Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

mercoledì 24 maggio 2023

Maria “Aiuto dei Cristiani”, maestra di ogni virtù




Il 24 maggio si celebra in tutto il mondo la Solennità di Maria Ausiliatrice.

La devozione alla Madonna, sotto il titolo di Ausiliatrice, vuole manifestare la nostra fiducia nella presenza materna di Maria nelle vicende dell’umanità, della Chiesa e di ciascuno di noi. Maria è la Madre che non abbandona mai i suoi figli, ma li segue e aiuta con la sua intercessione. Il titolo di Maria aiuto dei cristiani era presente, fin dal 1500, tra le litanie lauretane.

La devozione a Maria Ausiliatrice era già nota e diffusa all’epoca di S. Pio V e si propagò largamente a seguito della vittoria dei cristiani contro i turchi, a Lepanto (1571) e a Vienna (1683). Il Papa Pio VII, dopo la sua liberazione dalla prigionia napoleonica (1814), istituì la festa di Maria Ausiliatrice, fissandone la data al 24 maggio.

In tempi particolarmente difficili per la Chiesa, don Bosco (1815-1888) divenne apostolo della devozione all’Ausiliatrice: nel 1862 così confidava a Don Cagliero, futuro cardinale:“La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo bisogno che la vergine santissima ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana” (MB 7,334); nel 1868 eresse a Torino uno stupendo tempio a lei intitolato, nel 1869 fondò l’Associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice e in seguito diffuse in tutto il mondo questa devozione. Si potrebbe pensare che invocare Maria con il titolo di Aiuto dei Cristiani sia oggi fuori luogo o, per lo meno, vada adeguato ai tempi di dialogo ecumenico e interreligioso. Come interpretare oggi il consiglio di Don Bosco di invocarla con tale titolo? 
Tutte le religioni, al di fuori di quella cristiano-cattolica, sono eresie. Il fatto che in esse vi siano o possano esservi elementi parziali e incompleti di verità o che vi siano contenuti elementi profondamente distorsivi della fede in Dio, non può e non deve fare altro che un cristiano-cattolico che obbedire al comando di Gesù: «Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno» (Mt 5, 37). In altri termini, Gesù chiede ai suoi seguaci di esercitare, nel valutare le cose del mondo e soprattutto le molteplici forme in cui vengono rappresentate la realtà e la volontà divine, un’onestà radicale e totale di giudizio e di comportamento, senza mescolare il sí e il no per non contrariare troppo aspettative sbagliate e perniciose degli uomini.


La sera di Pentecoste, il 20 maggio 1877, Don Bosco diede una Buona notte ai giovani dell’Oratorio che, dopo quasi 150 anni, mantiene la sua efficace freschezza. Il Santo affermò che nella Novena di Maria Ausiliatrice “non una, ma molte per giorno si ottengono grazie da Maria santissima… grazie strepitose ottenute da Maria Ausiliatrice”.

Il Padre e Maestro della gioventù proseguiva dicendo: “Io vi raccomando, quanto so e posso, che abbiate sempre scolpito nella mente e nel cuore e che invochiate sempre il nome di Maria, in questa maniera: Maria Auxilium Christianorum, ora pro me, [Maria, Aiuto dei Cristiani, prega per me]. É una preghiera non tanto lunga, ma che si vide molto efficace” (cfr. Istituto Storico Salesiano, Fonti Salesiane – LAS Roma 2014, pp. 941 – 943).

Egli dedicò alcune delle sue opere a questo tema, richiamando l’intervento di Maria in avvenimenti storici – come la Battaglia di Lepanto del 1571 – e nelle sue vicende personali, ad esempio il “sogno dei nove anni”. Ai ragazzi dell’Oratorio, però, nel corso di quella buona notte, indicò Maria Ausiliatrice come maestra e aiuto nella vita spirituale: “Quando, dunque, vogliate ottenere qualche grazia spirituale, e per grazia spirituale si possono intendere liberazione da tentazioni, da afflizioni di spirito, da mancanza di fervore, se alcuno di voi voglia liberarsi da qualche tentazione o acquistare qualche grande virtù, non ha da far altro che invocare Maria”.

Nella sua sapienza di conoscitore profondo dell’animo umano, Don Bosco sapeva che il cammino della fede è arduo per ragazzi che spesso hanno un passato difficile e scarsi strumenti culturali. Maria Ausiliatrice, che egli stesso ha accolto come Maestra e che ha sperimentato infallibilmente presente nella sua vicenda personale, può validamente sostenere chi desidera vivere la propria fede fino in fondo.

Maria è aiuto a crescere come cristiani, come credenti che incarnano nel tempo e nel luogo in cui si trovano la fede cattolica che professano. Maria è l’Immacolata, colei che ha saputo ascoltare e dare credito fino in fondo alla Parola, consentendo l’incarnazione del Verbo di Dio. Si potrebbe dire che nessun’altra parola ha trovato spazio in Lei, tranne quella pronunciata da Dio. Tutta relativa alla Parola, Maria ha generato il Figlio di Dio, portando a compimento la promessa e il sogno di Dio: dimorare nel cuore dell’uomo e abitare la storia.

Senza Maria Ausiliatrice non si può crescere “Buoni cristiani e onesti cittadini”. E per “cristiani” si possono certamente intendere tutti coloro che professano la fede cattolica romana in Gesù Cristo.
Don Bosco sa che i suoi figli e figlie vivono “tempi difficili”: Maria Ausiliatrice, che è anche l’Assunta in cielo, Colei che ha sperimentato nel suo corpo la vittoria del Cristo Risorto, può guidarli anche nella tribolazione di cui è intessuta l’esistenza umana di oggi. Invocare Maria Aiuto dei Cristiani significa riconoscere la vocazione del discepolo di Cristo: aperto a tutti, pronto al dialogo e all’accoglienza, disponibile all’incontro, ma testimoniando sempre che Cristo è l'unico Signore a gloria di Dio Padre.

Don Bosco in modo inequivocabile fu apostolo di Maria Ausiliatrice fondando opere a Lei intitolate prima di morire disse a Nizza Monferrato, nel 1885: “Voglio dire che la Madonna è veramente qui, qui in mezzo a voi! La Madonna passeggia in questa casa e la copre con il suo manto” (MB XVII,557). La fede consentiva a Don Bosco di vedere ciò che altri non vedevano e di sperimentare una presenza reale, concreta e materna, alla quale si è riferito per tutta la sua vita.
L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e le opere salesiane, nel desiderio del Santo, dovevano dunque essere il suo “monumento di gratitudine all’Ausiliatrice” in ogni parte del mondo, con la presenza di Maria tra la gioventù.

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