Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

giovedì 23 settembre 2021

Disposizioni nell'Arcidiocesi di Guadalajara sull'applicazione del Messale Romano di San Giovanni XXIII, del 1962





«Nel 1926 in Messico venne promulgata dal regime del Presidente Plutarco Elias Calles la Legge Calles, che proibiva la pratica pubblica della fede Cattolica. Vennero confiscate chiese e parrocchie, membri del clero vennero arrestati e molti di loro giustiziati nel tentativo di eliminare l'espandersi di una fede religiosa che in quel momento veniva sentita come minaccia al regime. I cattolici messicani furono costretti alla clandestinità; celebravano le messe all'interno di caverne, nell'oscurità, terrorizzati dalla repressione di Stato». Ora narrata nel film Cristiada 
Pellicola uscita (nel 2012).

I laici messicani costituirono un’organizzazione denominata Lega in Difesa della Libertà Religiosa, che proclamò: «Deploriamo la guerra, ma la nostra dignità oltraggiata e la nostra fede perseguitata ci obbliga a correre per difenderci sullo stesso campo su cui si sviluppa l’attacco».


Oggi nel 2021 questa stessa Fede Cattolica, è perseguitata non più dal governo massonico e anticlericale che fu del presidente Plutarco Elías Calles, ma dalla stessa gerarchia Cattolica, oggi rappresentata alla grande meravigliosamente dall'eminentissimo Signor cardinale José Francisco Robles Ortega Arcivescovo di Guadalajara.

Che con Decreto vieta la Santa Messa Tridentina, o meglio ne limita la partecipazione e la sua diffusione. Facendosi scudo del motu proprio Traditionis Custodes (16 luglio 2021), di Papa Francesco, che lascia facoltà ai Presuli nelle proprie diocesi se continuare a far celebrare vetus ordo o di vietarne la celebrazione, in questo caso viene letteralmente mortificata la celebrazione e viene al quanto tollerata a certe condizioni che lui chiarisce nel suo Decreto.
In Messico e in tante altre parti del mondo cattolico nell'estremismo post-conciliare e l'oppressione che ne esercita travestito da ecclesiologia di facciata, sono finiti nel mirino dei vescovi, tanti sacerdoti e gruppi di fedeli, che non si sono trovati davanti il Buon Pastore con l'odore delle pecore, come tante volte  auspicava papa Francesco, ma dei vescovi Gestapo “che si comportano da carnefici“ peggio delle SS di non lontana memoria.
Nel mondo i cattolici sono conosciuti per affrontare le persecuzione religiose, ma quando questa è figlia dell'estremismo religioso post-conciliare e inflitta da chi ritieni che parla a nome di Dio resti di ghiaccio.
La Chiesa messicana è vittima da diversi decenni di persecuzione religiosa nel silenzio assordante più totale, quanto dal potere civile che di quello religioso, il Messico è uno dei paesi più pericolosi in cui esercitare il ministero  sacerdotale, 
può mettere la vita in pericolo ancora oggi, tutto ciò è confermato dalle statistiche del CCM: “Nei sei anni, che vanno dal 2012 fino al 2018, sono stati uccisi ventisei sacerdoti e si sa poco sull'esito delle indagini. Questi cristiani patiscono l’umiliazione, le vessazioni, in tanti casi sono ingiustamente accusati dalla stessa gerarchia che dovrebbe proteggerli, incoraggiarli, nell'annunciare la gioia di Cristo risorto e per quale motivo non se ne preoccupa? Perché il tradizionalismo cattolico è tornato in auge. Quanto in Europa, quanto nel continente Nord e sudamericano, sono i palcoscenici di un vero e proprio boom vocazionale. Le realtà tradizionali non conoscono crisi a differenza delle realtà post-conciliari. La nota fondamentale di tutti gli errori teologici e pastorali moderni – dal cattolicesimo liberale al Modernismo alla Nouvelle Théologie – è la bramosia acritica di “adattare” la Chiesa al mondo non è altro che la sua autodemolizione. Lo stesso Vaticano II si presentò come un Concilio pastorale teso a stabilire “un nuovo rapporto col mondo”. Il problema ha due aspetti, uno teorico e uno pratico. Teoricamente, la domanda si pone in questo modo: La Chiesa è il sale della terra e la luce del mondo, oppure la terra è il sale della Chiesa e il mondo la sua luce? Nella pratica la domanda è: A quale mondo si vuole, concretamente, adattare la Chiesa? Papa Pio XII chiamava l’America Latina il “continente della speranza”. Fino a pochi anni fa, la percentuale di cattolici superava abbondantemente il 90%. Oggi, invece, sta attraversando un periodo di tribolazione tra scandali di ogni sorte da parte della chiesa post-conciliare, con il risultato che molte persone sono passate alle sette protestanti a causa del discorso poco religioso e molto politico della teologia della liberazione nella Chiesa cattolica, un fenomeno chiaramente denunciato anche da Joseph Ratzinger "Benedetto XVI". Purtroppo, oggi alcuni settori della Chiesa e diverse conferenze episcopali non solo hanno perso di vista di chi sono i servi, ma rinnegando Cristo seguono i “diktat del mondo” ma, anzi, assumono la leadership.

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