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UNO SCHIAFFO ALLA BEATA VERGINE MARIA DEL MONTE CARMELO


di Dom Seraphinus

E’ di qualche ora fa il triste annuncio dato dalla Sala Stampa della Santa Sede, circa il Motu Proprio di Papa Francesco “TraditionisCustodes”, che limita oltremodo, per non dire peggio, un altro Motu Proprio, quello di Benedetto XVI° “SummorumPontificum”.

Le voci su un possibile ridimensionamento erano nell’aria già da qualche tempo, ma mai e poi mai si sarebbe pensato che l’impatto sarebbe stato così devastante.

Uso il plurale impersonale, perché sono convinto di interpretare i sentimenti di centinaia di migliaia di persone che oggi, festa della Madonna del Carmine, si vedono di punto in bianco privati della possibilità di celebrare la Santa Messa, gli altri Sacramenti e Sacramentali nella forma antica, secondo il Messale di San Giovanni XXIII° del 1962 e gli altri libri liturgici ad esso collegati.

Ora, si potrebbe anche chiudere la questione con due battute e dire che ogni Papa può fare quello che vuole.

Se da un punto di vista giuridico, e tenendo conto di tutte le prerogative che il Romano Pontefice gode, questo è nelle sue facoltà.

Tuttavia esiste anche il buon senso, il rispetto e una prassi che non può non tener conto del “sentire del santo popolo di Dio” e di quella che è la santa tradizione della Chiesa, la quale non ha mai denigrato ciò che si è fatto prima, soprattutto quando si è trattato di donare ai cristiani le linee guida per aiutarli a pregare, ad incontrare Dio e farne esperienza viva con la celebrazione dei Sacramenti.

Oggi, abbiamo assistito ad un teatrino da burla, dove si è voluto far credere che il Motu Proprio di Benedetto XVI° è stato male applicato con la conseguenza che ha creato confusione nella Chiesa.

Faccio una precisazione ed è questa: sono prete da più di vent’anni e pur stimando l’antica liturgia per la sacralità che essa trasmette quando viene celebrata, per la bellezza che incanta non solo gli occhi ma anche l’anima e per tanti altri motivi che ho voluto conoscere grazie ad approfondimenti e studi personali, tuttavia non ho mai celebrato nel rito antico.


Per la formazione che ho ricevuto, conosco il latino e di conseguenza capisco quello che leggo e pronuncio.

Avrei dunque potuto approfondire anche la conoscenza del rito e imparare a celebrare anche in vetus ordo.

Questo non l’ho mai fatto, ma non per questo posso trovarmi d’accordo con quanto viene detto nel Motu Proprio di Papa Francesco, ed è per questo motivo che desidero rivolgermi a lui come ce l’avessi davanti, con tutto il rispetto possibile.

“Caro Papa Francesco,

sei tornato a casa da un paio di giorni, dopo l’intervento chirurgico.

Tutti abbiamo pregato per te, perché sei il Papa e ci hanno insegnato che il Papa va amato e rispettato.

Tuttavia, devo dirti una cosa; non solo in questa occasione, ma anche in altre, fai proprio di tutto per attirarti le critiche di milioni di cristiani!

Non esagero sai; questi numeri sono proprio veri.

Fin da subito hai voluto apparire come uno che rompe le tradizioni, le consuetudini, la forma, presentandoti in forma semplice come ha detto qualcuno e come sicuramente pensi tu, ma non è proprio così!

Chi fa così, non solo getta un’onta di fango su quello che hanno sempre fatto gli altri con vera umiltà, ma si erge a dispotico decisionista che non accetta la più minima osservazione o consiglio.

Abbiamo tutti davanti agli occhi i tuoi maleducati interventi durante le celebrazioni liturgiche, dove hai umiliato quei sacerdoti che sono chiamati per ministero a servire la Chiesa in quella dimensione.

Saresti stato un vero umile se avessi accettato di presentarti al mondo fin dal primo momento con quelli che sono i segni distintivi del tuo ministero petrino.

Non avresti fatto contento proprio nessuno, perché avresti solo fatto il tuo dovere, ricordando a tutti quello che sei anche attraverso la simbologia sacra, la quale quando viene abbandonata, ci minimizza tutti e ci fa apparire come persone comuni.

Noi saremo anche persone come le altre, ma abbiamo un compito soprannaturale da portare avanti e anche la forma ci aiuta.

Questo non te lo perdoneremo mai, anche se sembra una cosa da poco, ma con questo tuo stile hai aperto una voragine di libertà e creatività tra i vescovi e i preti, che non ti permette proprio di scrivere nella lettera di presentazione ai Vescovi del tuo Motu Proprio, che forse la resistenza di coloro che si sentono attratti dalla liturgia antica è perché hanno visto o vedono della sciatteria nelle liturgie.

Domandati, se tu non sei tra questi!

Forse nessuno ha più il coraggio di farti osservazione, per paura, visto che in Vaticano regna il terrore come ai tempi della gestapo, o per rassegnazione, perché tanto non c’è possibilità di fare breccia.

Se tu avessi continuato sulla linea del tuo predecessore, il quale sarà certamente ricordato e onorato non solo per la sua cultura su tutte le discipline inerenti la nostra fede, ma anche per la sua sapienza e le sue intuizioni, forse avresti avuto maggior successo in tanti momenti del tuo pontificato.

Non si è mai sentito che un Papa abbia bisogno di difendersi direttamente o con discorsi velati di ironia, come stai facendo tu.

Lascia che siano gli altri a difenderti se ce n’è bisogno, ma non per dovere di ufficio, bensì per convinzione.

Nel Motu Proprio, citi tante volte Benedetto XVI°, quasi a dire che ne hai parlato con lui prima di promulgare questo documento o avendo la certezza di interpretare il suo pensiero.

Ma siamo proprio sicuri che sia così?

Dubito fortemente sai, e penso proprio che il buon e saggio Benedetto XVI° per rispetto e stanchezza non dice e non dirà niente.

Ma noi non siamo sprovveduti.

L’infallibilità papale esiste per altre cose, non per questa.

Citi che da più parti ti sono venute lamentele da parte dei Vescovi circa l’applicazione del Motu Proprio e del fatto che ha creato divisione e confusione nelle Diocesi.

Beh! Noi potremmo portarti altre migliaia di citazioni che dicono il contrario di questo.

Da quando sei Papa, cosa hai fatto per aiutare il Motu Proprio di Benedetto XVI° a prendere la giusta forma con giusto equlibrio?

Quante volte ti sei presentato quando ci sono state assemblee o celebrazioni in San Pietro, semplicemente per dire che sei contento che ci siano anche questi cristiani che pregano e celebrano in comunione con la Chiesa.

Mai!

Eppure anche questi sono Figli di Dio e ti sostengono nella preghiera e anche economicamente.

Ricordati che ci sono gli interventi da sala, cioè quelli fatti davanti a te, e quelli da corridoio che sono i più veritieri.

Di questi, ce ne sono tantissimi e non a tuo favore.

E non giustificarti dicendo che chi fa il suo dovere è sempre stato criticato, perché anche questa è falsa umiltà.

Oggi, è un giorno bruttissimo per la Chiesa, perché è stata oscurata la festa della Beata Vergine Maria del Carmelo, il decoro della Tradizione e l’onore di tante persone.

Lo avrei accolto meglio il tuo Motu Proprio se tu avessi previsto delle sanzioni chiare e definitive per tutti coloro che banalizzano la liturgia della Chiesa al limite dell’accettabile.

Invece ti sei limitato a farne un accenno.

Hai punito coloro che invece pregano e da sempre amano la Trinità Santa , La Madonna, i Santi e la Santa Madre Chiesa, compreso il Papa.

Dove andremo a finire?

Dove il Signore permetterà!

Certo….c’è quel “non praevalebunt”, ma non è detto che sia per te…forse neanche per me.

Grazie, Papa Francesco; veramente hai pugnalato l’ermeneutica della continuità.

Si sperava che la prassi iniziata potesse finalmente riconciliare la Chiesa, che ormai ha una ferita aperta da più di sessant’anni (e nessuno si domanda il perché), ma oggi, è stata ulteriormente aperta la ferita.

Continueremo a pregare per la Chiesa e anche per te.

Ma anche tu, ascolta i tuoi figli, quelli umili, che accettano le tue sfuriate che proprio non onorano la tua figura e se puoi, fa anche tu un cammino di conversione.

Commenti

  1. Non ci sono più parole e per i "piccoli" che vengono confusi e sconvolti continuamente, dalle parole e dalle azioni di questo"Papa" (sempre che lo sia), possiamo "solo" pregare perché Dio intervenga nella Sua S.Chiesa e venga estirpata tutta la zizzania che trascina tante anime alla perdizione.Questo mi fa pensare che molti di questi vescovi, cardinali e il Papa stesso, non credano veramente altrimenti il loro comportamento dovrebbe farli tremare per ciò che li aspetta.
    Condivido ogni parola, con dispiacere, perché tutte vere e sono solo la punta dell'iceberg.
    Preghiamo per la Chiesa per la conversione di tutti.
    E chi ha il potere abbia il coraggio di agire che sia ffattala volontà di Dio, abbiamo fiducia in Lui.
    Che Dio la benedica

    RispondiElimina
  2. Venga il Tuo Regno Venga presto ,certo che sta venendo fuori quello che c'è nei cuori il Signore separerà il grano dalla zizzania Dio la Strabenedica Amen

    RispondiElimina

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