[Meditazioni sui Dolori della Madonna Addolorata. Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]
Maria sollecita per la vita di Gesù.
Il buon seme della parola di Dio, che il divino Seminatore Gesù andava seminando in tanta copia tra quella povera gente della Giudea e della Galilea non trovava purtroppo quell'ottimo terreno che era l'anima di Maria sua madre. Anzi, molto ne cadeva tra gente dissipata, come sulla pubblica via, e gli uccellacci; che erano gli spiriti malvagi, se lo beccavano senza lasciarlo germogliare. Molto ne cadeva in cuori induriti, quasi sulle pietre, sicché non poteva attecchire: molto in animi travagliati dalle sollecitudini e cupidigie della vita, come tra le spine, ed era ben presto soffocato. Ma c'era di molto peggio: una gran parte di quella gente, che aveva la grazia inestimabile di udire la parola stessa del Verbo incarnato, era proprio refrattaria ad intenderla, e ben presto si dichiarò apertamente ostile al divino Missionario. Chi per incomprensione, chi per gelosia verso gli altri, chi per timore di perdere i suoi guadagni ed il suo grado di distinzione, chi per sentimento mondano, chi finalmente per satanico spirito farisaico. Le ostilità scoppiarono ben presto: in Gerusalemme gli credettero alcuni, ma egli non se ne poteva fidare: in Giudea dovette Gesù abbandonare il campo, per l'avvenuto imprigionamento del suo Precursore: a Nazaret una prima volta che ci andò, lo si voleva precipitare da un dirupo; un'altra volta lo si disprezzò come figlio di un falegname, e di una povera donna chiamata Maria. Basti il dire che neppur tutti i suoi consanguinei, che speravano ben altri vantaggi dalla sua missione, credevano in lui. Anzi una volta che Gesù era rientrato in casa seguito da presso da una folla di gente che non gli dava respiro, né gli lasciava il tempo di mangiare, i suoi, molestati da quella briga, uscirono fuori per legarlo, ed andavano dicendo: Costui è impazzito! Con quali sentimenti si commetteva quesa indegnità? Per inimicizia? Per paura? Per incredulità? Per una malintesa compassione? Si pensi come si vuole; ma riflettendo che nenmeno nel terzo anno della predicazione i parenti di Gesù credevano in lui, si può scorgere in quell'atto un accecamento inescusabile.
E Maria parte vedeva, parte conosceva per relazione altrui tutte queste cose, e Dio solo sa come le martellasse in petto il cuore materno! Come era sempre trepidante per la vita dell'unigenito suo; quante notti insonni, quanta passione per la trepidazione che da un momento all'altro succedesse la catastrofe, che purtroppo le era sempre innanzi con la sua terribile certezza!
Un giorno Maria sente bisbigliare tra i farisei, che ascoltavano il Figlio suo, questa brutta insinuazione: Costui è posseduto dallo spirito immondo! Il cuore materno le balza in petto, crede giunto il momento di dovere intervenire; si fa innanzi con alcuni giovani suoi nipoti, e manda a dire sollecitamente a Gesù, che si liberi da quella turba ostile, e venga da lei! È riferita a Gesù la sollecitazione della Madre, ma Gesù sempre calmo, sempre uguale a se stesso, risponde: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». E girati gli occhi sopra coloro che gli sedevano attorno: «Ecco, disse, mia madre ed i miei fratelli. Perchè chi fa la volontà di Dio, è mio fratello, mia sorella e madre».
Sublimi parole! Maria è la madre vera di Gesù, ma più nobilmente ancora, se è possibile, ella ne è la madre anche più degna, perchè è l'anima che più eroicamente d'ogni altro santo, ha sempre fatto, la volontà di Dio nel soffrire santamente tutti quegli affanni, dolori, ansietà, sollecitudini che le faceva soffrire la sua vera maternità del perseguitato Figlio di Dio. Medita attentamente questo punto, ed intenderai la santità e l'eccellenza dei dolori della santissima Maria.
Ci penso sì, o Vergine fortissima, ai vostri dolori, ma quanto facilmente vi credo simile
a me, che nelle avversità, non solo soffro, ma quasi quasi mormoro delle disposizioni di Dio; mi impazientisco, non so pregare, se non perchè Dio voglia risparmiarmi la prova: vorrei insomma che Dio facesse la mia volontà, non io la sua. Voi, che tanto bene intendeste la preziosità del soffrire con Gesù Cristo, pregatemi dal Signore un po' del lume che rischiarava la vostra mente, e dell'amore di cui ardeva il vostro cuore.
Se ami Gesù, anima mia, non soltanto a parole, sacrifica generosamente a lui ciò che attualmente sconcerta e turba la tua volontà troppo umana; e così sarai fratello o sorella ed anche madre di Gesù Cristo.
ESEMPIO. San Giovanni Leonardi, devotissimo della Madre di Dio, cui volle intitolata la congregazione di sacerdoti da lui istituita, pur non desiderando altro in vita sua che la gloria di Dio e la salute delle anime, ebbe l'arduo compito di un apostolato sempre in angustia per le persecuzioni incessanti che lo travagliavano da parte di nemici e di amici, senza aver mai, nonché una soddisfazione, nemmeno un po' di requie nell'oblio. Far bene ed esser preso in mala parte: sacrificarsi e ricavarne odio: iniziare opere, e vederle andare a male; si può dir che fosse tutta la vita del santo Prete.
Ma egli riguardando il suo divino modello Gesù, del quale è scritto: Ed i suoi non lo ricevettero, non perdette mai la sua tranquillità di spirito, né si raffreddò mai nel suo zelo; vero discepolo della Madre di Dio, che col suo Gesù era sempre pronto a tutto soffrire.
CORONA DEI SETTE DOLORI DELLA SANTISSIMA VERGINE
O vulnerata, Domina, vulnera corda nostra.
A mala morte, libera nos, Domina.
V. Deus, in adjutórium meum inténde.
R. Domine, ad adjuvandum me festína.
V. Gloria Patri, et Fílio, et Spiritui Sancto.
R. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sǽcula sæculórum.
Amen.
O Signora piagata, ferisci i nostri cuori.
Liberaci, o Signora, da mala morte.
V. Accorri, o Dio, in mio soccorso.
R. Signore, affrettati a darmi aiuto.
V. Sia gloria al Padre, al Figliuolo, e allo Spirito Santo.
R. Come era nel principio, ed ora, e sempre, e nei secoli dei secoli.
Così sia.
PRIMO DOLORE
Sancta Mater, istud agas,
Crucifixi fige plagas,
Cordi meo valide.
Santa Madre, questo fate,
Che le piaghe del Signore,
Siano impresse nel mio cuore.
Compatisco, o Santa Madre Addolorata, quel gran cordoglio che Vi trafisse il cuore in udire dal santo vecchio Simeone, che il Vostro dilettissimo Figlio, unico Amore dell'anima vostra, dovea essere conficcato in Croce, e che il Vostro innocente petto dovea essere trapassato dalla spada acutissima del dolore. Vi prego per questo lungo spasimo, che vi accompagnò per tanti anni, ad impetrarmi grazia, ch'io da oggi in avanti sappia compatire, a Vostra imitazione, la passione e morte del Vostro Figlio e mio Signore, e possa fare una buona e santa morte.
Pater, Ave e Gloria.
INNO
Ave, dulcis Mater Christi,
Quae cor tuum gladio
Transfigendum discis tristi
Senis vaticinio:
Tanti memor fac doloris,
Mihi sit praesidio;
Ut post vallem hanc moeroris
Coeli reddar gaudio.
Salve, o dolce Madre di Cristo,
che nel vaticinio del vecchio Simeone
apprendi dover il tuo cuore
essere da crudele spada trafitto.
Deh! tu fa' che la memoria di sì gran dolore
siami di sostegno,
onde uscito da questa valle di afflizioni,
sia reso al gaudio del Paradiso.
Sette Ave Maria e un Gloria Patri.
SECONDO DOLORE
Sancta Mater, istud agas,
Crucifixi fige plagas,
Cordi meo valide.
Santa Madre, questo fate,
Che le piaghe del Signore,
Siano impresse nel mio cuore.
Compatisco, o Santa Madre Addolorata, quel gran dolore che soffriste nella persecuzione di Erode per la morte degl'Innocenti e fuga in Egitto, dove patiste timore, povertà e incomodi in terra forestiera e barbara. Vi prego, per sì alta pazienza, ad impetrarmi grazia di soffrire pazientemente, a Vostra imitazione, i travagli di questa misera vita, lume per conoscere Dio tra le tenebre dell'Egitto di questo mondo e di fare una buona e santa morte.
Pater, Ave e Gloria.
INNO
Ave, dulcis Mater Christi
Quae prae Regis furia,
Saevientis caede tristi,
Fugis exsul patria.
O Regina Beatorum,
Nostri spes exilii,
Fac, infractus vi malorum;
Fiam consors Filii.
Salve, o cara Madre di Cristo,
che pel furore di un tiranno,
che infieriva con orribili strage contro gl'innocenti pargoletti,
esule fuggisti dalla patria.
O Regina dei Beati,
speranza nostra in questo esilio,
fa' che io non avvilito dell'impero dei mali,
divenga partecipe della gloria del Figlio tuo.
Sette Ave Maria e un Gloria Patri.
TERZO DOLORE
Sancta Mater, istud agas,
Crucifixi fige plagas,
Cordi meo valide.
Santa Madre, questo fate,
Che le piaghe del Signore,
Siano impresse nel mio cuore.
Compatisco, o Santa Madre Addolorata, quel gran dolore che Vi trafisse nella perdita del Vostro bellissimo e amatissimo Figlio Gesù in Gerusalemme, spargendo per tre giorni fiumi di pianto da' Vostri occhi purissimi. E Vi prego per quelle lacrime e sospiri di quei tre giorni per Voi amarissimi, ad impetrarmi tanto lume, che io non perda mai il mio Dio, ma che lo trovi una volta per sempre, e soprattutto nel punto della mia morte.
Pater, Ave e Gloria.
INNO
Ave, dulcis Mater Christi,
Natum lugens inclytum:
O quem tristis quaesivisti
Triduo jam perditum.
Cujus memor hic doloris,
Christum fac inveniam:
Et inventum per amoris
Nexum semper teneam.
Io ti saluto, o soave Madre di Cristo,
che piangi il Figlio tuo divino,
e che mesta, avendolo da tre giorni perduto,
cercando lo andavi.
Deh! tu ottienimi che io memore di questo dolore,
ritrovi finalmente Cristo.
E ritrovatolo mi tenga col legame dell'amore
sempre a lui unito.
Sette Ave Maria e un Gloria Patri.
QUARTO DOLORE
Sancta Mater, istud agas,
Crucifixi fige plagas,
Cordi meo valide.
Santa Madre, questo fate,
Che le piaghe del Signore,
Siano impresse nel mio cuore.
Compatisco, o Santa Madre Addolorata, quel gran dolore che soffriste in vedere il Vostro benedetto Figliuolo inviato al Calvario con la pesantissima Croce sopra le spalle e cadere sfinito sotto di quella. S'incontrarono allora, o mia dolente Regina, occhi con occhi e cuore con cuore. Vi prego, per quella tormentosa compassione che ne aveste, ad impetrarmi grazia di portar la mia croce con pazienza, in compagnia del vostro e mio Gesù fin che viva, e di fare una buona e santa morte.
Pater, Ave e Gloria.
INNO
Ave, dulcis Mater Christi,
Quae dilectum Filium
Capi, caedi flens vidisti
Manibus crudelium.
O per poenas patientis
Nobis sit impunitas!
Per amorem Condolentis
Matris, crescat caritas.
Salve, o Madre di Cristo amabile,
che dolente, coi propri occhi
vedesti il diletto Figliuolo tuo esser catturato
e battuto per le mani dei crudeli Giudei.
Deh! possa io, per le pene sofferte dal paziente Gesù,
ottenere il perdono delle colpe!
possa crescer in me
per l'amore della condolente Madre.
Sette Ave Maria e un Gloria Patri.
QUINTO DOLORE
Sancta Mater, istud agas,
Crucifixi fige plagas,
Cordi meo valide.
Santa Madre, questo fate,
Che le piaghe del Signore,
Siano impresse nel mio cuore.
Compatisco, o Santa Madre Addolorata, quell'eccessivo dolore che soffriste in vedere il vostro amatissimo Unigenito morire in croce con tante pene e disonori; e senza niuno di quei consuli e refrigerii che si concedono anche ai più rei. Vi prego per la dolorosa tenerezza del Vostro crocifisso Figliuolo, che nella sua croce siano crocifisse le mie passioni, e di fare una buona e santa morte.
Pater, Ave e Gloria.
INNO
Ave, dulcis Mater Christi,
Quae sub Crucis arbore
Gemens, Natum morte tristi
Vides, heu! succumbere.
O per ensem hunc doloris,
Qui tunc scidit animam,
Fac me firmet vis amoris,
Mortis ad victoriam.
A te m'inchino riverente, o diletta Madre di Cristo,
che sotto il tronco della croce
gemendo finir vedi il Figlio tuo
con fiera morte.
Deh! tu mi ottieni per questa spada dolorosa
che allora ti squarciò il cuore,
che la forza dell'amore mi renda vigoroso
per vincere gli orrori della morte.
Sette Ave Maria e un Gloria Patri.
SESTO DOLORE
Sancta Mater, istud agas,
Crucifixi fige plagas,
Cordi meo valide.
Santa Madre, questo fate,
che le piaghe del Signore,
Siano impresse nel mio cuore.
Compatisco, o Santa Madre Addolorata, quello spasimo che soffriste in veder ferito da lancia il Cuore di Cristo morto. Quella ferita sì, o mia dolente Madre, fu tutta Vostra; e in ricevere il suo santissimo cadavere tutto svenato nel Vostro seno materno, il Vostro Cuore fu trafitto crudelmente. Vi prego per quelle angosce inesplicabili dell'anima Vostra, ad impetrarmi il vero amore del mio Gesù, che mi ferisca il cuore, acciò non trovi più luogo l'amor profano del mondo, facendomi fare una buona e santa morte.
Pater, Ave e Gloria.
INNO
Ave, dulcis Mater Christi,
Quae de Cruce mortuum
Ulnis Natum suscepisti,
Madens unda fletuum.
Eja praestet vis doloris,
Mater plena Gratiae,
Ut supremis server horis
Gremio Clementiae.
Io ti saluto, o bella Madre di Cristo,
che coverta di lagrime accogliesti tra le tue braccia il Figliuol tuo morto,
quando fu dalla croce deposto.
Deh! Madre di grazie piena,
tu m'impetra, che la forza di questo dolore,
nelle ore estreme del viver mio,
mi conservi nel seno la divina misericordia.
Sette Ave Maria e un Gloria Patri.
SETTIMO DOLORE
Sancta Mater, istud agas,
Crucifixi fige plagas,
Cordi meo valide.
Santa Madre, questo fate,
Che le piaghe del Signore,
Siano impresse nel mio cuore.
Compatisco, o Santa Madre Addolorata, quella inconsolabile amarezza che provaste nel riporre il Vostro morto Figlio Gesù nella sua sepoltura, fino ad accomodarvelo con le Vostre mani. Rimaneste allora, o mia piangente Signora, sepolta con tutta l'anima, ove giaceva sepolto il corpo del Vostro Figliuolo. Vi prego, per tanti martirii del Vostro Cuore, ad impetrarmi, pe' meriti dei Vostri sette dolori, in vita il perdono delle colpe, in morte la protezione della Vostra presenza, e dopo morto la gloria del Paradiso. Così sia.
Pater, Ave e Gloria.
INNO
Ave, dulcis Mater Christi,
Quae sepulchro conditum
Plangis Natum, heu! quam tristi
Mente volvens ambitum.
In virtute tot dolorum,
Quos tulisti fortiter,
Omnem contra vim malorum
Stare nos viriliter,
Demum sorte Beatorum
Fac gaudere jugiter.
Salve, o diva Madre di Cristo,
che piangi il Figlio nel sepolcro rinchiuso,
e nel mesto cuore rivolgi la serie delle pene di lui.
Deh! per la efficacia di sì grandi dolori, che con fortezza soffristi,
tu fa' che io sia forte contro l'impeto de' mali che qui ne opprimono,
e che finalmente sia per tua intercessione chiamato a godere
eternamente la beata sorte de' Santi in cielo.
Sette Ave Maria e un Gloria Patri.
Antiphona. Tuam ipsius animam (ait ad Mariam Simeon) doloris gladius pertransibit.
V. Ora pro nobis, Virgo dolorosissima.
R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Antifona. L'anima tua dell'istesso dolore (disse a Maria Simeone) la spada trapasserà.
V. Prega per noi, o Vergine Addoloratisissima.
R. Acciocché siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Oremus.
Deus, in cujus Passione, secundum Simeonis prophetiam, dulcissimam animam gloriosae Virginis, et Matris Mariae doloris gladius pertransivit: concede propitius, ut qui transfixionem Ejus, et passionem venerando recolimus, gloriosis meritis, et praecibus omnium Sanctorum crucifideliter adstantium intercedentibus, Passionis tuae effectum felicem consequamur. Qui vivis, et regnas per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Dio, nella di cui Passione, giusta la profezia di Simeone, la spada del dolore trapassò l'anima dolcissima della gloriosa Vergine e Madre Maria: concedi benigno a noi, che ricordiamo con venerazione la morte e passione di Gesù, per l'intercessione de' gloriosi meriti e preci di tutti i Santi, che fedelmente furono d'appresso alla croce, conseguiamo un felice effetto della tua passione. Che vivi e regni per tutti i secoli. Così sia.
La seguente Ave Maria fu composta da San Bonaventura ad onore delle lagrime che la Vergine sparse nella Passione del suo Figliuolo.
Ave Maria, doloribus plena: Crucifixus tecum: lacrymabilis tu in mulieribus, et lacrymabilis fructus ventris tui Jesus.
Sancta Maria, Mater Crucifixi: lacrymas impertire nobis crucifixoribus Filii tui, nunc et in hora mortis nostrae. Amen
Ti saluto, o Maria, piena di dolori; il Crocifisso è teco; tu sei lagrimevole tra le donne, e lagrimevole il frutto del tuo ventre Gesù.
Santa Maria, Madre del Crocifisso, lagrime ottieni a noi crocifissori del Figlio tuo, adesso e nell'ora della nostra morte. Così sia.
Si potranno dire tre Gloria Patri alla SS. Trinità, ringraziandola della gran virtù e costanza, che diede al Cuore di Maria in soffrire tanti dolori nella vita, Passione e Morte del suo Figliuolo.
LITANIAE DE MATRE DOLOROSA
Kyrie, eleison.
Christe, eleison.
Kyrie, eleison.
Christe, audi nos.
Christe, exaudi nos.
Pater de caelis, Deus, miserere nobis.
Fili, Redemptor mundi, Deus, miserere nobis.
Spiritus Sancte Deus, miserere nobis.
Sancta Trinitas, unus Deus, miserere nobis.
Sancta Maria, ora pro nobis.
Sancta Dei Genetrix, ora pro nobis.
Sancta Virgo virginum, ora pro nobis.
Mater crucifixa, ora pro nobis.
Mater dolorosa, ora pro nobis.
Mater lacrimosa, ora pro nobis.
Mater afflicta, ora pro nobis.
Mater derelicta, ora pro nobis.
Mater desolata, ora pro nobis.
Mater Filio orbata, ora pro nobis.
Mater gladio transverberata, ora pro nobis.
Mater ærumnis confecta, ora pro nobis.
Mater angustiis repleta, ora pro nobis.
Mater cruci corde affixa, ora pro nobis.
Mater mæstissima, ora pro nobis.
Fons lacrimarum, ora pro nobis.
Cumulus passionum, ora pro nobis.
Speculum patientiæ, ora pro nobis.
Rupes constantiæ, ora pro nobis.
Ancora confidentiæ, ora pro nobis.
Refugium derelictorum, ora pro nobis.
Clipeus oppressorum, ora pro nobis.
Debellatrix incredulorum, ora pro nobis.
Solatium miserorum, ora pro nobis.
Medicina languentium, ora pro nobis.
Fortitudo debilium, ora pro nobis.
Portus naufragantium, ora pro nobis.
Sedatio procellarum, ora pro nobis.
Recursus mærentum, ora pro nobis.
Terror insidiantium, ora pro nobis.
Thesaurus fidelium, ora pro nobis.
Oculus Prophetarum, ora pro nobis.
Baculus Apostolorum, ora pro nobis.
Corona Martyrum, ora pro nobis.
Lumen Confessorum, ora pro nobis.
Margarita Virginum, ora pro nobis.
Consolatio Viduarum, ora pro nobis.
Lætitia Sanctorum omnium, ora pro nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, parce nobis, Iesu.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, exaudi nobis, Iesu.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis, Iesu.
V. Ora pro nobis, Virgo dolorossisima.
R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Oremus.
Intervéniat pro nobis, quæsumus, Dómine Jesu Christe: nunc, et in hora mortis nostrae, apud tuam cleméntiam beáta Virgo María Mater tua; cujus sacratíssimam ánimam in hora tuæ passiónis dolóris gládius pertransívit: Qui vivis et regnas in saecula saeculorum. Amen.
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