Carissimi
amici,
L’ex
sacerdote palermitano, con il quale non simpatizziamo per gli ulteriori errori
e posizione che diffonde, don Alessandro Minutella- scomunicato dalla Santa
Sede perché ritenuto nello scisma- sta facendo un tour nelle città italiane come riferito a Radio Domina Nostra. In particolare a Padova, nei giorni dal 15 dicembre 2022 al 15 gennaio
2023, e Roma, raduno Nazionale del resto,
dal 14 al 15 gennaio 2023. Saranno stati i bei ricordi a spingerlo a tornare in
Veneto? È proprio a Verona, infatti, che alcuni anni fa, era avvenuto il primo maxi-raduno di sostenitori dell’ex sacerdote.
Il vescovo di Padova mons.Claudio Cipolla ha subito messo in guardia fedeli e parroci
con una nota ufficiale: «Il vescovo
segnala a presbiteri, diaconi, consacrati e consacrate e fedeli tutti che il
signor Alessandro Minutella è stato scomunicato il 18 agosto 2018 per aver
commesso il delitto contro la fede e l’unità della Chiesa, in quanto
scismatico; ed è stato dimesso dallo stato clericale in data 13 gennaio 2022».
Non
è più un mistero, e forse non lo è mai stato, che da quando sulla cattedra di
San Pietro siede papa Francesco il diritto canonico viene calpestato e vilipeso.
Infatti, papa Francesco ha iniziato sferzando un giorno sì e l’altro pure, con
il suo flagello, accese critiche non costruttive alla Chiesa: deridendo e
mettendo alla pubblica gogna membri del collegio cardinalizio, vescovi,
sacerdoti e fedeli tacciati d’essere «intransigenti».
Mi
viene spesso domandato: «Perché questo Pontefice
non parla mai di Dio?». Ora, molte di queste creature lo dicono con
convinzione, la loro voce merita rispetto e vedendo queste anime disperse le
domande nascono con naturalità: Che annunciatori del Vangelo siete? Quale
esempio date alla Chiesa? Che ‘versione’ del cristianesimo seguite? Quale
Scrittura avete meditato? Dov’è scritto che la Salvezza è in qualsiasi
religione? Quale fondamento ha l’affermazione che il cristiano non deve cedere
al proselitismo? Che concetto avete del mondo?
Le
persone semplici di cuore constatano ogni giorno la perdita della Fede
Cattolica nella gerarchia della Chiesa: questo è molto grave. Le chiese e
qualsiasi adunanza cristiana perdono anime a causa di questo dato: non c’è
Sinodo verboso che ripari questa situazione.
Il
passaggio successivo è comprendere i motivi di guerra violenta contro il Summorum Pontificum sulla liturgia
romana di papa Benedetto XVI. Questo non lo sopportavate proprio. Egli,
infatti, era intento nel voler accogliere, aiutare e supportare quei fedeli che:«a seguito delle insistenti preghiere, a lungo
soppesate già dal Nostro predecessore papa Giovanni Paolo II, e dopo aver
ascoltato Noi stessi i padri cardinali nel concistoro tenuto il 22 marzo 2006,
avendo riflettuto approfonditamente su ogni aspetto della questione, dopo aver
invocato lo Spirito Santo e contando sull’aiuto di Dio, con la presente Lettera
Apostolica stabiliamo quanto segue:il Messale Romano promulgato da san Pio V e
nuovamente edito dal beato Giovanni XXIII deve venir considerato come espressione
straordinaria della stessa ‘lex orandi’ e deve essere tenuto nel debito onore
per il suo uso venerabile e antico. Queste due espressioni della ‘lex orandi’
della Chiesa non porteranno in alcun modo a una divisione nella “lex
credendi”»."BenedettoXVI"
In
questi anni il Summorum Pontificum ha
donato alla Chiesa e alla Tradizione tanti amici, ma anche molti e accaniti
nemici; fra i quali, quelli avallati da papa Francesco per il documento in
difesa della tradizione liturgica romana. Ovvero, gli stessi discendenti,
accademici, di coloro che la distrussero cinquant’anni fa proponendo alla Fede
semplice il rito scientifico di Paolo VI.
Oggi,
però, ci meravigliamo se l'ex sacerdote don Minutella ha un seguito di
novantamila persone solo in Italia. La ‘chiesa della misericordia’ di papa
Francesco avrebbe potuto porre un argine a questa deriva, convocando
l’interessato a Roma e chiarendo nelle apposite sedi le differenti questioni
poste. Invece, la tattica, già fallita al tempo con mons. Lefebvre, è stata
quella di scagliare sanzioni canoniche senza ascoltare le ragioni
dell’interessato, ponendo anche spazi di replica e difesa. Lo stesso ben
servito è stato riservato, d’altronde a tutti coloro che erano legati al Rito
Romano con l’innominabile documento pontifico, forse frutto di un delirio
d’onnipotenza per eccesso d’afa, dell’estate scorsa. Adesso, è troppo tardi per
lamentarsi. Il panormita cavalca l’onda del consenso e annette alla sua opera
sempre più anime disorientate dall’attuale situazione.
Il
Vaticano continua il governo scellerato a furia di motu proprio ed il sospetto: il clima di terrore invade la Chiesa. Per
esempio, le università pontificie di Roma sono in osservazione intensiva e le
lezioni dei professori monitorate; è imperativo: bisogna essere in accordo con
l’odierno Magistero. Le congregazioni e gli istituti di vita consacrata
commissariati: la Sede Apostolica deve rimpinguare anche le sue casse, sempre
più nel disavanzo. I chierici sono segnalati ai superiori se uditi esprimersi
con rispetto all’attuale governo della Chiesa impartito da papa Francesco e del
suo «cerchio magico». Molti hanno
paura di parlare apertamente, come ci invita san Paolo nel famoso passo, e
quindi preferiscono un regime di silenzio: «i
vaticanisti ci han detto di essere stati avvertiti più volte di non riferire
nulla».In Vaticano c’è la sensazione di vivere in uno stato occupato. Alcune fonti, difatti,
riferiscono che regna la paura perché le comunicazioni interne ed esterne dello
Stato pontificio sono oggetto d’intercettazione. Difatti, degli addetti di
curia riportano anomalie sospette, per esempio, nelle loro conversazioni
telefoniche. Durante le chiamate spesso accade di udire come un loop; quel rumore che emettevano un tempo
i nastri prima dell’inizio o conclusione della registrazione. Infatti, coloro
che lavorano all'interno delle mura vaticane stanno consigliando ai contatti
personali di non condividere informazioni sensibili via email o verso i loro numeri di telefono cellulare.
Sembrano
attività da KGB: un regime dei
lavoratori della misericordia operaia. Illustri prelati hanno paragonato la
situazione attuale alla Russia, dicendo che «il dialogo sembra essere accettato solo se partecipi del pensiero
dominante. È praticamente un regime».
A
questo punto è necessario precisare che, l’accusa posta contro don Alessandro
Minutella, dovrebbe essere mossa anche contro alcune posizioni dottrinali e
disciplinari non cattoliche da parte della gerarchia romana e di episcopati
come quello di Germania, di Belgio, di Francia e America Latina, capeggiati da
vescovi collusi con «i poteri di questo
mondo». Le sanzioni, concludendo, vengono inflitte solo ‘all'anello debole’,
ma forte e determinato, perché poggia su fondamenta eterne: quello della
Tradizione e fedele alla Chiesa. Infatti, questi ultimi sono accusati di minare
alla unità della Chiesa: coloro che mendicano la Messa Romana, come necessario
alimento della loro vita cristiana. Invece, proprio questi fedeli sono robusti
e forti nello zelo della loro Fede, conoscendo la dottrina di Nostro Signore,
ben sanno che tutto questo edifico sgretolante, il quale si cerca di compattare
dispoticamente con la legge, poggia, nelle sue realtà essenziali nella perenne
eternità di Dio, da cui proviene, ed è protetto dalla Sua
Ausiliatrice, difesa della Santa Chiesa.
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