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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

Omelia di S.E.R. Mons. Carlo Maria Viganò per il solenne Pontificale della Messa Crismale nel Giovedì Santo - 28 Marzo 2024

Et ego dispono vobis sicut disposuit mihi Pater meus regnum. Io preparo per voi un regno, come il Padre l’ha preparato per me. Lc 22, 29 La solenne Liturgia del Giovedì Santo ci introduce nel cuore dei Misteri pasquali e costituisce una sorta di parentesi tra il lungo itinerario quaresimale – culminato nelle due ultime Domeniche – e la celebrazione della Passione e Morte del Signore, che avrà luogo domani. Due sono i grandi momenti che ci riuniscono intorno all’altare: il primo, la Messa Crismale; il secondo, la Messa in Cœna Domini. In entrambi, la Chiesa richiama la nostra attenzione sull’Ordine Sacro, sicché a giusto titolo possiamo considerare il Giovedì Santo come una festa in onore di Cristo Sommo Sacerdote e di riflesso di tutti i sacri Ministri, che all’unico Sacerdozio di Cristo attingono il proprio Ministero. Nella Messa Crismale il Vescovo – che possiede la plenitudo Sacerdotii – raccoglie intorno a sé il proprio Presbiterio per consacrare gli Olii Santi, necessari all’ammi...

Giovedì santo. L’ abluzione dell’altare papale di S. Pietro

  Altare della Confessione Carissimi amici e lettori, un interessante articolo molto profondo e stato scritto da Francesco G. Tolloi - e pubblicato nel 2016 su Rerum Liturgicarum e ripreso da diversi blog, anche noi che pubblichiamo questo delizioso lavoro ci complimentiamo con l'autore, per la precisione e la minuzie che ne esalta il racconto - di un singolare aspetto della Settimana Santa che si svolgeva a Roma in tempi non sospetti,  dove  fede e  tradizione non erano ancora messe all'indice da chi la doveva custodire e trasmetterla fedelmente. (A.P) Una breve premessa. Tra le innumerevoli cerimonie che si susseguivano serratamente durante la Settimana santa in Roma, merita particolare attenzione – non fosse altro per la curiosità che era in grado di suscitare – l’abluzione dell’altare papale che veniva compiuta la sera del Giovedì santo nella Basilica vaticana. L’anonimo autore di un piccolo volume , ai primi del Novecento, dedicato proprio a questo particolare...

La Passione di Cristo nella vita di San Paolo della Croce

Gli era stata impressa fìsicamente nel cuore dal Signore. Il fatto straordinario è narrato da Paolo stesso a Rosa Calabresi, sua confidente e discepola spirituale. « Un Venerdì Santo, mentre stavo pregando avanti al Santo Sepolcro, Gesù si degnò di stamparmi nel cuore la sua Santissima Passione, e subito tre coste sul cuore si alzarono. Perché se no, non avrei potuto resistere, né vivere. « Tutti gl’istrumenti della sua Passione me li scolpi nel cuore, e, in mezzo ad esso, il Santo Segno Jesu Christi Passio, anzi con la sua Passione m’impresse nel cuore anche i dolori della sua cara Madre. « Oh, che dolori provavo, oh, che amore! Un misto di estremo dolore e di eccessivo amore! Que­ st’amorosa e dolorosa impressione della Passione mi fa gemere massime dal giovedì sera fino alla domenica di ciascuna settimana » (Rom. 1997). Questo fenomeno eccezionale delle tre coste ar­ cuate sopra il cuore, fu accertato dopo la morte di Paolo, alla presenza di una sessantina di persone ragguardevoli e...

La morte redentrice di Cristo nel disegno divino della salvezza

Il processo di Gesù Divisioni delle autorità ebraiche a riguardo di Gesù 595 Tra le autorità religiose di Gerusalemme non ci sono stati solamente il fariseo Nicodemo [Cf ⇒ Gv 7,50 ] o il notabile Giuseppe di Arimatea ad essere, di nascosto, discepoli di Gesù, [Cf ⇒ Gv 19,38-39 ] ma a proposito di lui [Cf ⇒ Gv 9,16-17; ⇒ Gv 10,19-21 ] sono sorti dissensi per lungo tempo al punto che alla vigilia stessa della sua passione, san Giovanni può dire di essi che “molti credettero in lui” anche se in maniera assai imperfetta (⇒ Gv 12,42). La cosa non ha nulla di sorprendente se si tiene presente che all’indomani della Pentecoste “un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede” (⇒ At 6,7) e che “alcuni della setta dei farisei erano diventati credenti” (⇒ At 15,5) al punto che san Giacomo può dire a san Paolo che “parecchie migliaia di Giudei sono venuti alla fede e tutti sono gelosamente attaccati alla Legge” (⇒ At 21,20). 596 Le autorità religiose di Gerusalemme non sono state unanimi nella con...

- Conferenza Spirituale nella Domenica II di Passione o delle Palme tenuta dall' Arcivescovo Mons. Carlo Maria Viganò

  QUIS EST ISTE REX GLORIÆ? Conferenza Spirituale nella Domenica II di Passione o delle Palme Exsulta satis, filia Sion, jubila filia Jerusalem. Ecce Rex tuus venit tibi. Za 9, 9 Le solenni celebrazioni della Settimana Santa iniziano con l’entrata trionfale di Nostro Signore in Gerusalemme, salutato come Re di Israele. La Santa Chiesa, popolo della Nuova ed Eterna Allenza, fa proprio il tributo di pubblici onori al suo Signore: Hi placuere tibi, placeat devotio nostra: Rex bone, Rex clemens, cui bona cuncta placent. Tuttavia, quasi a mettere in evidenza quanto sia volubile e manipolabile la moltitudine, oggi vediamo la folla festante con rami di palme e di olivo, e pochi giorni dopo la sentiamo gridare il Crucifige e mandare a morte quello stesso Re, sul patibolo riservato agli schiavi. Non ci è dato sapere se quanti accolsero esultanti il Signore alle porte della Città Santa fossero gli stessi che si riunirono dinanzi al Pretorio e vennero sobillati dai Sommi Sacerdoti e dagli scr...

SECONDA DOMENICA DI PASSIONE "DETTA DELLE PALME"

Altare della Crocifissione, XII stazione di via Dolorosa, nota anche come Calvario greco, ritenuta il luogo in cui fu posta la croce di Gesù, nella Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme. San Pietro d’Alcantara (1499-1562) francescano, fu ammirabile soprattutto per la sua vita austera, senza mitigazioni, dalla gioventù alla morte. Vicino al convento, fece fabbricare un devoto calvario, affinchè i religiosi e il popolo avessero un incentivo per ricordare di continuo la passione e morte di Gesù Cristo. Ai piedi della croce versava copiose lacrime; offriva se stesso in olocausto a Dio; faceva lunghe ore di preghiera con le braccia aperte in forma di croce. Sovente rimaneva rapito in estasi col corpo elevato da terra parecchi palmi. Due volte al giorno si flagellava con aspre discipline, versando sangue in gran copia, fino a bagnare le mura e il pavimento. Camminava col capo scoperto, a piedi scalzi, con sulla nuda carne solo un ruvido saio. Aveva il corpo coperto di piaghe causate dagli ...