Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

domenica 31 gennaio 2016

Don Bosco: "Dopo la venuta di Gesù Cristo gli ebrei non possono più salvarsi senza credere in Lui"

Due giovani amici: San Giovanni Bosco e un ragazzo ebreo. Un dialogo... tutto da rileggere!

I Santi ci insegnano la via del Cielo. Mi hanno insegnato a leggerne la vita e a leggerne gli scritti, per star certo di ciò di cui mi nutro.

Così insegnava San Filippo: bisogna alternare la lettura delle vite dei Santi con la lettura degli scritti dei santi.


sabato 30 gennaio 2016

La Cei Spaccata Vergogna senza fine.

Family Day, chi si scalda per le parole di Bagnasco

Family Day: il Consiglio direttivo della Cei spaccato come una direzione del Pd qualsiasi,questa volta il Consiglio Permanente della CEI, vale a dire lo stato maggiore, chiamato a imbastire una strategia, somiglia piuttosto a un direttivo del PD vecchia maniera, dove i verdetti restano appesi e aperti a sorprese, con ampio margine d’improvvisazione. Per il diletto dei cronisti e nel dilemma dei protagonisti, che rispondono al nome di Angelo Bagnasco da Genova e Nunzio Galantino da Cerignola.

"PAPA FRANCESCO è CATTOLICO O LUTERANO"?

Gli eventi di questi giorni vanno confermando le più fosche previsioni sul pontificato di Bergoglio ed aggiungono ogni volta elementi sempre più sconcertanti alla valutazione del suo ruolo destabilizzante all'interno della Chiesa.
L'incontro che egli ha avuto con i rappresentanti della comunità luterana di Roma non rivela nulla di nuovo: sappiamo che le questioni dottrinali sono per il Vescovo di Roma degli scomodi dettagli ch'egli non si fa scrupolo a tacere o addirittura a negare, specialmente laddove esse - come è inevitabile che avvenga - dovessero ostacolarlo nel raggiungimento degli scopi che si prefigge e per i quali è stato messo sul soglio di Pietro. 

venerdì 29 gennaio 2016

Utopia contro Verità: da dove viene il gender? Di Giuseppe Provenzale


In occasione dell'imminente Family Day, pubblichiamo un contributo utile a smascherare le radici filosofiche di quell'ideologia gender che l'agenda delle lobby gay prevede per destrutturare tutto ciò che si è sempre pensato, in ogni epoca e ad ogni latitudine, sulla naturale complementarietà dei due sessi. 

«Una società è giusta, infatti, nella misura in cui obbedisce a Dio»
(Sant’Agostino: “Le confessioni”) –


giovedì 28 gennaio 2016

Etats-Unis : Conférence de Mgr Fellay à l’occasion de la Marche pour la vie de Washington


27-01-2016 
A l’occasion de la Marche pour la vie de Washington (Etats-Unis), à laquelle il participait le 22 janvier 2016, Mgr Bernard Fellay a donné, la veille au soir, une conférence de presse sur le thème de la famille. En présence d’environ 200 personnes et suivi, en temps réel, sur Internet dans le monde entier, le Supérieur général de la Fraternité Saint-Pie X a répondu aux questions de James Vogel, responsable de la maison d’édition du district des Etats-Unis, Angelus Press.

Mgr Fellay pendant la conférence, à sa droite : l’abbé Pierre Duverger, à sa gauche : James Vogel (21 janvier 2016).


mercoledì 27 gennaio 2016

Benedetto XV Un Papa mai amato !

Cent’anni fa Benedetto XV salì sul Soglio di Pietro. Inascoltato sulla guerra e criticato in chiesa. Ma il suo fu un pontificato profetico

di Matteo Matzuzzi | 


martedì 26 gennaio 2016

Family Day a Roma Difendiamo i nostri figli


Sabato 30 gennaio,
 Family Day a Roma 
 Circo Massimo dalle 12.00

La Fraternità Sacerdotale San Pio X invita a partecipare alla grande manifestazione che si terrà a Roma al Circo Massimo, il 30 gennaio a partire dalle ore 12:00, contro la legalizzazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e in difesa della famiglia naturale.


lunedì 25 gennaio 2016

Crisi nella Chiesa L'ultimo video del Papa e la visita alla sinagoga di don Mauro Tranquillo


Negli ultimi giorni Papa Bergoglio ci ha regalato un paio di eclatanti interventi contro il concetto stesso di religione rivelata (dire contro la religione cattolica sarebbe ancora riduttivo), esattamente come ci dice san Paolo ai Tessalonicesi: il figlio della perdizione è definito qui adversatur et extollitur supra omne quod dicitur Deus, aut quod colitur: colui che è contrario e s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio e che è adorato.


La Milizia dell'Immacolata di don Elias Stolz

La Milizia dell’Immacolata (MI), fondata a Roma il 16 ottobre del 1917, tre giorni dopo il miracolo del sole a Fatima, sembra rispondere alle richieste della SS. Vergine ai tre pastorelli.

Il fondatore, San Massimiliano Kolbe, voleva un’opera che fosse in grado di reagire agli attacchi innumerevoli contro la Chiesa e le anime, una vera milizia, una cavalleria sotto lo stendardo dell’Immacolata. La Milizia dell’Immacolata doveva essere un esercito spirituale al servizio di Maria Santissima, per la salvezza delle anime.


venerdì 22 gennaio 2016

La Messa riformata e la malattia della Chiesa di Padre Louis Demornex

Questo scritto è unicamente per chi ama la Verità, e verso di essa prova venerazione profonda poiché essa è il Pensiero di Dio in seno all’umanità.
S.Gregorio Magno fece una codificazione del rito della Messa, il cui Canone risale secondo lui, a S. Pietro. Dopo questi primi secoli di edificazione della Chiesa, egli diede un corpo preciso e fisso al rito, in modo che contenesse tutta la fede cattolica riguardo al Sacrificio Propiziatorio.
Mille anni dopo, circa, togliendo le aggiunte marginali avvenute durante i secoli, S. Pio V, in seguito alla Riforma protestante e al Concilio di Trento, diede alla stessa Messa di S. Gregorio Magno, una forma definitiva da valere per sempre e dovunque.

giovedì 21 gennaio 2016

La Messa tridentina Le origini apostolico-patristiche di Suor Maria Francesca Perillo


La Messa "tridentina" non è stata inventata da san Pio V né dal Concilio di Trento, ma risale ai tempi apostolici. La Liturgia, infatti, non è l'espressione d'un sentimento del fedele, ma è la preghiera ufficiale della Chiesa; è Dogma pregato. Essa racchiude qualcosa di eterno non costruito da mano umana. «Ecce ego vobiscum sum», dice Cristo alla sua Chiesa (Mt 28,20).


martedì 19 gennaio 2016

Crisi nella Chiesa Il Concilio Vaticano II e la salvezza delle anime






di don Pierpaolo Petrucci

La Chiesa ha chiaramente definito nel suo magistero perenne la dottrina cattolica sulla salvezza delle anime. Uno stravolgimento, invece, avviene durante il Concilio Vaticano II, dove si verifica una svolta radicale sulla Chiesa ed il suo ruolo di evangelizzazione.

La nuova base dottrinale su cui tali cambiamenti si fondano si può riassumere in una parola:ecumenismo.

Il termine ecumenismo designa il movimento, nato in gruppi di non-cattolici nel XIX secolo, che ha per scopo la collaborazione e l’avvicinamento delle diverse confessioni cristiane. Questa corrente giunse nel 1948 alla fondazione del Consiglio ecumenico delle Chiese e gli stessi princìpi hanno condotto in seguito al dialogo interreligioso con le religioni non cristiane.
La Chiesa ne prese subito le distanze e Papa Pio XI pubblicò, già nel 1928, l’enciclica Mortalium animos, in cui lo condannava, non soltanto perché inopportuno a causa delle circostanze, ma perché i princìpi a cui faceva appello sono contrari alla fede e alla buona dottrina, poiché inducono la confusione nelle anime ed il relativismo, lasciando credere che ogni religione possa contribuire alla salvezza.

Questa enciclica è molto chiara e direi quasi profetica, perché con essa il magistero della Chiesa condanna in anticipo gli errori attuali.

Ne riproduciamo i passaggi più significativi: «Dove, sotto l’apparenza di bene, si cela più facilmente l’inganno, è quando si tratta di promuovere l’unità fra tutti i cristiani. (...) Non possono certo ottenere l’approvazione dei cattolici tali tentativi fondati sulla falsa teoria che suppone buone e lodevoli tutte le religioni. (...) I seguaci di siffatta teoria, non soltanto sono nell’inganno e nell’errore, ma ripudiano la vera religione depravandone il concetto e svoltano passo passo verso il naturalismo e l’ateismo; donde chiaramente consegue che quanti aderiscono ai fautori di tali teorie e tentativi si allontanano del tutto dalla religione rivelata da Dio.

A tali condizioni è chiaro che la Sede Apostolica non può in nessun modo partecipare alle loro riunioni e che in nessun modo i cattolici possono aderire o prestare aiuto a siffatti tentativi; se ciò facessero, darebbero autorità ad una falsa religione cristiana, assai lontana dall’unica Chiesa di Cristo. (...) Infatti non si può altrimenti favorire l’unità dei cristiani che procurando il ritorno dei dissidenti all’unica vera Chiesa di Cristo, dalla quale essi un giorno infelicemente s’allontanarono. (...) È perfettamente evidente che unirsi ai partigiani ed ai propagatori di tali dottrine significa abbandonare interamente la religione divinamente rivelata». 
Da questo testo magisteriale si evincono diverse verità di fede, come la chiara identificazione della Chiesa di Cristo con la Chiesa cattolica la quale possiede in se l’unità della fede, contrariamente a coloro che se ne sono allontanati. Questi potranno ritrovarla soltanto rientrando nell’ovile da cui si sono separati cioè la Chiesa cattolica. Il Pontefice insegna chiaramente che è contrario alla religione rivelata contribuire a riunioni interreligiose fra i cristiani, perché esse presuppongono che le diverse religioni siano tutte buone e lodevoli.
Per queste ragioni la Chiesa si è sempre sforzata di ricondurre all’unità del corpo mistico di Cristo i membri delle comunità separate. Basti pensare al Concilio di Lione (1245-1274) e al Concilio di Firenze (1439) riguardo agli scismatici; alla supplica di Pio IX in occasione del Concilio Vaticano I e a quella di Leone XIII alle confessioni cristiane nel 1894.

lunedì 18 gennaio 2016

L'ERESIA ANTILITURGICA DAI GIANSENISTI A GIOVANNI XXIII (1668-1960): i tre secoli di gestazione delle riforme conciliari


IMPORTANZA DELLA QUESTIONE LITURGICA

di don Francesco Ricossa 
"La Liturgia, considerata in generale, è l'insieme dei simboli, dei canti e degli atti per mezzo dei quali la Chiesa esprime e manifesta la sua religione verso Dio" (Dom Guéranger. Institutions Liturgiques). Questa definizione della Sacra Liturgia ci fa apprezzare l'importanza capitale del culto pubblico che la Chiesa rende a Dio. Nell'Antico Testamento Dio stesso si fa, per così dire, liturgista, precisando nei minimi particolari il culto che Gli dovevano rendere i fedeli (cfr. il Libro Levitico; e anche Pio XII, Mediator Dei, 12). Tanta importanza per un culto che non era che l'ombra (Ebrei, 10,1) di quello sublime del Nuovo Testamento che Gesù, Sommo Sacerdote, vuole continuato fino alla fine del mondo per mezzo della Sua Chiesa...!. Nella Divina Liturgia della Chiesa Cattolica tutto è grande, tutto è sublime, fin nei minimi particolari; è questa la verità che fece pronunciare a Santa Teresa d'Avila queste celebri parole: "Darei la mia vita per la più piccola delle cerimonie della Santa Chiesa". Non si stupisca quindi il lettore dell'importanza che daremo in quest'articolo alle rubriche liturgiche e l'attenzione che presteremo alle "riforme" (che potrebbero essere giudicate minori) che hanno preceduto quelle del Concilio Vaticano II. Consci dell'importanza della Liturgia sono sempre stati, d'altro canto, i nemici della Chiesa: dobbiamo ricordare che da sempre la corruzione della Liturgia fu un veicolo, da parte degli eretici, per attentare alla Fede stessa? Lo fu con le antiche eresie cristologiche, e poi, via via, col luteranesimo e l'anglicanesimo nel XVI secolo, con le riforme illuministe e gianseniste nel XVIII secolo... per concludere con lo stesso Concilio Vaticano II che non a caso iniziò i suoi lavori di "Riforma" proprio con lo schema sulla Liturgia, sfociato nel "Novus Ordo Missae".

Papa Clemente: III successore di San Pietro sulla cattedra di Roma

Lettera ai Corinti

Clemente di Roma ebbe tanta autorità nell'antichità cristiana, benché sia rimasta una sola opera di sua produzione, la Lettera ai Corinti. Da Origene, da Eusebio e da Girolamo, l'autore di questa lettera è identificato con il "collaboratore" di S.Paolo, nominato nell'epistola ai Filippesi: (4, 3). Secondo Ireneo, Clemente sarebbe stato il terzo successore di Pietro sulla cattedra di Roma: Pietro, Lino, Cleto e Clemente. Tuttavia Tertulliano afferma che Clemente fu ordinato dallo stesso S. Pietro. Già Epifanio cercò di conciliare le due affermazioni, spiegando che Clemente fu sì consacrato da S. Pietro, ma per amore della pace come primo successore di Pietro fu scelto Lino.

domenica 17 gennaio 2016

Sant'Antonio Abate Gli albori dell'adorazione


Dagli scritti
…L'anima in possesso della sapienza pura e della vita autentica si manifesta nel modo di guardare, di comportarsi, di parlare, di sorridere, di conversare e di agire della parte fisica. Tutto in lei è trasformato e positivamente buono. La sua parte mentale, fertile per l'amore divino, è simile ad un vigilante guardiano che non permette l'ingresso a pensieri di male e di passionalità

sabato 16 gennaio 2016

"Deliciae meae esse cum filiis hominum "(Prov. VII, 31). Il paradiso di Dio, per cosi dire, è il cuore dell’uomo.



Sant’Alfonso Maria de Liguori

Dio vi ama? Amatelo. (…)

Prendete il costume di parlargli da solo a solo, familiarmente, e con confidenza ed amore, come ad un vostro amico, il più caro che avete e che più v’ama.

E s’è grande errore, come si è detto, il trattare con Dio con diffidenza (…) maggior errore sarà il pensare che il conversare con Dio non sia che di noia e d’amarezza.

martedì 12 gennaio 2016

LA CRISI NELLA CHIESA seconda parte





Questa crisi è una crisi della fede?

La fede cristiana in Europa sembra prossima a scomparire. Si crede sempre di meno in verità fondamentali, come la fede in Dio,la divinità di Gesù Cristo, il purgatorio e l'inferno. La cosa più preoccupante è che questi articoli di fede sono messi in dubbio perfino da persone che si professano cattoliche e vanno regolarmente in chiesa.


lunedì 11 gennaio 2016

LA CRISI NELLA CHIESA prima parte



raniero cantalamessa
A sinistra, Padre Raniero Cantalamessa o.f.m., predicatore ufficiale della Casa Pontificia dal 1980. A destra, il 13 ottobre 2012, lo stesso religioso ha riceuto una «benedizione» dai pentecostali protestanti a Buenos Aires
1)Esiste davvero oggi, una crisi nella Chiesa?
A meno di chiudersi gli occhi, non si può non riconoscere che la Chiesa cattolica soffre oggi di una grave crisi.Negli anni 60,in occasione del Concilio Vaticano II, si sperava in una nuova primavera della Chiesa, ma è successo il contrario.Migliaia di sacerdoti hanno abbandonato il proprio sacerdozio,migliaia di religiosi e religiose sono tornati alla vita secolare. In Europa ed in America del Nord le vocazioni si fanno rare e ormai non si contano più i seminari, i conventi e le case religiose che hanno dovuto chiudere.Molte Parrocchie restano senza sacerdoti e le congregazioni religiose devono abbandonare scuole, ospedali e case per anziani.si direbbe -così  si come lamentava Paolo VI il 29 Giugno 1972-"che da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio".

LA FALSA ALTERNATIVA DELLA MEDICINA DELLA MISERICORDIA

S. Pietro penitente, J. de Ribera "Spagnoletto", 1629

Pare che oggi sia scomparsa dalla Chiesa la condanna del peccato.
Non diciamo che non si dichiari più che questo o quello sia peccato; diciamo solo che lo si fa così timidamente e dolcemente da sembrare, anche per la Chiesa, una questione non grave. Sì, generalmente oggi si fa così. Se si dice ancora che un'azione è peccato, parte subito tutta un’opera di addolcimento dell'accusa, per non spaventare il peccatore, per accoglierlo comunque, dicendo subito che la misericordia vince. Ma la misericordia di Dio la si comprende bene solo se si coglie tutta la gravità del peccato. Oggi ormai ha vinto questa linea nella Chiesa, disastrosa dal punto di vista della cura delle anime, disastrosa per la pastorale, come si suol dire oggi.

domenica 10 gennaio 2016

DALLA CHIESA LASSISTA ALLA CHIESA AGNOSTICA



Un Dio che non chiede più nulla agli uomini è come se non esistesse. Questo è l'esito tragico di una Chiesa post-conciliare, che sposando una visione mondana della misericordia giunge ad un agnosticismo pratico. Sì, perché se è vero che c'è un ateismo pratico, quello di chi vive come se Dio non esistesse, pur non negando in modo esplicito la sua esistenza, c'è pure un agnosticismo pratico, quello di chi parla di un Dio che resta sconosciuto, che non parla con chiarezza agli uomini, da cui l'uomo trae quello che vuole a seconda delle occasioni, un Dio che, in fondo, è qui solo per valorizzarti, senza chiederti molto.

sabato 9 gennaio 2016

NO alla legalizzazione delle nozzi omosessuali.

La distruzione di Sodoma e Gomorra

A pochi giorni dalla presentazione in Consiglio dei ministri della bozza di legge del Partito Democratico su i DDL CIRINNÀ sulla legalizzazione delle nozze e adozioni gay «Contrariamente a quanto ci viene presentato, il progetto legislativo sul matrimonio non è semplicemente un’apertura generosa del matrimonio a nuove categorie di connazionali, ma una trasformazione del matrimonio che toccherebbe tutti».

venerdì 8 gennaio 2016

CATECHISMO DELLA CRISI NELLA CHIESA



Don Matthias 
Gaudron FSSPX
CATECHISMO 
DELLA CRISI 
NELLA CHIESA
Editrice Ichthys
Pag. 312, € 25.00

C’è oggi una crisi nella Chiesa? Come si manifesta e quali sono le sue cause profonde? Come è possibile porvi rimedio?


“Milizia dell’Immacolata” S. Massimiliano M. Kolbe


S. Massimiliano M. Kolbe (8/1/1894 – 14/8/1941).

Questo frate Conventuale, infatti, dà vita nel 1917 all’associazione “Milizia dell’Immacolata” che ha come scopo l’espansione del regno di Dio attraverso la consacrazione all’Immacolata. Il “milite” dell’Immacolata si consacra alla Madre di Dio supplicandola di accettarlo come “cosa propria”, di fare di lui/lei ciò che a Lei piace, in un atteggiamento di amore servizievole e “cavalleresco”.


giovedì 7 gennaio 2016

San Massimiliano Maria Kolbe: « Io sono l’Immacolata Concezione »


Si era a Parigi nell’anno 1305. Dal convento dei Frati Francescani esce un giovane religioso e in grande raccoglimento si dirige verso la più celebre scuola di quel tempo, l’università della Sorbona. Pensa all’Immacolata e La invoca con sommesse giaculatorie affinché lo aiuti nel difendere il suo privilegio, a Lei tanto caro, di Immacolata Concezione.

Proprio in quel giorno, infatti, per ordine del Papa e di fronte ai suoi legati, si deve svolgere una disputa generale tra i fautori di questo privilegio e i suoi avversari.

mercoledì 6 gennaio 2016

La Famiglia naturale di Alessandro Fiore



L’estrema importanza e l’attualità del tema non sfuggiranno a nessuno. Oggi la crisi in cui è entrata la famiglia ci obbliga a prestare ancora maggiore attenzione a questa “prima società umana” e sopratutto a capire su cosa si fonda la “naturalità” della famiglia e del matrimonio. 

Crisi della Famiglia È un fatto noto che, specialmente negli ultimi cinquant’anni, gli attacchi sferrati alla famiglia e al matrimonio, in particolare dalla stessa società civile e dalle sue leggi, sono stati caratterizzati da una violenza sconosciuta nei secoli passati.

martedì 5 gennaio 2016

Onorio I: il caso controverso di un Papa eretico di Roberto de Matte


Il caso di papa Onorio è uno dei più controversi della storia della Chiesa. Come giustamente osserva lo storico della Chiesa Emile Amann, nella ampia voce che dedica allaQuestion d’Onoriusnel Dictionnaire de Théologie Catholique (vol. VII, coll. 96-132), il problema deve essere trattato in maniera spassionata e con la serena imparzialità che la storia deve agli atti del passato (col. 96).

lunedì 4 gennaio 2016

Papa Francesco UMILE O FALSA MODESTIA?




«I gesti e le parole di Papa Francesco sono un campionario di relativismo morale e religioso; le sue esibizioni di ostentata povertà stucchevoli e ben poco francescane; la sua proclamazione dell'autonomia della coscienza in palese contrasto con il catechismo e il magistero dei papi precedenti».

I falsi modesti credono di sentirsi forti e si presentano formalmente perbene, per interesse, per calcolo, ma in fondo sono falsi, fasulli, vili. Non hanno coraggio di porsi per quello che sono. Hanno paura di mostrarsi per quello che sono. Il conoscere i propri limiti, al contrario, regala il dono dell’umiltà, che non ha niente a che fare con la falsa modestia. L’umiltà è un prodotto della sapienza. La falsa modestia è prodotto dell’ignoranza. L’umiltà è una forza. La falsa modestia è una debolezza. L’umiltà è prova di salute psichica. La falsa modestia è sintomo di nevrosi psichica. L’umiltà fa sentire radicati, centrati, solidi. La falsa modestia fa sentire volubili, senza orientamento, irresponsabili. L’umiltà permette di conoscere l’altro. La falsa modestia impedisce, per definizione, di conoscere l’altro, barando con se stessi.

La parola umiltà proviene dalla radice latina humus, che descrive più che il terreno stesso, il "livello del terreno". Poi, col tempo, i significati sono un po' cambiati, è stata usata per indicare il soggetto posto sul livello del terreno, altre volte invece il livello a cui il soggetto si pone. In tutti i casi è stata usata per indicare qualche cosa di "basso".

Una persona umile vive una vita di gratitudine senza condizioni; non è solo grata a Dio, ma anche agli esseri umani, agli alberi, alle stelle, a tutto. Solo con l' umiltà è possibile affidarsi all'istinto, ascoltarlo senza alterarlo, seguire le sue indicazioni e favorirlo alla razionalità mentale quando è il momento di decidere. Per vivere bene è necessaria un’estrema semplicità. L’essere umano è elementare quando riesce a vivere come unità, nella semplicità. La mente non accetta tutto ciò perché vuole sapere, capire, sviscerare, confrontare, ma questo non è sempre bene, soprattutto quando va a scapito della semplicità di pensiero e non apporta un arricchimento energetico, ma soltanto un dispendio di energia e una grande confusione. Rimanendo nel mentale andiamo ad alimentare la nostra gioia di sapere, di capire, ma moltissime volte non siamo nella vibrazione della serenità. Ogni tanto dovremmo fermarci, prendere coscienza che quello che sappiamo è già troppo, e quindi ridimensionarci e vivere nella massima semplicità. Questo è il modo di operare in armonia con il Divino.

F.S.S.P.X S. Messe 06 gennaio - Epifania di N.S.


Lorenzo Costa: adorazione dei Magi, 1499 Pinacoteca di Brera
ore 10.30 - priorato di Albano Laziale via Trilussa 45

ore 11.00 - Cappella Santa Caterina da Siena via Urbana 85 Roma

ore 11.00 -Cappella dell'Immacolata via S. Maria a Lanzati,21 Napoli

ore 17.30 - Consolatrici del Sacro Cuore via Flaminia vecchia,20 Vigne di Narni



per le altre località d'italia cliccare in basso










«Assalto a Cielo» col Santo Rosario per tutto l'anno col Cardinale Raymond Leo Burke



Lo avevamo annunciato qui. E oggi è arrivato il tempo di cominciare e procedere uniti recitando il Santo Rosario il primo giorno di ogni mese per tutto l'anno. 
1 gennaio 2016. Primo giorno del nuovo anno e primo giorno del mese. Ha inizio l'Operation Storm Heaven by prayer, Assalto al Cielo con la preghiera, appoggiata dal Cardinale Raymond Leo Burke, che il primo giorno di ogni mese si unirà a coloro che vorranno partecipare, celebrando una Santa Messa e pregando un rosario per le intenzioni degli aderenti 
L'iniziativa, promossa dalla Catholic Action for Faith and Family, coinvolge un milione di cattolici americani insieme ai fedeli cattolici di tutto il mondo. Sono stati invitati ad aderire anche cardinali, vescovi e membri del clero. La motivazione:
“perché nella Chiesa brilli chiaramente la Luce della Verità, perché la pace regni nei cuori dei fedeli e per le intenzioni private di coloro che partecipano alla campagna, pregando il Rosario in unione con gli altri partecipanti di tutto il mondo”.
Il Cardinal Burke ha così esortato:
“La prima tentazione che Satana usa per distruggerci è lo scoraggiamento Questa tentazione è solo un’illusione, perché Cristo, vivo dentro di noi, ci dà sempre il coraggio, anche nei momenti più difficili. Dobbiamo pregare più che mai, soprattutto in presenza del Santissimo Sacramento, e durante tutto il giorno. Siate coraggiosi, miei cari fratelli e sorelle! Fermi e con sicura speranza! Facciamo insieme questa preghiera costante”.

domenica 3 gennaio 2016

UN'ORA DI GUARDIA

Maria aiuto dei cristiani
prega per noi
UN'ORA DI PREGHIERA PER FERMARE IL DDL CIRINNÀ

Il Disegno di legge sulle cosiddette unioni civili arriverà in Aula al Senato il 26 gennaio, dopo mesi di braccio di ferro all'interno della Commissione Giustizia, dopo il rinvio ottenuto grazie alla resistenza di piazza, culturale e politica portata avanti negli ultimi mesi da tanti singoli e associazioni, ma come cattolici possiamo e dobbiamo fare di più. 

Sappiamo che questa non è una semplice lotta politica, è una battaglia escatologica delle forze del Bene contro quelle del Male “La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” ecco perché occorre che ci prepariamo per combattere insieme e combattere in ginocchio. 

Ci sia da esempio quanto accaduto da poco nella vicina Slovenia, che con il referendum abrogativo di domenica 20 dicembre 2015 ha cancellato la legge approvata solo lo scorso marzo che regolava l'istituto della famiglia nel Paese e che ammetteva appunto matrimoni e adozioni di coppie dello stesso sesso. Una vittoria ottenuta certamente con un lavoro culturale di informazione capillare, con la resistenza di piazza, ma anche – come hanno raccontato gli sloveni in diverse interviste - con la preghiera strutturata, organizzata e costante. 

Possiamo lasciare inutilizzata questa potentissima arma? 

No. Ecco perché dal 5 al 26 gennaio e per i tre giorni della discussione del testo (ovvero fino al 30 gennaio) siamo chiamati in modo speciale a pregare per questa intenzione. Come? 

Scegliendo la nostra Ora di Guardia e impegnandoci a pregare per 60 minuti, da soli o in compagnia, in Chiesa o in qualsiasi altro luogo, iniziando con l’invocazione che trovate su questo sito per fermare il ddl sulle cosiddette unioni civili. 

In compagnia di Maria, di San Giuseppe e dei Santi, grazie all’intercessione dei quali ogni cosa ci può essere accordata da Dio se è secondo la Sua Volontà e per il Bene del suo popolo. 

Scegliamo la nostra Ora dunque, e invitiamo a pregare anche i nostri amici e conoscenti, altrimenti ogni sforzo umano non porterà frutto. Dice infatti il Salmo 26 “invano si affannano i costruttori se il Signore non custodisce la città”. 

Se preghiamo con fede, con perseveranza e chiediamo nel nome di Gesù, ogni cosa ci verrà concessa: “In verità vi dico: se due di voi, sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro “. (Mt. XVIII, 19) 

A noi la battaglia, a Dio la vittoria!

venerdì 1 gennaio 2016

DISCORSO DEL SANTO PADRE PIO X Natale, 1903

PIUS PP. X
Il mistero di Betlemme, che siamo per commemorare, offre le prove più indiscutibili del vero Salvatore; Salvatore oggi come diciannove secoli addietro, Salvatore qui come a Betlemme, Salvatore unico, eterno, universale, che ha rinnovato la faccia della terra, ed ha ricomposto con Dio e fra gli uomini ogni relazione individuale e sociale.

La capanna di Betlem infatti ci presenta l' uomo perfetto, che unendo in una sola persona la divina e l' umana natura, restituisce a questa la parte migliore de' suoi privilegi perduti per la colpa e la conseguente pienezza de' suoi vantaggi, onde non abbiamo altro mezzo per essere uomini, come nell'ordine spirituale così nel sociale, che andare incontro all' uomo perfetto, alla piena misura della vita di Cristo: donec occurramus in virum perfectum, in mensuram aetatis plenitudinis Christi. E quindi tutta la vita cristiana e sociale non deve essere che uno studio continuo per raggiungere la bellezza di Cristo, per ricuperare così la nostra dignità e riportare nel mondo con le doti originali, l'armonia, la concordia e la pace dell'Eden.

Perciò la capanna di Betlem è una scuola, d' onde il Redentore divino comincia il suo magistero, non colle parole, ma con le opere, insegnando, che l' unico mezzo alla riabilitazione è il sacrificio nella povertà e nel dolore. — A nulla valgono le pompose teorie, i clamorosi comizii, la discussione di ardenti questioni. Per restaurare ogni cosa in Cristo, senza che se ne occupi la scienza, senza che la ricchezza vi presti aiuto, e senza che intervenga la politica, basta questa lezione; e la società camminando per questa via sarebbe felice nella contentezza e tranquillità universale.

La capanna di Betlem è una scuola, dove se vediamo un Cesare pagano divenire strumento inconscio della divina Provvidenza e concorrere mirabilmente alla fondazione della Chiesa, nessuno può dubitare che Iddio non la aiuti per difenderla e conservarla. — Certo i mali che l' affliggono al presente sono molti e gravissimi, i suoi nemici (mascherati o palesi) numerosi e potenti; i mezzi che hanno per nuocere, formidabili; ma non dobbiamo disanimarci, perchè nelle divine promesse abbiamo la certezza, che Iddio raggiungerà sempre il fine prefìsso, servendosi dello stesso male, come dice Agostino, prodotto dalla nostra libera volontà al trionfo del bene.

La capanna di Betlemme è una scuola, nella quale si insegna che per restaurare ogni cosa in Cristo non dobbiamo stabilire alla Divina Sapienza nè il tempo, nè il modo di venire in nostro soccorso. Da quaranta secoli aspettava Israello l'adempimento della promessa fatta nell'Eden, e quindi noi dobbiamo imitare non solo la fede degli antichi Patriarchi, ma e specialmente quella di Maria e di Giuseppe i quali, pur sapendo che il figlio di Dio stava per nascere alla vita, che Betlemme, donde erano tanto lontani, doveva essere la sua culla, senza ansie e timori aspettano tranquilli le disposizioni del Cielo. — Certamente che ci addolora il vedere la Chiesa di Gesù Cristo perseguitata e fieramente combattuta nella sua autorità, nelle sue dottrine, nella sua provvidenziale missione nel mondo, e quindi la civile società travagliata da intestine discordie; ma quando pensiamo di trovarci nella valle del pianto, di essere in un tempo di prova, che la Chiesa quaggiù è militante e che le tribolazioni le manda o le permette Iddio stesso, ci deve riuscire facile l'imitare Maria e Giuseppe, che dopo la tranquilla aspettazione, sicuri di compiere la divina volontà, abbandonano la loro casetta, intraprendono con disagi indicibili un lungo viaggio, e tollerano rassegnati il rifiuto dei Betlemiti, che negarono loro un ospitale ricovero.

La capanna di Betlemme è una scuola. Quanto sarebbe stata fortunata quella famiglia, che avesse ricoverati in quella notte i poveri sposi! quante benedizioni sarebbero discese sopra di essa! Ma non v' era luogo per loro: Non erat eis locus in diversorio; e Gesù venne nella sua città e i suoi non lo ricevettero; in propria venit et sui eum non receperunt. — Poveri popoli e povere nazioni, che non solo non accolgono Gesù e la sua Chiesa, ma peggiori assai dei Betlemiti la inceppano nella sua azione, la perseguitano, la calunniano, e con cecità imperdonabile perchè veggono a loro riserbata la sorte della misera Betlemme.

La capanna di Betlemme finalmente è una scuola, nella quale se il compimento delle divine promesse non è rivelato ai saggi e prudenti del secolo, ma solamente ai parvoli, cioè ai semplici pastori, non è perchè Gesù volesse preferire una condizione ad un' altra. La società degli uomini è opera di Dio; Dio stesso ha voluto la diversità delle condizioni, e Gesù non è venuto a cambiare quest' ordine chiamando soltanto i poveri, ma è nato per tutti. Tant' è vero che a dimostrare questo carattere di universalità volle nascere in un luogo pubblico, il cui accesso non poteva essere impedito ad alcuno, volle discendere da sangue regale, perchè non lo disdegnassero i principi, volle nascere povero, perchè ognuno, senza riguardo, potesse andare a lui, e per farsi tutto a tutti, e nessuno avesse paura di avvicinarlo comparve bambino.

L'Angelo non ha manifestato ai cittadini di Betlemme la lieta novella, non solo perchè se ne erano resi indegni col rifiuto di ospitare Maria e Giuseppe, ma perchè lungi dall'andare alla grotta, non ne avrebbero curato l'annunzio, come fecero più tardi quei di Gerusalemme all'arrivo dei Magi. — Ed è quello che succede anche al presente quando parlano gli Angeli della Chiesa, e non pochi fra i battezzati per la corruzione del cuore, che fa velo alla mente, non solo li deridono e li scherniscono, ma negano i fatti più evidenti, le verità più manifeste, i diritti più sacri, menando vanto di creder nulla. — Come adesso anche allora v' erano degli uomini superbi di mente e corrotti di cuore, che quantunque deppsitarii delle divine promesse, viventi vicino al tempio si vantassero di far parte del popolo eletto, non avrebbero creduto all'annunzio dell' Angelo.

Tanto è vero che non si arresero alla verità nemmeno allora che Gesù ridonava la vista ai ciechi, la favella ai muti e resuscitava i morti; ma dopo di essere stati in mille guise beneficati, lo hanno crocefisso; storia di dolore, che tante volte si rinnova.

Se molti pertanto, pur celebrano, come si usa anche dar mondani, con straordinaria letizia, e con ricambio di auguri! questa ricorrenza, non approfittassero delle lezioni, che ci offre il mistero di Betlemme per restaurare ogni cosa in Cristo, deponiamo tutti insieme,  Fratelli e figli carissimi, alla culla del celeste Bambino, le nostre preghiere, perchè egli intervenga colla sua grazia e tutti se ne giovino a salute. - In quanto a Noi, fidenti in Dio, sicuri dell'efficace ed amorevole concorso , confortati dalle preghiere di tutto il mondo, non domandiamo che la grazia di adorare tranquillamente in tutto le disposizioni della Provvidenza; ed esprimendo al Sacro Collegio col cuore aperto i voti sinceri per la sua prosperità, in pegno del nostro particolarissimo affetto impartiamo a loro Signori Cardinali, e a tutti gli altri qui presenti l'Apostolica Benedizione.

PIUS PP. X
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