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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

Cuore Amabile esaltato sulla croce

Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, il quale, mite e umile di cuore, esaltato sulla croce, è divenuto fonte di vita e di amore, a cui tutti i popoli attingeranno.Nella città di Paray-le-Monial, in un monastero della Visitazione, verso l'anno 1670, trovandosi in un giorno dell'ottava del Corpus Domini, Santa Margherita Maria Alacoque, prostrata innanzi al Santissimo Sacramento esposto alla pubblica adorazione, le apparve Gesù, e le diede a vedere il suo SS. Cuore. Era questo tutto investito da fiamme, circondato da una corona di spine, squarciato da una ferita, e con una croce piantatavi sopra. « Vedi, disse Gesù alla sua adoratrice, vedi questo Cuore che si strugge d'amore per gli uomini, ciò nonostante non riceve che ingratitudine e oltraggi. Questo Cuore è sempre disposto a versare grazie e benedizioni sopra di tutti; ma gli oltraggi continui che mi fanno, ne impediscono la diffusione.Pensa tu adunque a riparare un sì lagrimevole disordine, e fa che il venerdì succe...

Dal cuore trafitto di Cristo si scorge il Dio trinitario

Pio XII, nella lettera enciclica sul Sacro Cuore, ha voluto ribadire il legame che c’è fra cuore di Cristo e la vita del Dio trinitario, la prima fornace dell’amore, alla quale ogni altro amore s’accende: «…finalmente – afferma papa Pacelli – procureremo di porre in evidenza il nesso intimo che intercorre tra la forma di devozione da tributarsi al cuore del Redentore Divino e il culto che siamo tenuti a rendere all’amore che egli e l’augusta Trinità nutrono verso di noi» (Pio XII, Lett. enc. Haurietis aquas [5.5.1956] , ). La ferita del cuore di Cristo non è un buco nero, l’entrata in un vicolo cieco o in una camera oscura; è, invece, un varco verso il mistero del Dio trinitario . Solo perché è così, essa costituisce una vera janua coeli, l’immissione in un’esperienza di salvezza piena, definitiva e universale. Il cuore ferito del Crocifisso è l’icona finale di una storia d’amore salvifico. Infatti, solo come evento d’amore la croce è inscrivibile nel cristianesimo e salva e rivela l’i...

“Lauda Sion Salvatorem . . . Solennità Corpus Domini”.

Il dovere del Culto della SS. Eucaristia extra-Missam deve essere sempre tenuto in grande considerazione e costantemente alimentato perché «poggia su valida e solida base, soprattutto perché la fede nella presenza reale del Signore conduce naturalmente alla manifestazione esterna e pubblica di quella fede medesima» (Euch. Myst. n. 49).  Oggi la Chiesa ringrazia per il dono dell’Eucaristia. Oggi la Chiesa adora il mistero eucaristico. Lo fa non soltanto oggi. Infatti l’Eucaristia decide della vita della Chiesa ogni giorno. Tuttavia la Chiesa desidera dedicare in modo particolare questo giorno al rendimento di grazie e all’adorazione pubblica. Quanto si comprende, riflettendo sul mistero, l’amore geloso con cui la Chiesa custodisce questo tesoro di valore inestimabile! E come appare logico e naturale che i cristiani, nel corso della loro storia, abbiano sentito il bisogno di esprimere anche all’esterno la gioia e la gratitudine per la realtà di un così grande dono. Essi hanno preso...

Le passioni di ignominia di don Christian Thouvenot

La Tradizione Cattolica è un organo di informazione che si vuole cattolico. A questo titolo, quasi ripugna abbordare soggetti di cui San Paolo voleva che non fosse fatta parola tra i cristiani: «Siate dunque degli imitatori di Dio, come figli beneamati: camminate nella carità, su esempio del Cristo, che ci ha amati e si è consegnato lui stesso a Dio per noi come una oblazione e un sacrificio dal gradevole profumo. Che non si senta neanche dire che vi siano tra di voi fornicazioni, impurità di qualche sorta, cupidigie, così come si confà a dei santi» (Ef. 5,1-3).  Dal momento che il grande apostolo forma nei suoi discepoli degli altri Cristi, non può ammettere che si trovino ancora tra di loro degli schiavi delle passioni carnali e dello spirito di cupidigia... «Sappiatelo bene, né un impudico, né un impuro, né un uomo cupido - il quale è un idolatra - ha un’eredità nel regno di Cristo e di Dio» (ibid. 5,5). Il mondo contemporaneo tuttavia ha riallacciato, ormai da lungo tempo, con...

IL SANTO DEI MIRACOLI

SANT’ANTONIO DA PADOVA: IL SANTO DEI MIRACOLI La predica è efficace quando parlano le opere Dai «Discorsi» di sant'Antonio di Padova, sacerdote (I, 226). Chi è pieno di Spirito Santo parla in diverse lingue. Le diverse lingue sono le varie testimonianze su Cristo: così parliamo agli altri di umiltà, di povertà, di pazienza e obbedienza, quando le mostriamo presenti in noi stessi. La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando parlano le opere. Cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti di opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché egli maledì il fico, in cui non trovò frutto, ma solo foglie. «Una legge, dice Gregorio, si imponga al predicatore: metta in atto ciò che predica». Inutilmente vanta la conoscenza della legge colui che con le opere distrugge la sua dottrina. Gli apostoli «cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo dava loro il potere di esprimersi» (At 2, 4). Beato dunque chi parla secondo il ...

Sant'Antonio di Padova araldo dell'Eucarestia

di don Ernesto Bellè Tutta la santità viene sempre e soltanto dal Dio Uno e Trino. Pertanto ogni angelo, a qualunque ordine appartenga ed ogni essere umano, nella misura in cui entrano in relazione con Dio, partecipano in grado superiore od inferiore alla santità. Ora tra i Sacramenti istituiti da Gesù Cristo solo per gli uomini e non per altre creature, ce n'é uno che in modo particolarissimo ci rende partecipi della Santità di Dio, al punto che si verifica una comunione così piena, profonda e permanente da realizzare l'unità in Dio e così attuare, tra l'essere umano e la divinità, quanto viene espresso nella Genesi riguardo alla realtà sponsale: "E i due saranno una carne sola". Questa verità fu insegnata e talmente inculcata nel piccolo Fernando (questo era il nome di battesimo di Sant'Antonio fino a che non entrò nell'ordine di san Francesco) che egli non sapeva stare lontano dal suo Gesù.  Sin da bambino Sant'Antonio apprese ad incontrarsi con Ges...

“Beato Transito di Sant'Antonio”

Sempre carica di suggestione, pur nella sua semplicità, la rievocazione del Transito di Sant’Antonio . La sua morte santa avvenuta la sera del 13 giugno 1231, colpì tutta la Città di Padova per cui fu redatto presto un copione costruito sulla traccia della prima biografia del Santo l’Assidua, scritta all’indomani della sua morte. Il transito di Sant' Antonio è una delle ricorrenze più importanti, che contraddistingue la vigilia della festa liturgica del Santo patavino. «Trovandosi il Servo di Dio, Antonio nel luogo detto Arcella con i frati, la mano del Signore si aggravò su di lui, e il male crescendo con molta violenza suscitava molta ansietà. Dopo un breve riposo, fatta la confessione e parimenti ricevuta l’assoluzione, cominciò a cantare l’inno della gloriosa Vergine e a dire: O gloriosa tra le vergini […]. Recitato l’inno, alzò come soleva gli occhi al cielo e con lo sguardo fisso mirava a lungo dinanzi a sé. Chiedendogli il frate che lo sorreggeva che cosa vedesse, rispose: “...

Santa Margherita Maria Alacoque

Chissà quante anime devono la loro salvezza ai doni comunicati da Dio attraverso santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), propagatrice del culto al Sacro Cuore di Gesù e della pratica dei primi venerdì del mese. Quinta di sette figli, la sua vocazione alla santità si manifestò già a cinque anni, in un vero mistero d’amore. «Senza sapere il perché, mi sentivo continuamente spinta a pronunciare queste parole: “Mio Dio, ti consacro la mia purezza e ti faccio voto di castità perpetua”». Era stato il Signore a ispirarle quelle parole per lei allora incomprensibili, come raccontò nell’autobiografia scritta per obbedienza. Rimasta orfana del padre nell’infanzia, a 14 anni le apparve per la prima volta la Madonna, che da bambina l’aveva guarita da una grave malattia. In suo onore aggiunse Maria al nome di battesimo e, protetta da Lei, entrò nell’Ordine della Visitazione. «Venne finalmente il giorno tanto atteso di dire addio al mondo; mai, prima di allora, avevo provato tanta gioia e ferme...

Lo Spirito Santo è l’anima della Chiesa.

di don Ernesto Bellè Cari Amici e lettori, Al capitolo 2 degli Atti degli Apostoli si racconta l'episodio della discesa dello Spirito Santo. Gli apostoli insieme a Maria, la madre di Gesù, erano riuniti a Gerusalemme nel Cenacolo, probabilmente della casa della vedova Maria, madre del giovane Marco, il futuro evangelista, dove presero poi a radunarsi abitualmente quando erano in città; e come da tradizione, erano affluiti a Gerusalemme gli ebrei in gran numero, per festeggiare la Pentecoste con il prescritto pellegrinaggio. «Mentre stava per compiersi il giorno di Pentecoste», si legge, «si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue di fuoco, che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi. Si trovavano allora...

San Giovanni Eudes il grande precursore del culto liturgico dei Sacri Cuori

Fu lui a comporre per primo un ufficio e una Messa in onore del Cuore Immacolato di Maria e del Sacro Cuore di Gesù. Per la sua dottrina sui Sacri Cuori, ne è stata chiesta la proclamazione a Dottore della Chiesa Il grande precursore del culto liturgico dei Sacri Cuori, san Giovanni Eudes (1601-1680), fu uno dei protagonisti della restaurazione cattolica nel Seicento francese, un secolo in cui il Paese transalpino conobbe un’eccezionale fioritura di santità. Non fu un periodo semplice perché - dopo le guerre di religione del secolo precedente, originate dalla diffusione del protestantesimo - si vissero altri sconvolgimenti. Tra questi vi fu la Guerra dei trent’anni (1618-1648), che oltre a devastare gran parte dell’Europa centrale «ha devastato anche le anime», come ricordò Benedetto XVI in una catechesi sul santo celebrato oggi. Dopo gli studi dai gesuiti, nel 1623 Giovanni entrò a far parte di un istituto che si proponeva di formare il clero, l’Oratorio di Gesù e Maria Immacolata. L...

LA PRATICA DEI PRIMI VENERDI DEL MESE

Nelle celebri rivelazioni di Paray le Monial, il Signore chiese a S. Margherita Maria Alacoque che la conoscenza e l'amore del suo Cuore si diffondessero nel mondo, come fiamma divina, per riaccendere la carità che languiva nel cuore di molti. Una volta il Signore, mostrandole il Cuore e lamentandosi delle ingratitudini degli uomini, le chiese che in riparazione si frequentasse la Santa Comunione, specialmente nel Primo Venerdì d'ogni mese. Spirito di amore e di riparazione, ecco l'anima di questa Comunione mensile: di amore che cerca di contraccambiare l'ineffabile amore del Cuore divino verso di noi; di riparazione per le freddezze, le ingratitudini, il disprezzo con cui gli uomini ripagano tanto amore. Moltissime anime abbracciano questa pratica della Santa Comunione nel Primo Venerdì del mese per il fatto che, tra le promesse che Gesù fece a S. Margherita Maria, vi è quella con la quale Egli assicurava la penitenza finale (cioè la salvezza dell'anima) a chi per ...

San Giovanni Eudes e la devozione al Sacro Cuore

Nato in Francia nel 1601, solo nel 1909 papa Pio X lo dichiarò beato e fu canonizzato dal successore il 31 maggio 1925 “Non separare mai ciò che Dio ha così perfettamente unito. Gesù e Maria sono così intimamente legati l’uno con l’altro che chi guarda Gesù vede Maria; chi ama Gesù, ama Maria; chi è devoto a Gesù, è devoto di Maria.” (san Giovanni Eudes) Oggi torniamo in Francia, patria di una schiera innumerevole di santi; oggi la nazione transalpina e buona parte dell’Europa hanno perso la loro identità cristiana. Ma torniamo al nostro santo: san Giovanni Eudes, presbitero. Nato a Ri, un paesotto di duecento anime, a nord della Francia, in Normandia, il 14 novembre 1601. Di semplici origini, i suoi genitori erano contadini. Appena ebbe la possibilità entrò a far parte della Congregazione dell’Oratorio. (attenzione a non confonderla con quella di san Filippo Neri che è la Confederazione dell’Oratorio). Venne ordinato sacerdote il 20 dicembre del 1625; iniziando la sua attività pastor...

“Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà”.

Il giorno dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa celebra la memoria liturgica del Cuore Immacolato di Maria, attendendo con salda speranza il compimento della promessa fatta dalla Madre Celeste ai tre pastorelli di Fatima: “Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà”. Sarà questo trionfo il preludio al tempo di pace “per quanti diranno di sì a mio Figlio”, prima dell’ultimo combattimento escatologico che si concluderà con il secondo, definitivo e glorioso avvento dell’Agnello, Nostro Signore Gesù Cristo, come profetizzato da san Giovanni Evangelista nell’Apocalisse. La Madre e il Figlio, dunque, i cui Sacri Cuori sono così intrecciati e perfettamente uniti nello stesso mistero di salvezza da non poter essere separati, come già avvertiva san Giovanni Eudes (1601-1680), fondatore della Congregazione di Gesù e Maria, il quale fu il primo a celebrare con i suoi confratelli le feste del Sacro Cuore e del Cuore Immacolato. Le rivelazioni di Gesù a santa Margherita Maria Alacoque...

Giugno mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù

Attraverso le straordinarie rivelazioni a santa Margherita Maria Alacoque, il Signore stabilì le devozioni dell’Ora Santa e della Comunione riparatrice nei primi venerdì del mese. Quest’ultima pratica è legata alla “Grande Promessa” sulla salvezza eterna. Il 27 dicembre del 1673, nel giorno della festa di san Giovanni Evangelista (l’apostolo che nell’Ultima Cena aveva reclinato il capo sul petto di Nostro Signore per sapere chi lo tradiva), santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690) ebbe la prima grande rivelazione sui segreti del Sacro Cuore di Gesù, che la riempì della sua divina presenza mentre la monaca visitandina era raccolta in adorazione eucaristica. Dopo averla fatta riposare sul suo petto, Gesù le disse: “Il mio Cuore divino è tanto appassionato d’amore per gli uomini e per te in particolare, che non potendo più contenere in sé stesso le fiamme del suo ardente Amore sente il bisogno di diffonderle per mezzo tuo e di manifestarsi agli uomini per arricchirli dei preziosi teso...