In Tua Justitia Libera me Domine

Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

domenica 27 ottobre 2024

REX SUM EGO Omelia nella festa di Cristo Re

Dómini Nostri Jesu Christi Regis



Dixit itaque ei Pilatus : Ergo rex es tu?
Respondit Jesus: Tu dicis quia rex sum ego.
Ego in hoc natus sum, et ad hoc veni in mundum,
ut testimonium perhibeam veritati:
omnis qui est ex veritate, audit vocem meam.

Jo 18, 37




Per volontà provvidenziale di Papa Pio XI, quest’ultima Domenica di Ottobre è dedicata alla Regalità universale di Nostro Signore. L’enciclica Quas Primas, promulgata l’11 Dicembre 1925, illustra questa dottrina e le ragioni per le quali, in virtù dell’Unione ipostatica – ossia dell’unione della divinità e dell’umanità nella persona di Gesù Cristo – noi dobbiamo riconoscere il nostro Signore e Sovrano nel Verbo di Dio Incarnato.

Il Vangelo di domenica scorsa – XXII dopo Pentecoste – ha in qualche modo preparato la festa odierna, invitandoci a contemplare la Regalità di Cristo anche nel precetto Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio (Mt 22, 21). Riconoscere Nostro Signore come Sovrano dei singoli e delle società è infatti già contenuto in queste semplici parole: Date a Dio quel che è di Dio.

Credo che ciascuno di voi abbia potuto riscoprire questa bellissima verità della nostra santa Religione; una verità custodita sin dagli albori della Chiesa. L’istituzione di questa festa, apparentemente ridondante visto che tutta la Liturgia è una professione di Fede nella divina Regalità di Nostro Signore, ci mostra come i Romani Pontefici seppero ribadire la Sua Signoria universale proprio nel momento in cui gli errori del Laicismo, del Socialismo e del Liberalismo (nelle sue due varianti collettivista in Russia e nazionalista in Germania) cercavano di estromettere Dio dalla cosa pubblica, portando alle loro estreme ma logiche conseguenze gli errori e gli orrori della Rivoluzione del 1789. Dietro questa secolare cospirazione contro Cristo, iniziata da ben prima di quanto possiamo immaginare, sappiamo esservi l’opera eversiva della Sinagoga di Satana, dell’antichiesa massonica votata all’instaurazione del regno dell’Anticristo. Il Protestantesimo, i Rosacroce, gli Illuminati di Baviera, la Massoneria e tutte le sette che hanno cospirato dal Cinquecento in poi contro l’Europa Cattolica sono espressione di questa guerra senza quartiere contro Cristo e contro la Sua Chiesa.

I Papi che regnarono tra il Sette e l’Ottocento condannarono con apostolica severità i principi rivoluzionari in nome dei quali furono rovesciate le Monarchie delle Nazioni Cattoliche. Quei Pontefici videro con chiarezza quali immani rovine sarebbero seguite alla loro diffusione nel mondo, e misero in guardia il popolo cristiano dall’accettare ogni compromesso con la mentalità secolare, liberale, laicista e materialista che questi errori veicolava.

Ciò che i Pontefici non poterono prevedere – tanto era inaudito e scandaloso anche solo poterla solo ipotizzare, a quei tempi – era che questa ribellione a Cristo Signore potesse non solo trovare appoggio nei Papi di là da venire con tutte le istanze del Modernismo traghettate in seno alla Chiesa Cattolica con il Vaticano II, ma che questa ribellione si sarebbe estesa a tutto il corpo ecclesiale, sino a giungere all’apostasia dalla Fede e all’affrancamento dell’autorità vicaria del Romano Pontefice da quella posseduta esclusivamente e a pieno titolo dal Capo divino del Corpo Mistico, Re e Sacerdote. I papi postconciliari, artefici di innovazioni nella teorizzazione e nell’esercizio del Papato, sono giunti a voler adattare e reinterpretare il Papato in chiave sinodale (ad intra) ed ecumenica (ad extra), dimostrando così la propria volontà di cambiare ciò che Nostro Signore ha stabilito nel fondare la Sua Chiesa.

L’apostasia della chiesa bergogliana, sotto gli occhi di tutti, non è un fenomeno a sé stante. Le sue cause sono da ricercarsi negli errori deliberatamente insinuati dal Concilio e pervicacemente sostenuti dai Papi del postconcilio. La rivoluzione modernista del Vaticano II è consistita appunto nell’aver accolto nella Chiesa i principi anti-cattolici – massonici e liberali – degli Stati moderni, nonostante fossero sotto gli occhi di tutti i danni immani causati dalla Rivoluzione nel giro di pochi decenni, anzitutto alla salvezza eterna delle anime e al buon governo delle Nazioni.

Ma in che cosa consiste, essenzialmente, questa resa incondizionata alle ideologie anticattoliche che ininterrottamente la Chiesa aveva condannato senza appello? Perché concetti come libertà, fraternità e uguaglianza sono così opposti al Vangelo e così disastrosi nei loro effetti sugli individui e sulle società, sullo Stato e sulla Chiesa?

Per rispondere compiutamente a questa domanda dobbiamo tenere anzitutto presente che tutto ciò che viene dal Maligno è inganno e menzogna. Satana ci inganna, quando illude l’umanità di potersi “liberare” dalla Signoria di Cristo presentandocela come un “giogo opprimente”. Satana mente quando ci illude di poter rivendicare a sé una sovranità che invece appartiene a Nostro Signore e a Lui solo. Satana mente quando inganna gli uomini di poter essere “fratelli”, mentre nega la divina Paternità di Dio. Mente mostrando come desiderabile l’uniformità nel peccato e l’omologazione nel vizio – perché è questo il suo concetto di uguaglianza – e mente quando ci mostra come da rifuggire la molteplicità e la varietà dei doni di cui la magnificenza di Dio colma ognuno di noi in modo unico e irripetibile.

Noi siamo la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce (1Pt 2, 9), ed è contro questa stirpe – che è stirpe della Donna (Gen 3, 15) in perpetua inimicizia con la discendenza del Serpente – che Satana si scatena, nella sua livida invidia del destino di gloria che egli ha irreversibilmente rifiutato con il suo Non serviam.

Satana sa che Gesù Cristo è Re. Il suo unico scopo è indurci a ribellarci al nostro Sovrano, ad averLo come nemico, a negare la nostra doverosa e necessaria sottomissione a Lui, nostro Redentore e Signore, per soggiogarci alla odiosa schiavitù del Maligno. Insomma, quel che Satana vuole, è farci rinnegare Cristo Re e Pontefice, e farci acclamare l’Anticristo, che ne è blasfema contraffazione. Ecco perché questo accanimento da parte sua e dei suoi servi nel voler negare a Cristo i Suoi diritti sovrani sulle Nazioni e anche sulla Chiesa.

Solo chi non crede e non vuole che Cristo sia Re può accettare l’idea che le autorità civili non debbano riconoscere pubblicamente la vera e unica Chiesa, di cui Egli è divino fondatore. Solo chi non crede e non vuole che Cristo sia Re può accettare l’ecumenismo sincretista e teorizzare che «tutte le religioni sono un cammino che conduce a Dio». Solo chi non crede e non vuole che Cristo sia Re può arrogarsi il sacrilego diritto di cambiare la Sua Chiesa e il Papato da Lui istituito per obbedire servilmente ai Suoi nemici.

Chi invece riconosce che Nostro Signore Gesù Cristo è Dio, Signore, Re e Pontefice tutto riconduce a Lui, a Lui tutto restituisce, tutto a Lui consacra.

Non possiamo professarci Cattolici, Apostolici e Romani senza proclamare la Regalità di Cristo, e senza viverla quotidianamente ad iniziare da noi stessi, dalle nostre famiglie, dalle nostre comunità. Come possiamo infatti sperare che il Signore non ci abbandoni e torni a regnare sulle società civili, se quanti le compongono non Lo riconoscono come Re? Condotto dinanzi a Pilato dal Sinedrio, Nostro Signore si trova a rispondere al Procuratore Romano che Gli chiede se sia Re: Tu lo dici, Io sono Re. Io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla Verità; chiunque viene dalla verità ascolta la Mia voce (Gv 18, 37).

Ascoltiamo la voce di Nostro Signore se veniamo dalla verità e Lo riconosciamo come nostro Re. Sarà in questa sequela Christi Regis che troveremo le ragioni del nostro combattimento in quest’ora della Storia e sapremo riconoscere chi è schierato sotto le Sue sante insegne e chi, scelesta turba, è schierato con l’Anticristo. Qui non est mecum, adversum me est; et qui non colligit mecum, dispergit (Lc 11, 23). Chi non è con Me, è contro di Me; e chi con Me non raccoglie, disperde.

Prima creatura ad ascoltare la voce di Nostro Signore fu Maria Santissima, Regina Crucis e mistico Trono del Re divino. Ricordiamolo bene: dove regna Cristo, deve regnare anche la Sua Augusta Madre; perché è volontà del Figlio che Ella sia Colei che nella Sua intemerata Verginità umilia lo spirito impuro, e che nella Sua Umiltà schiaccia la testa orgogliosa del Serpente. Sia Lei Signora e Regina di ogni Cristiano e in particolare di ogni anima sacerdotale, affinché la Mediatrice di tutte le Grazie possa intercedere presso il Trono dell’Altissimo per la Santa Chiesa, per quanti professano fedelmente la Fede Cattolica e per le sorti del mondo. E così sia.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

                                                                                              27 Ottobre 2024
D.N.J.C. Regis


REX SUM EGO Homily on the fest of Christ the King

sabato 26 ottobre 2024

Gesù Cristo è Re e Signore egli è il sovrano dei re della terra.




Carisimi amici e lettori,

nel 325 si tiene il primo Concilio ecumenico nella città di Nicea in Asia Minore. In questa circostanza viene definita la divinità di Cristo contro le eresie di Ario: “Cristo è Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero”. 1600 anni più tardi, nel 1925, Pio XI proclama che il modo migliore per vincere le ingiustizie è il riconoscimento della regalità di Cristo. “Poiché le feste – scrive – hanno una efficacia maggiore di qualsiasi documento del magistero ecclesiastico, esse infatti istruiscono tutti i fedeli e non una sola volta ma annualmente, e raggiungono non solo lo spirito ma i cuori” (cfr. Enciclica Quas Primas 11 dicembre 1925).La data stabilita è l'ultima domenica di ottobre, cioè la domenica precedente la "festa di tutti i Santi.”
Nel 1900 Papa Leone XIII disse: "Il mondo ha sentito parlare abbastanza dei "diritti dell'uomo". Adesso ascolti anche i "diritti di Dio". Questa frase è fondamentale per comprendere cosa si intende realmente quando i cattolici proclamano che "Cristo è Re".Con essa si vuole sottolineare che Gesù Cristo è Signore della storia e del tempo.La storia di questa festa trae le proprie origini nel 1899 quando Papa Leone XIII sancì la consacrazione universale al Cuor di Gesù.
Per riparare gli oltraggi fatti a Gesù Cristo dall'ateismo ufficiale, la Santa Chiesa si degni stabilire una festa liturgica che, sotto un titolo da essa definito, proclami solennemente i sovrani diritti della persona regale del Cristo Re per riparare le ingiurie fatte subire a Gesù Cristo.

"Ma, per addentrarci di più nell’argomento, tutti possono vedere che il nome e il potere di Re spettano a Cristo nel senso proprio del termine. È nella qualità d’uomo che Cristo ha ricevuto dal Padre la potenza, l’onore, la regalità, perché il Verbo di Dio, che è consostanziale al Padre, tutto possiede in comune col Padre e, per conseguenza il potere sovrano e assoluto su tutte le cose … La Regalità di Cristo poggia sopra l’unione mirabile che vien detta unione ipostatica. Ciò posto, gli angeli e gli uomini devono adorare Cristo in quanto è Dio, ma devono obbedire a lui e manifestargli sottomissione anche in quanto uomo, cioè, per il solo motivo dell’unione ipostatica Cristo ha avuto potere su tutte le creature…“.“La regalità di Cristo comporta un triplice potere: legislativo, giudiziario, esecutivo. Senza questi poteri non si concepisce alcuna regalità. I Vangeli non solo ci assicurano che Cristo ha confermato delle leggi, ma ce lo presentano mentre stabilisce delle leggi … Gesù dichiara inoltre che il Padre gli ha concesso un potere giudiziario … e il potere giudiziario implica il diritto di decretare per gli uomini pene e ricompense anche in questa vita. Il potere esecutivo deve poi essere attribuito a Cristo, perché l’obbligo di obbedire ai suoi ordini è per tutti necessario, avendo egli stabilito pene alle quali nessuno che sia colpevole potrà sottrarsi”."Ma come risponderemmo se il Signore ci domandasse: tu, mi lasci regnare dentro di te"?

Noi tutti, nel considerare la santa Umanità di Nostro Signore, sentiamo nelle nostre anime una gioia immensa: un Re dal cuore di carne, come il nostro, che pur essendo l'autore dell'universo e di ogni singola creatura, non impone il suo dominio con prepotenza, ma viene come un poverello a chiedere un po' d'amore, mostrandoci, in silenzio, le sue mani piagate.

Perché allora tanti lo ignorano? Perché si sente ancora la protesta crudele: Nolumus hunc regnare super nos (Lc 19, 14), non vogliamo che regni su di noi? Vi sono milioni di uomini che si oppongono a Gesù Cristo, o piuttosto alla sua ombra, perché non lo conoscono, non hanno visto la bellezza del suo volto, ignorano le meraviglie della sua dottrina. Dinanzi a questo triste spettacolo ci dovremmo sentire spinti alla riparazione; dinanzi al clamore incessante, fatto di opere ignobili più che di parole, dovremmo sentire il bisogno di gridare: Oportet illum regnare (1 Cor 15, 25), egli deve regnare.

Molti non tollerano che Cristo regni e gli resistono in mille maniere: negli orientamenti di fondo della vita e della convivenza umana, nei costumi, nella scienza, nell'arte. Persino nella vita stessa della Chiesa! — scrive sant'Agostino — ai malvagi che bestemmiano Cristo. Sono rari, infatti, quelli che lo bestemmiano con la lingua, ma sono molti quelli che lo bestemmiamo con la propria condotta (SANT'AGOSTINO, In Ioannis Evangelium tractatus, 27, 11 [PL 35, 1621]).

Taluni, per una superficiale questione di parole, si sentono infastiditi anche solo dall'espressione Cristo Re, come se il regno di Cristo potesse essere preso per una formula politica, o piuttosto perché la confessione della regalità di Cristo li condurrebbe anche ad ammettere una legge. E infatti non tollerano la legge, nemmeno quella del precetto amabilissimo della carità, perché non vogliono avvicinarsi all'amore di Dio e preferiscono servire soltanto il proprio egoismo.

Da tanto tempo il Signore mi spinge a ripetere un grido silenzioso: Serviam, servirò. Chiediamogli di accrescere in noi il desiderio di donazione, di fedeltà alla sua chiamata divina, in semplicità, senza spettacolo, senza rumore, in mezzo alle attività quotidiane. Rendiamogli grazie dal profondo del cuore e rivolgiamogli la nostra preghiera di sudditi — di figli! — e la nostra bocca si riempirà di latte e di miele e sarà dolce per noi parlare del Regno di Dio, che è Regno di libertà: la libertà che Egli stesso ci ha conquistato (cfr Gal 4, 31).È Re e desidera regnare nei nostri cuori di figli di Dio. Ma mettiamo da parte l'immagine che abbiamo dei regni della terra: Cristo non domina né cerca di imporsi, perché non è venuto per essere servito, ma per servire. Suo regno è la pace, la gioia, la giustizia. Cristo, nostro re, non vuole da noi ragionamenti inutili, ma fatti, perché non chiunque mi dice: «Signore, Signore!» entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli (Mt 7,21).
Dov'è il re? Dove cercarlo se non là dove vuole regnare, cioè nel cuore, nel tuo cuore? Per questo si fa bambino: chi non ama infatti una piccola creatura? Dov'è allora il re, il Cristo che lo Spirito Santo cerca di formare nella nostra anima? Non può essere di certo nella superbia che ci separa da Dio, non nella mancanza di carità che ci isola. Lì Cristo non c'è; lì l'uomo resta solo.Cristo deve regnare innanzitutto nella nostra anima. "Ma come risponderemmo se ci domandasse: tu, mi lasci regnare dentro di te"? Io gli risponderei che per farlo regnare in me ho un grande bisogno della sua grazia: soltanto così anche il palpito più nascosto, il sospiro impercettibile, lo sguardo più insignificante e la parola più banale, perfino la sensazione più elementare, tutto potrà tradursi in un osanna a Cristo, il mio Re.Se lasciamo che Cristo regni nella nostra anima, non saremo mai dei dominatori, ma servitori di tutti gli uomini.



Mons. Carlo Maria Viganò Lettera aperta ai cattolici americani nell'imminenza delle Elezioni Presidenziali 2024



La grande marcia della distruzione mentale proseguirà. Tutto verrà negato. […]
Accenderemo fuochi per testimoniare che due più due fa quattro.
Sguaineremo spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

G.K. Chesterton, Heretics, 1905




Cari Fedeli Cattolici Americani,

mi rivolgo a tutti voi, a pochi giorni dalle Elezioni Presidenziali che chiameranno alle urne milioni di cittadini Americani.

Se in condizioni di relativa normalità l’esercizio del voto è un vostro dovere morale, mediante il quale cooperate in prima persona alla scelta di colui che dovrà guidare la Nazione nel prossimo quadriennio, in questa prossima tornata elettorale – come e molto più che nel 2020 – non siete semplicemente chiamati a scegliere tra due candidati di schieramenti politici differenti, ma che comunque hanno a cuore il bene comune nel rispetto della Costituzione e della Legge. Questa volta dovete scegliere tra due modi radicalmente opposti di concepire il governo della vostra Nazione: siete chiamati a scegliere tra la democrazia e la dittatura, tra la libertà e la schiavitù.

Da una parte abbiamo il candidato Donald J. Trump che pur con tutte le gravi problematiche – specialmente in materia di aborto e di procreazione assistita – ha come obiettivo il bene comune e la tutela delle libertà fondamentali dei cittadini. Nell’America di Donald Trump, ogni Cattolico può praticare la propria Fede e educare in essa i propri figli senza interferenze dello Stato. Dall’altra parte abbiamo una candidata e un partito che promuovono tutto ciò che si oppone direttamente alla Fede e alla Morale della Chiesa Cattolica. Nell’America di Kamala Harris, un Cattolico – ma anche un Protestante – è considerato un fondamentalista da emarginare ed eliminare, e i suoi figli sono proprietà dello Stato, che si arroga il diritto di deviarli sin da piccoli nell’anima e nel corpo. L’America di Trump può tornare grande e prospera; l’America della Harris è destinata all’invasione e alla distruzione morale, sociale ed economica: alla più feroce dittatura.

Guardate il Vostro Paese: le vostre città sono diventate delle discariche di derelitti e di criminali, di spacciatori e di tossicodipendenti, di prostitute e rapinatori. Le vostre scuole sono ricettacoli di indottrinamento e di corruzione fin dall’asilo. Nei vostri tribunali i criminali sono assolti e gli innocenti incarcerati: nuovi reati ideologici sono perseguiti, mentre l’illegalità è tollerata e incoraggiata. Nei vostri ospedali comandano le multinazionali, e voi siete loro cavie da sterminare, o da rendere malati cronici e loro perpetui clienti. Gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori sono perseguitati e costretti a fallire, mentre i terreni sono accaparrati da multinazionali senza scrupoli che li trasformano in sterminati impianti fotovoltaici e pale eoliche con cui alimentare i loro datacentre e le server farm dove raccolgono tutti i vostri dati, i vostri spostamenti, i vostri acquisti, le vostre preferenze politiche. Sono giunti a manomettere il clima con sofisticate operazioni di geoingegneria e con devastanti incendi dolosi pur di rendere credibile la frode del riscaldamento climatico e imporre la transizione green, l’aumento del costo dell’energia, le auto e i monopattini elettrici. E tutto questo nell’evidenza della menzogna, senza alcuna prova scientifica ma con la servile collaborazione dei media di regime, pronti a etichettarci come complottisti. Ma quel che sino a ieri era liquidato come frutto di teorie complottiste oggi è ammesso dagli stessi governanti. Vi tolgono la luce del sole, vi avvelenano inseminando le nuvole, travolgono i vostri villaggi e i vostri campi con uragani micidiali; vi ammazzano il bestiame e vi seccano le coltivazioni con siccità provocate e con incendi devastanti. Mirano al controllo dell’intero settore alimentare, per forzarvi a mangiare solo quello che loro vi mettono a disposizione. Lo chiede l’Agenda 2030 imposta senza alcun voto dalle Nazioni Unite e dal World Economic Forum.

In questi quattro disastrosi anni di amministrazione Biden-Harris abbiamo avuto un fantoccio alla Casa Bianca e una vicepresidente corrotta ed incompetente che non ha mai smesso di mentire e ingannare gli elettori sul proprio passato e sul proprio futuro. Il potere è gestito dal criminale deep state – di cui ormai conosciamo nomi e volti – responsabile della distruzione della vostra grande Nazione. E per assicurare che la crisi sia infinita, si aprono di continuo nuovi scenari di guerra, in conflitti che nessuno vuole se non coloro che ne traggono enormi profitti, sacrificando vite umane e compromettendo la stabilità internazionale.

Avete visto di cosa sono stati capaci in quattro anni i Dem, cioè l’estrema Sinistra woke. Pensate cosa potranno fare, se al posto delle numerose controfigure di Biden verrà eletta – nella frode più scandalosa ed inimmaginabile – la sua Vice, con il codazzo di Ministri LGBTQ+, rigorosamente woke, venduti alla Cina o al World Economic Forum, sponsorizzati da George Soros o da Bill Gates, manovrati da Obama e dalla Clinton. A quel punto, cari Cattolici Americani, non dovrete solo cambiare comizio – come vorrebbe Kamala – per dire Christ is the Lord, perché dirlo sarà considerato un hate speech, e pregare davanti a una clinica per aborti un atto di terrorismo. Non crediate che queste siano ipotesi remote: ovunque la Sinistra woke prenda il potere, si instaura la più feroce, antiumana e anticristiana dittatura che l’umanità abbia mai conosciuto. E sappiamo che tutte le volte che la Sinistra è arrivata al potere, non se ne è mai andata per via democratica.

Donald Trump e Kamala Harris: non parliamo di due visioni diverse ma che fanno parte della normale dialettica politica. Parliamo di due mondi opposti e inconciliabili, in cui Trump combatte il deep state e si impegna a liberare l’America dalla sua morsa tentacolare, mentre sul fronte opposto abbiamo una candidata corrotta e sotto ricatto, organica al deep state, che agisce come una marionetta nelle mani di guerrafondai come Barack Obama e Hillary Clinton, di autoproclamati “filantropi” come i criminali George Soros e Klaus Schwab, o di personaggi come Jeffrey Epstein e Sean Combs. Il loro programma è quello della Sinistra Globale, del World Economic Forum, della Rockefeller Foundation, della Bill&Melinda Gates Foundation, e in ultima analisi quello di Vanguard, BlackRock e StateStreet. La loro agenda è scritta sotto dettatura dell’oligarchia finanziaria che controlla l’umanità ai danni dei popoli: un’élite che agisce non solo negli Stati Uniti, ma in Canada, in Australia, in Europa e ovunque la politica sia tenuta in ostaggio dai loro fondi di investimento e dalle loro organizzazioni pseudoumanitarie votate alla cancellazione della Civiltà Occidentale.

Dietro costoro – ormai lo sappiamo – si celano personaggi votati al male, accomunati dall’odio satanico verso Nostro Signore Gesù Cristo e verso quanti credono in Lui, principalmente verso i fedeli Cattolici. Noi vogliamo che Cristo regni, e lo proclamiamo con fierezza: Christ is King! Loro vogliono che regni l’Anticristo, la cui tirannide è fatta di caos, guerra, malattie, carestie e morte. E più aumentano le emergenze e le crisi che l’élite globalista programma e realizza, più essi hanno un pretesto per imporre nuove limitazioni, nuove restrizioni dei diritti fondamentali, nuovi controlli.

Joe Biden, l’attuale “presidente” è servo di questa élite eversiva e ampiamente ricattabile per gli scandali e i reati suoi e della sua famiglia, a cominciare da Hunter. La sua “vice”, Kamala Harris, è parimenti asservita allo stesso deep state. E il Partito Democratico, a cui appartengono entrambi, è l’espressione dell’ideologia woke che funesta tutti i partiti della Sinistra globale.

Il candidato Donald J. Trump, pur presentando certamente gravi criticità che un Cattolico non può condividere, costituisce per noi, cari fedeli Americani, in questo specifico momento storico, l’unica scelta possibile per contrastare il golpe globalista che la Sinistra woke è sul punto di implementare definitamente, in modo irrimediabile e con danni incalcolabili per le future generazioni.

Votare per Donald Trump significa prendere fermamente le distanze da una visione anticattolica, anticristiana e antiumana della società. Significa fermare chi vuole realizzare una distopia infernale, peggiore di quella annunciata da George Orwell. E significa anche – non dimenticatelo – accordare fiducia, perché il Presidente Trump sappia che il voto massiccio dei Cattolici e dei Cristiani che lo ha riportato alla Casa Bianca deve essere la premessa per un più incisivo impegno in difesa della vita dal concepimento alla morte naturale, in difesa della famiglia tradizionale, in difesa del diritto dei genitori all’educazione della prole, in difesa della Fede e dell’identità culturale della Nazione.

Lo ripeto: la scelta è tra un Presidente conservatore che sta pagando con la propria vita la lotta contro il deep state, e un mostro infernale che obbedisce a Satana. Per un Cattolico la questione non si pone: votare Kamala Harris è moralmente inammissibile e costituisce un peccato gravissimo. Né è nemmeno possibile astenersi, perché in questa guerra proclamarsi neutrali significa allearsi al nemico.

I popoli di tutto il mondo stanno iniziando a comprendere la minaccia che incombe su di loro e sul futuro dei loro figli, e anche voi Americani lo avete capito. Ma anche se questa volta sarà più difficile per il deep state replicare i brogli del 2020, non dovete pensare che si rassegnerà tanto facilmente alla sconfitta. Prepariamoci dunque ad impedire che possibili attacchi e scenari di guerra civile servano per imporre la legge marziale e nuove restrizioni, dopo gli attentati ai quali il Presidente Trump è provvidenzialmente scampato.

Ma non dimentichiamo, cari Fedeli, che le sole energie umane nulla possono dinanzi a questo dispiegamento infernale di forze. Noi proclamiamo Christ is King: ciò significa che Nostro Signore deve tornare a regnare, e il primo modo di farLo regnare è obbedire alla Sua santa Legge e vivere nella Sua Grazia. Fate regnare Cristo nel vostro cuore, nelle vostre famiglie, nelle vostre comunità e in tutti gli Stati Uniti d’America: questa è l’unica via per la pace, la concordia e la prosperità della Nazione.

Pensate a quanti siete, voi Cattolici, negli Stati Uniti! Votate senza esitazione e pregate che Nostro Signore illumini nella loro scelta i cittadini Americani e dia la vittoria a chi, almeno, non ha problemi a proclamare che Cristo è il Signore.

Che Dio vi benedica e che la Vergine di Guadalupe, Patrona degli Stati Uniti, e San Michele Arcangelo vi proteggano.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo,
già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America

22 Ottobre 2024



martedì 22 ottobre 2024

"L'aborto è il sacramento di Satana"


"Non accettiamo né siamo d'accordo con le sue politiche sull'aborto", 
ha detto Luke Polaske studentessa americana a Fox News a Kamala Harris, "e crediamo che Gesù sia il Signore e che abbia l'ultima parola su tutto ciò che facciamo. Volevamo che lei lo sapesse".


Carissimi amici e lettori,
due studentesse americane, vengono ridicolizzate dalla candidata democratica alla presidenza americana Kamala Harris, per aver testimoniato la loro fede in Gesù Cristo. Infatti riconoscere Gesù come il Figlio di Dio significa riconoscerlo "Re e Signore". "Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli". "Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli". 
Kamala Harris dovrebbe smetterla di offendere con il suo atteggiamento altezzoso e sprezzante i "cristiani cattolici" attaccando un diritto sancito da Dio stesso nella legge naturale che è il diritto alla vita, questa donna è arida e molto irrispettosa". A voi tutti buona lettura di questa meravigliosa testimonianza di Fede cristiana !
A.diJ

( LifeSiteNews ) — Le due studentesse universitarie ridicolizzate dalla candidata democratica alla presidenza Kamala Harris hanno spiegato nella loro prima intervista televisiva di credere di essere state "mandate lì da Dio" per proclamare la loro fede in mezzo alla grande folla di sostenitori pro-aborto di Harris.
Le due giovani, Grant Beth e Luke Polaske, studenti del terzo anno presso l'Università del Wisconsin-La Crosse, dove si è svolto l'evento della campagna elettorale di Harris, hanno parlato senza riserve della loro fede in Cristo, della natura malvagia dell'aborto e dell'assoluta necessità che i giovani e i nuovi elettori tengano a mente che il loro futuro e perfino la loro libertà sono in bilico con le imminenti elezioni presidenziali. "Dopo che ha parlato di ribaltare la sentenza Roe v. Wade e Donald Trump, ho urlato alla folla che l'aborto è il sacramento di Satana", ha detto Luke Polaske all'inizio dell'intervista a Fox & Friends . "Ci credo profondamente come cristiana".

"In realtà mi stava salutando. Mi sono tolto questa croce dal collo che indosso e, mentre ci chiedevano di andarcene, l'ho tenuta in aria e le ho fatto un cenno di saluto e l'ho indicata, e lei mi ha guardato dritto negli occhi, mi ha fatto una specie di sorrisetto malvagio", ha raccontato.

"Eravamo qui solo per professare la nostra fede", ha detto Grant Beth, "e lo abbiamo fatto. Abbiamo deciso di dire "Cristo è Re!", "Gesù è Signore" e abbiamo ricevuto un sacco di reazioni negative.
Nel racconto Beth a detto di essere stata spinta e strattonata da una donna anziana. Sono state prese in giro, insultate, derise, e questa è la cosa più grande per loro personalmente, hanno detto . "Riflettendo sull'evento, Gesù è stato deriso, i suoi discepoli sono stati derisi, e va bene così".

"In realtà, abbiamo fatto l'opera di Dio", ha detto Beth,"ed eravamo lì a difendere i diritti dei bambini e quelli della vita per le giuste ragioni, e Dio [ci stava] guardando in quel momento. 
Sono una persona cordiale con tutti, indipendentemente dalle  convinzioni, ma credo che siamo stati mandati lì da Dio".

mercoledì 16 ottobre 2024

Il business del giubileo 2025! A Roma Iddio nun è trino, è quattrino”




Carissimi amici e lettori,

siamo a un passo dal Giubileo del 2025 indetto da Bergoglio, gli occhi del mondo sono rivolti verso Roma. In apparenza, tutto risulta chiaro e lineare: il papa indice un giubileo e l’Italia lo aiuta mettendoci dei soldi, perché la città di Roma ne trae vantaggio.Un giro d'affari da quattro miliardi. Il Giubileo che partirà il 24 dicembre avrà un impatto economico di tutto rispetto: e non potrebbe essere altrimenti, con 30 milioni di pellegrini previsti nel corso di tutto l'Anno Santo.
«Ci aspettiamo 100mila visitatori al giorno», ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri ad agosto, dal palco del Meeting di Rimini, ossia 35 milioni di persone. L'associazione di categoria degli operatori del settore Assoturismo Lazio (a sua volta parte di Confesercenti) ha spiegato che la spesa media di un turista a Roma si aggira tra i 200 e i 260 euro al giorno. Ma è il turismo religioso che genera più fatturato . Questo perché chi viene a Roma per motivi religiosi di solito si appoggia a strutture ecclesiastiche che hanno trasformato i conventi in Alberghi da quattro a cinque stelle, che accolgono grandi gruppi, spesso formate da pellegrini con portafogli piuttosto danarosi.
In vista del Giubileo, la “fabbrica del falso” a Roma è in piena attività. Non solo cantieri per rendere la Capitale pronta all’arrivo di milioni di fedeli da tutto il mondo, anche il malaffare si prepara al grande business. Pendagli, rosari, bracciali e medagliette recanti abusivamente loghi registrati dalla Santa Sede raffiguranti la “Tiara papale” e il simbolo del “Giubileo 2025-Pellegrini di speranza”, infatti, sono stati individuati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, nel corso di un apposito piano di controlli messo in campo nella Capitale presso rivendite di souvenir e di oggettistica sacra ubicate nel centro storico.
Gli accertamenti delle Fiamme gialle del 2° e del 3° Nucleo Operativo Metropolitano di Roma hanno permesso di risalire all’importatore della merce, resosi responsabile anche della violazione della normativa europea in materia di sicurezza dei prodotti, considerata la potenziale nocività dei metalli utilizzati per la realizzazione degli oggetti.
Quattro persone di etnia sinica, cui sono riconducibili le rivendite dove sono stati rinvenuti gli articoli, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di introduzione e vendita nel territorio nazionale di prodotti contraffatti e di immissione in commercio di prodotti contenenti sostanze vietate dalla normativa comunitaria.
Ma nel cuore del Gianicolo lo stato Vaticano apre 11 mila metri quadri di negozi. Scatta lo shopping e il Giubileo non è ancora cominciato.

Con i soldi pubblici del Grande Giubileo del 2000 fu realizzato il parcheggio dei pullman nella pancia del Gianicolo: dopo 23 anni si cambia, all'ultimo piano del parcheggio nasce un centro commerciale da 11 mila metri quadri. Il Vaticano si prepara a gestire in solitudine il business dei pellegrini e il Giubileo non è ancora iniziato.

La storia è tipicamente romana. Col Grande Giubileo del 2000, lo Stato Italiano finanzia e di fatto regala allo Stato Vaticano i lavori necessari a realizzare il parcheggio pullman del Gianicolo, un'opera che avrebbe dovuto togliere buona parte dei bus turistici dal Centro e dare alla città un po' di respiro. Per realizzare l'opera in zona extraterritoriale, furono sacrificate nella parte della rampa di accesso da lungotevere i resti della rampa del Gianicolo e si rese necessario un decreto dell'allora ministro Giovanna Melandri per sbloccare e “frenare” ulteriori indagini archeologiche.
Un centro commerciale privato gestito dal Vaticano

Ora, a meno di 2 mesi dal Giubileo del 2025, il Vaticano si fa il suo grande centro commerciale privato, con accessi sempre privati dalla grande scala mobile di via della Conciliazione, via di Porta Cavalleggeri e via Urbano VIII, attraverso un meccanismo societario che affida a una di scatole la gestione del 11 mila metri quadri. Dunque, per gentile concessione dell'Italia, il Vaticano affida alla Terminal Vaticano il parcheggio che, a sua volta, lo affitta al Dicastero per l'evangelizzazione che, a sua volta, lo affida alla società romana Galak che già controlla una serie di esercizi commerciali in Vaticano per la vendita di sacri gadget. E per il commercio di vicinato dei quartieri Prati, Della Vittoria, Borgo e Aurelio un colpo mortale.
Dai pullman ai negozi, l'autarchia commerciale

Secondo la logica del “sacro commercio”, i pellegrini arriveranno in pullman, scenderanno dal bus ed entreranno direttamente tra i 50 negozi e nell'area food. A detta della società Vatican Mall, “sarà uno dei più importanti punti di riferimento per lo shopping del centro di Roma, una Boutique Experience, dove l'utente si sentirà al centro del mondo”.
Per ora stimati 4 milioni di visitatori l'anno, poi il Giubileo

Le stime parlano di 4 milioni di utenti l'anno che diventeranno 35 in pieno Giubileo con almeno 300 assunzioni molte della quali già operative, visto che l'inaugurazione ufficiale è avvenuta per il 16 marzo 2023,con tanto di taglio del nastro con politici e alte sfere del Vaticano.

Ma è extraterritoriale o valgono le regole di Roma?

Ma i dubbi sull'opera sorgono spontanei. Se l'area del centro commerciale è di proprietà del Vaticano, allora il Comune di Roma si è visto crescere un'opera nella totale indifferenza; diversamente se anche una porzione fosse in territorio italiano, allora c'è' da chiedersi se è stato chiesto un cambio di destinazione d'uso da parcheggio a centro commerciale e se esiste una licenza comunale. Dubbi che solo il Comune potrà e dovrà chiarire. L'unica cosa certa è che “A Roma, Dio non è trino, ma è quattrino”

martedì 15 ottobre 2024

Bergoglio e Tucho sognano un’altra Chiesa che non ha nulla a che fare con la fede cattolica.



A.diJ.

Carissimi amici e lettori,

il documento Traditionis custodes cancella il lavoro di Benedetto XVI , stabilendo dei limiti e ostacoli arbitrari a ciò che era stato stabilito precedentemente da papa Ratzinger e nel rispetto della libertà dei sacerdoti e dei fedeli. Questo documento segna un «deplorevole passo indietro». Inoltre non è fiducioso (anzi non lo è per niente) che tutti i vescovi possano garantire una generosa autorizzazione dell'uso dei libri liturgici in vigore nel 1962, poiché molti vescovi non sono «Traditionis custodes, ma traditionis ignari (ignoranti della Tradizione), obliviosi (dimentichi della Tradizione), o peggio traditionis evertores (demolitori della Tradizione)». Alla pari di chi li ha eletti.
Oggi si parla tanto di chiesa sinodale dove tutti cani e porci, possono dire la propria opinione , ma se l’interessato o che sia vescovo o religioso è per qualche ragione risulta antipatico al Monarca, o non sembra essere della sua linea, la mannaia cade come il lampo. Una nuova concezione di Chiesa sta emergendo attraverso diverse dichiarazioni ufficiali riguardanti il percorso sinodale. Questo processo sinodale assomiglia più a un esperimento sociologico e ha poco a che fare con il fatto che lo Spirito Santo si faccia sentire attraverso tutto ciò. Questa potrebbe quasi essere chiamato blasfemia. Sta diventando sempre più chiaro che il processo sinodale sarà usato per cambiare una serie di posizioni dottrinali della Chiesa, con lo Spirito Santo gettato nella mischia nel ruolo di sostenitore dei cambiamenti, quando in realtà lo Spirito Santo ha sempre ispirato il contrario nel corso dei secoli. Il cardinale Fernández, l’autore della Fiducia supplicans, evidentemente ci considera tutti stupidi. Insiste che “benedire le coppie gay non significa giustificarle”. Insiste che la benedizione non sarà “liturgica o ritualizzata”e non implicherà la loro giustificazione. Ma Dio si compiace di ciò che benedice! E nei casi che stiamo considerando viene benedetta una coppia gay.Si chiede a Dio di compiacersi di qualcosa di contrario alla sua volontà!I cattolici omosessuali devono considerare la loro condizione come una croce e sono chiamati a praticare la castità e ad avvalersi della preghiera e della grazia sacramentale per avvicinarsi gradualmente alla perfezione cristiana. Ma ora frequenti approcci ufficiali sembrano trascurare questo insegnamento, ovviamente autorevole.La sinodalità abusa, come detto, della parola magica inclusione. C’è qualcosa di ossessivo nel ricorso ad essa; non è solo una questione di parole, è uno scopo che viene dichiarato in molti interventi.L’aggettivo sinodale “è diventato uno slogan con cui si sta architettando una rivoluzione per cambiare radicalmente la morale e il deposito fidei della Chiesa secondo un’ideologia contemporanea che nega molto di ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e praticato”.Non si tratta di una questione puramente teorica, perché questa ideologia è già stata messa in pratica da alcuni anni nella Chiesa in Germania e del nord europa, diffondendo errori, confusione, divisione – anzi, scisma – con grande danno per molte anime. Con il Sinodo sulla sinodalità che si sta svolgendo dentro le mura Vaticane, non fa altro che confermare i nostri timori, che “stanno sognando un’altra Chiesa che non ha nulla a che fare con la fede cattolica. Vogliono abusare di questo processo per cambiare la Chiesa cattolica, ma non solo in un’altra direzione, bensì verso la sua distruzione”.
I commenti contenenti linguaggio sgradito, insulti , con contenuti a sfondo razzista , sessista ed intolleranti saranno cestinati dall'amministratore del blog che si riserva il diritto di scegliere quali commenti possono essere pubblicati.

Questo sito internet è un blog personale e non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001


Realizzazione siti web - www.webrex2000.com