«Se hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi» Gv 15,20 «Quando soffrirete, quando avrete dei dubbi, quando avrete delle esitazioni, quando avrete delle prove, guardate Nostro Signore Gesù Cristo. Guardatelo nella Sua Passione, guardate la Sua Croce. Anche Lui ha sofferto: ha sopportato che tutti gli Apostoli se ne andassero; ha sopportato coraggiosamente l’abbandono totale [...]. Siamo dei discepoli di un Maestro che ha sofferto ed è morto sulla croce»
(Mons. Lefebvre, Santità e Sacerdozio, p. 311).
Nel nome del Padre, del Figlio e La crociata dello Spirito Santo. Così sia.
Fratelli carissimi, permettetemi, prima di iniziare le poche parole che vorrei rivolgervi nell’occasione di questa bella cerimonia, di ringraziare quanti hanno contribuito alla sua magnifica riuscita. Personalmente, in occasione del mio Giubileo sacerdotale, avevo pensato di fare una riunione attorno all’altare di Ecône in modo discreto e privato, ma il clero di Saint Nicolas-du-Chardonnet e i cari sacerdoti che mi circondano hanno tanto insistito affinché permettessi a tutti coloro che lo desiderassero di unirsi al mio ringraziamento e alla mia preghiera, che non ho potuto rifiutare [...]. Ed eccoci riuniti in occasione di questo Giubileo sacerdotale.
Ed allora, come definire questa riunione, questa manifestazione, questa cerimonia? Un omaggio, un omaggio alla vostra fede nel sacerdozio cattolico e nella santa Messa cattolica. Penso realmente che è per questo che siete venuti, per manifestare il vostro attaccamento alla Chiesa cattolica e al più bel tesoro, al dono più sublime che Dio ha fatto agli uomini: il sacerdozio, ed il sacerdozio per il sacricio di Nostro Signore continuato sugli altari. Ecco perché siete venuti ed ecco perché siamo oggi circondati da un così gran numero di sacerdoti, venuti anche loro da ogni luogo, e che sarebbero stati molto più numerosi se non fosse domenica; infatti è loro dovere assicurare la santa Messa ai fedeli, ma il loro cuore è unito a noi, come ci hanno assicurato. Uno sguardo allʼindietro Vorrei tratteggiare, se permettete, qualche episodio di cui sono stato testimone durante la mia esistenza, durante questo mezzo secolo, per ben mostrare l’importanza che la Messa della Chiesa cattolica ha nella nostra vita, nella vita di un sacerdote, in quella di un Vescovo e della Chiesa. Giovane seminarista a Santa Chiara, al Seminario francese di Roma, c’insegnavano l’amore per le cerimonie liturgiche. Ebbi, allora, il privilegio d’essere cerimoniere, (quello che chiamiamo il “primo cerimoniere”) preceduto, d’altra parte, in questa carica da mons. Lebrun, già Vescovo di Autun, e da mons. Ancel, tuttora Ausiliare di Lione. Ero, dunque, primo cerimoniere sotto la direzione del caro e reverendo padre Haegy, conosciuto per la sua competenza liturgica. Amavamo preparare l’altare e le cerimonie e, la vigilia dello svolgimento di un’importante cerimonia, era per noi una grande festa. Abbiamo così imparato, ancora giovane seminarista, ad amare l’altare .