Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

martedì 27 agosto 2019

Dove sta andando la Chiesa cattolica?

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La Chiesa Cattolica è diventata una succursale del partito Democratico? Un governo Pd-M5S viene applaudito e ottiene la benedizione dalle alte sfere ecclesiastiche che tirerebbero "un sospiro di sollievo" dall'uscita di scena di Matteo Salvini.

Esiste ancora una differenza tra le due aree ideologiche? Oppure il mercato ha condizionato a tal punto il sistema da annullare ogni specificità.Si pone sempre alla coscienza dei cristiani il dilemma se, in politica, devono orientarsi a destra o a sinistra. Non è un caso che siano sorti all’interno della chiesa cattolica,ideologie anti cristiane è contrarie alla fede e alla morale, tant’è vero che alcune tipiche manifestazioni, come i diritti umani, la libertà religiosa, la democrazia, condannate al loro nascere dalla Chiesa, siano poi diventate suo patrimonio culturale, com’è avvenuto nella Chiesa cattolica in tempi successivi, soprattutto dopo il Concilio Vaticano II. Più ci si ritiene cattolici più non si può condividere la piattaforma etica, filosofica, giuridica e culturale della sinistra attuale, che non fa altro che sfornare è partorire dottrine che sono in contrasto con la Fede cattolica,come ad esempio: le unioni civili, tra persone dello stesso sesso,interruzione volontaria della gravidanza", meglio nota come Legge 194, Eutanasìa, il cosiddetto suicidio assistito,
Maternità surrogata e utero in affitto, e tante altre aberrazioni .
Nonostante il monito paolino di accogliere chi è debole nella fede senza discuterne le opinioni (Rm. 14,1), è proprio in virtù degli insegnamenti di San Paolo che, invece, occorre correggere, sebbene non oltre un paio di volte, coloro che sbagliano (Ti, 3,10), o, come sono stati giustamente e più tecnicamente definiti, gli eretici e gli apostati.

sabato 24 agosto 2019

Il mondo sta morendo per mancanza di adoratori! Card. Robert Sarah

Card. Robert Sarah

Card. Sarah: “Volete rinnovare la Chiesa? Allora dobbiamo inginocchiarci!”
Le persone qui in Occidente vogliono essere autonome, non dipendenti da nessuno. Molti pensano che sia contro la loro dignità ricevere qualcosa. Si pensa di sapere dove si debba andare. Da qui ora anche le molte richieste di rinnovamento della Chiesa, che corrispondono alle idee d’impronta fortemente secolare dei rappresentanti del Sinodo – una via errata, come il seguente contributo cerca di dimostrare. È un estratto da una lezione che il Cardinal Sarah ha tenuto a Parigi dopo aver visitato la cattedrale di Notre Dame devastata dal rogo.
Questo estratto è stato pubblicato su Kath.net. Eccolo nella traduzione di Alessandra Carboni Riehn.

Senza esitare anche solo un momento, vi dico: volete rinnovare la Chiesa? Allora dobbiamo inginocchiarci!
Volete ricostruire questa meravigliosa cattedrale che è la Chiesa? Inginocchiatevi! Una cattedrale è anzitutto un luogo dove la gente si inginocchia. Una cattedrale è il luogo dove Dio è presente nel Santissimo Sacramento. Il compito più importante è riscoprire il senso dell’adorazione! La perdita del senso dell’adorazione di Dio è all’origine di tutti gli incendi e le crisi che fanno barcollare questo mondo e la Chiesa.
Abbiamo bisogno di adoratori! Il mondo sta morendo per mancanza di adoratori! La Chiesa si è inaridita perché mancano adoratori che plachino la sua sete! Ci mancano le persone che cadono in ginocchio come Gesù quando si rivolge al Suo e nostro Padre: “Poi si allontanò da loro quasi a un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”. (Luca 22:41)
Non riusciremo a riscoprire una comprensione della dignità della persona se non riconosciamo la sublimità di Dio. Solo allora l’uomo è grande e particolarmente nobile, quando cade in ginocchio davanti a Dio. Un grande uomo è umile, e un uomo umile si inginocchia.
Amici miei, anche se a volte ci disperiamo alla presenza dei potenti di questo mondo, se a volte deponiamo le armi davanti a loro, ricordate che nessuno può rubarvi la vostra libertà di inginocchiarvi.
Quando sacerdoti increduli abusano della loro autorità e vi impediscono brutalmente di inginocchiarvi a ricevere la Santa Comunione, non perdete la vostra pace e la serenità interiore davanti al Signore Eucaristico. Non opponete loro resistenza, ma pregate per i sacerdoti, la cui condotta bestemmia e profana Colui che tengono in mano. Cercate di imitare l’umiltà di Dio e mettetevi in ginocchio nel vostro cuore, nella vostra volontà, nella vostra mente, nel rispetto di voi stessi, insomma in tutto il vostro essere interiore. Questa è l’area riservata a Dio.
Un uomo in ginocchio è più potente del mondo! È un muro di protezione incrollabile contro l’empietà e la follia degli uomini. Un uomo in ginocchio fa tremare Satana in tutto il suo orgoglio!
Tutti voi che agli occhi degli uomini siete senza potere e influenza, ma che sapete inginocchiarvi davanti a Dio, non temete coloro che cercano di intimidirvi! La vostra missione è grande: consiste nell’impedire che il mondo si distrugga da solo. (…)
Voi cristiani di oggi, sarete i santi e i martiri cui i popoli agognano, guiderete la nuova evangelizzazione? Le vostre patrie hanno sete di Cristo! Non le deludete! La Chiesa vi affida questa missione!
A mio parere, siamo a un punto di svolta nella storia della Chiesa. La Chiesa ha bisogno di una riforma profonda e radicale che deve avere inizio dal cambiamento nella vita dei suoi sacerdoti. Ma tutto questo è al servizio della santità. La Chiesa stessa è santa. I nostri peccati e le nostre preoccupazioni mondane impediscono che questa santità si diffonda. È giunto il momento di mettere da parte tutti questi fardelli affinché la Chiesa possa finalmente apparire come Dio l’ha fatta.
Alcuni ritengono che la storia della Chiesa sia segnata da riforme strutturali. Secondo la mia convinzione sono i santi che cambiano la storia. Le strutture emergono poi sulla loro scia e non fanno altro che continuare ciò che i santi avevano introdotto. Quando Dio chiama, esige qualcosa di radicale! Va alle radici. Cari amici, non siamo chiamati a essere cristiani mediocri!
No, Dio chiama tutto il nostro essere, esige una dedizione totale, addirittura fino al martirio del nostro corpo e della nostra anima! Egli ci chiama alla santità: “Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo.” (Lev 19:2)
Estratto dalla conferenza tenuta il 25 maggio 2019 all’Église Saint François-Xavier a Parigi.

venerdì 23 agosto 2019

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA SANTISSIMA VERGINE MARIA a cura di don Davide Pagliarani Superiore Generale della Fraternità San Pio X


Il Cuore Immacolato di Maria,
capolavoro di Dio

Conosciamo tutti il simbolo del cuore che, nel più profondo del nostro essere, è la sede degli affetti e di ciò che è più prezioso in noi, e innanzi tutto è la fonte dell’amore.
Noi apriamo il nostro cuore solo ai nostri amici intimi, e solo ai più cari fra esso osiamo dire: «Ti porto nel mio cuore! Il mio cuore batte per te! E’ tuo!»

Con la devozione al suo Cuore, la Madonna ci svela un aspetto molto profondo del suo amore materno. Più ancora, il suo Cuore diventa la nostra dimora, il nostro rifugio e il nostro cammino. La Madre di Dio ci tratta come gli esseri che Ella ama di più, che giudica degni di condividere il suo amore. Se pensiamo per un istante a ciò che siamo – miseri peccatori, figli indegni, buoni a niente – non possiamo impedirci di rimanere stupefatti di fronte a tanta condiscendenza.

La grandezza sublime del Cuore Immacolato, rivelata a noi, poveri figli di Eva, ci è svelata da Nostro Signore stesso, quando a Suor Lucia Egli disse: «Desidero intensamente vedersi propagare il culto e la devozione al Cuore Immacolato di Maria, perché questo Cuore è il magnete che attira le anime verso di me. Esso è il focolare ardente da cui si irradia sul mondo la mia luce e il mio amore. Esso è infine la fontana che spande sul mondo l’acqua vivificante della mia misericordia.» (Lettera di Suor Lucia a Monsignor Gurzy, 27 maggio 1943).
Queste parole rendono l’intenso desiderio di Nostro Signore di presentare al mondo la Sua Santa Madre in tutta l’estensione della sua maternità spirituale.

Queste parole esprimono l’incredibile amore di Dio per noi quand’Egli arriva fino ai limiti più estremi per salvarci dal peccato. Ma se Nostro Signore prova un tale desiderio,
come possiamo rimanere così disinvolti, così passivi, così indifferenti, quando vediamo tanti uomini che ignorano tutto del misterioso Cuore dell’Immacolata?

Nostro Signore ci dà una precisazione importante: Egli desidera per Sua Madre il «culto» e la «devozione». La devozione esprime la nostra relazione personale con Maria; in certo modo è il nostro cuore nel suo Cuore. E’ l’attitudine di un figlio affettuoso, sempre pronto a mostrare la sua attenzione, a dare il suo tempo per onorare e glorificare una Madre così amante. Il culto incoraggia alla celebrazione pubblica e al riconoscimento di questo capolavoro di Dio che è il Cuore Immacolato di Maria.

Infine, Nostro Signore utilizza tre immagini per illustrare esattamente il ruolo del Cuore Immacolato di Maria. E’ un magnete che attira le anime verso di Lui; un focolare ardente da cui il mondo intero ricevere la luce e l’amore; una fontana inesauribile della Sua misericordia infinita.
Questo significa che venerando il Cuore dell’Immacolata noi saremo sempre più condotti a attirati verso Nostro Signore stesso. Saremo attraversati dalla Sua luce per conoscerLo sempre meglio, e dal Suo amore per amarLo in Lui stesso e nel nostro prossimo. Noi berremo alla fontana della Sua misericordia che farà di noi, poveri esseri, dei figli di Dio.

giovedì 22 agosto 2019

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA SANTISSIMA VERGINE MARIA a cura di don Davide Pagliarani superiore generale della Fraternità San Pio X





Maria Rifugio dei peccatori


Quando il peccato è entrato nel mondo, il flagello fu tale che Dio non comunicava più con l’uomo come all’inizio. Non c’era alcun valido rifugio per Lui. Tutto era tenebre.
Nella sua trasgressione, l’uomo chiuse il cuore nei confronti del suo Dio, e non poteva trovare alcun piacere in un contesto deturpato dal peccato, dove prima aveva potuto piacevolmente abitare.

Per migliaia di anni, lacrime e lamenti hanno segnato il cammino dell’uomo sulla terra. Privato della presenza di Dio, tutto era sofferenza e le tenebre ricoprivano la superficie della terra. Di tanto in tanto una sottile speranza penetrava nel cuore dell’uomo quando, attraverso le nuvole che si estendevano sul mondo, un sottile raggio di luce dal Cielo veniva a raggiungerlo. E poi, infine, il giorno è sorto.

Dal Suo trono, l’Onnipotente contempla un rifugio nella persona di un’umile vergine, dove può trovare una dimora tra gli uomini. Egli fece discendere la Persona adorabile del Suo Divino Figlio nel seno di questo rifugio, nel quale si compiacque, per divenire uno di noi e riparare il male fatto da Adamo, padre della razza umana.
Non poteva esserci macchia di alcun tipo là dove Egli scelse di abitare. In Maria piena di grazia, Maria la più pura, la più casta, Maria Immacolata, Egli trovò una dimora idonea, in cui poteva entrare senza ombre con la Sua Maestà e la Sua Santità infinite.


Uno dei titoli più incoraggianti per i poveri peccatori, che la Chiesa ci insegna a rivolgere a Maria nelle Litanie Lauretane è quello di «rifugio dei peccatori».

Dio riversò le Sue grazie su di Lei e Lei corrispose a ciascuna di esse con fede. Tutti coloro che sono curvi sotto il peso del peccato e sono lontani dalla loro vera dimora - come il soldato sul campo di battaglia, che, ferito e sanguinante, pensa a sua madre – dovrebbero ricordare la loro Madre Maria e cercare il suo aiuto. Lei sarà il loro rifugio sicuro e sotto la sua amabile protezione, troveranno il loro Salvatore pieno di misericordia. Gli angeli stessi gioiranno perché colui che si era perso è tornato e ha ritrovato attraverso Maria, il rifugio sicuro per tutta l’eternità.

mercoledì 21 agosto 2019

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA SANTISSIMA VERGINE MARIA a cura di don Davide Pagliarani superiore generale della Fraternità San Pio X


Sant’Anna e l’Immacolata Concezione


I Vangeli non parlano della vita di Sant’Anna. Non menzionano neanche il suo nome.
Quello che sappiamo dei suoi anni terreni ci viene dalla Tradizione. Ma colei che dappertutto si venera col nome di Sant’Anna fu la madre dell’Immacolata, e questa sola considerazione basta a spiegare i tratti con cui il popolo cristiano la presenta, l’universalità del culto che le rende e il numero dei santuari che le sono dedicati.

Nel Paradiso terrestre, Dio aveva creato Eva, come Adamo, perfettamente innocente, pura da ogni difetto. Ma dopo il peccato commesso dai suoi primi genitori, che colpì la loro stessa natura, tutti i loro discendenti furono necessariamente segnati da questa infezione fin dalla loro concezione. 
Ora, ecco che nel seno di Sant’Anna viene concepita una creatura, discendente da Adamo ed Eva dopo il peccato originale. Solo un atto speciale di Dio poteva operare una deroga alla legge della natura decaduta. Un atto divino simile in qualche modo all’atto creatore che trasse Adamo ed Eva dal nulla. Non si trattò del lavacro di un peccato, come nel Battesimo, poiché non v’era peccato da lavare.
La bambina concepita nel seno di Sant’Anna era veramente una nuova Eva, uscita dalle mani del Creatore più pura e più perfetta della prima Eva.
Gli angeli furono testimoni di questa nuova «creazione», che ha dovuto essere come un’irruzione del Cielo nella casa di Anna. I cori angelici, estasiati, si saranno chiesti: Quae est ista?» Chi è questa che viene dalla discendenza di Adamo e non porta il carattere impresso dal peccato di Adamo alla natura umana e a tutta la sua discendenza?

«Mentre in tutta la città di Gerusalemme la vita continua come se niente fosse accaduto, l’universo stesso è trasformato agli occhi di Dio da questa creatura che sta per nascere. In questa bambina che Sant’Anna ha appena messa al mondo, il Signore vede un essere più puro e più santo di tutti i cori degli angeli: Egli vede in lei la Donna che ben presto sarà la Madre del Suo Figlio unico. La gioia che provò Sant’Anna quando le fu presentata la Vergine Immacolata che aveva appena messa al mondo è indescrivibile. Nel fondo del suo cuore, lei intravedeva già, vagamente, che grazie alla piccola Maria le sarebbe toccato di diventare un giorno la nonna di Cristo» (Padre Eugène Lefebvre). 

Io ti saluto, o gloriosa Sant’Anna, madre augusta della Madre di Dio, oggetto delle più chiare compiacenze della Santissima Trinità e la più onorata di tutte le donne.

Tu sei stata benedetta dal Signore, e con te la Santissima Vergine Maria, il frutto del tuo grembo materno, ed anche Gesù Cristo, il frutto del seno verginale di Maria.

O grande Sant’Anna, madre della Madre di misericordia, prega per noi poveri peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

martedì 20 agosto 2019

Maria e il Prezioso Sangue rublica di spiritualità a cura di don Davide Pagliarani superiore generale FSSPX



Un celebre sacerdote americano, che si è occupato per decenni dei giovani in diverse città degli Stati Uniti, ha detto: “Il peccato è nel sangue”, e cioè nelle passioni del cuore.
Oggi, questo fatto evidente è completamente ignorato. Tuttavia, chi può negare che quando si è in collera, il sangue ribolle, e quando si ha paura, il sangue gela. Quando l’impurità attacca l’anima, l’attacca attraverso il sangue.
Il nostro sangue, i cui movimenti manifestano le passioni interiori, è intimamente unito ai nostri pensieri ed essi sono legati reciprocamente, al punto che quasi non si percepisce la rapidità dell’influenza che l’uno esercita sull’altro. Questo fatto è così reale che Dio ci ha dato una virtù speciale, la continenza, per resistere agli attacchi violenti del sangue.

Per redimere l’uomo fondamentalmente, per trasformarlo interiormente, abbiamo bisogno di una revisione completa della natura umana nelle sue componenti più profonde - nella sua anima e nel suo sangue.
Che notevole atto della misericordia divina e che saggezza soprannaturale si trova nella verità che noi siamo redenti dal Sangue di Cristo!
Il Suo Sangue, come un torrente, ci lava e purifica la nostra anima dalla macchia quasi indelebile del peccato. Poiché il sangue e l’anima sono così intimamente uniti, Dio può fare del sangue lo strumento della grazia per salvarci, liberarci, santificarci e infine glorificarci.

E quello che è ancora più profondo in questo mistero è che il Sangue di Cristo viene dal sangue di Maria. Ora, il sangue più santo e più prezioso non può avere per origine il sangue del peccato.
Si può immaginare che Dio si sia posta la questione: “Devo pulire questo sangue dalla macchia del peccato originale o devo proteggerlo completamente da questa macchia?”.
Il Padre celeste, per la “lode della Sua gloria”, ha deciso da tutta l’eternità di conservare Maria totalmente pura, di non permettere mai che ella fosse anche solo per un istante proprietà di Satana e dare così una madre perfetta al Suo Figlio Unico.
Così, fin dall’Incarnazione, il sangue immacolato di Maria, mescolato al Prezioso Sangue e alla Divinità del Figlio di Dio, diventa il «prezzo della nostra salvezza» e di quella del mondo intero.

La nostra vita deve imitare la vita di Maria il più profondamente possibile.
Il Sangue di Cristo deve purificare le nostre anime nel Battesimo e nella Confessione, e in seguito deve scorrere in noi con la Santa Eucarestia. Come è scorso in Maria per 9 mesi, così scorre in noi nei pochi minuti dopo la Santa Comunione. E come l’unione spirituale di Maria con Cristo è durata e si è approfondita ogni giorno, così dev’essere in noi.

Ma come? Una vera unione spirituale con Cristo deve impregnare tutte le nostre facoltà: dallo spirito fino ai nostri istinti ed alle nostre emozioni.
Ma questo può farsi solo con una disciplina mariale continua. Noi la facciamo soprattutto quando imitiamo il suo desiderio per la Gloria e il Regno di Dio in tutto ciò che facciamo e diciamo: “L’anima mia magnifica il Signore”. Poi, lo facciamo anche praticando l’umiltà: “ha guardato l’umiltà della Sua serva”. Infine, noi dobbiamo fare uso della sua “supplica onnipotente” e implorarla perché il Sangue di Cristo ci penetri, ci purifichi, ci santifichi e ci glorifichi per la gloria di Dio e l’onore dell’Immacolata.











lunedì 19 agosto 2019

Don Davide Pagliarani, Superiore Generale della Fraternità San Pio X

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E'passato ormai poco più di un anno dalla elezione di don Davide come IV Superiore Generale della F.S.S.P.X per questo ringraziamo Dio e preghiamo per Lui , la Santa Vergine Maria mediatrice di tutte le grazie, affinché l'opera di Mons. Marcel Lefebvre nata per la Chiesa e nella Chiesa  possa crescere e portare molti  frutti di santità nella Chiesa e nel mondo.La Fraternità Sacerdotale San Pio X (in latino: Fraternitas sacerdotalis Sancti Pii X, FSSPX), è una società di vita apostolica , fondata a Friburgo il 1º novembre 1970 dall'arcivescovo cattolico Marcel François Lefebvre, con l'accordo e l'approvazione di Mons. François Charrière, allora vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo, insieme al seminario a Ecône in Svizzera, dove accolse giovani seminaristi cattolici di diverse nazioni.

Parlando della sua "opera di Chiesa", Mons. Lefebvre disse: "Non è nata con un obiettivo di contestazione o di opposizione, niente affatto. Essa è nata come nascono le opere di Chiesa, cioè per una necessità che si è presentata di vigilare sulla buona formazione del sacerdote e per custodire il Santo sacrificio dell'altare la Santa Messa di sempre".

Breve biografia

Don Davide Pagliarani è nato a Rimini il 25 ottobre 1970.

Nel 1989 è entrato nel seminario di Flavigny. Al termine degli studi ha fatto il servizio militare.

Nel 1996 è stato ordinato presbitero per la Fraternità sacerdotale San Pio X da monsignor Bernard Fellay. In seguito ha svolto il suo ministero nel priorato di Rimini per sette anni e quindi a Singapore per tre anni. Richiamato in Italia fu superiore del distretto dal 2006 al 2012 dove svolse il suo ministero con zelo apostolico e carità fraterna, anche nei riguardi dei sacerdoti amici.Nel 2012 gli viene chiesto di assumere la carica di rettore del seminario "Nostra Signora Corredentrice" di La Reja. In seminario era inoltre docente di atti del magistero e Sacra Scrittura.

L'11 luglio 2018 i 41 padri capitolari riuniti nel IV capitolo generale della Fraternità svoltosi a Ecône lo hanno eletto superiore generale per un mandato di dodici anni. Per essere eletto era necessario ottenere due terzi delle preferenze. Appena accettata l'elezione, ha pronunciato la professione di fede e il giuramento antimodernista. In seguito ciascun membro del capitolo gli ha promesso rispetto e obbedienza.

Il 12 luglio il capitolo ha eletto i due nuovi assistenti del superiore: monsignor Alfonso de Galarreta e don Chistian Bouchacourt. Pochi giorni dopo monsignor Bernard Fellay e padre Franz Schmidberger, sono stati nominati consiglieri
La Fraternità è un’opera di Dio e più la si scopre, più la si ama. Due cose mi colpiscono racconta don Davide nella sua intervista a La Porte Latine particolarmente in questa scoperta. Innanzitutto il carattere provvidenziale della Fraternità: è il risultato delle scelte e delle decisioni di un santo guidato unicamente da una prudenza soprannaturale e “profetica”, di cui si apprezza ancor più la saggezza con il passare degli anni e l’aggravarsi della crisi della Chiesa. Inoltre, ho potuto constatare ancora una volta che noi non siamo dei privilegiati risparmiati: il buon Dio santifica tutti i nostri membri e i nostri fedeli con i fallimenti, le prove, le delusioni, in breve con la croce ed altri mezzi.

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA SANTISSIMA VERGINE MARIA a cura di don Davide Pagliarani superiore generale della Fraternità San Pio X

Lo scapolare della Madonna del Carmine


Il 16 luglio 1251, Simon Stock, Superiore generale dell’Ordine carmelitano, offrì il suo cuore alla Santa Vergine Maria – il Fiore del Monte Carmelo – e le chiese di aiutare lui e tutti i carmelitani.
Allora, accompagnata da una moltitudine di angeli, la Vergine benedetta gli apparve, tenendo tra le mani lo scapolare dell’ordine e gli disse: «Questo sarà per te e per tutti i carmelitani un privilegio, chiunque morirà rivestito di esso (lo scapolare) non soffrirà il fuoco eterno».

Portare lo scapolare è un segno di predestinazione, al pari della recita del rosario.

La Madonna apparve al cardinale Jacques Duèse, gli predisse l’elezione al Pontificato e gli disse: «Come una tenera madre, io scenderò al purgatorio il sabato dopo la loro morte e li condurrò nelle dimore celesti della vita eterna». Eletto Papa col nome di Giovanni XXII egli promulgò questo privilegio sabatino con la celebre bolla Sacratissimo uti culmine del 1322. 
Tuttavia, La Santa Sede lo ratificò definitivamente solo nel 1908, durante il pontificato di San Pio X. Quello che è certo è che se noi rispetteremo scrupolosamente i termini del nostro contratto, la Santa Vergine compirà le sue promesse!

Sant’Alfonso ha detto: « Come coloro che sono orgogliosi di altri che indossano la loro livrea, così la Santissima Maria è felice quando i suoi servi indossano il suo scapolare come segno della loro devozione al suo servizio, e sono membri della famiglia della Madre di Dio». 

Papa Benedetto XV ha accordata un’indulgenza di 500 giorni per ogni bacio dato allo scapolare. La maternità di Maria non è limitata ai cattolici, ma si estende a tutti gli uomini. Molti miracoli e conversioni sono avvenuti tra i non cattolici che erano stati indotti a praticare la devozione allo scapolare.

A Lourdes, nel 1858, La Vergine scelse di effettuare la sua ultima apparizione il 16 luglio, festa della Madonna del Carmine, il giorno in cui la Chiesa commemora la sua apparizione a Simon Stock. Il 16 luglio 1858, nel corso della sua 18esima e ultima apparizione della Madonna a Lourdes, Ella apparve a Bernadette nella festa della Madonna del Carmine.

La Madonna di Fatima, il 13 ottobre 1917, teneva tra le mani uno scapolare bruno, facendo capire ai tre ragazzi Lucia, Giacinta e Francesco, che Ella voleva che noi portassimo tutti lo scapolare. 
Maria ci ha insegnato il valore dello scapolare. Quando lo utilizziamo come una preghiera, la Madonna ci attira verso il Sacro Cuore del suo Divino Figlio. E’ dunque cosa buona tenere in mano lo scapolare quando ci rivolgiamo alla Madonna. Una preghiera recitata con lo scapolare in mano è la più perfetta che possa esserci.
E’ quando la tentazione si fa forte che noi abbiamo bisogno particolarmente della potente intercessione della Madre di Dio.

Lo scapolare è un segno della nostra pietà cattolica, per la quale noi diventiamo figli e servitori di Maria. E’ un segno del ostro amore per la Madre di Cristo, che è anche la nostra Madre spirituale. E’ un segno della protezione della Madonna, poiché Ella veglia sui suoi figli e servitori.
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