggi, questa affermazione può essere messa anche in discussione, e sarebbe anche un atto di giustizia, visto e considerato come i cristiani cattolici vengono trattati in Francia con le sue barbare ideologie. Privare ai Presidenti Francesi del titolo di Protocanonico onorario della Cattedrale del Sovrano Pontefice, visto che ci tengono così tanto alla laicità che da quelle parti ne hanno proprio una ossessione al punto di considerarla una religione dello stato, ne fanno una vera battaglia, d'intolleranza e di un estremismo ingiustificato, offendendo e aggredendo, ogni cittadino francese che non si riconosce nel loro agnosticismo. In queste ore una guerra giudiziaria, inutile e puerile prosegue in Francia la battaglia delle associazioni giacobine contro i simboli religiosi. La Corte amministrativa d'appello di Bordeaux ha ordinato al comune di La Flotte-en-Ré, sull'Île de Ré, la rimozione dal pubblico dominio della statua della Vergine Maria situata nel mezzo di un incrocio, ai sensi della legge sulla separazione Chiesa e Stato del 1905, secondo quanto diffuso dalla France Press e riportato anche da Le Figaro. Confermando una prima decisione del tribunale amministrativo di Poitiers, risalente allo scorso marzo, ordina al piccolo comune della Charente-Maritime di 2800 abitanti di "effettuare la rimozione della statua entro sei mesi". Quest'ultima fu realizzata dopo la seconda guerra mondiale da una famiglia grata di vedere un padre e un figlio tornare vivi dal conflitto. Esposta dapprima in un giardino privato, è stata poi donata al Comune, che l'ha installata nel 1983 in un bivio.
Questo non è altro che uno scontro sull'identità, la decisione del tribunale di Bordeaux fa discutere.
"La Corte d'appello di Bordeaux ha ordinato al comune di La Flotte-en-Ré di eliminare dallo spazio pubblico una statua della Vergine Maria. Ancora una volta, dei giudici si rendono complici di associazioni gosciste che vogliono distruggere le radici cristiane della Francia.
Vergogna!", ha twittato il deputato del Rassemblement national Nicolas Meizonnet. "A Bordeaux, il tribunale ha ordinato al comune di La Flotte-en-Ré di rimuovere dal pubblico dominio una statua della Vergine Maria.
Ovviamente ci opporremo!" ha twittato Stanislas Rigault, presidente di Generazione Z. La vicenda ricorda da vicino lo scontro analogo che si è sviluppato attorno alla statua di Saint-Michel ("San Michele e il drago") inaugurata nell'ottobre 2018 nella piazza antistante la Chiesa di Saint-Michel del comune di Les Sables-d'Olonne, in Vandea, nella Francia occidentale.
Nel dicembre 2021 Libre Pensée ottenne dal tribunale amministrativo di Nantes il benestare per abbattere entro sei mesi la statua di Saint-Michel. I giudici dettero ragione, anche in quell'occasione, all'associazione sulla base della legge del 1905 sui rapporti fra Chiesa e Stato la quale "si oppone all'installazione, nello spazio pubblico, di un segno o di un emblema che esprima il riconoscimento di un culto o che indichi una preferenza religiosa" come ricorda la sentenza. Il 16 settembre scorso la Corte di appello di Nantes ha confermato la sentenza del Tribunale, dando sei mesi di tempo al primo cittadino per rimuovere il monumento. Ne sono nate manifestazioni e cortei di migliaia di persone che si oppongono a questa decisione assurda. Perché quella dei cittadini di Les Sables-d'Olonne non è affatto un capriccio: la battaglia - ora legale - assume piuttosto i toni di uno scontro sull'identità francese. Che si basa sì sulla laicità dello stato, ma senza rinunciare a tradizioni e simboli della propria storia cristiana, come vorrebbero i "talebani" del laicismo.
Concludendo
La persecuzione religiosa subita dai francesi cattolici durante la Rivoluzione francese non è mai finita. Il governo francese già dal 2020 come anche in altri paesi europei prima hanno vietato le Messe con i fedeli nelle chiese, (causa covid)poi contra legem, pretende di vietare pure le manifestazioni in cui si recitano preghiere, adesso si abbattono le statue con riferimenti cristiani, le chiese vengono demolite o vendute a speculatori che ne fanno parcheggi o supermercati . La libertà di culto è divenuta “accessoria”. E lo Stato, dopo aver sottratto in nome di Cesare i beni temporali alla Chiesa nel 1790 e 1905, ora vuole sottrarre ai fedeli anche i beni spirituali.Ebbene, noi non l’accettiamo!Uno Stato laicista e antireligioso quello che pretende di strappare dai nostri cuori la nostra fede.
Un diritto non si negozia, si rivendica! Date a Dio quel che è di Dio! Ridateci la nostra libertà di poter liberamente professare la nostra fede Cattolica ! Ridateci ciò che ci appartiene! E riprendiamo insieme questo grido che s’innalza in tutta la Francia e risuona di città in città come l’eco della nostra ira, della nostra speranza e della nostra determinazione: Ridateci le nostre radici cristiane cattoliche ridateci la Messa di sempre che fece grande la Francia L'Europa e il mondo intero!
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