Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

mercoledì 6 marzo 2019

Meménto, homo, quia pulvis es, et in púlverem revertéris. - Ricordati, o uomo, che sei polvere, e in polvere ritornerai.

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Exáudi nos, Dómine, quóniam benígna est misericórdia tua: secúndum multitúdinem miseratiónum tuárum réspice nos, Dómine. 

Con l'espressione Mercoledì delle Ceneri (o Giorno delle Ceneri o, più semplicemente, Le Ceneri), si intende il mercoledì precedente la prima Domenica di Quaresima che, nella chiesa cattolica , coincide con l'inizio stesso della Quaresima, ossia il primo giorno del periodo liturgico "forte" a carattere battesimale e penitenziale in preparazione della Pasqua cristiana. In tale giornata, pertanto, tutti i cattolici dei vari riti latini sono tenuti a far penitenza e ad osservare il digiuno e l'astinenza dalle carni. Proprio in riferimento a queste disposizioni ecclesiastiche sono invalse alcune locuzioni fraseologiche come carnevale (dal latino carnem levare, cioè "eliminare la carne") o martedì grasso (l'ultimo giorno di carnevale, appunto, in cui si può mangiare "di grasso"La parola "ceneri" richiama invece in modo specifico la funzione liturgica che caratterizza il primo giorno di Quaresima, durante la quale il sacerdote sparge un pizzico di cenere benedetta sul capo o sulla fronte dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita terrena e per spronarli all'impegno penitenziale della Quaresima. Per questo il rito dell'imposizione delle ceneri prevede anche la pronuncia di una formula di ammonimento, «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai».Noi pensiamo che il mercoledì delle ceneri è un giorno molto importante, infatti le nostre mamme non ci hanno mai fatto perdere neanche una messa. Il sacerdote, in questo giorno speciale, mette delle ceneri sulla nostra fronte, e per noi è un segno molto appropriato e comprensibile ed è un’emozione molto grande. Ci hanno spiegato che noi siamo polvere, creati dalla polvere grazie a Dio, ma lui ci ama, e per questo ci trasforma in “figli”. È bello sentirsi passare le ceneri in fronte, soprattutto perché ci ricordano un segno di un mondo dove vive Gesù. È, per noi, un giorno molto atteso e credo sia così anche per le altre persone cristiane. Attendendo che arrivino questi momenti, siamo ancora più fedeli al Signore, cercando (se ci riusciamo) di partecipare a tutte le messe domenicali e di vivere i Sacramenti. Ed ecco il vangelo, questo ci ha colpito molto, poiché spiega come ci dobbiamo comportare per fare del bene agli altri. Ricordiamo che davanti a Dio non importa il nostro essere polvere:vale solo l’amore che abbiamo dato agli altri. "Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà".
Il digiuno ecclesiastico:
Dal mercoledì delle ceneri e al venerdì santo, esprime la partecipazione del corpo nel cammino della conversione e propizia l'astensione dal peccato. Per tutte le settimane di Quaresima il digiuno si limita all'astinenza dalle carni il venerdì, ma chi lo desidera e salute permettendo può farlo anche tutti i venerdì e i mercoledì di quaresima: al principio segno di povertà, essendo nell'antichità il pesce più economico che la carne. È segno dell'abbandono del lusso per vivere una vita più essenziale. 
La preghiera:
La quaresima è tempo di più assidua e intensa preghiera, legata molto strettamente alla conversione, per lasciare sempre più spazio a Dio. Preghiera individuale e comunitaria. 
Infine la carità:
la quaresima è tempo di più forte impegno di carità verso i fratelli. Non c'è vera conversione a Dio senza conversione all'amore fraterno. La chiesa insegna che queste opere devono essere compiute nella consapevolezza del loro valore di segno in vista della conversione, e non fine a sé stesse.
S. Vangelo secondo Matteo, 6, 16-21
In quel tempo: Disse Gesù ai suoi discepoli: Quando digiunate non fate i malinconici, come gli ipocriti, che sfigurano il proprio volto per far vedere agli uomini che digiunano. In verità, vi dico che hanno già ricevuta la loro ricompensa. Ma tu, quando digiuni, profumati la testa e lavati la faccia: che il tuo digiuno sia noto, non agli uomini, ma al Padre tuo celeste, il quale sta nel segreto: e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. Non cercate di accumulare tesori sopra la terra, dove la ruggine e la tignola consumano, e dove i ladri disotterrano e rubano. Procurate di accumulare tesori nel cielo, dove la ruggine e la tignola non consumano, e dove i ladri non disotterrano e non rubano. Poiché dov’è il tuo tesoro, lì è il tuo cuore. 

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