L'ordinazione sacerdotale, mediante la quale si trasmette l'ufficio che Cristo ha affidato ai suoi Apostoli di insegnare, santificare e governare i fedeli, è stata nella Chiesa cattolica sin dall'inizio sempre esclusivamente riservata agli uomini. Tale tradizione è stata fedelmente mantenuta anche dalle Chiese Orientali.
Esiste un pronunciamento dogmatico in merito, quindi la Chiesa cattolica fino a che sarà tale non avrà sacerdotesse. Nessun Papa potrà mutarlo.
Il fatto che le donne nella società civile ricoprano tutti i ruoli, non è una motivazione valida, perché quanto si applica alla società non è detto che sia applicabile alla Chiesa, che non è un regime democratico (nessuno vota per eleggere il nuovo parroco...), in nome della separazione tra Chiesa e Stato.La motivazione più semplice tra le tante è questa: se Gesù avesse voluto le sacerdotesse, avrebbe conferito questo incarico alla Sua Beata Madre, la quale era colei che lo conosceva maggiormente o alla Maddalena che pure gli stava assai vicino. Ma non lo fece, pur avendo la libertà di farlo.
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica:
« Riceve validamente la sacra ordinazione esclusivamente il battezzato di sesso maschile ["viri"] ». Il Signore Gesù ha scelto uomini ["viri"] per formare il collegio dei dodici Apostoli, e gli Apostoli hanno fatto lo stesso quando hanno scelto i collaboratori che sarebbero loro succeduti nel ministero. Il collegio dei Vescovi, con i quali i presbiteri sono uniti nel sacerdozio, rende presente e attualizza fino al ritorno di Cristo il collegio dei Dodici. La Chiesa si riconosce vincolata da questa scelta fatta dal Signore stesso. Per questo motivo l'ordinazione delle donne non è possibile.
Dal documento della Congregazione per la dottrina della Fede “Inter insigniores” (15/10/1976):
“La chiesa cattolica non ha mai ritenuto che le donne potessero ricevere validamente l’ordinazione presbiterale o episcopale...
La tradizione della chiesa in materia è stata talmente stabile nel corso dei secoli, che il magistero non avvertì il bisogno di intervenire per affermare un principio che non incontrava opposizione, o per difendere una legge che non era contestata...
La stessa tradizione è stata fedelmente salvaguardata dalle chiese d’oriente. La loro unanimità su questo punto appare tanto maggiormente degna di nota quando si tenga conto che, circa molte altre questioni, la loro disciplina ammette una grande diversità. Ed anche ai giorni nostri queste stesse chiese rifiutano di associarsi alle richieste, miranti ad ottenere l’accesso delle donne all’ordinazione sacerdotale”“La congregazione per la dottrina della fede ritiene di dover richiamare che la chiesa, per fedeltà all’esempio del suo Signore, non si considera autorizzata ad ammettere le donne all’ordinazione sacerdotale”.Infine Giovanni Paolo II è intervenuto con una dichiarazione definitiva nella Ordinatio sacerdotalis (22.5.1994):
“Pertanto, al fine di togliere ogni dubbio su di una questione di grande importanza, che attiene alla divina costituzione della chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli (cf. Lc 22,32), dichiaro che la chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della chiesa”
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