"Dio è il Dio del cuore umano"
San Francesco di Sales fu Beatificato 08 gennaio 1662 da Papa Alessandro VII
e il 19 aprile 1665 viene dallo stesso Pontefice canonizzato .
RICORRENZA:- 29 gennaio
Vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa: vero pastore di anime, ricondusse alla comunione cattolica moltissimi fratelli da essa separati, insegnò ai cristiani con i suoi scritti la devozione e l’amore di Dio.
François de Sales nasce il 21 agosto del 1567 a Thorens-Glières, in Francia, da nobile e antica famiglia di Boisy, nella Savoia.
Si forma nei migliori collegi francesi, poi asseconda il volere del padre, che sogna per lui la carriera giuridica, e va a studiare diritto all’Università di Padova. Qui matura un certo interesse per la teologia. Si laurea con il massimo dei voti e rientrato in Francia nel 1592 si iscrive all’ordine degli avvocati. Ma il suo più grande desiderio è ormai farsi prete, sicché l’anno dopo, il 18 dicembre, viene ordinato sacerdote e tre giorni dopo, all’età di 26 anni, celebra la sua prima messa.
Nominato arciprete del capitolo cattedrale di Ginevra, Francesco manifesta doti di zelo e di carità, di diplomazia e di equilibrio. Nell’imperversare del calvinismo, si offre volontario per rievangelizzare la regione dello Chablais. Nella predicazione cerca il dialogo, ma si scontra con porte chiuse, neve, freddo, fame, notti all’addiaccio, agguati, insulti e minacce.
Studia allora la dottrina di Calvino per comprenderla a fondo e per spiegare meglio le differenze con il credo cattolico e anziché ricorrere alla sola predicazione e alla disputa teologica, escogita il sistema di pubblicare, far affiggere in luoghi pubblici o lasciare porta a porta fogli e manifesti esponendo le singole verità di fede in maniera semplice ed efficace. Le conversioni non sono molte, ma cessano l’ostilità e il pregiudizio verso il cattolicesimo.
Francesco si stabilisce poi a Thonon, nella capitale dello Chablais, e qui si dedica, tra l’altro, alle visite ai malati, ad opere di carità e a colloqui personali con i fedeli. Chiede poi di essere trasferito a Ginevra, città simbolo della dottrina calvinista, col desiderio di recuperare quanti più credenti alla Chiesa cattolica,
Nel 1599 viene nominato vescovo coadiutore di Ginevra, tre anni dopo la diocesi è totalmente nelle sue mani, con sede ad Annecy. Francesco vi si spende senza riserve: visita parrocchie, forma il clero, riordina monasteri e conventi, non si risparmia nella predicazione, in catechesi e iniziative per i fedeli. Sceglie il catechismo dialogato e la sua perseveranza e dolcezza nella direzione spirituale guidano svariate conversioni.
Nel marzo del 1604, durante la predicazione quaresimale a Digione, conosce Giovanna Francesca Fremyot de Chantal con la quale istaura una bella amicizia dalla quale origina anche un carteggio epistolare di direzione spirituale. A lei, nel 1608, dedica Filotea o Introduzione alla vita devota. Filotea è il nome ideale di chi ama o vuole amare Dio; Francesco concepisce il testo per riassumere in maniera concisa e pratica i principi della vita interiore e per insegnare ad amare Dio con tutto il cuore e con tutte le forze nella quotidianità. L’idea è quella di formare a una vita pienamente cristiana coloro che vivono nel mondo e devono assolvere compiti civili e sociali. Lo scritto ha un successo enorme.
La lunga ed intensa collaborazione tra Francesco e Giovanna fa scaturire grandi frutti spirituali. Tra questi la Congregazione della Visitazione di Santa Maria fondata nel 1610 ad Annecy con lo scopo principale di visitare e soccorrere i poveri.
Otto anni dopo la congregazione diviene un ordine contemplativo (oggi le monache vengono chiamate visitandine); ne detta le costituzioni, ispirandosi alla regola di S. Agostino, lo stesso Francesco. Ma la de Chantal, dispone poi che le sue religiose si occupino anche dell’educazione e istruzione delle fanciulle, specialmente di famiglie agiate.
Nel 1616 Francesco scrive Teotimo o Trattato dell’amor di Dio, opera di straordinario spessore teologico, filosofico e spirituale, pensata come una lunga lettera indirizzata all’amico “Teotimo” che presenta ad ogni uomo la sua vocazione essenziale: vivere è amare. Il testo vuole indicare le vie migliori perché ciascuno possa realizzare un incontro personale con Dio.
Francesco di Sales muore il 28 dicembre del 1622 a Lione, all’età di 52 anni, e il 24 gennaio dell’anno dopo le sue spoglie vengono traslate ad Annecy.
Vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa: vero pastore di anime, ricondusse alla comunione cattolica moltissimi fratelli da essa separati, insegnò ai cristiani con i suoi scritti la devozione e l’amore di Dio.
François de Sales nasce il 21 agosto del 1567 a Thorens-Glières, in Francia, da nobile e antica famiglia di Boisy, nella Savoia.
Si forma nei migliori collegi francesi, poi asseconda il volere del padre, che sogna per lui la carriera giuridica, e va a studiare diritto all’Università di Padova. Qui matura un certo interesse per la teologia. Si laurea con il massimo dei voti e rientrato in Francia nel 1592 si iscrive all’ordine degli avvocati. Ma il suo più grande desiderio è ormai farsi prete, sicché l’anno dopo, il 18 dicembre, viene ordinato sacerdote e tre giorni dopo, all’età di 26 anni, celebra la sua prima messa.
Nominato arciprete del capitolo cattedrale di Ginevra, Francesco manifesta doti di zelo e di carità, di diplomazia e di equilibrio. Nell’imperversare del calvinismo, si offre volontario per rievangelizzare la regione dello Chablais. Nella predicazione cerca il dialogo, ma si scontra con porte chiuse, neve, freddo, fame, notti all’addiaccio, agguati, insulti e minacce.
Studia allora la dottrina di Calvino per comprenderla a fondo e per spiegare meglio le differenze con il credo cattolico e anziché ricorrere alla sola predicazione e alla disputa teologica, escogita il sistema di pubblicare, far affiggere in luoghi pubblici o lasciare porta a porta fogli e manifesti esponendo le singole verità di fede in maniera semplice ed efficace. Le conversioni non sono molte, ma cessano l’ostilità e il pregiudizio verso il cattolicesimo.
Francesco si stabilisce poi a Thonon, nella capitale dello Chablais, e qui si dedica, tra l’altro, alle visite ai malati, ad opere di carità e a colloqui personali con i fedeli. Chiede poi di essere trasferito a Ginevra, città simbolo della dottrina calvinista, col desiderio di recuperare quanti più credenti alla Chiesa cattolica,
Nel 1599 viene nominato vescovo coadiutore di Ginevra, tre anni dopo la diocesi è totalmente nelle sue mani, con sede ad Annecy. Francesco vi si spende senza riserve: visita parrocchie, forma il clero, riordina monasteri e conventi, non si risparmia nella predicazione, in catechesi e iniziative per i fedeli. Sceglie il catechismo dialogato e la sua perseveranza e dolcezza nella direzione spirituale guidano svariate conversioni.
Nel marzo del 1604, durante la predicazione quaresimale a Digione, conosce Giovanna Francesca Fremyot de Chantal con la quale istaura una bella amicizia dalla quale origina anche un carteggio epistolare di direzione spirituale. A lei, nel 1608, dedica Filotea o Introduzione alla vita devota. Filotea è il nome ideale di chi ama o vuole amare Dio; Francesco concepisce il testo per riassumere in maniera concisa e pratica i principi della vita interiore e per insegnare ad amare Dio con tutto il cuore e con tutte le forze nella quotidianità. L’idea è quella di formare a una vita pienamente cristiana coloro che vivono nel mondo e devono assolvere compiti civili e sociali. Lo scritto ha un successo enorme.
La lunga ed intensa collaborazione tra Francesco e Giovanna fa scaturire grandi frutti spirituali. Tra questi la Congregazione della Visitazione di Santa Maria fondata nel 1610 ad Annecy con lo scopo principale di visitare e soccorrere i poveri.
Otto anni dopo la congregazione diviene un ordine contemplativo (oggi le monache vengono chiamate visitandine); ne detta le costituzioni, ispirandosi alla regola di S. Agostino, lo stesso Francesco. Ma la de Chantal, dispone poi che le sue religiose si occupino anche dell’educazione e istruzione delle fanciulle, specialmente di famiglie agiate.
Nel 1616 Francesco scrive Teotimo o Trattato dell’amor di Dio, opera di straordinario spessore teologico, filosofico e spirituale, pensata come una lunga lettera indirizzata all’amico “Teotimo” che presenta ad ogni uomo la sua vocazione essenziale: vivere è amare. Il testo vuole indicare le vie migliori perché ciascuno possa realizzare un incontro personale con Dio.
Francesco di Sales muore il 28 dicembre del 1622 a Lione, all’età di 52 anni, e il 24 gennaio dell’anno dopo le sue spoglie vengono traslate ad Annecy.
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